Skyline

Molti in sala la prendeva sul ridere all'inizio.. Il film lo rivedi ben 5/6 volte.. ogni volta da un diverso punto di vista, da una diversa prospettiva..
E' una americanata... impossibile negarlo.. però è intrigante

Il compositore pisano Dario Marianelli si è aggiudicato la statuetta per la colonna sonora di Espiazione, dopo aver già vinto un Golden Globe. Oscar anche per la coppia Dante Ferretti e la moglie Francesca Lo Schiavo per le scenografie del musical Sweeney Todd, diretto dal visionario Tim Burton e interpretato da Johnny Depp.

I fratelli Coen, terribili come le loro storie, tornano con una storia strana delle loro.

No country for old men è una sorta di loro manifesto artistico e umano, che presenta tutti i pregi e difetti della loro cinematografia. Dall'intimismo alla violenza alla Tarantino, però, non riescono mai a raggiungere i loro picchi, troppo presi da un esercizio di stile affascinante ma troppo sterile. Vengono salvati da due grandi attori: uno Javier Bardem che qui quasi si trasforma in Benicio del Toro, per capacità di rendere l'alienazione e la follia di un assassino sui generis e un Tommy Lee Jones che sembra la naturale evoluzione di se stesso ne Le tre sepolture. Film violento e cattivo, di qualità, ma furbissimo. I Coen si beano della loro bravura, un po' troppo. Da applausi il comprimario Josh Brolin.

Daniel Day-Lewis ne Il petroliere fa polpette di tutti, tenergli testa è quasi impossibile.

Paul Thomas Anderson di lui ha detto "Di solito gli attori modificano i personaggi per avvicinarli a se stessi. Lui fa il contrario, si trasforma quasi completamente. E' impressionante".

Piaf.In argot (lo slang parigino) è l'usignolo.

A Marion Cotillard, splendida ristoratrice in Un'ottima annata di Ridley Scott, quello di impersonarla, in una performance che la consegnerà alla storia del cinema. La postura ingobbita, gli occhi grandi e disperati, la modulazione della voce sono solo i tratti più evidenti di un'interpretazione straordinaria, perfetta. Passano in secondo piano alcune cadute di stile (e tensione) di regia e sceneggiatura e le forse troppe assenze. Impossibile forse raccontare, nonostante i 145 minuti, una vita così: tanti dolori e poche gioie, mai alcun rimpianto. Non, rien de rien, non je ne regrette rien…

Non avevo mai visto per intero questa saga. Allegra e simpatica. Nulla più. Deliziosi i camei però .... Mi domando quanto abbia preso So'Cmaker per 3 minuti contati di apparizione in una improponibile gara con tanto di pit-stop.

La storia è più che seria seppur Allen non fa mancare qualche delle sue sagaci battute irriverenti. Resto basita, seppur ne immaginavo la conclusione, dal finale.

La storia