Coniglio mannaro
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C’era una volta... la scuola di montagna
Viaggio nella memoria delle valli piemontesi
Grembiuli, penne, pallottolieri e calamai nelle sperdute frazioni alpine
Storie (poetiche) di bimbi e maestre di un mondo piccolo e ormai perduto
di ELENA PERCIVALDI
«Oh, la mia maestra!». Quante volte le insegnanti elementari di ieri si sono sentite salutare con questa esclamazione di gioia, di affetto e di rimpianto incontrando i loro scolari di un tempo ormai padri e nonni. E in quel frangente si sono ritrovate per un attimo in quel loro mondo così lontano. E così diverso da quello di oggi, soprattutto se banchi e aule scolastiche si trovavano nel piccolo mondo dei paesi di montagna. Agglomerati di poche case oggi disabitati, nei quali signorine e giovanotti di belle speranze di quaranta, cinquanta e più anni fa si sono trovati a trascorrere il periodo più verde della loro vita, spesso in condizioni di vita disagevoli, sotto nevicate che oggi non ci immaginiamo neanche.
RICORDO DELLE NEVI D’UN TEMPO
«Passeranno gli anni, le vicende muteranno, nomi e volti sfumeranno, ma insegnante e allievi saranno per sempre, anche se inconsapevolmente, l’uno nella vita dell’altro». Lo sa perfettamente Benito Mazzi, straordinaria memoria storica delle genti alpine, che continua imperterrito da tanto tempo nel suo benemerito lavoro di raccolta delle testimonianze che trova nelle sue valli del Nord Piemonte. Una volta raccolte, le pubblica poi nella serie “Quaderni di Civiltà e Cultura Piemontese” per i tipi della Priuli & Verlucca Editori: una casa editrice tra le poche a distinguersi davvero, nel panorama editoriale italiano, per la cura e la passione con cui si dà da fare per tutelare le nostre radici e divulgarne la conoscenza presso il pubblico più ampio.
“Sotto la neve fuori dal mondo. C’era una volta la scuola di montagna” (pp. 144, e 18.50) è la raccolta delle testimonianze di uomini e donne che vissero gli anni del secondo Dopoguerra (1945-1960). A parlare sono maestre e maestri di montagna che si trovarono ad operare in pluriclassi terribilmente popolate o in altre quasi vuote, spesso tenute in vita nelle località più sperdute dagli scarsi fondi comunali o addirittura da privati cittadini, spinti all’encomiabile quanto ingente sacrificio dal ricordo di un congiunto o di un amico caduto in guerra, oltre che dall’amore per la propria terra. Sono loro a descrivere quei giorni lontani, quelle esperienze fra gente povera di mezzi ma ricca di valori.
Racconti, ricordi, aneddoti spesso divertenti, sempre capaci di accompagnare il lettore in un mondo, in luoghi, in compagnie scomparse. Sono pagine calde di affetti, di passione e dedizione, che ci riportano a dimensioni dimenticate del vivere quotidiano, a tempi in cui il rispetto delle istituzioni, degli anziani, dei sacri principi era regola irrinunciabile per l’intera comunità e la maestra una guida, un simbolo, un ricordo da conservare caro.
TRA MARACHELLE, PENNE E CALAMAI
E allora, sfogliando le dense pagine di questo volume, si incontrano storie di partigiani e di assassini, biciclette e slitte da neve, quando la neve, in montagna, era una cosa seria e a scuola si andava con gli sci. Rivivono alunni più e meno giovani con le loro storie, i primi amori, le marachelle, i rimproveri, le punizioni corporali, soprattutto quando si arrivava in classe - erano gli anni del Fascio - senza essersi lavati la faccia. E se la maestra è stata un po’ la seconda mamma per tanti bambini, a insegnare a volte venivano chiamati non solo i preti, ma anche - come a Malesco, tra il 1840 e il 1846 - i falegnami.
Certo, è bello vagheggiare il passato, ma è bene dire che non sempre erano rose e fiori. Gli inverni in montagna un tempo erano molto più rigidi e i riscaldamenti praticamente non esistevano, per cui le lezioni si svolgevano tra un continuo battere di denti. L’alimentazione, poi, era sovente inadeguata, e non era raro che gli alunni di ogni età fossero colpiti da geloni, pellagra, anemia, svenimenti e malori di ogni genere. La fame era sempre in agguato, la carne la si mangiava una volta all’anno o quasi, per il resto i bimbi andavano a letto «con una michetta e una mela e condimento di botte». Ecco che allora l’ultima risorsa, nei momenti di magra, era il contrabbando con la Svizzera, praticato dagli spalloni, in dialetto locale sfrosìni. E a volte, come nel caso di Antonietta Del Pedro, a dare una cospicua mano erano proprio le maestre, che portavano oltre confine stoffa, corame, copertoni di biciclette in cambio di zucchero, caffè e sigarette.
