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La voce a te dovuta

Post n°405 pubblicato il 12 Maggio 2011 da nagel_a


"Tereza sa che il momento in cui nasce l'amore si presenta così: la donna non resiste alla voce che chiama all'aperto la sua anima spaventata; l'uomo non resiste alla donna la cui anima presta orecchio alla sua voce."
(M. Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere)


Sono ebbra delle tue parole, lucide foglie frementi irretite dal vento, gravide di possibilità e significati, frutti acerbi che lasciano intuire la loro polposa maturità.
Chiudo gli occhi alle storie che mi racconti, storie che si ampliano in mille vampe, come riverberi di luce. Cominciano le danze, si sovrappongono le immagini, i mari, i deserti, le distese artiche, gli spazi stellari... sei il flauto magico della mia fantasia e l'ala possente dei miei sogni...

E io rimango catturata laggiù, in fondo al viale, a camminare tra le prime stelle, in balia della tua voce.

 

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Commenti al Post:
Lolablu7
Lolablu7 il 12/05/11 alle 22:30 via WEB
Bellissima immagine dell'amore filtrata dal magico potere della poesia e,tutto sommato, in parte vera.Le anime spesso si parlano,si chiamano,si cercano e si lasciano andare al suono della voce...sino a quando non si svegliano. Cadono allora le catene, la voce non è più suono ma rumore, e il sogno finisce. Non fraintendermi;credo nell'amore, ma ne ho maturato una visione meno incantata.D'altra parte l'età conta. Sii felice; si può esserlo. A presto, Grazia.
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 20:57 via WEB
Non ho mai pensato a quale immagine potesse rappresentare l’amore. Non credo nel solo idillio e nella sola poesia. Credo che amore sia tempesta e quiete, vertigine e pietra salda. Ma amore deve essere soprattutto fascinazione. Non la vuota promessa o la splendida illusione, ma fascinazione che narra, che racconta, che rapisce. In questo caso amore dovrebbe essere Le mille e una notte, storia senza fine, che lascia con il fiato sospeso… fino all’ultimo fiato.
 
d4ny3L4
d4ny3L4 il 13/05/11 alle 11:20 via WEB
...
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 20:58 via WEB
Come ogni voce che si rispetti, contempla i silenzi... :)
 
archetypon
archetypon il 13/05/11 alle 11:29 via WEB
e sai è strano: avrei detto il contrario. la mia esperienza è opposta alle parole di Kundera...
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 20:59 via WEB
Eppure tu racconti... dunque anche subisci la fascinazione della voce che racconta… e che stana? :))
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 13/05/11 alle 12:47 via WEB
E c’era bisogno di scomodare Kundera? Se me lo avessi detto t’avrei mandato mio nonno che avrebbe sintetizzato molto chiaramente così: tira più un pelo di…
Va be’, passiamo al post:
Quando la fantasia si fa voce i desideri sembrano più vicini e ti viene voglia di acchiapparli.
Quelli stupidi, quelli impossibili, quelli che non sono stati altro che ossessioni di una vita.
Quando la fantasia si fa voce ti viene voglia di acchiapparli tutti. Persino quelli che non vuoi o puoi più. Così.
D’un tratto la strada si fa racconto e ti ritrovi come una volpe impazzita a saltare sotto i filari di un’uva che per tanto tempo hai desiderato, prima di dirla acerba. Solo che non salti più per quell’ossessione rossa e pendula, ma per sentirne il profumo e sapere che è là. E non importa se ci arriverai.
Continuiamo a raccontare perché non smettiamo mai di desiderare, Nagel.

P.S. Per Lola: Lola, devi sapere che la Nagel solitamente scrive di naufragi; paludi di nebbia in cui affondano sogni e desideri; disillusioni; minotauri mugghianti rinchiusi nei loro labirinti…
Quest’ultimo post è come quella foca monaca avvistata sulle coste della Croazia: l’unico esemplare rimasto della sua specie. Ora la domanda è: ti stanno sulle balle le foche???
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:02 via WEB
Forse siamo inaccorti strumenti e attendiamo solo le dita che (ri)conoscano il timbro delle nostre corde. La corda più nascosta è quella che fa suonare l’immaginazione: è la sua vibrazione a regalare le musiche più intense. E' la perizia del suonatore ad accendere sfumature ancora inesplorate, quelle che oltre al gusto dell’uva ne raccontano il colore e il profumo, magari anche il suo poter essere prima mosto e poi vino (sorrido) Chi sappia suonare quella corda, trova le chiavi di uno scrigno, quello dell’anima.. (vabbè, poi è da vedere se si tratti di un tesoro degno o di un solo sbuffo di fumo..) P.s. … se non l’avessi notato, il mio nichilismo si è notevolmente mitigato… sono diventata quasi “solare” ... altro che foca monaca! .. (ma l'hanno vista davvero?) :P
 
tempesta_e_assalto
tempesta_e_assalto il 13/05/11 alle 14:44 via WEB
"basterebbe ascoltarsi" se solo ne fossimo ancora capaci ecco. catturata, sì e mai agonia è resa così totale, magica, attesa.
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:03 via WEB
Hai ragione! Mai agonia fu così ricercata e desiderata… come scoprire il seno alla lama e chiedere “affonda!” (… ho ascoltato troppa lirica questo fine settima! :)))
 
only4words
only4words il 13/05/11 alle 15:51 via WEB
bella bella bella. come mi sento vicina, mia cara.. :))
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:03 via WEB
So che subisci lo stesso fascino :))
 
