Coniglio mannaro
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fino al 13.VII.2008 Il ruggente quarantennio fra il 1880 e la Grande Guerra. Rivissuto attraverso la principale protagonista, la donna. Fra lustrini e paillette, languore e morfina... |
pubblicato mercoledì 2 luglio 2008 I celeberrimi versi di Lorenzo il Magnifico, “Quant’è bella giovinezza…” affiorano alla memoria girando per le sale di Palazzo Roverella alla mostra sulla Belle Époque. Una mostra che restituisce il sapore dolce-amaro di una primavera sbocciata in anticipo ma tramutatasi troppo presto in autunno, senza passare per l’estate. I quarant’anni che vanno dal 1880 alla Grande Guerra sono stati, per l’Occidente, come la prima età dell’uomo. Spensierata, fiduciosa, rutilante di energia e febbre di crescita. Le scoperte della medicina e della tecnologia, l’espansione economica e industriale, un benessere sempre più diffuso determinava un’incrollabile fede nel progresso e lasciava intravedere traguardi ambiziosi, insieme alla sensazione dell’onnipotenza possibile dell’uomo, cui nulla era precluso e negato. Quanto tutto ciò fosse utopia, e come il sogno di felicità immortale fosse destinato a infrangersi presto, lo dimostra -prima dell’affondamento del Titanic nel 1912, con cui di fatto colarono a picco- l’altra faccia della medaglia. Quella fatta di crescenti tensioni sociali, incidenti nelle fabbriche, scioperi generali, ma anche decadenza di costumi, lassismo, utilizzo di morfina e oppio tra i borghesi, arricchiti troppo in fretta e tutto sommato timorosi di godersi veramente la vita. La mostra di Rovigo punta con 130 opere e manifesti sul lato solare di quegli anni, sulle feste, sui teatri, sui cabaret, sulle corse a cavallo nei parchi, sugli incontri nei caffé ricolmi di ogni grazia di Dio di una società in perenne orgasmo euforico. In mezzo lei, la donna, regina assoluta del bel mondo. Ora figuretta eterea (Amedeo Bocchi, Fior di Loto), ora demone erotico (Camillo Innocenti, La sultana), ora spavalda e sbarazzina (Mondanità di Bonzagni), ora mondana sull’orlo della perdizione (Corcos, La morfinomane). Sempre meno angeli del focolare e sempre più animatrici di vita, queste donne saranno di lì a poco destinate a trasformarsi nelle perverse maschiette dei Roaring Twenties, del Charleston e dei fumosi retrobottega del proibizionismo, esseri votanti e pensanti tanto quanto -forse più- di un maschio la cui crisi viene da questo momento, ineluttabilmente decretata con una condanna scritta a lettere di sangue. L’oro e le perle di cui si ricoprono, però, è già offuscato, come un bella scorza che cela la parte marcia. Poco contano le camicette di voile di Giovanni Boldini, i trionfalismi (La femme) di Giacomo Grosso, i veli azzurri di Glauco Cambon e lo sfavillio delle signore che prendono il te nell’Atelier del pittore di Mario Cavaglieri. Dietro il pallore malaticcio e languido della Margherita Gautier di Eugenio Scomparini sta già lavorando il verme della decomposizione, evocato dai compiacimenti macabri di Emilio Praga e di Olindo Guerrini, che ricalcano il sonetto Remords posthume dedicato da Baudelaire all’amata-odiata Jeanne Duval. E dietro i colori sgargianti e il sorriso invitante della procace signorina che Leonetto Cappiello immortala nel manifesto pubblicitario dell’assenzio Gempp (1903), leggiamo un brano della Cripta dei Cappuccini di Joseph Roth: “Sopra i bicchieri dai quali spavaldamente bevevamo, la morte invisibile incrociava già le sue mani ossute”. È la sinistra ombra della guerra, che si profila all’orizzonte. La musica e le risa a breve taceranno, sovrastate dal cupo rombo del cannone. articoli correlati Mario Cavaglieri a Palazzo Roverella elena percivaldi mostra visitata il 10 febbraio 2008 dal 9 febbraio al 13 luglio 2008 La Belle Epoque. Arte in Italia 1880-1915 a cura di Francesca Cagianelli, Dario Matteoni Palazzo Roverella Via Laurenti, 8 - 45100 Rovigo Orario: feriali ore 9-19; sabato ore 9-21; festivi ore 9-20 Ingresso: intero € 9; ridotto € 7 Catalogo Silvana Editoriale Info: +39 042527991; info@palazzoroverella.com; www.palazzoroverella.com [exibart] |
http://www.exibart.com/notizia.asp?IDNotizia=24120&IDCategoria=1
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E' uscito il mio nuovo libro. Si tratta dell'edizione, con traduzione, testo latino a fronte, commento e ampia introduzione, della "Navigatio sancti Brendani", testo anonimo del X secolo composto con molta probabilità da un monaco irlandese e che narra la peripezie di san Brandano e dei suoi monaci alla ricerca della "Terra repromissionis sanctorum", la terra promessa dei santi.
