Versi da mare
Su un oceano di scampanellii repentina galleggia un'altra mattina
NELL'ACQUA BASSA
Riuscire con la pazienza
a non voler recuperare
il tempo perduto.
Allungare i piedi
anche, e l’acqua era bassa,
oltreché tempestosa.
Superare i conti
delle cose buone
bruciate
nel fuoco della purificazione
o no?
E ritrovarsi a giurare insieme
fede a qualche cosa,
o da soli,
ma resiste a condensarsi in una lacrima
poggia non i piedi, le ali,
sul mare, riflesse
l’albatro
che sta per ingoiarti, così come sei,
muta,
non più profonda.
Ringrazio Andrea per il bellissimo disegno sopra
e il mio Valerio, per avermi trovata
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Perchè tu possa ascoltarmi Collana, sonaglio ebbro E le vedo ormai lontane le mie parole. Così si aggrappano alle pareti umide. Stanno fuggendo dalla mia buia tana. Prima di te hanno popolato la solitudine che occupi, Ora voglio che dicano ciò che io voglio dirti Il vento dell'angoscia può ancora travolgerle. Ma del tuo amore si vanno tingendo le mie parole. E io le intreccio tutte in una collana infinita (PERCHE' TU POSSA ASCOLTARMI da "Venti poesie d'amore e una canzone disperata" Pablo Neruda)
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