tam-tam pipol

"il comunismo non è migliore del fascismo..."? Con una castronata del genere è intellettualmente difficile per me, nonostante la mia ponderatezza nell'interloquire con chiunque, entrare nel merito di alcune facezie antistoriche e luoghi comuni impreganti di anticomunismo spicciolo nonchè offensivi. Scusami ma non ci arrivo al tuo spessore di storico! Comunque volgio regalarti alcuni spunti. Dire che nazismo e comunismo sono state due facce della stessa medaglia è un errore storico grave, dovuto a poca conoscenza dei fatti o a paraocchi ideologici. Nella scienza marxista troviamo infatti principi ancora oggi preziosissimi per le scienze sociali e utili per analizzare le contraddizioni della società attuale, non altrettanto nel pensiero liberale o nella sua versione volgare del liberismo. Le battaglie per i diritti dei lavoratori, per l'uguaglianza sociale, per la parità uomo-donna, per il diritto allo studio, per la sanità gratuita, tutto ciò nella progettualità teorica e nella prassi sociale del comunismo c'è sempre stato e c'è tuttora. Che dire poi del crimine rappresentato dalla discriminazione razziale legalizzata? Essa non c’era in URSS, comunque, non possiamo dire la stessa cosa del nazismo e delle varianti fasciste e brutalmente, nonché legalizzato, fino agli anni ’60 pure nei democratici Stati Uniti d’America. Certo, nei paesi del socialismo reale, versione abbruttita del socialismo, vi sono stati errori tragici , tanti casi vanno sicuramente classificati come orrori, ma questo non impedisce ad uno storico serio di analizzare gli accadimenti con occhio critico e soprattutto contestualizzandoli socialmente ma soprattutto culturalmente. Spesso infatti alla Destra piace fare la contabilità dei morti: in realtà i paesi socialisti avevano codici penali non molto dissimili da quelli in voga, a quei tempi, nei paesi liberal-democratici, solo che quando un ladro o un assassino finiva in un gulag o veniva fucilato, nei vari "libri neri" del comunismo esso viene calcolato come "dissidente politico giustiziato", anche quando di “politico” aveva ben poco. E qui si potrebbero scrivere pagine intere sulle imprecisioni storiche volte a fomentare il clima anti-comunista in Occidente. Le vittime ci sono state e sono sempre troppe. Nessuno parla però dei morti dovuti alle carestie create dai modi di produzione capitalista, dei drammi dovuti al lavoro nero, precario e minorile; pochi parlano dei morti civili dovuti alle guerre fra potenze imperialiste e pochi ricordano le vittime delle dittature liberiste, come quella di Pinochet sostenuta dagli USA e da papa Giovanni Paolo II. Questi sarebbero incidenti, o al massimo crimini di questo o di quello statista singolo, mai del capitalismo. Al contrario quello che succedeva all’Est, anche il più banale degli abusi, è sempre la dimostrazione che il socialismo è mostruoso e non funziona. Ma usare due pesi e due misure per analizzare i fatti non è serio e non è obiettivo. Quando parlo di comunismo lo faccio anche per non dimenticare coloro che hanno lottato generosamente non per il proprio egoismo, ma per degli ideali di giustizia e di solidarietà, la Costituzione italiana esiste primariamente per la lotta dei comunisti nella ricostruzione della democrazia. Comunque, sul novecento l’elaborazione di Rifondazione Comunista, la mia comunità politica, è a disposizione di tutti. Con simpatia. franco