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Roma o il firmamento

Post n°408 pubblicato il 19 Maggio 2011 da nagel_a


Vi sono crete dalla natura proteiforme, che appena uscite dalle mani del disavveduto creatore, amalgamano le loro impurità in perfetta alchimia. Ma, raggiunta forma autonoma, si dilettano a dosare le proprie componenti, lasciando affiorare ora l'una ora l'altra delle molteplici facce, secondo le leggi di un bizzaro e casuale divenire.
Tale natura, dall'apparenza ambigua, è in realtà sintesi perfetta di una totalità che contempla al suo interno, materna e feconda, gli opposti.
Così non si dà medaglia senza recto e verso e difficilmente esiste cosa, circostanza o persona che possa essere univocamente e monoliticamente determinata.

Uno dei periodi che più mi affascina nelle sue complesse volute e nelle sue chimeriche espressioni è il barocco.
Roma è il palco privilegiato che vede avvicendarsi due avversi spiriti, opposti eppure complementari: Francesco Borromini e Gian Lorenzo Bernini. Il contrasto tra i due è leggendario e senza esclusione di colpi.
C'è un libretto, dalla vivida copertina arancione, che racconta di una "Roma sospesa tra la luce e l'ombra, i ruderi e il cielo, gli inferi e l'aldilà". Sullo sfondo di questo scenario si contrappongono come un Giano bifronte le due figure, le impurità di quel 1600 che vide nella luce e nella sua negazione l'origine delle sue forme nate in quel limbo della ragione tra sogno e incubo.
"Sembra che l'anima barocca abbia avuto bisogno di queste due persone eccezionali per esprimere tutte le sue violenze e le sue contraddizioni: estroversa o introversa sino all'eccesso, come in questa architettura da lei ispirata, dove il concavo e il convesso sono l'asta e il filetto di una medesima calligrafia".
(citazioni da Gérard Macé, Roma o il firmamento)

 

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Commenti al Post:
JackMidnight
JackMidnight il 19/05/11 alle 18:22 via WEB
eh beh!
 
 
nagel_a
nagel_a il 23/05/11 alle 20:48 via WEB
... che te lo dico a fare? :)
 
   
JackMidnight
JackMidnight il 23/05/11 alle 21:28 via WEB
avevo una maestra alle medie che mi ha iniziato alla Roma barocca... ricordo gite in posti dove al tempo entravano in pochi tipo la galleria di palazzo spada
 
     
nagel_a
nagel_a il 25/05/11 alle 11:19 via WEB
Una meraviglia... Borromini era un maestro nelle costruzioni scenografiche e il trompe l'oeil di palazzo Spada è un gioiello. Magari fossero tutte così le maestre delle medie!
 
Duoad
Duoad il 19/05/11 alle 19:04 via WEB
Vitruvio sostiene che un edificio deve avere tre qualità essenziali: stabilitas ( stabilità), utilitas (utilità) e venustas ( bellezza). Quando mi fermo a vedere il barocco romano, cosa che mi capita abbastanza spesso, ne ammiro la venustas, dire il contrario sarebbe da eretici, ne apprezzo la stabilitas, è evidente che stè chiese e palazzi stanno in piedi, ma non ne trovo l'utilitas...Se me sente il Borromini... ;-) saluti
 
 
nagel_a
nagel_a il 23/05/11 alle 20:52 via WEB
ah però! questo è il bello di Roma: si possono "scoperchiare" molte tombe per raccontarla. l'utilitas di vitruvio è certo diversa da quella che ci trovo io: penso che la bellezza stessa sia "utile", in un certo senso, a farci ricordare l'orgoglio di poter essere Uomini. a Borromini è bastato molto meno per gettarsi su una spada! :))
 
Lolablu7
Lolablu7 il 19/05/11 alle 21:22 via WEB
Hai colpito il mio tallone! Il mio amore incondizionato;il mio amore perduto;un frammento basilare della mia vita sconvolto!Alessandra,Roma è la mia città!Mia,mia,sai? Ci sono nata ed ho formato il mio modo di essere all'aria dei suoi giardini;negli abbracci delle sue strade;nelle aule delle sue scuole. Splendida Roma barocca!Splendida tutta Roma! Comincia il mio periodo di crisi di astinenza,per cui,tra non molto,dovrò tornarci. Per inciso;anche Lecce è una bella città barocca.La conosci? Un abbraccio, Grazia. In uno dei miei post,c'è il portone di quella che è stata la mia casa;lì ho vissuto i miei anni più felici,dopo quelli trascorsi con i miei figli.
 
 
nagel_a
nagel_a il 23/05/11 alle 20:55 via WEB
credo di capirti... io ne sono innamorata da "esterna". Lecce è una delle lacune che prima o poi spero di colmare. Verrò a sbirciare il portone :) A presto, Grazia
 
pensiero_bianco
pensiero_bianco il 20/05/11 alle 09:45 via WEB
infatti due persone molte diverse nel modo di essere e di concepire la loro arte..ma entrambi protagonisti di progetti importanti,e poi è bello quando attraversi Roma e ti perdi nell'anima vestita di palazzi :)io sono napoletana,ma quando mi trovo a Roma,o a Parigi altra città che adoro,mi piace respirare le cose che ho intorno.
 
 
nagel_a
nagel_a il 23/05/11 alle 20:56 via WEB
ti ci perdi davvero l'anima.. Roma è la città in cui tornare. sempre. (Parigi mi manca, ma è in cima alla lista dei desideri:))
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 24/05/11 alle 20:22 via WEB
Ma infatti, è quello che dico pure io. Solo che per me Roma p più amletica. Roma non è “e” , Roma è “o”. Roma va interpretata di giorno in giorno, di ora in ora, di istante in istante. Ed ecco che tutto torna e Roma diventa luce od ombra? Ruderi o cielo? Inferi o aldilà?… tangenziale o raccordo anulare?
Insomma, Roma non è un unico stile, ma l’incrocio di mille stilo… tutte incolonnate sulla Cristoforo Colombo alle otto de matina.
E’ per questo che io intitolerò il mio commento: “Roma: che sfinimento!”
 
 
nagel_a
nagel_a il 25/05/11 alle 11:23 via WEB
Oggi (si fa per dire) ti trovo un po' contorto. Con Borromini si potrebbe dire che è la luce a far cambiare Roma, o la sua percezione. A seconda che sia la piena luce mediterranea del meriggio che incendia i resti marmorei delle antichità e ravviva i mattoni medievali o quella del crepuscolo che cade radente sulle cupole di bronzo.. una magia che ritorna, nuova, ogni volta.. (ehm... io a Roma prendo la metro :)))
 
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