Post n°26 pubblicato il 09 Febbraio 2010 da tanganica0
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Post n°25 pubblicato il 27 Gennaio 2010 da tanganica0
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Post n°24 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da tanganica0
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Post n°23 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da tanganica0
Non c'è viaggio se non condiviso, non c'è bellezza se non assaporata assieme, non esistono albe e tramonti se non visti con i nostri occhi, non esistono ricordi se non sono nostri. Ogni viaggio è un'avventura, un'esperienza nuova, un sogno che abbiamo coltivato assieme e che assieme, attimo dopo attimo, condividiamo. Insieme è la parola che per me deve accompagnare ogni viaggio, insieme a te ogni viaggio diventa indimenticabile, così come il tuo sorriso, la tua gioia. Insieme a te so che non ci sono difficoltà, tristezze, paure, insieme a te ogni viaggio è un sogno che si scioglie nella realtà. Svegliarsi ogni giorno sapendo la felicità che mi attende,addormentarsi con negli occhi immagini che diventano solo nostre. Vivere ogni attimo con gioia perchè sei lì accanto a me, guardarti mentre guardi il mare, conoscendo i tuoi pensieri perchè sono anche i miei. Grazie per esserci, grazie per i tuoi sorrisi, la tua comprensione, grazie per darmi la felicità di questi sogni che sono realtà,. Grazie compagna di viaggio e di vita |
Post n°22 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da tanganica0
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Post n°21 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da tanganica0
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Post n°20 pubblicato il 20 Dicembre 2009 da tanganica0
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Post n°19 pubblicato il 19 Novembre 2009 da tanganica0
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Post n°18 pubblicato il 10 Novembre 2009 da tanganica0
Era quasi Natale, il 22 dicembre 1982 ed il lavoro volle che mi trovassi nella sfavillante ricchezza di Berlino Ovest. Non mi aspettavo quella profusione di luci, quell'opulenza ostentata in ogni vetrina, quell'ammucchiarsi di festoni colorati, eppure il consumismo natalizio era ormai diventato una regola, quasi una legge. Nel mio immaginario Berlino era un'altra cosa, non era quello schiaffo alla povertà, quel disprezzo per il denaro, la mia mente macinava un'altra Berlino ed un'altra Berlino c'era e mi aspettava mentre stavo seduto in un triste vagone della sotterranea. Eravamo pochi in quel vagone diretto ad Est ed io l'unico straniero che volgeva lo sguardo verso quelle poche anime dimesse, la testa abbassata sul pavimento sporco. Al Check Point ci fecero scendere. Controllarono i documenti, mi perquisirono con cura obbligandomi a cambiare dei marchi, imponendomi di spenderli "di là". Non ero preoccupato, ero semplicemente triste. Davanti a me, una donna anziana vestita d'un vecchio e liso cappottino nero. Una sciarpa di lana le fasciava i capelli. Teneva in mano una borsaccia di plastica trasparente e si vedevano patate e rape di un colore scuro che noi avremmo sicuramente disdegnato. Le guardie perquisirono quella borsaccia come fosse la refurtiva di un deliquente da strada e faceva male guardare mentre vi frugavano dentro. Ma la cosa più triste fu lo sguardo di quella donna vestita di nero. Quegli occhi che temevano la sparizione di quel "Ben di Dio" mentre si avvicinava il Natale. La lasciarono andare in compagnia della borsaccia di plastica. Mi avviai dietro a lei e salii le scale umide. Ero a Berlino Est. Non era tardi ma era già buio. Buio il cielo, e buia la città. Uno schiaffo pensando a quanto mi ero lasciato alle spalle "dall'altra parte". Poche vetrine , dove lampadine polverose illuminavano a stento il nulla. L'umidità della strada era rischiarata a stento dai lampioni. Un cerchio di luce giallastra ogni tre lampade. Non sapevo dove andare nè cosa fare. Ero praticamente solo coi miei passi mentre i rari passanti sembravano ombre. Avevo in tasca le monete scambiate e non sapevo come e dove spenderle. Povere monete, finirono in una tabaccheria in cambio di tre pacchetti di sigarette senza filtro, infumabili. Tre pacchetti dall'aria triste e afflitta come quella del commesso con gli occhiali che li raccattò sullo scaffale. Non c'era altro. Mi metteva angoscia quella città, metteva ansia e soprattutto dolore quando incontrai lo sguardo di quell'unico bambino che incrociai per via. Teneva la mano a suo padre, un cappottino striminzito ed un berretto troppo largo per quella testolina. Alzò per un attimo lo sguardo verso di me e non era lo sguardo di un bimbo che aspetta il Natale. Quegli occhi non aspettavano nulla. Mi affrettai verso la metropolitana. Dovevo tornare. Mi fermarono i poliziotti per controllare come avevo speso quelle povere monete. Lasciai loro le sigarette ma non mi riuscì di augurare Buon Natale, mi tornava in mente la vecchia signora di nero vestita con la sua borsaccia di rape e patate. Risalii verso le luci sfarzose e fu come rivivere. Ma fu solo un attimo. Provai fastidio e quasi rabbia nel vedere la gente col naso incollato alle vetrine dove decine di luci colorate illuminavano il tutto.
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Post n°17 pubblicato il 03 Novembre 2009 da tanganica0
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Post n°16 pubblicato il 15 Ottobre 2009 da tanganica0
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Post n°15 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da tanganica0
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Post n°14 pubblicato il 18 Settembre 2009 da tanganica0
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Post n°13 pubblicato il 06 Settembre 2009 da tanganica0
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Post n°12 pubblicato il 31 Agosto 2009 da tanganica0
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Post n°11 pubblicato il 28 Luglio 2009 da tanganica0
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Post n°10 pubblicato il 06 Luglio 2009 da tanganica0
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Post n°9 pubblicato il 18 Giugno 2009 da tanganica0
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Post n°8 pubblicato il 10 Aprile 2009 da tanganica0
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Post n°7 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da tanganica0
Dal ventesimo piano dell'Oberoi Tower appare come un semicerchio quasi perfetto con un milione di luci tremolanti a far da contorno. |
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Inviato da: giramondo595
il 10/07/2012 alle 21:50
Inviato da: ferrarazzo
il 30/07/2011 alle 12:49
Inviato da: chiaracarboni90
il 27/05/2011 alle 12:50
Inviato da: giramondo595
il 13/05/2010 alle 23:17
Inviato da: KIRKIR
il 01/05/2010 alle 13:11