A circa 100 km da Milano sorge al centro della piccola Val Stàffora, in provincia di Pavia a 416 metri s.l.m. la piccola Varzi, la cui fama nasce da un incredibile cocktail di bellezze naturali, dolcezza climatica, cieli azzurri, profumi, sapori, colori e suggestioni. Ben difficile trovare una cittadina dai panorami tanto vari: le montagne e le colline coperte di una lussureggiante vegetazione, le chiare e limpide acque dello Stàffora, i tetti e i muri dai delicati colori dolcemente smorzati dal tempo. Il centro storico medioevale merita su tutto una visita; è tanto caratteristico che ciascuno può inventarsi un itinerario diverso: la via del mercato (la Domenica piccola mostra mercato di oggettistica), il vicolo Dietro le Mura, la Via Roma, si potrebbe andar avanti all'infinito. Qui batte il "cuore" più antico dello storico borgo pavese, qui si intuisce il disperato anelito a serbare le tracce di un passato denso di segni architettonici. Dappertutto si respira aria di un tempo che fù: otto secoli di storia documentati nelle testimonianze delle sue chiese, delle sue torri, del suo castello Malaspina, della pieve romanica dei Cappuccini. Autentiche perle di una realtà che sembra fuggir via....
L'itinerario che si svolge su di un dislivello di circa 800 metri per una lunghezza di 27.5 Km parte dunque dalla piazza del Mercato, seguendo le chiare indicazioni per il Passo del Penice, dopodichè, oltrepassato un piccolo ponte si devia a sinistra seguendo per PietraGavina e Zavattarello. La salita non è delle più toste, alterna strappi a falsipiani, la fascia collinare è piuttosto dolce, l'area boschiva vasta, numerosi anche i frutteti e i vigneti, moltissimi gli arbusti capaci di regalare more e lamponi; in meno di un ora si raggiunge agevolmente il piccolo borgo di PietraGavina (828 s.l.m.) ove deviando per Santa Cristina a volte in discesa altre no si raggiunge questo piccolo borgo adagiato alle falde della riserva naturale di Monte Alpe. L'impronta architettonica è decisamente rurale, il paesaggio ampio e vario. Si prosegue per Ospedaletto, traversando la bella riserva che divide la Val Stàffora alla Val Tidone, estesa per oltre 320 ettari, costeggiando boschi di splendido pino nero. A poca distanza sorge Ospedaletto, antico crocevia di strade montane dirette a Bobbio e all'alta Val Trebbia. Il rientro avviene dopo una lunga ed esaltante discesa di oltre 12 km su liscio manto stradale della carrozzabile del Penice (unica attenzione alle auto!).
Inviato da: Rebuffa17
il 11/06/2012 alle 15:49
Inviato da: ligamaister
il 10/03/2009 alle 14:15
Inviato da: maxpao1977
il 04/11/2008 alle 15:16
Inviato da: sillylamb
il 16/10/2008 alle 17:11
Inviato da: maxpao1977
il 25/09/2008 alle 16:03