LA MAESTRINA “ALLEGRA”
Troviamo, spulciando tra i ricordi, figure particolari eppure universali come il Cartavelina, maestro magrissimo e instabile sulle gambe, pronto a volar via a ogni alito di vento, o la maestrina un po’ troppo... allegra, colta in flagrante nel fieno di una cascina con un aitante brigadiere della Finanza: come per la nota Bocca di Rosa di Fabrizio De Andrè, tre bellezze un po’ sfiorite e molto invidiose si fiondarono a scrivere una lettera al Provveditorato agli Studi chiedendo l’immediata sostituzione della «svergognata insegnante». Ma la giovane maestrina, intelligente sopra la media e per questo sognata dai giovanotti dell’intero paese, fu salvata in extremis proprio da uno dei mariti delle suddette “bellezze d’un tempo”, evidentemente anch’egli non certo insensibile al suo fascino: intercettata la lettera, la buttò nel camino e morta lì.
IMMAGINI DAL PASSATO
Grembiulini neri, fiocchi tra i capelli, colletti bianchi. Calamai, lavagne, banchi di legno, pallottolieri, carte d’Italia e cattedre svettanti sulla famosa e ormai scomparsa pedana. Tutto questo par di vedere saltare fuori dalle pagine veramente ben scritte di Mazza, che si leggono come e meglio di un romanzo.
A dire il vero, bambini e maestre, addirittura intere classi si materializzano nel vero senso della parola grazie al bell’inserto fotografico che si trova al centro del volume. Volti e divise nei quali molti, anche se non hanno vissuto in queste valli piemontesi, potranno facilmente riconoscersi, visto che sono stati simili in ogni parte d’Italia. E se è vero che «chi insegna non solo trasmette il suo sapere, ma anche profonde nell’atto parte di se stesso, parte della propria vita, della propria anima», come leggiamo nella testimonianza che conclude il libro, lo stesso si può dire di chi raccoglie pazientemente e divulga le memorie del nostro passato. Grazie a Benito Mazzi, questo straordinario patrimonio ormai dimenticato, per fortuna non andrà più del tutto perduto.
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E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.
Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18
PER GLI ALTRI LIBRI, SCORRI LA PAGINA E GUARDA LA COLONNA A DESTRA
NE PARLANO:
GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#
ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html
IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf
IL SECOLO D'ITALIA 01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf
ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436
GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf
IRLANDAONLINE:
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=1231329012
Giornali, siti e altri amici che parlano di me e delle cose che faccio (le recensioni dei miei libri le ho linkate a parte):
http://www.archaeogate.org/classica/pubblicazione/536/elena-percivaldi-gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti-kel.html
http://www.storiaonline.org/mi/rassegna.1.specchio.htm
http://www.filologia.org.br/vicnlf/anais/caderno05-01.html
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=-1035191989
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7114463&a=2
http://www.bibrax.org/news/news.asp?Guid=3175
http://www.bibrax.org:80/celti_druidismo/ogam.htm
http://www.antikitera.net/libri.asp?ID=222
http://medioevo.leonardo.it/blog/gli_ogam_antico_alfabeto_dei_celti.html
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/D6330841.html
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17389
http://www.agensu.it/archivio/articoli/186/gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti
http://www.centrostudilaruna.it/ogam.html
http://medievale.splinder.com/archive/2008-02
http://www.dnetwork.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=862
http://www.medievistica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=2
IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:
1 novembre, Europa tra sacro e profano
1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.
ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636
ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50
ACQUISTALO CON IL 10% DI SCONTO:
http://www.giuntistore.it/index.php3?SCREEN=libro&SCHEDA=1&sid=w5BNJSuwLwowzuxLJX4wizNrpOYnniok&TIPOCM=55215R
TRADOTTO IN TEDESCO (ED. TOSA)
ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50
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Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5
Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.
L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”
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http://www.flashinlabs.eu/aissca/index.php
Tibet. Land of exile
di Patricio Estay
Skira Editore
pp. 224, euro 39
Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità. Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.
Inviato da: eleperci
il 30/12/2008 alle 23:38
Inviato da: eleperci
il 28/12/2008 alle 22:30
Inviato da: lorenzopellegrini
il 28/12/2008 alle 16:58
Inviato da: autonomist
il 28/12/2008 alle 16:27
Inviato da: lorenzopellegrini
il 17/12/2008 alle 16:46