Creato da hubbel il 03/12/2007
Quello strano senso di alienazione

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Berlusconi vuole le guerra civile

Post n°437 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da hubbel
 

di Patrizia Rettori (dal sito Libertà e Giustizia).

Strabiliati, indignati, esterrefatti? Macché: non c’è aggettivo che possa definire adeguatamente lo stato d’animo dell’altra parte del paese, la nostra, di fronte all’ultima sparata berlusconiana. Ma il problema, ormai, non è più quello di trovare le parole giuste. Il problema, semmai, è di trovare il modo più efficace di prepararsi a un futuro da brivido. Che cosa faremo se il Cavaliere ci porterà alle elezioni anticipate chiedendo il voto degli italiani per cambiare la Costituzione, normalizzare le istituzioni di garanzia e controllo, e costruirsi un Italia su misura? Come potremo sperare di combatterlo? Lo spazio di manovra, bisogna ammetterlo, è esiguo. La potenza mediatica berlusconiana è annichilente, il suo coro di laudatores non ammette stonature. Mentre l’opposizione continua ad essere frammentata e litigiosa, incapace di trovare un denominatore comune.
Non si tratta più di discutere sul grado di antiberlusconismo di questo o quel partito: si tratta di attrezzarsi per impedire al Cavaliere di vincere, o almeno di stravincere, quella che potrebbe essere l’ultima battaglia democratica in questo paese. Le opposizioni hanno responsabilità enormi per il passato: non sono riuscite a regolare il conflitto di interesse, non hanno saputo unirsi attorno ad un programma minimo che convincesse gli elettori. Ma adesso non c’è più tempo per recriminare su ciò che è stato. Adesso bisogna fermare Berlusconi prima che distrugga tutto.
Come? Non per dare lezioni, ma ci sono alcune cose elementari che andrebbero fatte. Subito. Cercare un nome che possa mobilitare un vasto campo di forze democratiche, per non farsi trovare impreparati se si dovesse precipitare verso le urne. Stabilire alleanze solide su un programma di emergenza, rinunciando alle posizioni identitarie per allargare il campo oltre i confini tradizionali del centro sinistra. Le potenzialità esistono. L’Udc di Casini, naturalmente, ma anche Fini e la sua nuova destra. Perfino nel Pdl esistono interlocutori possibili. Basta immaginare lo spirito con cui un personaggio come Beppe Pisanu, uomo di antica scuola morotea, assiste alle performance del Cavaliere. A loro bisogna saper parlare. E chi deve farlo? Il Pd per primo, naturalmente, ma anche Di Pietro e la sinistra dispersa.
Aldo Moro pensava ad una grande alleanza tra la Dc e il Pci per riformare lo stato e tornare a competere in un quadro istituzionale e politico risanato. Sia pure in condizioni diverse, quella lezione torna oggi di attualità. Quel che si dovrebbe fare è costruire una grande coalizione che espunga il berlusconismo e crei il brodo di coltura da cui emergeranno, in una democrazia rifondata, le forze politiche del futuro: un centro destra e un centro sinistra rinnovati dalle fondamenta.
E’ un sogno? Forse, ma se andiamo avanti così ci aspettano solo incubi.

 
 
 

Lapsus

Post n°436 pubblicato il 10 Dicembre 2009 da hubbel
 

Da Wikipedia: " L'espressione Lapsus, che fa parte delle forme "non comunicandi" dell'inconscio con i quali il nostro inconscio ci dà non direttamente dei segnali, si riferisce ad un errore apparentemente casuale, bizzarro o privo di senso (inclusi errori linguistici e vuoti di memoria) che, secondo la teoria freudiana, il soggetto compie sull'impulso di un'istanza inconscia e che diventa il canale per esprimere pensieri che altrimenti la censura, legata alla coscienza, rimuoverebbe."
 
 
 

Il No B Day e quella disperata voglia di normalità

Post n°435 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da hubbel
 

La manifestazione del No Berlusconi Day, il 5 dicembre a Roma, è stata un successo e questa è già una buona notizia. C'è gente che è disgustata di tutto quanto sta accadendo in questo Paese e che non ne può più di questa situazione. Di fronte a questa sana, forte e robusta indignazione popolare il principale partito d'opposizione non può fare finta di niente, se ne sono accorti pure loro, infatti alla fine hanno deciso di mandare Rosy Bindi. Benvenuta! Lei mi è pure simpatica, per carità, non capisco però il senso di tanta indecisione, di tanto attendismo. Quello in piazza era in gran parte il popolo del PD, o comunque di persone scontente di questo governo. Il PD pensa davvero di poter tornare al governo fregandosene dei suoi elettori?

