la matrice

Tenete in casa le bambine…. ma soprattutto non lasciate liberi i bambini

TENETE IN CASA LE BAMBINE

Questo vergognoso e allusivo titolo “tenete in casa le bambine” è stato pubblicato su L’Unità, che pretenderebbe anche di essere un giornale libero e non un organo di partito, anche se obiettivamente il partito comunista è ormai rintracciabile solo in “chi l’ha visto?” e per i vari partiti della sinistra lo smembramento è quasi del tutto compiuto, ormai esistono solo cellule sparse che boccheggiano e procedono a tastoni, come ciechi verso sponde ignote.

La tragedia è che gli zombie che in essi vi albergano non hanno ancora letto il loro certificato di morte e si professano leader…. mah…..
Ricordate l’intervista di Nichi Vendola su Repubblica del 1985? Nell’immagine ne potete leggere una parte molto interessante. Su Repubblica la trovate intera, ma in particolare dimostra con le sue parole (che ultimamente nega di avere detto) che Vendola ritiene che i bambini abbiano diritto ad “avere la loro sessualità” e a metterla in pratica.
La dichiarazione fu così allusiva che fu interpretata ad uso e consumo dei pedofili, che hanno finito per citarlo come esempio da seguire nei loro siti internet.

Vendola – a parole- può anche negare, ma a conferma del suo pensiero esistono fatti. Uno indiscutibile è che fu il primo firmatario della proposta di legge, presentata nell’ottobre 2006 con il n. 2551, che trovate ancora pubblicata nel sito della Camera nella quale a un certo punto si specifica che “….La presente proposta di legge propone l’allargamento delle attuali norme antidiscriminatorie, contenute nella legge n. 205 del 25 giugno 1993 (di conversione del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122), includendovi la sanzione di atti di discriminazione di persone a causa del proprio personale orientamento sessuale.”

Ed infine è dovere ricordare anche di quando Daniele Capezzone, che militava fra i radicali di Pannella e della Bonino, nel 1998, durante un convegno promosso dal partito di Pannella sul tema “Pedofilia e Intemet”. spiegava che la pedofilia «al pari di qualunque orientamento e preferenza sessuale, non può essere considerata un reato».

Orbene, dato che la sinistra non è mai insorta contro queste dichiarazioni di principio, ne consegue che per i moralisti di sinistra dell’ultima ora la pedofilia non è un reato, ma è semplicemente un «orientamento sessuale » e quindi non sanzionabile ne punibile a norma di legge, e allora non si comprende proprio lo sconcerto e il moralismo becero che esce dai cervelli e dalle bocche dei sinistri e di certa magistratura, che prende di mira Berlusconi da anni, e che non riuscendo a “farlo fuori” arriva a metterlo sulla graticola come “ presunto pedofilo” nella speranza che quello che in realtà, nonostante i benpensanti sinistri, è uno dei peggiori reati che l’uomo può commettere contro l’infanzia, finisca per seppellire sotto l’ignominia il presidente del Consiglio votato dalla maggior parte degli italiani.

Eppure nessuno è veramente in grado di sapere se ha avuto o meno rapporti sessuali con qualche ragazza che per quanto possa essere giovane non è certo ne una bambina un bambino, ma forse i pedofili omosessuali sono graditi a qualcuno, mentre i maschi normali che mettono in pratica la loro sessualità dentro le mura di casa propria, e non danno scandalo sulla pubblica via o non vanno a trans, come alcuni di cui abbiamo avuto purtroppo molti esempi eclatanti, danno fastidio o peggio la normalità è diventata reato.

Come si permette Vendola e i sinistri, di fare la morale a Berlusconi, di cui si può dire tutto soltanto perché è diventato il ba bau, non dei bambini o delle bambine, non dei giovani o delle giovani che possono subire influenze e perversioni, ma di una sinistra incartapecorita su valori morali che affondano le loro radici nel peggiore dei regimi dittatoriali che fu lo stalinismo e nel “migliore” di sinistri italiani, e cioè in Togliatti, che aveva una moglie che gli ha dato un figlio e piuttosto che riconoscere il dovere di padre e di compagno –prorpio lui che si vantava di essere un “compagno”- ha scelto di lasciare il figlio in Russia, in seguito di rinchiuderlo in manicomio e infine abbandonare lui e la madre a Torino, per un’altra famosa “compagna” Nilde Iotti e che nei suoi vergognosi deliri da comunista pervertito, ebbe a dire a Stalin di uccidere pure tutti i soldati italiani solo perché aveva avevano fatto il loro dovere, in quanto erano stati mandati dal governo fascista a combattere in Russia. Eppure il trattato di Ginevra esisteva già da un pezzo, ma per Togliatti e per i comunisti quel trattato riguardava evidentemente solo il dovere degli altri, per loro, “superiori intellettivamente e culturalmente” come si sono sempre dichiarati, evidentemente era solo un orpello superfluo.

La sinistra, una certa destra becera e disfattista, e parte dei giudici italiani, si sono domandati però in quali mani si potrà portare avanti la democrazia se Berlusconi viene eliminato e nessuno è pronto a sostituirlo? Cosa desiderano il caos sociale? Non sarà che hanno già pronto un governo ombra, che è lì ad attendere di prendere il potere alla faccia della democrazia di cui si sono sempre riempiti la bocca quando la usano per infangare, diffamare e distruggere l’odiato avversario politico?

Adriana Bolchini – Lisistrata

fonte :http://www.adrianabolchini.com/?p=2938