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 13/05/11 alle 16:41 via WEB
e sono senza parole...voglio però lasciarti i versi di una canzone che mi piace tanto e che ho pensato,leggendoti. "E' questa voce Limpida foce del fiume profondo che scorre di dentro Bastan poche parole, mi apro e mi sventro E che magnifico pasto consuma l'udito E che grande appetito E' bello incontrarsi cosiì Come soffio di vento improvviso che sposta le nuvole E' bello trovarti cosi' Come un pezzo di vetro che luccica davanti a me :)
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:04 via WEB
L’ho cercata su Youtube. Non la conoscevo ma l’ho apprezzata e ti ringrazio di averla scritta… mi piace molto l’immagine della voce “limpida foce del fiume profondo”: è lo stesso trasporto irruente, che trascina e travolge... disseta.. :))
 
Duoad
Duoad il 13/05/11 alle 19:21 via WEB
Provo un profondo senso d'invidia: perchè a me Kundera, che pure amo tantissimo, non ispira simili parole? :-)
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:05 via WEB
Ma tu crei altro! Tu hai la fantasia narrante…. Io creo solo immagini :)
 
boezio62
boezio62 il 13/05/11 alle 19:48 via WEB
Splendida ispirazione Nagel.E in-canto...anche se a parti rovesciate è questo che mi ritorna alla mente.
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:05 via WEB
Ammetto: sono impedita! Mi sa che mi sono persa… (però avrai la pazienza di svelarmi l’arcana_mente? :))
 
   
boezio62
boezio62 il 16/05/11 alle 08:56 via WEB
ma certo :)...tu schiaccia la parolina con il link...poi tutto ti sara' chiaro! Perche' nel tuo racconto è la voce dell'uomo che incanta e a me ha fatto tornare alla mente un altro canto incantatore....troppo tortuoso? ;))
 
     
nagel_a
nagel_a il 17/05/11 alle 14:28 via WEB
http://www.youtube.com/watch?v=vMTEtDBHGY4 .... eureka! :)))
 
q_fabbro
q_fabbro il 14/05/11 alle 00:23 via WEB
bella la felicità ebbra, quasi quasi divento felice anche io.
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:06 via WEB
Ma ben venga questo blando contagio di felicità! … e soprattutto ben ritrovato! :)
 
beth_el
beth_el il 15/05/11 alle 13:15 via WEB
Chi sei tu per pretendere di consolare chi abbia negli occhi e nel cuore il mobile immobile di Capo Horn, o il grigio vitreo di Atacama, o l'azzurro sporco delle Svalbard, o il mistero abbacinante di Orione? Hai un'anima così grande, e pura, da contenere, comprendere, oltre il tuo privato baricentro? E perderti per trovarti davvero? Oltre gli esercizi di stile, i vorrei, i potrei, i nubili sogni bambini.
 
 
nagel_a
nagel_a il 15/05/11 alle 21:10 via WEB
E’ la protesta ribelle della creatura al creatore? O l’altero moto d’orgoglio di Odisseo liberato dalle corde che lo trattenevano all’albero maestro? Non so se sia la testa china sulle ginocchia, mentre la mano accarezza i capelli e la voce blandisce e poi, improvviso, il capo alzato di scatto a spezzare l’incanto che incatena.. Non so se sia il prosieguo, l’ipotesi di ribellione di una ragione che disconosce i sensi.. Però vorrei lasciarti un’eco di quella voce, una delle sue visioni: “Ascoltate, è ancora il tramonto sul colle dell’Assekrem. Giallo, ocra, azzurro, oltremare, carminio. Cielo, terra, montagne, valli. Tutto. Ma giù nelle gole c’è già il crepuscolo e la notte. Rosa, terra bruciata, viola, nero. Il nulla laggiù. L’aria è così limpida che l’increspatura dell’ultimo orizzonte potrebbe essere all’altro capo del mondo. Se la Terra fosse piatta. E il fondo della valle su cui sta poggiando la roccia dell’Assekrem, il centro della terra. Se il cuore della Terra fosse freddo come i crepacci a quest’ora della sera.” .. ti ho appena portato nell’Hoggar.. :) Non so andare "oltre gli esercizi di stile, i vorrei, i potrei, i nubili sogni bambini"... essi sono la mia maschera.. sono il mio volto. p.s. la "visione" è di Maurizio Maggiani, Il viaggiatore notturno)
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città

 

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