Creato da nagel_a il 27/12/2008

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Della solitudine

Post n°369 pubblicato il 17 Gennaio 2011 da nagel_a


Talvolta lo spazio si popola fantasticamente. Si dispongono allineate come soldatini o in vortici di chimera, le figure su cui l'immaginazione, stimolata dalla solitudine, imbastisce il suo teatrino. La grandiosità dell'opera e la varietà dei personaggi, sono in stretta relazione e diretta proporzione con la percezione del vuoto.
Vuoto e solitudine sono i cardini imperiosi su cui ruota l'immane giostra dell'immaginazione.

Vi sono uomini che per casi accidentali della vita, non si trovano mai nella situazione di doverne saggiare la docilità all'attrito. Costoro non conoscono il vuoto e non sperimentano la solitudine. Non hanno necessità di animare la tappezzeria di una parete nè di dover rinunciare, in un passaggio cruciale, alle lusinghe di una storia narrata insidiosamente da pagine che si spalancano sull'ignoto. Non sanno dell'aria che preme alla gola, chiedendo tributi in sospiri e fremiti. Non sono stati soggiogati dai suoi poteri miasmatici nel configurare incubi e fantasmi. Non ne hanno assaporato le mollezze oziose delle ore senza scopo. Costoro contemplano la solitudine come semplice, temporanea mancanza di compagnia.

Poi vi sono quelli che della solitudine si cibano costantemente, come un'ancora che permetta riposo dalle battaglie tra i marosi o un rifugio in cui ritemprare le energie disperse tra la folla e gli accidenti del giorno. Costoro la inseguono per circondarsene come un abbraccio, una condizione dello spirito privilegiata e preziosa, sempre pronta a dischiudere i suoi tesori per gli eletti che la servono.

Vi è infine una terza schiera. Quella che contempla la massa inquieta dei malati di solitudine. Quelli che popolano il vuoto di voci e figure, frutto esaltato della loro fantasia, pur di coprire la voce fragorosa del silenzio, le sue spire di piombo.
Sono quelli dall'ingorda bramosia per la quiete della solitudine, di cui bulimicamente si abbuffano, per poi retrocedere terrorizzati e vinti in compagnia di se stessi.
Coloro la cui affinità con la stanza vuota è dettata da un umore vago e variabile, influenzato dal battito d'ali di una farfalla nell'angolo opposto del mondo e dallo scarafaggio calpestato nel corridoio di una pensione che impiega ore a morire.
Per queste persone la solitudine è un'arma bianca. Talvolta hanno la fortuna di porre la mano sull'elsa e allora ne brandiscono l'acciaio fulgente come un bisturi che invochi il parto di una qualche creazione. Altre volte stringono inavvertitamente le dita sulla lama e cadono, ripiegati e dolenti, per quella imperizia sbadata che ha disilluso la convinzione di essere provetti schermidori.
Sono casi buffi per gli dei che assistono dal bordo dell'arena e irridono teneramente queste mosche, che quando sono in compagnia desiderano la solitudine, ma, una volta ottenutala, non sanno stare sole.

 

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Commenti al Post:
d4ny3L4
d4ny3L4 il 17/01/11 alle 21:16 via WEB
E' davvero così.
 
 
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:05 via WEB
ci sono altre sfumature forse anche sostanziali.. la sintesi si rivolge alla ragione, le sfumature si lasciano intuire..
 
teti900
teti900 il 17/01/11 alle 21:32 via WEB
buona sera, ho letto tutto sei volte. la prima ho detto urka!
la seconda, ah sì, e mi sono messa a cercare una cosa che ovviamente non ho trovato, la terza mi sembrava di non averci capito niente e ho riletto tutto da capo una quarta volta.
altra ricerca infruttuosa di un piccolo appunto da usare come commento.
allora ho dovuto rileggerlo per la quinta volta e a quel punto era abbastanza chiaro che non ritengo di appartenere alla prima categoria.
poco importa che alla fine mi siano proprie sia la seconda e sia la terza, quanto che è proprio spettacolare questo testo!
sette è un bel numero, me lo rileggo e vado o rischio di trovarmi in un 8 infinito a vagare solitaria e raminga tra le righe di nagel_a nel persempre!
 
 
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:05 via WEB
un naufragare inquieto cara Teti!.. rido.. tutto il mio mare è a tua disposizione! :)))
 
Odette292
Odette292 il 17/01/11 alle 22:13 via WEB
Faccio parte di coloro che sono soli anche quando sono in compagnia. La solitudine è stata è sarà la mia unica eterna compagna di vita. Una solitudine scavata dalll'impossibilità di raggiungere la mia anima. Nessuno ci è mai riuscito, nemmeno l'uomo che dice di amarmi.
 
