Coniglio mannaro
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MILANO FINAZZER FLORY
Il Futurismo che compie cento anni e va debitamente festeggiato nella città che ne è stata la culla intellettuale. I Musei (e le fondazioni) in costruzione in città. Il rilancio del Pac e il giudizio sul predecessore Vittorio Sgarbi. Ecco la Milano che si acconcia per l’Expo del 2015. Ed ecco il suo nuovo assessore alla cultura, Massimiliano Finazzer Flory...
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pubblicato venerdì 30 gennaio 2009 Entriamo subito nel merito. Il suo programma a Milano per l’arte contemporanea.
Parto dal presupposto che occorra chiedersi in che direzione procedere. Per me, si deve andare sia avanti che indietro: indietro, perché bisogna “fare” la storia dell’arte contemporanea, tentare di comprendere l’arte che finora non abbiamo compreso per capire cosa sta succedendo oggi; avanti, perché dobbiamo cercare nuovi orizzonti nei quali siano comprese anche le nuove tecnologie. Mi piacerebbe ad esempio fare una mostra di videoinstallazioni per ragionare e riflettere sul rapporto tra estetica e tecnica. Oggi lo trovo indispensabile. Il difetto meneghino che vuole correggere subito. Milano deve “fare sistema”, e lo dico senza retorica. Credo fermamente che sia indispensabile creare un coordinamento tra galleristi, collezionisti, mercanti d’arte, critici e artisti senza dimenticare il pubblico. Agli artisti, in particolare, soprattutto giovani, bisogna offrire visibilità rompendo il mercato dei soliti noti. Purtroppo è ormai passato il concetto che il bello debba per forza costare molto, e che quindi se un’opera costa molto automaticamente è bella. Ma chi l’ha detto? L’arte è arte in sé, nel momento in cui si quantifica il valore dell’arte contemporanea in denaro, la storia è bell’e finita. Scacco alla crisi di idee in due mosse. La prima? Investire molto sulla formazione. A gennaio al Pac ho organizzato un ciclo di incontri sul tema Che cos’è il contemporaneo. Alla fine ci sarà un dibattito al quale potrà intervenire anche il pubblico. L’arte e la cultura non possono viaggiare a compartimenti stagni. La seconda? Ho creato subito una Commissione per la Liberazione della Cultura e ho chiamato a parteciparvi trenta intellettuali che stimo molto e che credo daranno un impulso decisivo al rilancio culturale di Milano. Come artista ho invitato Debora Hirsch, che esprime alla perfezione il tipo di figura alla quale guardo in questo momento. Brasiliana di nascita ma milanese d’adozione, ha una formazione scientifica ma come artista è poliedrica e ama sperimentare ed esprimersi con linguaggi tra loro diversi. Proprio come ho sempre fatto io. Problema spazi. O mancano, o sarebbero da rilanciare. Da dove cominciamo? Dal Pac. Molto sinceramente, penso che debba essere ripensato con una strategia che proceda secondo un doppio binario: da un lato, deve tornare a ospitare mostre non scontate ma originali sia per forma sia per contenuto; dall’altro, deve essere reso internazionale, diventare un po’ il laboratorio del nostro mondo, che cambia in continuazione. Museo del Novecento di Italo Rota, a che punto siamo? Il Museo del Novecento è molto atteso perché offrirà a Milano un luogo di rappresentazione della modernità , di una storia aperta alla libertà. Perché siamo tutti figli del Novecento. Sarà un museo connesso non solo idealmente ma concretamente al contesto urbano al fine di una fruttuosa interazione con gli altri asset culturali della città. Verrà inaugurato entro il 2011, quasi certamente nel 2010. La parte della collezione che riguarda il primo Novecento è di grande valore e non vi è dubbio che in questo museo sarà anche protagonista Lucio Fontana, presente con opere impareggiabili. Cosa sarà, invece, la Città delle Culture di David Chipperfield negli spazi dell'ex-Ansaldo? Il cantiere procede regolarmente? La Città delle Culture in primo luogo è Milano. Gli spazi dell’ex Ansaldo potrebbero riconoscere finalmente che l’identità di questa città è plurale, non indifferente alle differenze. La riconversione creativa di un’area industriale è la grande occasione per ripensare alla parola cultura attraverso una logica capace di coniugare l’estetica e l’etica delle idee e delle opere. Naturalmente il progetto oggi soffre di una scena internazionale e nazionale che dal punto di vista economico e finanziario non è favorevole, ma è nostra volontà andare avanti con determinazione. A proposito di nuovi spazi, è in costruzione la Fondazione Prada, a opera di Rem Koolhaas, e sono in piena attività le fondazioni Pomodoro e Trussardi. Qual è il giudizio sul lavoro dei privati in città e come imposterete una collaborazione? Le fondazioni non sono solo dei soggetti privati, ma hanno iscritto in se stessi uno statuto di relazionalità con il territorio. Il terreno di collaborazione tra il pubblico e il privato non può che essere perciò proprio il territorio interpretato attraverso simboli e segni in grado di fornire fattori di sviluppo al contesto urbano. Ovviamente ritengo non solo legittimo ma doveroso il fatto che venga riconosciuta all’Istituzione che rappresento il compito di disegnare strategie e offrire sistemi culturali al fine di facilitare la produzione creativa delle Fondazioni. Gli eventi top dell’immediato futuro. Punteremo moltissimo, com’è logico, sul Futurismo, visto che nel 2009 ricorre il centesimo anniversario dalla