Creato da italolazzaretti_2007 il 12/11/2007
Atletica e Parkinson
Atletica leggera e Parkinson
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Atletica leggera e Parkinson « Messaggio #27 | Messaggio #29 » |
Post n°28 pubblicato il 03 Gennaio 2008 da italolazzaretti_2007
essaggio N°20
20-12-2007 - 18:35
11°Oggettività dei dati Questo capitolo è composto da
argomenti contenenti concetti e termini riferibili ad una specifica
preparazione medica oppure scientifica con basi fisiologiche nella educazione
fisica e nello sport .Pur non ritenendomi qualificato ad affrontare queste
complesse problematiche vorrei tuttavia propormi come portavoce,per trasferire
la “sensibilità” che credo di aver conseguito, proprio là dove sorgono e si
formano i dati, cioè sul “campo” d’allenamento e di gara,proprio là
dove l’oggettività è scandita dai secondi e dai centesimi di secondo
Premesso tutto
ciò,qui cerco di esternare trasformando la sensibilità soggettiva menzionata in precedenza in proposte di
“oggettività”. Per oggettività dei dati, nel mio caso, intendo:l’integrazione
di elementi soggettivi ( personali,
legati all’esperienza o ad altro fattore soggettivo) con elementi
misurabili secondo criteri oggettivi
(non personali, cioè non legati all‘esperienza o ad altro fattore soggettivo),
ben definiti e misurabili secondo una
precisa metodologia. Nel Parkinson, come in tante altre condizioni umane, si
cerca il modo di misurare i fenomeni, perché solo così si riesce a dare un peso
e un valore ad elementi diversi di un medesimo evento comune. Semplificando,
per il Parkinson si può stabilire se la malattia è lenta o veloce. Questo però
viene deciso solo in base ad un generico criterio soggettivo, che non fornisce
dati precisi, per cui il fenomeno non è misurabile.La oggettività dei dati presuppone
invece che esistano regole precise e rigorose per misurare il fenomeno. Faccio
un esempio generico: andamento lento potrebbe essere , per valori di un certo
esame, tra 10 e 15, veloce per valori da 15 in poi ( secondo protocolli di valutazione
stabiliti) Mi capita spesso di udire che la medicina non è in grado di dare
risposte ai pazienti, non per incapacità, ma perché in effetti il problema è
molto complesso: in realtà in alcuni
individui la patologia si sviluppa velocemente, mentre in molti casi procede
più lentamente. Questi i miei suggerimenti, disponibile ad essere smentito
nelle mie ipotesi, ma anche fiducioso che essi possano essere presi in
considerazione ed integrati da nuovi elementi. Personalmente, per quanto
riguarda il mio caso, mi è sempre stato detto che il mio è un Parkinson lento. Concordo sul fatto che la patologia
procede lenta, ma “lenta” e “veloce” sono criteri di valutazione che non
possono essere quantificati, né definiti da relazioni omologhe. Nel presente
libro al capitolo “ 17° tabelle prestazioni ”si può evidenziare che dall’anno
2003 la mia prestazione sui 200 hs è passata dal 43”50 /centesimi di secondo a
38”50/centesimi. Anche nel 2007,la mia prestazione può essere considerata
stabile,in effetti,il risultato di 38”62/100 conferma il valore. Si può
ipotizzare che la malattia procede lentamente,ma 5”sec di miglioramento in 4
anni possono essere considerati un
indice che evidenzia una sostanziale tenuta della prestazione negli anni,ma
anche un miglioramento tale da far considerare una regressione della malattia
attraverso questo parametro. Mi rendo conto che ho banalizzato il concetto e
che non soltanto questo può indurre o farlo accettare . Altri valori, e non
solo questi ,concorrono a dare una valutazione dello stato della malattia. Non
si può considerare l’esempio come risolutore di una patologia,ma credo possa essere degno di un
approfondimento dei problemi legati ad una patologia così complessa.Alla
scienza medica in genere, chiedo: se lentezza e velocità sono
ineluttabili, perché non fare
valutazioni dello stato del paziente esaminandolo nel tempo tramite i diversi
parametri?Qui voglio suggerire quali aspetti prendere in esame. Non intendo
sostituirmi al medico perché tale non sono, ma sono certo che, per il
Parkinson, altri parametri specifici possono essere aggiunti,da medici
specialisti che qui vorrei invitare a trasformare questi miei rilievi in
patrimonio scientifico.Da parte mia invito a prendere in
considerazione, i seguenti parametri :
EQUILIBRIOargomenti contenenti concetti e termini riferibili ad una specifica
preparazione medica oppure scientifica con basi fisiologiche nella educazione
fisica e nello sport .Pur non ritenendomi qualificato ad affrontare queste
complesse problematiche vorrei tuttavia propormi come portavoce,per trasferire
la “sensibilità” che credo di aver conseguito, proprio là dove sorgono e si
formano i dati, cioè sul “campo” d’allenamento e di gara,proprio là
dove l’oggettività è scandita dai secondi e dai centesimi di secondo
Premesso tutto
ciò,qui cerco di esternare trasformando la sensibilità soggettiva menzionata in precedenza in proposte di
“oggettività”. Per oggettività dei dati, nel mio caso, intendo:l’integrazione
di elementi soggettivi ( personali,
legati all’esperienza o ad altro fattore soggettivo) con elementi
misurabili secondo criteri oggettivi
(non personali, cioè non legati all‘esperienza o ad altro fattore soggettivo),
ben definiti e misurabili secondo una
precisa metodologia. Nel Parkinson, come in tante altre condizioni umane, si
cerca il modo di misurare i fenomeni, perché solo così si riesce a dare un peso
e un valore ad elementi diversi di un medesimo evento comune. Semplificando,