 
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:07 via WEB
eppure Odette.. le vie impervie non sono impossibili, a volte capita pure che altri riescano a percorrerle ancora prima di te, anche quando sembra che tutto sia conosciuto e provato.. ti abbraccio forte
 
suzuribako
suzuribako il 17/01/11 alle 23:45 via WEB
GLI ARCONTI DELL' URAZIO “Giochiamo - fanno i putti - a Brancighello?” Tu gnompi un brecco, sfanfi un lugherino, io smègo un tafferuccio, un finfardello, chi vince si tascheggia il marmellino. “Giochiamo a Fantisberga, a Cassacoppe?”, griderchiano gli omacci in vinargìa: su bòghera le trappe, punto e gnoppe, se vinco mi straquascio in brogiulìa. “Giochiamo all'Uomo!” mormano mistigi gli Arconti marmidiosi dell'Urazio: chi vince lo balòccoli in festigi, chi perde lo fracàsseri in bistrazio.
 
 
suzuribako
suzuribako il 19/01/11 alle 11:14 via WEB
(Volevo cambiare argomento... e ho preso in prestito una supercazzola...) Sei di una lucidità imbarazzante.
 
   
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:09 via WEB
oddio! mi hai completamente destabilizzata!.. ho pensato prima di aver bevuto un caffè allucinogeno poi di essere di un'ignoranza abissale!.. caspita! sono stata di una (a)lucidità imbarazzata! :)))
 
il_ramo_rubato
il_ramo_rubato il 19/01/11 alle 10:40 via WEB
Sono un grande estimatore della solitudine. Ma tra me e lei c'è solo amore platonico. Mi fa compagnia in lunghe camminate nel nulla, che a volte mi concedo. Hai un modo di scrivere molto "senechiano". (è un complimento, adoro Seneca...) Un bacio, buona giornata. Ciao
 
 
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:11 via WEB
un amore da lontano, con quel tanto di distacco che preserva.. questa è una categoria da aggiungere.. sorrido.. (la scrittura senechiana sarebbe un'evoluzione visto il rimprovero frequente di scrittura barocca e criptica!).. buona giornata a te
 
only4words
only4words il 19/01/11 alle 18:06 via WEB
sapere stare soli, nel bene come nel male, è una grande conquista. che non tutti arrivano a fare. anche per me è scoperta recente.. un sorriso.
 
 
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:12 via WEB
conquista faticosa e "sudata"!.. in fieri :))) un abbraccio!
 
lightdew
lightdew il 20/01/11 alle 14:26 via WEB
già..l'insoddisfazione che appartiene agli uomini (ed a volte anche agli dei)..rifletto sul fatto che stavo per giustificare la mia assenza..nn lo faccio più..:-))) un sorriso grande, dew
 
 
nagel_a
nagel_a il 21/01/11 alle 10:13 via WEB
compagna di latitanza?.. rido.. non serve giustificazione Dew.. credo di capire molto bene! un abbraccio!
 
basilicojamaicano
basilicojamaicano il 24/01/11 alle 14:06 via WEB
Eh… ricordo ancora quelle giornate d’autunno bolognesi e solitarie.
Guarda, Nagel, ti rispondo con una canzone:
http://www.youtube.com/watch?v=JDNGvuXBAaY
…E’ pur sempre solitudine, no?!?
 
 
nagel_a
nagel_a il 25/01/11 alle 13:40 via WEB
non ricordo bene le parole ma il senso di una certa citazione di allen.. fare sesso con se stessi è farlo con una persona che si stima (teoricamente.. più o meno.. vabbè era tanto per consolarsi :)))
 
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"Oltre alla realtà empirica e banale c'era l'ambito dell'immaginazione, costituito da quello stesso mondo percepibile grazie alla vista, al tatto e all'odorato, ma con in più le schiere infinite degli spiriti e delle ombre. [...] Allora non mi capacitavo del fatto che la maggioranza assoluta dell'umanità appartiene al regno del senso profondo non in virtù del proprio sapere - dono assai raro -  bensì della vita, della raggiante, viva sostanza, e che, dunque, accusarli di ignoranza era sciocco e assurdo. Invece di interrogatori, inquisizioni e tormenti, avrei dovuto osservarli e comprenderli. Osservarli con tenerezza e comprenderli con intelligenza"
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