Un classico assoluto della letteratura medievale. Prefazione di Franco Cardini.
Anonimo del X secolo
La Navigazione di san Brandano
A cura di Elena Percivaldi
Prefazione di Franco Cardini
Ed. Il Cerchio, Rimini
pp. 224, euro 18
PER GLI ALTRI LIBRI, SCORRI LA PAGINA E GUARDA LA COLONNA A DESTRA
NE PARLANO:
GR2 (RAI RADIO 2): INTERVISTA (9 gennaio 2008, ore 19.30) Dal minuto 20' 14''
http://www.radio.rai.it/radio2/gr2.cfm#
ASSOCIAZIONE CULTURALE ITALIA MEDIEVALE
http://medioevo.leonardo.it/blog/la_navigazione_di_san_brandano.html
IL SECOLO D'ITALIA 12 dicembre 2008 p. 8 - SEGNALAZIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2008/12-dicembre/081214.pdf
IL SECOLO D'ITALIA 01 gennaio 2009 p.8 - RECENSIONE
http://www.alleanzanazionale.it/public/SecoloDItalia/2009/01-gennaio/090110.pdf
ARIANNA EDITRICE
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=23436
GRUPPI ARCHEOLOGICI DEL VENETO, p. 12-13:
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/VA129.pdf
IRLANDAONLINE:
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=1231329012
Giornali, siti e altri amici che parlano di me e delle cose che faccio (le recensioni dei miei libri le ho linkate a parte):
http://www.archaeogate.org/classica/pubblicazione/536/elena-percivaldi-gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti-kel.html
http://www.storiaonline.org/mi/rassegna.1.specchio.htm
http://www.filologia.org.br/vicnlf/anais/caderno05-01.html
http://www.irlandaonline.com/notizie/notizia.asp?ID=-1035191989
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7114463&a=2
http://www.bibrax.org/news/news.asp?Guid=3175
http://www.bibrax.org:80/celti_druidismo/ogam.htm
http://www.antikitera.net/libri.asp?ID=222
http://medioevo.leonardo.it/blog/gli_ogam_antico_alfabeto_dei_celti.html
http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/D6330841.html
http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=17389
http://www.agensu.it/archivio/articoli/186/gli-ogam-antico-alfabeto-dei-celti
http://www.centrostudilaruna.it/ogam.html
http://medievale.splinder.com/archive/2008-02
http://www.dnetwork.it/forum/viewtopic.php?f=10&t=862
http://www.medievistica.it/index.php?option=com_content&task=view&id=158&Itemid=2
IL MIO INTERVENTO A RADIO RAI nella trasmissione NUDO E CRUDO, in onda su RADIO 1 a proposito di Halloween e dei Celti:
1 novembre, Europa tra sacro e profano
1 novembre, Europa tra sacro e profano. Ne hanno parlato al microfono di Giulia Fossà: Elena Percivaldi, giornalista e studiosa di storia antica e medievale; Flavio Zanonato, sindaco di Padova; Marino Niola, Professore di Antropologia Culturale all'Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli; Sonia Oranges, giornalista de 'Il Riformista'; Alberto Bobbio, capo della redazione romana di 'Famiglia Cristiana'; Ennio Remondino, corrispondente Rai in Turchia. La corrispondenza di Alessandro Feroldi sulle politiche dell'immigrazione a Pordenone.
