W. SHAKESPEARE - RE LEAR IV
così noi siamo per gli dei,
ci uccidono per gioco."
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Post n°421 pubblicato il 06 Luglio 2011 da nagel_a
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IL REGNO DEL SENSO PROFONDO
"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro - bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
A. Zagajewski - Due città
Il concetto di “logica del buon senso”, invece, mi piace, solo che detto da una donna mi suona inquietante. È che in genere il buon senso delle donne non coincide quasi mai con gli interessi degli uomini. Un po’ come quando si va a far la spesa e tutto quello che dice di comprare lei, “ci vuole”, è indispensabile alla sopravvivenza del nucleo familiare, mentre ciò che soltanto ti azzardi di pensare di comprare tu, sono cazzate nucleari.
Comunque sappi, oh vergine apollinea, oh inascoltata pizia, che le tue parole, come le suppliche di Cassandra, non cadranno nel vuoto. E come per lei Aiace, anche per te arriverà prima o poi qualcuno a liberarti dal fardello della verginità e dalla rogna delle ragnatele tra le gambe.
E finalmente, forse, allora troverai pace; e finalmente, forse, allora comincerai a scrivere in modo comprensibile… e magari qualcuno ti darà retta.
Oh novella esule Cassandra, non disperarti per i tuoi oscuri presagi di morte né per una Troia caduta, il tuo vaticinio era chiaro: tu gliel’avevi detto che il tacco dodici era un suicidio.