per il Parkinson si può stabilire se la malattia è lenta o veloce. Questo però
viene deciso solo in base ad un generico criterio soggettivo, che non fornisce
dati precisi, per cui il fenomeno non è misurabile.La oggettività dei dati presuppone
invece che esistano regole precise e rigorose per misurare il fenomeno. Faccio
un esempio generico: andamento lento potrebbe essere , per valori di un certo
esame, tra 10 e 15, veloce per valori da 15 in poi ( secondo protocolli di valutazione
stabiliti) Mi capita spesso di udire che la medicina non è in grado di dare
risposte ai pazienti, non per incapacità, ma perché in effetti il problema è
molto complesso: in realtà in alcuni
individui la patologia si sviluppa velocemente, mentre in molti casi procede
più lentamente. Questi i miei suggerimenti, disponibile ad essere smentito
nelle mie ipotesi, ma anche fiducioso che essi possano essere presi in
considerazione ed integrati da nuovi elementi. Personalmente, per quanto
riguarda il mio caso, mi è sempre stato detto che il mio è un Parkinson lento. Concordo sul fatto che la patologia
procede lenta, ma “lenta” e “veloce” sono criteri di valutazione che non
possono essere quantificati, né definiti da relazioni omologhe. Nel presente
libro al capitolo “ 17° tabelle prestazioni ”si può evidenziare che dall’anno
2003 la mia prestazione sui 200 hs è passata dal 43”50 /centesimi di secondo a
38”50/centesimi. Anche nel 2007,la mia prestazione può essere considerata
stabile,in effetti,il risultato di 38”62/100 conferma il valore. Si può
ipotizzare che la malattia procede lentamente,ma 5”sec di miglioramento in 4
anni possono essere considerati un
indice che evidenzia una sostanziale tenuta della prestazione negli anni,ma
anche un miglioramento tale da far considerare una regressione della malattia
attraverso questo parametro. Mi rendo conto che ho banalizzato il concetto e
che non soltanto questo può indurre o farlo accettare . Altri valori, e non
solo questi ,concorrono a dare una valutazione dello stato della malattia. Non
si può considerare l’esempio come risolutore di una patologia,ma credo possa essere degno di un
approfondimento dei problemi legati ad una patologia così complessa.Alla
scienza medica in genere, chiedo: se lentezza e velocità sono
ineluttabili, perché non fare
valutazioni dello stato del paziente esaminandolo nel tempo tramite i diversi
parametri?Qui voglio suggerire quali aspetti prendere in esame. Non intendo
sostituirmi al medico perché tale non sono, ma sono certo che, per il
Parkinson, altri parametri specifici possono essere aggiunti,da medici
specialisti che qui vorrei invitare a trasformare questi miei rilievi in
patrimonio scientifico.Da parte mia invito a prendere in
considerazione, i seguenti parametri :
MIMICA FACCIALE
RIGIDITA’ MUSCOLARE
TREMORE
FLESSIBILITA’
ELOQUIO
ANDATURA
MECCANICA VENTILATORIA’
ALTRI ASPETTI
Quali i parametri più importanti ?.
Così per determinare alcuni
parametri propongo di aggiungerne altri,quali per esempio:
Allenamento di Forza che utilizza esercizi anaerobici Allenamento di Resistenza che utilizza fibre aerobiche.A questo punto conoscendo le necessità del paziente si
potrebbero prendere in esame esercizi, allenamenti/riabilitazione finalizzati
in modo mirato allo stato di salute del soggetto per la priorità delle necessità della salute, sapendo su quali aspetti agire quali:
potrebbero prendere in esame esercizi, allenamenti/riabilitazione finalizzati
in modo mirato allo stato di salute del soggetto per la priorità delle necessità della salute, sapendo su quali aspetti agire quali:
- Calibro dei vasi
- Capacità di coagulazione del sangue
- Livelli di colesterolo ematico
- Pressione sanguigna.
effetti fisiologici dell’allenamento/ riabilitazione le modificazioni biochimiche.
Effetti fisiologici dell’allenamento/riabilitazione e modificazioni cardiorespiratorie:Codificazioni del sistema cardio
respiratorio a riposo .Modificazioni in corso di
esercitazioni attività sportiva. L'attività riabilitativa
viene qui vista come mezzo per un controllo oggettivo dei risultati , correlati tra loro. Da qui:
Scelte dei criteri di
oggettivizzazione dei dati
Scelte dei dati da parametrizzare
Scelta dei criteri per selezionare i dati da monitorare. Modificazioni aerobiche
Modificazioni anaerobiche
Modificazioni relative alle fibre a
scossa rapida o lenta .Effetti fisiologici dell’allenamento/riabilitazione e modificazioni
cardiorespiratorie.Modificazioni del sistema
cardiorespiratorio a riposo
Modificazioni in corso di
esercitazioni
Valori,metodi,parametri,o sistemi di
misura adeguati confrontabili altri parametri suggeriti o usati
nella pratica medica.stabilire:
valori,metodi, parametri,sistemi di misura adeguati tali da potersi
confrontare. Per questa serie di dati,credo che sarebbe utile verificare con
misure di correlazioni statistiche l’incidenza ed il peso di ognuno
dei fattori presi in esame.Alcuni di questi concetti verranno da me ripresi in
seguito.
(vedi ATTIVITA’ MOTORIE E
SPORT)
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vedo con piacere che sei fra quelli che non usano...
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Italo,
mi piacerebbe segnalare il tuo post nel mio...
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Mantenersi attivi sia fisicamente che intellettualmente è...
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Navigando per internet sono arrivato fin qui.
Credimi il...
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ringrazio che qualche farmacia c'è e provvederò
ma...
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