Ma qual è il messaggio fondamentale di quella Piazza? La voglia di normalità, pura e semplice. Voglia di vivere in un Paese normale, minimamente civile. In un Paese dove, possibilmente il Presidente del Consiglio non è accusato di mafia o di corruzione. E' davvero così rivoluzionario questo obiettivo? E' davvero così estremista chiedere le dimissioni un presidente sotto processo per corruzione e (tra poco anche per fatti di mafia)? E' una cosa semplicemente normale in un Pase democratico. Le dimissioni di Berlusconi dovrebbero chiederle tutti quelli che hanno a cuore questo Paese. Anzi, volendo essere provocatori, si potrebbe dire che chi non chiede le dimissioni di Berlusconi è anti-italiano.

 
 
 

F-E-R-M-I-A-M-O-L-O!

Post n°434 pubblicato il 28 Novembre 2009 da hubbel
 

di Giuseppe Giulietti e Federico Orlando (dal sito di Articolo 21)

Altro che editto bulgaro ! Qui siamo ormai di fronte ad una vera e propria dichiarazione eversiva fino alla evocazione della guerra civile. Come se non bastasse il presidente del consiglio-editore ha chiesto alla Rai, il giorno dopo la espulsione del direttore di Rai3 Paolo Ruffini di mettere sotto controllo tutte le trasmissioni che ancora osano esprimere o fare esprimere punti di vista diversi od opposti a quelli di Berlusconi. Una simile richiesta sarebbe considerata vergognosa ed intollerabile in qualsiasi paese europeo e sarebbe respinta in primo luogo dai gruppi dirigenti dei servizi pubblici. Ci auguriamo che dal consiglio di amministrazione della Rai, dalla Presidenza e dalla Direzione Generale sia data una risposta all’altezza della provocazione e delle minacce. L’associazione Articolo21, di fronte a questo super editto contro l’Art21 della Costituzione medesima promuoverà a partire dalle manifestazioni già indette per il prossimo cinque dicembre e per le giornate dell’undici e del dodici dicembre una petizione popolare rivolta al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere e ai Presidenti delle Autorità di garanzia affinché nei modi e nelle forme che riterranno più opportune vorranno impedire una ulteriore restrizione del diritto ad informare e del diritto ad essere informati.
Chiediamo ai responsabili dell forze politiche che credono nei valori costituzionali di mettere da parte qualsiasi gelosia, rivalità e spirito di appartenenza e raccolgano tutte le energie per concordare una posizione comune e programmare una grande manifestazione nazionale, un vero e proprio atto d'amore per la Costituzione e per la legalità repubblicana.
E nel frattempo ciascuno di noi, nel suo Comune, nella sua strada o nella sua piazza, nel suo giornale, tv, radio o blog promuova iniziative per contrastare questo disegno eversivo

 
 
 

Berlusconi mandante delle stragi mafiose?

Post n°433 pubblicato il 24 Novembre 2009 da hubbel
 

di Francesco Viviano (da Repubblica.it)

PALERMO - Un altro pentito di mafia chiama in causa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E sostiene di avere appreso da un altro killer della sua cosca mafiosa, di un ruolo attivo dell'allora presidente di Fininvest nella strategia stragista del '93, con gli attentati a Roma, Firenze e Milano. È Pietro Romeo, artificiere della cosca mafiosa di Brancaccio che faceva capo ai boss Filippo e Giuseppe Graviano, autori delle stragi del '93 nel nord Italia, che interrogato dai pubblici ministeri di Firenze Crini e Nicolosi, conferma e rafforza le dichiarazioni dell'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza, le cui rivelazioni sono state riversate nel processo d'appello in corso a Palermo nei confronti di Marcello Dell'Utri, imputato e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.

Romeo già condannato per la strage di via dei Georgofili e poi pentitosi, è stato "richiamato" dai pm di Firenze dopo le recentissime rivelazioni di Gaspare Spatuzza il quale ha tra l'altro dichiarato che il boss Giuseppe Graviano, secondo lui, avrebbe avuto anche rapporti "diretti" con Silvio Berlusconi che sarebbe tra i mandanti occulti delle stragi del '93.

L'interrogatorio di Romeo è del 30 settembre scorso ed era stato già sentito dai pm fiorentini nel giugno del '96. Allora Berlusconi e Dell'Utri erano finiti nel registro degli indagati. L'indagine fu poi archiviata, ma adesso è stata riaperta proprio sulla base delle dichiarazioni di Spatuzza e delle ultime precisazioni di Pietro Romeo. "Spatuzza vi ha fatto il nome di Berlusconi, cioè qual è il motivo, il movente suo per fare questi attentati? Ne avete parlato? Giuliano (altro componente del commando stragista ndr) glielo ha detto?" chiedono i magistrati a Romeo. Ed il pentito conferma le precedenti dichiarazioni ed aggiunge: "Ricordo che Spatuzza rispose a Giuliano che il politico era Berlusconi. Non si trattava di una battuta. Stavamo parlando di armi in quel momento e di altri argomenti seri. Giuliano chiese se il politico dietro alle stragi fosse Andreotti o Berlusconi e Spatuzza rispose Berlusconi. La motivazione stragista di Cosa Nostra era quella di far togliere il 41 bis. Non ho mai saputo quali motivazioni ci fossero nella parte politica. Noi eravamo esecutori".

 
 
 
 
 

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