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« SognaMarc Chagall »

L'interpretazione dei sogni secondo la teoria psicoanalitica di Freud

Post n°11 pubblicato il 06 Giugno 2013 da margheritaotto
 

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Marc Chagall, Il sogno di Lamon e Dryas, 1957 - National Gallery of Canada, Ottawa

 

Sigmund Freud (Freiberg 1856 - Londra 1939) iniziò la sua carriera come medico neurologo. Dopo la laurea in medicina, nel 1881 lavorò nel laboratorio di un fisiologo, poi nell'Ospedale Generale di Vienna. Nel 1885 divenne libero docente in neuropatologia. Nell'inverno 1885-86, a Parigi seguì le lezioni di Charcot, che ebbe una rilevante influenza sulla sua formazione e la futura attività. Freud tornò, poi a Vienna, dove cominciò a collaborare con un altro medico, Josef Breuer, il quale utilizzava, in via sperimentale, l'ipnosi. La tecnica ipnotica svelò a Freud la presenza, nel paziente, di alcune "forze" o, meglio, "resistenze" che spesso entrano in conflitto; tra queste, la più importante è la rimozione, per mezzo della quale il paziente sposta l'impulso nella parte inconscia della psiche. Per Freud, quindi, tutti i disturbi psichici sono sempre collegabili con la vita affettiva e inconscia dell'individuo. L'interesse di Freud, così, dall'ipnosi si spostò verso un particolare campo d'indagine: le libere fantasie, le immediate associazioni mentali, i tic, i lapsus, le azioni maldestre, le dimenticanze e, soprattutto, i sogni.

Freud utilizzò per la prima volta il termine psicoanalisi nel 1896. Quando nel 1899 pubblicò L'interpretazione dei sogni, tutti i principi di base della psicoanalisi erano già stati posti, anche se Freud continuò ad aggiungere o a modificare i tasselli del "mosaico della psiche", per tutta la vita. Da quel momento, l'analisi dei sogni acquistò per Freud un'importanza sempre più crescente, nel senso che l'esame dell'attività onirica gli apparve come "la via regia che porta alla conoscenza dell'inconscio nella vita psichica". II sogno, infatti, secondo Freud, da una parte si riferisce alla vita "diurna", "cosciente" e, quindi, "presente" e, dall'altra, ai "fantasmi", ai pensieri legati alla vita "profonda" e "remota" dell'individuo, ai suoi "desideri" nascosti, alle "frustrazioni" subite.

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Chagall, Marc (1887-1985) - 1950 - The Blue Circus - Tate Gallery, London, UK

Nel sogno Freud distingue due elementi strutturali:

Il contenuto manifesto, cioè la "storia visibile" che il paziente ricorda e racconta al terapeuta; tale "storia", però, è "camuffata", in quanto resa compatibile con le esigenze della coscienza e delle "difese" dell'individuo;

Il contenuto latente, cioè la "storia" che il soggetto crede di non conoscere o di non ricordare.

Il compito dell'analista è appunto comprendere non già il contenuto manifesto o quello latente, bensì il processo che si svolge dall'uno all'altro, perché il sogno non riproduce fedelmente e direttamente il materiale profondo che si agita nell'individuo che sogna, ma lo rielabora, lo modifica, lo deforma, lo camuffa, lo sostituisce con un altro contenuto.

Nel far questo, l'inconscio ricorre a particolari tecniche di trasformazione, quali soprattutto lo spostamento - nel sogno, per esempio, il sognatore attribuisce un profondo significato emozionale a elementi o parti o aspetti che nella vita reale sono del tutto secondari, oppure si serve di una persona estranea come sostituto di una figura parentale - e la condensazione, ossia la fusione in una sola immagine di elementi che appartengono a persone o a situazioni diverse. "Il sogno ricordato non è il materiale autentico, ma un suo sostituto deformato che deve aiutarci a giungere più vicino al materiale vero e proprio, a rendere conscio ciò che vi è d'inconscio nel sogno".

Ma perché nel sogno vi è sempre un contenuto latente? La risposta di Freud è estremamente chiara: perché l'individuo nel sogno vorrebbe esprimere i propri contenuti inconsci, profondi, segreti, ma se ne vergogna; e allora è costretto ad esprimerli in modo allusivo e simbolico, facendo cioè ricorso a particolari "immagini" allegoriche; in altri termini, l'individuo nel sogno sottopone le proprie "fantasie" oniriche a determinate "forze" o "resistenze", che "censurano".

II meccanismo della rimozione, le tecniche di trasformazione (spostamento e condensazione), il contenuto latente, il contenuto manifesto, la censura, le indagini sulla genesi dei disturbi psichici, ecc. convincono Freud a "prendere sul serio" il concetto dell'inconscio, che si manifesta nell'attività onirica, nelle varie forme di nevrosi, nella vita quotidiana mediante lapsus, motti di spirito, atti mancati, dimenticanze, libere fantasie. Da qui derivò la formulazione della teoria psicoanalitica. Freud continuò la ricerca, sia per sistemare i concetti fondamentali della disciplina, sia per riformulare le basi teoriche della psicoanalisi.

Oggi, anche molti psicoanalisti trovano discutibili alcuni punti delle teorie di Freud. Raramente, infatti, i sogni riguardano la soddisfazione dei desideri, come in parte aveva teorizzato Freud: essi possono aiutare a ricostruire alcuni processi intrapsichici più ampi, mettendo in luce aspetti endopsichici conflittuali o strutturali e possono assumere un ruolo importante nella guida interiore della persona per la propria guarigione psichica.

 

Buona giornata!  Mi auguro che la notte appena trascorsa ti  abbia portato sogni fantastici e positivi.

La mia notte è stata piuttosto faticosa e insonne, quindi priva di sogni. Ciao.

 
 
 
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