Synaptic MindCosa si dice di nuovo nell'ambito della Psicologia Sperimentale... |
Chi Siamo
Chiara Incorpora
kiaramella83@libero.it
Edoardo Santucci
edoardosantucci@yahoo.it
Lidia Cristofaro
lidiacr@iol.it
Raffaella Pellegrini
raffyw@yahoo.it
Laureandi in Psicologia della Comunicazione presso l'Universita' Cattolica di Milano.
----------
Questo blog nasce con l'intento di fornire informazioni aggiornate relative all'ambito della psicologia sperimentale, con particolare attinenza al campo della psicologia cognitiva e delle neuroscienze da un lato, e della psicologia della comunicazione dall'altro. Data la trasversalita' di queste discipline le ricerche raccolte pertengono a numerosi altri settori limitrofi: dalla clinica alle nuove tecnologie. L'obiettivo è quindi quello di segnalare notizie che pertengono o ruotano intorno all'ambito della psicologia e che sono state riprese dalle principali ed autorevoli riviste presenti on-line (nazionali ed internazionali).
Per qualsiasi desiderio di approfondimento delle tematiche affrontate, contattaci!
Fai sentire la tua voce!! :)
LINK PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE
LINK NEUROSCIENZE
Cognitive Neuropsychology
The Journal of Neuroscience
European Journal of Neuroscience
Center for neural science of NY (presente anche la pagina personale di LeDoux)
PERCORSI FORMATIVI & MASTER
Corso di Formazione "Strumenti di analisi per la neuropsicologia cognitiva" (Universita' Cattolica di Milano)
Corso di Formazione "Intelligenza Emotiva. Saper Gestire le proprie emozioni" (Universita' Cattolica di Milano)
Corsi di Psicologia della Comunicazione (studio di consulenza privato - Ferrara)
Master in Comunicazione e Problem Solving Strategico (MRI - Arezzo)
« Messaggio #66 | Messaggio #69 » |
Post n°67 pubblicato il 13 Maggio 2007 da celr
LEGGERE IL PENSIERO Gli sviluppi delle neuroscienze nell'ambito dei processi di intenzionalità Una ricerca condotta dal Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia e pubblicata su Current Biology, dimostra un assunto sempre più forte che sta “prendendo piede” nell’ambito delle neuroscienze. L’idea è che l’intenzionalità umana riguardo lo svolgimento di azioni che ancora devono essere compiute non viene codificata a livello dei singoli neuroni, ma a livello di pattern neurofisiologici più complessi ed articolati che riguardano diverse regioni cerebrali. Questo è il pensiero di fondo della ricerca condotta da John-Dylan Haynes e collaboratori, che stanno affrontando il delicato argomento dei processi di intenzionalità. Secondo questo studio, è possibile monitorare ed interpretare l’attività cognitiva che ha luogo nella parte anteriore della corteccia prefrontale del cervello attraverso processi di risonanza magnetica funzionale e una serie di algoritmi complessi. Attraverso la partecipazione di otto volontari alla ricerca, è stato chiesto a questi ultimi di scegliere tra due possibili operazioni matematiche: la sottrazione o la somma di numeri non ancora noti. Ciò che i ricercatori hanno potuto rilevare, è che prima ancora che l’intenzione si trasformi in azione effettiva (e che a livello neurocognitivo avviene in un’area limitrofa a quella anteriore prefrontale), e prima ancora che i soggetti conoscessero i numeri su cui compiere le operazioni matematiche, è possibile individuare l’intenzione dei partecipanti circa quale operazione eseguire; ciò è reso possibile dalla “lettura” (decodifica) a livello neurale di specifici pattern che si differenziano e ricorrono con regolarità in funzione dell’intenzione latente. Attraverso l’addestramento di reti neurali artificiali, è stato quindi possibile individuare schemi neurocognitivi ricorrenti che permettono l’anticipazione delle azioni dei soggetti con un significativo livello di accettabilità. I ricercatori quindi hanno avuto modo di dimostrare che durante un ritardo variabile, che costituisce lo iato tra la scelta di quale compito svolgere e il tempo necessario per convertirlo in opportuna azione, è possibile decodificare dall’attività delle regioni mediali e laterali della corteccia prefrontale quali delle due operazioni matematiche i soggetti intendono eseguire. Questo suggerisce che le intenzioni celate possono essere rappresentate attraverso complessi pattern di attività della corteccia prefrontale, e di conseguenza fornendo un substrato neurale potenziale per ciò che deve essere ancora compiuto. La notizia pare quindi gettare luce e prospettive future nell'ambito degli studi legati ai processi di intenzionalità; tuttavia, a titolo personale, la questione risulta molto più complessa e non semplicemente legata ad una correlazione stabile tra fatti (aree cerebrali attive e operazione matematica scelta), poichè ciò che lo scanner neurale fa è indubbiamente individuare la relazione tra regioni encefaliche e specifiche funzioni cognitive, tuttavia tale dispositivo è incapace di attribuire un contenuto alla scelta presa dall'individuo... Per visualizzare il summary dell'articolo originale clicca qui Per visualizzare la notizia ripresa da altre fonti, clicca invece qui Post di Edoardo Santucci ----------------- |
https://blog.libero.it/synapticmind/trackback.php?msg=2689440
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
PARTECIPA ANCHE TU!
Contribuisci anche tu allo sviluppo di SynapticMind:
segnalaci tematiche che vorresti approfondire o linkaci articoli di tuo interesse! Daremo spazio ai vostri suggerimenti!
Scrivici a celr@libero.it
NEWS - EVENTI
CORSO DI FORMAZIONE IN
"STRUMENTI DI ANALISI PER LA NEUROPSICOLOGIA COGNITIVA"
UNIVERSITA' CATTOLICA DEL SACRO CUORE
MENU
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
NEWS RSS
Le Scienze - Psicologie e Scienze Cognitive View RSS feed