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Buoni consigli per sconfiggere la concorrenza

Post n°6 pubblicato il 06 Marzo 2011 da dannypaul

Eccomi qui apposta per voi per entusiasmarmi con i miei racconti. Oggi parleremo di una grande piaga per l’insegnante precario: la concorrenza. Allora, dovete sapere che per un supplente, come me, uno dei grandi mali della società sono le graduatorie intasate di gente che dorme con i telefoni in mano nell’attesa di una chiamata da scuola rigorosamente all’ultimo momento.

Quando si è insegnanti precari (supplenti -per intenderci-),  la concorrenza diventa un pensiero fisso.

Più persone ti ritrovi davanti in graduatoria e peggio è! A questo punto bisogna ingegnarsi.

Come fare a liberarsi, almeno per un po’,  degli innumerevoli colleghi?

Questo dilemma stressa in continuazione l’insegnante precario che è pronto a tutto.

Non vuole far fuori per sempre i cari compagni di lavoro, gli basta che stiano a casa a turno.

Non appena riesce a prendere una supplenza si mette quindi all’opera per raggiungere il suo scopo.

L’insegnante precario lo si riconosce per il modo furtivo con cui si aggira in ogni scuola.  

Non appena nota che un bambino ha il raffreddore, il mal di pancia o ogni altro tipo di sintomo influenzale lo preleva dal banco e lo spinge tra le braccia del collega… che genio del male! L’insegnante precario ama anche improvvisarsi medico: sconsiglia infatti il vaccino antinfluenzale tramite argomentatissime ragioni.

Suggerisce poi, il pensionamento ai colleghi in età tale da poterlo chiedere. Dopo aver scoperto, tramite furbeschi sotterfugi, quali sono i colleghi con l’età giusta, parlerà con disinvoltura e comincerà ad elencare le tante attività piacevoli che spesso non si possono svolgere a causa del lavoro. Dopo aver girato intorno al nocciolo della questione dovrà entrare nel vivo del discorso. Dovrà ricordare al collega di quanto le generazioni cambino usando frasi di questo tipo: “…E una volta non era così… ai tempi dei miei genitori la scuola era diversa… l’insegnante era rispettato da tutti invece ai giorni nostri troppe situazioni problematiche… e sarà sempre peggio, anno dopo anno…” Quest’ultima frase bisognerà pronunciarla con molta enfasi, il volto dovrà essere triste e affranto.

Un’ultima cosa che l’insegnante precario deve fare, per toccare tutti i livelli di età e dunque avere più probabilità di lavorare, è convincere le donne a far figli. Se una donna è sposata o fidanzata sarà facile, ma se una donna è single scatta l’operazione “Marta Flavi”. L’insegnante precario dovrà in tutti modi cercare di accoppiare i colleghi. Dovrà spingerli a conoscersi meglio tra di loro, dovrà far sembrare figo un bidello che prima non lo era acconciandolo alla bell’e meglio e infine dovrà costringere il collega ad andare a tutti gli appuntamenti che lui gli ha preso.

Diventerà una battaglia.

Già me lo vedo l’insegnante precario che, come il caro Cyrano, spia da dietro l’angolo il collega di ruolo al primo appuntamento della lunga lista che lui gli ha preso. Lo esorterà come un buon allenatore e lo rassicurerà nei momenti di sconforto.

Che ci volete fare… la dura vita dell’insegnante precario!

 

 

 
 
 
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