W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
cosė noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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De ja vu
Post n°425 pubblicato il 15 Luglio 2011 da nagel_a
A volte dal mio guardare traguardano gli occhi di mille uomini del passato. Sguardi di saggi, di guerrieri, di pazzi. Attraverso questi sguardi il torrente muta la sua voce, parla altrove, da lontano, dai sassi e dal muschio. Allora è la follia dell'allucinato cammino sulle pietre scistose di un deserto che le mappe non riportano, tra le esalazioni solforose di una terra arida e le proiezioni scheletriche di piante assetate, monito in un inferno dantesco.
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città
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