Versi da mare
Su un oceano di scampanellii repentina galleggia un'altra mattina
NELL'ACQUA BASSA
Riuscire con la pazienza
a non voler recuperare
il tempo perduto.
Allungare i piedi
anche, e l’acqua era bassa,
oltreché tempestosa.
Superare i conti
delle cose buone
bruciate
nel fuoco della purificazione
o no?
E ritrovarsi a giurare insieme
fede a qualche cosa,
o da soli,
ma resiste a condensarsi in una lacrima
poggia non i piedi, le ali,
sul mare, riflesse
l’albatro
che sta per ingoiarti, così come sei,
muta,
non più profonda.
Ringrazio Andrea per il bellissimo disegno sopra
e il mio Valerio, per avermi trovata
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La mattina è gonfia di tempesta
nel cuore dell'estate.
Come bianchi fazzoletti d'addio viaggiano le nubi,
il vento le scuote con le sue mani peregrine.
Cuore infinito del vento
che palpita sul nostro silenzio innamorato.
E ronza tra gli alberi, orchestrale e divino,
come una lingua piena di guerre e di canti.
Vento che rapina fulmineo le foglie secche
e devia le frecce palpitanti degli uccelli.
Vento che le travolge in onda senza spuma
e sostanza senza peso, e fuochi inclinati.
Si rompe e sommerge il suo volume di baci
combattuto sulla porta del vento dell'estate.
(LA MATTINA E' GONFIA DI TEMPESTA da "Venti poesie d'amore e una canzone disperata" Pablo Neruda)
Es la mañana llena de tempestad
en el corazón del verano.
Como pañuelos blancos de adiós viajan las nubes,
el viento las sacude con sus viajeras manos.
Innumerable corazón del viento
latiendo sobre nuestro silencio enamorado.
Zumbando entre los árboles, orquestal y divino,
como una lengua llena de guerras y de cantos.
Viento que lleva en rápido robo la hojarasca
y desvía las flechas latientes de los pájaros.
Viento que la derriba en ola sin espuma
y sustancia sin peso, y fuegos inclinado.
Se rompe y se sumerge su volumen de besos
combatido en la puerta del viento del verano.
(ES LA MAÑANA LLENA DE TEMPESTAD "Veinte poemas de amor y una canción desesperada", Plaza y Janés, Barcellona, 1998. Pablo Neruda)
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