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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 02 Agosto 2005 da unaqualunque_s
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C'era una scatola per terra con scritto sopra rifiuti pericolosi, prendo l'uomo e lo butto lì dentro.
Devo farlo, è il mio dovere, l'unica cosa che mi resta.
Devo guardarti come se tu non mi appartenessi.
Un elettrodo ti lambisce malamente un capezzolo, lo stacco e lo posiziono con maggior decenza.
Guardo il monitor: cinquantaquattro battiti.
Adesso meno: cinquantadue.
Ti sollevo le palpebre, le pupille sono anisocoriche, quella destra è completamente dilatata, la lesione endocranica è in quell'emisfero.
Bisogna operarti immediatamente, per afr respirare il cervello, quella massa spostata dall'ematoma che ora preme contro la scatola cranica, dura, inestensibile, soffocando i centri che innervano tutto il corpo, privandoti ogni istante che passa di qualcosa di te stessa.
Mi volto verso Ada:
"Le avete fatto il cortisone?"
"Si, professore, anche un gastroprotettore."
"Ci sono altre lesioni?"
"Una sospetta rottura di milza."
"Emoglobina?"
"Dodici."
"Chi c'è in neurochirurgia?"
"Io, ci sono io. Ciao Timoteo."
Alfredo mi mette una mano sulla spalla, ha il camice sbottonato, i capelli e la faccia bagnati.
"Mi ha telefonato Ada, ero appena andato via."
Alfredo è il migliore nella sua divisione, eppure non gode di grande considerazione da perte di nessuno, è incerto nei modi, spesso scostante, senza meriti visibili; opera all'ombra del primario, si spompa mentre quello sta a guardare.
Gli ho dato dei consigli tanti anni fa, ma lui non mi è stato a sentire, il suo carattere non è all'altezza del suo talento.
E' separato dalla moglie e so che ha un figlio adolescente, più o meno della tua età.
Non era di guardia, avrebbe potuto sottrarsi, a nessun chirurgo fa piacere operare il parente di un collega.
Invece si è buttato su un taxi, si è fatto lasciare in mezzo al traffico, per far prima ha scavalcato le macchine sotto la pioggia.
Non so se io avrei fatto lo stesso.
"E' pronto di sopra?" dice Alfredo.
"Si" risponde l'infermiera.
"Saliamo subito."
Ada si avvicina a te, ti stacca dal respiratore automatico e ti riattacca al pallone di Ambu per trasportarti.
Poi ti mettono in viaggio.
Vedo un tuo braccio che cade oltre la barella mentre ti caricano sull'ascensore, Ada si abbassa per raccoglierlo.

 
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