Coniglio mannaro
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Milano e Sondrio ammirano i Ligàri
Tre mostre-evento dedicate alla dinastia di pittori valtellinesi
di ELENA PERCIVALDI
Chi li conosce alzi la mano. In un’area che ha dato i natali a gente come Caravaggio, Luini, Romanino, Baschenis, Fra’ Galgario e Ceruti, il nome dei Ligàri oggi dice poco o nulla. Niente - a livello critico - di più sbagliato, perchè questa dinastia di artisti, attivi nel Settecento in Valtellina, ha influito non poco nella storia dell’arte lombarda, risultando originale e decisiva tanto per lo sviluppo del classicismo quanto per la vis innovativa, che prelude al Romanticismo. Ecco allora che allora giunge ad hoc il grande progetto - che celebra i cent’anni del Credito Valtellinese - di tre grandi mostre a Milano e Sondrio, una serie di studi che poi saranno raccolti in volume, e itinerari alla scoperta delle tracce che i Ligari hanno lasciato nelle piccole e grandi chiese della Valtellina.
Attenzione però: chi pensa che questi artisti si possano liquidare come “locali” si sbaglia di grosso. Certo, il loro cognome deriva da una contrada di Sondrio. Ma il capostipite, Giovan Pietro (1686-752), bizzarra figura di architetto, progettista di arredi liturgici, agronomo e inventore di orologi, aveva studiato in gioventù a Roma nella bottega del Baldi, brillante seguace di Pietro da Cortona, e peregrinato a lungo tra le corti dell’Italia centrale, Venezia e Milano, tornando a casa solo alla fine dei suoi giorni. E le tracce delle contaminazioni - prima fra tutte il colorismo di marca veneta - si vedono tutte. Pure il figlio Cesare (1716-1770) studiò a Venezia, e la sua spiccata originalità nello svolgere temi tradizionali (soprattutto di marca religiosa) gli fruttò incomprensioni al punto che morì in povertà. E che dire di Vittoria /1713-1783), legata sì al padre e al fratello, ma capace di straordinari slanci emotivi sia nei temi sacri (Madonne soprattutto) che nelle grandi pale d’altare?
Le prime due mostre inaugurano oggi (fino al 19 luglio) a Milano. Due le sedi: la Galleria del Credito Valtellinese (a Palazzo delle Stelline), con le opere fondamentali divise in sacre, profane e ritratti, e il Museo Diocesano, dove le opere di Pietro, Cesare e Vittoria saranno messe a confronto con dipinti di artisti lombardi e veneti coevi. L’evento avrà a maggio (dal 14) una finestra a Sondrio, dove oltre ad un apposito allestimento, al Museo Valtellinese di Storia e d’Arte, di alcune sale tutte dedicate ai Ligari, Palazzo Sertoli esporrà i disegni e le incisioni ligariane. Da non perdere.
GALLERIA CREVAL, Milano, corso Magenta, 59. Tel: 02 48008015. Orari: da martedì a domenica, ore 10-18. MUSEO DIOCESANO DI MILANO, corso di Porta Ticinese, 95. Tel: 02 89420019. Orari: da martedì a domenica, ore 10-18, chiuso il lunedi.
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E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.
Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18
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NE PARLANO:
GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#
ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html
IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf
IL SECOLO D'ITALIA 01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf
ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436
GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf
IRLANDAONLINE:
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=1231329012
Giornali, siti e altri amici che parlano di me e delle cose che faccio (le recensioni dei miei libri le ho linkate a parte):
http://www.archaeogate.org/classica/pubblicazione/536/elena-percivaldi-gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti-kel.html
http://www.storiaonline.org/mi/rassegna.1.specchio.htm
http://www.filologia.org.br/vicnlf/anais/caderno05-01.html
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=-1035191989
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7114463&a=2
http://www.bibrax.org/news/news.asp?Guid=3175
http://www.bibrax.org:80/celti_druidismo/ogam.htm
http://www.antikitera.net/libri.asp?ID=222
http://medioevo.leonardo.it/blog/gli_ogam_antico_alfabeto_dei_celti.html
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/D6330841.html
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17389
http://www.agensu.it/archivio/articoli/186/gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti
http://www.centrostudilaruna.it/ogam.html
http://medievale.splinder.com/archive/2008-02
http://www.dnetwork.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=862
http://www.medievistica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=2
IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:
1 novembre, Europa tra sacro e profano
1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.
ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636
ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50
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http://www.giuntistore.it/index.php3?SCREEN=libro&SCHEDA=1&sid=w5BNJSuwLwowzuxLJX4wizNrpOYnniok&TIPOCM=55215R
TRADOTTO IN TEDESCO (ED. TOSA)
ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50
***
Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5
Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.
L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”
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AICM - ASSOCIAZIONE ITALIANA CRITICI MUSICALI
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AICA - INTERNATIONAL ASSOCIATION OF ART CRITICS
http://www.aica-int.org/
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http://www.societastoricalombarda.it/
I.I.C.E. - ISTITUTO ITALIANO PER LA CIVILTA' EGIZIA
http://www.archaeogate.org/iice/
SOCIETA' STORICA PER LA GUERRA BIANCA
http://www.guerrabianca.it/indexmap.asp
SOCIETA' FRIULANA DI ARCHEOLOGIA
http://www.archeofriuli.it/
AISSCA - Associazione italiana per lo studio dei santi, dei culti e dell'agiografia
http://www.flashinlabs.eu/aissca/index.php
Tibet. Land of exile
di Patricio Estay
Skira Editore
pp. 224, euro 39
Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità. Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.