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Synaptic Mind

Cosa si dice di nuovo nell'ambito della Psicologia Sperimentale...

 
 

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Questo blog nasce con l'intento di fornire informazioni aggiornate relative all'ambito della psicologia sperimentale, con particolare attinenza al campo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze da un lato, e della psicologia della comunicazione dall'altro.  Data la trasversalita' di queste discipline le ricerche raccolte pertengono a numerosi altri settori limitrofi: dalla clinica alle nuove tecnologie.  L'obiettivo è quindi quello di segnalare notizie che pertengono o ruotano intorno all'ambito della psicologia e che sono state riprese dalle principali ed autorevoli riviste presenti on-line (nazionali ed internazionali).

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Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 04 Aprile 2007 da celr
 

Se mi [svegli] non vale….

Una ricerca condotta presso la Johns Hopkins University segnala che continui disturbi nel ciclo del sonno possono indurre episodi cronici di dolore

Uno studio condotto presso la Johns Hopkins University, sostiene che continue molestie del ciclo del sonno danneggino le funzioni endogene inibitorie del dolore, aumentando conseguentemente la probabilità di esperire episodi acuti di sofferenza fisica. E’ questa la conclusione a cui sono arrivati gli studiosi della sopra citata Università che hanno messo a punto un paradigma sperimentale applicato a 32 partecipanti di sesso femminile in buona salute e che sono state costantemente monitorate per sette notti consecutive.

Durante le prime due notti le partecipanti alla ricerca dormirono indisturbate per otto ore ininterrotte. Successivamente gli sperimentatori divisero i soggetti in tre specifici gruppi: di “controllo”, di “risveglio forzato (FA)” e di “opportunità di sonno limitato (RSO)”. Nel periodo compreso tra la terza e la quinta notte, il gruppo di controllo continuò a dormire indisturbato, mentre il secondo gruppo (FA) venne sottoposto ad 8 risvegli forzati (uno per ora), ed infine il terzo gruppo (RSO) subì semplicemente una privazione parziale del ciclo del sonno a seguito di un ritardo prestabilito sul tempo del riposo notturno complessivo.

Il sesto giorno quindi, ai gruppi sperimentali (FA e RSO) venne sottoposta un ulteriore privazione del sonno, seguita da un periodo di recupero e riposo.

A seguito dell’attività di assessment dei parametri fisiologici dei partecipanti alla ricerca, fu possibile così constatare che il gruppo FA segnalava livelli significativamente superiori di dolori spontanei ed involontari, mentre nessun altro dei due gruppi segnalò alterazioni nelle funzioni inibitorie del dolore o sofferenze fisiche spontanee dovute alla privazione parziale del sonno.

“Questo studio evidenzia che profili intermittenti ed interrotti dell’attività di riposo, altera i sistemi naturali fisiologici che organizzano il controllo del dolore e può condurre a manifestazioni sintomatiche di dolore istintivo”, dice Smith. “La nostra ricerca mostra che l’interruzione del ciclo del sonno, caratterizzato da continui e prolungati risvegli, deteriora e danneggia i meccanismi di controllo del dolore che si crede giochino un ruolo centrale nello sviluppo, mantenimento ed aggravamento dei dolori cronici”.

Studi recenti associano la carenza di sonno a gravi problemi di salute quali l’aumento della probabilità di incorrere in fenomeni di depressione, obesità, malattie cardiovascolari e diabete.

Post di Edoardo Santucci

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