Creato da nagel_a il 27/12/2008

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geisha

Post n°489 pubblicato il 22 Luglio 2012 da nagel_a

 

Sono una moglie del crepuscolo.
Ho calcato di passi le vie imbiancate dei miei doveri mentre cercavo solchi nel cielo e segni iscritti nella terra. Ho inciso la pelle con ogni parola non detta, una tacca per ogni abiura, la più profonda nel ventre.
Ora le mie mani stanno rivolte in basso, sorde all'offrire dopo aver vacillato al tocco di scontate lusinghe. Il mio orecchio si è affinato ai soffi lontani del vento. Percepisco melodie sottili nella risacca delle onde e trovo risposte al mio vagare inquieto nelle carezze di palmi vuoti.
Sono la terra che scivola tra le dita e l'acqua che la impasta e ne fa argilla.
Sono curva e collina. Foglie sferzate dalla violenza del temporale.

 

 
 
 
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO

"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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