ASCOLTA: http://www.radio.rai.it/radio1/nudoecrudo/view.cfm?Q_EV_ID=230636
ELENA PERCIVALDI, "I Celti. Una civiltà europea", 2003, Giunti (Firenze), pagine 192, euro 16.50
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http://www.giuntistore.it/index.php3?SCREEN=libro&SCHEDA=1&sid=w5BNJSuwLwowzuxLJX4wizNrpOYnniok&TIPOCM=55215R
TRADOTTO IN TEDESCO (ED. TOSA)
ELENA PERCIVALDI, I Celti. Un popolo e una civiltà d'Europa, 2005, Giunti, pagine 190, euro 14.50
***
Elena Percivaldi, GLI OGAM. Antico Alfabeto dei Celti, Keltia Editrice, formato 150x230 -pagine 176, euro 15
brossura, con xx tavole fuori testo in b/n
ISBN 88-7392-019-5
Il libro è il PRIMO saggio COMPLETO in italiano sull'argomento.
L'alfabeto ogamico è un originalissimo modo di scrivere che fu inventato presumibilmente intorno al IV secolo d.C. Il nome "ogam" è stato collegato a quello di un personaggio chiamato Ogme o Ogmios: per i Celti il dio della sapienza. Nella tradizione irlandese del Lebor Gàbala (Libro delle invasioni), Ogma è un guerriero appartenente alle tribù della dea Danu (Tuatha Dé Danann). Un testo noto come Auraicept na n-éces (Il Manuale del Letterato), che contiene un trattato sull'alfabeto ogam, dice: "al tempo di Bres, figlio di Elatha e re d'Irlanda (...) Ogma, un uomo molto dotato per il linguaggio e la poesia, inventò l'Ogham.”
- PER CHI AMA I CONIGLI
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AICM - ASSOCIAZIONE ITALIANA CRITICI MUSICALI
http://www.criticimusicali.it/
AICA - INTERNATIONAL ASSOCIATION OF ART CRITICS
http://www.aica-int.org/
SOCIETA' STORICA LOMBARDA (fondata nel 1873)
http://www.societastoricalombarda.it/
I.I.C.E. - ISTITUTO ITALIANO PER LA CIVILTA' EGIZIA
http://www.archaeogate.org/iice/
SOCIETA' STORICA PER LA GUERRA BIANCA
http://www.guerrabianca.it/indexmap.asp
SOCIETA' FRIULANA DI ARCHEOLOGIA
http://www.archeofriuli.it/
AISSCA - Associazione italiana per lo studio dei santi, dei culti e dell'agiografia
http://www.flashinlabs.eu/aissca/index.php
Tibet. Land of exile
di Patricio Estay
Skira Editore
pp. 224, euro 39
Volti, cerimonie rituali, frammenti di vita in seno ai templi delineano attraverso la fotografia i segni del ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d’animo vanno di pari passo con la gentilezza, l’allegria e l’immensa generosità. Le suggestive immagini in bianco e nero, fortemente spirituali, della prima parte del volume si contrappongono alle intense fotografie a colori dedicate alla realtà di tutti i giorni (centri commerciali, prostitute) pubblicate nella seconda parte. Il libro è introdotto da un accorato messaggio di pace del Dalai Lama che pone l’accento sulla grande forza d’animo con cui il popolo tibetano affronta continuamente ardue prove nel tentativo di continuare a perpetuare l’affermazione delle proprie idee e della propria spiritualità.