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di Patrizia Rettori (dal sito Libertà e Giustizia). Strabiliati, indignati, esterrefatti? Macché: non c’è aggettivo che possa definire adeguatamente lo stato d’animo dell’altra parte del paese, la nostra, di fronte all’ultima sparata berlusconiana. Ma il problema, ormai, non è più quello di trovare le parole giuste. Il problema, semmai, è di trovare il modo più efficace di prepararsi a un futuro da brivido. Che cosa faremo se il Cavaliere ci porterà alle elezioni anticipate chiedendo il voto degli italiani per cambiare la Costituzione, normalizzare le istituzioni di garanzia e controllo, e costruirsi un Italia su misura? Come potremo sperare di combatterlo? Lo spazio di manovra, bisogna ammetterlo, è esiguo. La potenza mediatica berlusconiana è annichilente, il suo coro di laudatores non ammette stonature. Mentre l’opposizione continua ad essere frammentata e litigiosa, incapace di trovare un denominatore comune. |
Da Wikipedia: " L'espressione Lapsus, che fa parte delle forme "non comunicandi" dell'inconscio con i quali il nostro inconscio ci dà non direttamente dei segnali, si riferisce ad un errore apparentemente casuale, bizzarro o privo di senso (inclusi errori linguistici e vuoti di memoria) che, secondo la teoria freudiana, il soggetto compie sull'impulso di un'istanza inconscia e che diventa il canale per esprimere pensieri che altrimenti la censura, legata alla coscienza, rimuoverebbe." |
La manifestazione del No Berlusconi Day, il 5 dicembre a Roma, è stata un successo e questa è già una buona notizia. C'è gente che è disgustata di tutto quanto sta accadendo in questo Paese e che non ne può più di questa situazione. Di fronte a questa sana, forte e robusta indignazione popolare il principale partito d'opposizione non può fare finta di niente, se ne sono accorti pure loro, infatti alla fine hanno deciso di mandare Rosy Bindi. Benvenuta! Lei mi è pure simpatica, per carità, non capisco però il senso di tanta indecisione, di tanto attendismo. Quello in piazza era in gran parte il popolo del PD, o comunque di persone scontente di questo governo. Il PD pensa davvero di poter tornare al governo fregandosene dei suoi elettori? Ma qual è il messaggio fondamentale di quella Piazza? La voglia di normalità, pura e semplice. Voglia di vivere in un Paese normale, minimamente civile. In un Paese dove, possibilmente il Presidente del Consiglio non è accusato di mafia o di corruzione. E' davvero così rivoluzionario questo obiettivo? E' davvero così estremista chiedere le dimissioni un presidente sotto processo per corruzione e (tra poco anche per fatti di mafia)? E' una cosa semplicemente normale in un Pase democratico. Le dimissioni di Berlusconi dovrebbero chiederle tutti quelli che hanno a cuore questo Paese. Anzi, volendo essere provocatori, si potrebbe dire che chi non chiede le dimissioni di Berlusconi è anti-italiano. |
di Giuseppe Giulietti e Federico Orlando (dal sito di Articolo 21) Altro che editto bulgaro ! Qui siamo ormai di fronte ad una vera e propria dichiarazione eversiva fino alla evocazione della guerra civile. Come se non bastasse il presidente del consiglio-editore ha chiesto alla Rai, il giorno dopo la espulsione del direttore di Rai3 Paolo Ruffini di mettere sotto controllo tutte le trasmissioni che ancora osano esprimere o fare esprimere punti di vista diversi od opposti a quelli di Berlusconi. Una simile richiesta sarebbe considerata vergognosa ed intollerabile in qualsiasi paese europeo e sarebbe respinta in primo luogo dai gruppi dirigenti dei servizi pubblici. Ci auguriamo che dal consiglio di amministrazione della Rai, dalla Presidenza e dalla Direzione Generale sia data una risposta all’altezza della provocazione e delle minacce. L’associazione Articolo21, di fronte a questo super editto contro l’Art21 della Costituzione medesima promuoverà a partire dalle manifestazioni già indette per il prossimo cinque dicembre e per le giornate dell’undici e del dodici dicembre una petizione popolare rivolta al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere e ai Presidenti delle Autorità di garanzia affinché nei modi e nelle forme che riterranno più opportune vorranno impedire una ulteriore restrizione del diritto ad informare e del diritto ad essere informati. |
di Francesco Viviano (da Repubblica.it) PALERMO - Un altro pentito di mafia chiama in causa il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. E sostiene di avere appreso da un altro killer della sua cosca mafiosa, di un ruolo attivo dell'allora presidente di Fininvest nella strategia stragista del '93, con gli attentati a Roma, Firenze e Milano. È Pietro Romeo, artificiere della cosca mafiosa di Brancaccio che faceva capo ai boss Filippo e Giuseppe Graviano, autori delle stragi del '93 nel nord Italia, che interrogato dai pubblici ministeri di Firenze Crini e Nicolosi, conferma e rafforza le dichiarazioni dell'ultimo pentito di mafia, Gaspare Spatuzza, le cui rivelazioni sono state riversate nel processo d'appello in corso a Palermo nei confronti di Marcello Dell'Utri, imputato e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. |
Inviato da: Gaspare JEAN
il 26/01/2011 alle 10:30
Inviato da: hubbel
il 24/11/2009 alle 11:59
Inviato da: non.sono.io
il 23/11/2009 alle 14:38
Inviato da: alias
il 28/10/2009 alle 20:37
Inviato da: Superfragilistic
il 28/10/2009 alle 19:43