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Ombre e luna

Post n°491 pubblicato il 29 Agosto 2012 da nagel_a

 


"[...] che cosa avrebbe fatto il tuo bene se non fosse esistito il male, e che aspetto avrebbe la terra se ne scomparissero le ombre? E' dalle cose e dalle persone che si genera l'ombra."
(M. Bulgakov, Il Maestro e Margherita)

C'è un'ora in cui le ombre si estinguono poichè le cose stesse diventano ombre, sagome dai contorni netti ritagliate in qualche scuro presagio. C'è un'ora in cui coesistono due mondi, quello che denuda alla luce e quello che assolve nel buio.
C'è il crepuscolo, in cui ogni ansia ingigantisce o stinge, in cui ogni paura è antro e ogni resistenza coraggio.
L'estate ancora riverbera nei canti delle cicale, il solo suono che dia profondità allo spazio e ne misuri la distanza.
Non serve il cerchio impietoso della luna a rammentare che la distanza è silenzio.
Il monito sta nei segni sbiaditi, nell'indugiare nervoso e implorante su ogni traccia.
E l'ora più dolce diviene la più straziante.

 

 
 
 
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO

"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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