pubblicazione del Manifesto di Marinetti. Abbiamo in programma la grande mostra di Palazzo Reale, ma sarà solo uno degli oltre cento eventi che faranno rivivere il Futurismo in maniera significativa e suggestiva in tutta la città, dal centro alle periferie. Musica, teatro, letteratura, danza in luoghi inaspettati. Per dare una visione poliedrica e sfaccettata di un movimento artistico che è stato centrale per Milano e ancora oggi non ha smesso di esercitare la sua influenza. Poi all’inizio della primavera, il 21 marzo, ci sarà la prima Giornata della Lettura: tante iniziative per riscoprire il piacere del libro che raggiungeranno il culmine nella “Notte bianca” con letture in biblioteca a lume di candela. E per l’arte contemporanea? A maggio un grande appuntamento dedicato al rapporto tra scienza e arte contemporanea. Giudizio secco sul suo predecessore, Vittorio Sgarbi. Senza polemica: lo Sgarbi uomo è molto migliore dell’immagine che egli dà di se stesso. Da assessore si è mosso sempre cercando di attirare l’attenzione su Milano, ma io credo che se questo è stato possibile, è perché Milano è bella in sé e per sé e ha molto da offrire di suo. L’ho scoperto anche io raccontando le bellezze inconsuete di Milano in una serie di libri pubblicati da Skira. Quindi andrà coi piedi di piombo… No! Anche io oso e sono, per così dire, temerario... Ma i rischi che voglio correre sono su cose concrete. In direzione della formazione in primo luogo, e della creazione di un lavoro di équipe che sia in grado, come dicevo prima, di “fare sistema”. Poche chiacchiere, insomma, e rimboccarsi le maniche. Il suo motto? Una frase di Pascal che amo molto: “Per conoscere le parti bisogna conoscere il tutto, per conoscere il tutto bisogna conoscere particolarmente le parti”. Ogni parte di Milano ha già in sé un’idea della città. Non resta che individuarla e svilupparla. articoli correlati Liberazione della cultura, da esterni un comitato per dialogare con l'assessore Finazzer Flory Celant al Pac a cura di elena percivaldi *articolo pubblicato su Exibart.onpaper n. 54. Te l’eri perso? Abbonati! [exibart] |
PUBBLICATO SU EXIBART:
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E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.
Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18
PER GLI ALTRI LIBRI, SCORRI LA PAGINA E GUARDA LA COLONNA A DESTRA
NE PARLANO:
GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#
ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html
IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf
IL SECOLO D'ITALIA 01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf
ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436
GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf
IRLANDAONLINE:
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=1231329012
Giornali, siti e altri amici che parlano di me e delle cose che faccio (le recensioni dei miei libri le ho linkate a parte):
http://www.archaeogate.org/classica/pubblicazione/536/elena-percivaldi-gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti-kel.html
http://www.storiaonline.org/mi/rassegna.1.specchio.htm
http://www.filologia.org.br/vicnlf/anais/caderno05-01.html
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=-1035191989
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7114463&a=2
http://www.bibrax.org/news/news.asp?Guid=3175
http://www.bibrax.org:80/celti_druidismo/ogam.htm
http://www.antikitera.net/libri.asp?ID=222
http://medioevo.leonardo.it/blog/gli_ogam_antico_alfabeto_dei_celti.html
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/D6330841.html
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17389
http://www.agensu.it/archivio/articoli/186/gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti
http://www.centrostudilaruna.it/ogam.html
http://medievale.splinder.com/archive/2008-02
http://www.dnetwork.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=862
http://www.medievistica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=2
IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:
1 novembre, Europa tra sacro e profano
1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.
ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636
ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50
ACQUISTALO CON IL 10% DI SCONTO:
http://www.giuntistore.it/index.php3?SCREEN=libro&SCHEDA=1&sid=w5BNJSuwLwowzuxLJX4wizNrpOYnniok&TIPOCM=55215R
TRADOTTO IN TEDESCO (ED. TOSA)
ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50
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Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5
Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.
L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”
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SOCIETA' FRIULANA DI ARCHEOLOGIA
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AISSCA - Associazione italiana per lo studio dei santi, dei culti e dell'agiografia
http://www.flashinlabs.eu/aissca/index.php
Tibet. Land of exile
di Patricio Estay
Skira Editore
pp. 224, euro 39
Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità. Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.
Inviato da: eleperci
il 30/12/2008 alle 23:38
Inviato da: eleperci
il 28/12/2008 alle 22:30
Inviato da: lorenzopellegrini
il 28/12/2008 alle 16:58
Inviato da: autonomist
il 28/12/2008 alle 16:27
Inviato da: lorenzopellegrini
il 17/12/2008 alle 16:46