Creato da Tanysha il 15/01/2008
Scrivere è vivere e apprezzare ogni tipo di espressione.

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 13
 

Ultime visite al Blog

monellaccio19cielostellepianetiapungi1950cassetta2godot620m12ps12poeta_sempliceGUATAMELA1iltuocognatino1Al3x5andr0bryseide2010sumyre1marabertowsuarez65Noir72dgl
 

Ultimi commenti

Una volta noi pseudo-intellettuali poetuncoli, avevamo...
Inviato da: cassetta2
il 24/07/2019 alle 12:44
 
Grazie mille!
Inviato da: Tanysha
il 09/12/2014 alle 14:55
 
auguri di successo !!
Inviato da: DJ_Ponhzi
il 09/12/2014 alle 14:53
 
ahaha!!! spiritosone
Inviato da: Tanysha
il 22/10/2014 alle 15:49
 
Il post lo hai chiuso lamentandoti che sei sola fino ...
Inviato da: misai
il 22/10/2014 alle 14:32
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

« MIRA DRITTO AL CUORE - A...“CHI L’HA VISTO” E LE SU... »

MA IL NAVIGATORE NO?

Post n°81 pubblicato il 08 Settembre 2014 da Tanysha

         

Se in un torrido   pomeriggio romano, domenicale e settembrino tu, che patisci il caldo come una febbre tifoidea e per giunta le domeniche, nei suoi eterni  pomeriggi, sono sacre e inviolabili,  con tutto ciò ti fai saltare il ticchio di muovere l’intero apparato locomotore per assistere a un seminario che tratta di medicina alternativa,  condotto da una bizzarra e geniale dottoressa, deve trattarsi proprio di una lezione superlativa, favolosa e irripetibile.

            Premetto che da quando abito a Ostia ho disimparato a conoscere Roma, che non si finisce mai di conoscere, una specie di infinito corso a puntate, dove, se se ne salta una, si perde l’esercizio di andare a curiosare negli angoli sconosciuti un pezzo alla volta, sperando finalmente di ricomporre l’immenso puzzle costituito da questa città che sembra di giorno in giorno ingigantirsi sempre di più.

            La location del corso è al Villaggio Olimpico, zona a me totalmente ignota. Cioè, non del tutto. Chi non conosce Roma deve sapere che molti suoi quartieri sono dei gemelli separati alla nascita, nel senso che, vuoi durante il fascismo, o durante l’espansione del boom economico, il costruttore di turno si è divertito a fabbricare lo stesso quartiere identico e speculare in due zone lontanissime fra loro.  Un esempio è la Garbatella, che ha il suo gemello diviso in zona Piazza Bologna. Entrambi sono costituiti da condomini dal preziosismo un po’ rococò, pieni di rifiniture barocche, alla faccia di chi si ostina a definirli ancora “edilizia popolare”. Il Villaggio Olimpico per l’appunto ha il suo gemello nella zona del Torrino, nei pressi dell’Eur.  Se capita di girare in quelle zone sembra di essere finiti in due dimensioni parallele. Insomma, sono due quartieri  veramente identici e speculari al millimetro.

            Ieri, prima di avventurarmi in quelle contrade, ho lasciato spavaldamente a casa il navigatore satellitare, fidando nel mio intuito infallibile che mi porta a riconoscere a senso quasi tutti  gli indirizzi. Mal me ne incolse!

            Intanto, non avevo fatto i conti con Corso Francia, che sarebbe una mega arteria che attraversa come un bisturi la parte nord di Roma. Ma il bello è che questa arteriona, da semplice strada di collegamento, ad un tratto diventa sopraelevata, che, da Vigna Stelluti a Collina Fleming, zone sue pari, a un certo punto guarda dall’alto in basso i quartieri più popolosi della città sopraelevandosi di parecchi metri. Quindi, per raggiungere la via di raccordo da lì al Villaggio Olimpico, bisogna fare una circumnavigazione intorno a Ponte Milvio, e già questo non è poco, perché non è facile trovare il canale collettore in cui poter girare, la fatidica Via Perù, imbucata la quale, mi illudevo di essere arrivata a destinazione.

            Invece, me tapina, in realtà non avevo fatto i conti con l’estensione tentacolare del villaggio Olimpico, che da solo farà centinaia di migliaia di abitanti.

            E, la cosa più terribile in tutto ciò, è che gran parte delle vie del Villaggio Olimpico sono strade a senso unico. Il che vuol dire che se si segue la strada sbagliata, anche di poco, bisogna rifare a ritroso la via parallela e poi sul più bello si è costretti a girare di nuovo, perdendosi nella notte dei tempi. Per giunta ieri, alle quattro del pomeriggio, con la canicola battente, giravano pochissimi esseri umani. Anzi, a dir la verità anche la specie animale era pochissimo rappresentata, se si esclude qualche furtiva lucertola. E poi la strada che spasmodicamente cercavo, la fatidica via Belgio, alla fine dubitavo esistesse davvero, a giudicare dalle facce costernate delle rare persone a cui avevo la ventura di   chiedere. E c’è stato persino un tizio, che credendosi  spiritoso mi ha chiesto “ma il navigatore no?” C’era da rispondergli male. Insomma, ho girato in lungo e largo per oltre mezz’ora, inutile dire che le rare edicole e supermercati erano tutti desolatamente chiusi.

E’ stata una sfida. Alla fine mi sono resa conto che la sede del seminario è stata, in un certo senso, resa volutamente introvabile per mettere alla prova la motivazione di chi voleva seguirlo. Un po’ come certe antiche prove iniziatiche superate le quali eri già a metà del percorso sapienziale. E comunque, più mi rigiravo in quel labirinto,  più mi allontanavo dalla meta. Alla fine, ho avuto una specie di lampo. E’ vero che al Villaggio Olimpico le vie sono molto lunghe e strada facendo il nome cambia, per questo è così difficile orizzontarsi, e così, prima di lasciarmi andare a un attacco isterico, ho guardato attentamente la cartina sullo smartphone. La strada che cercavo da mezz'ora era in realtà il prolungamento di un’altra strada da me più volte percorsa e dove avrebbe dovuto esserci il cartello indicatore in realtà non c’era nulla di nulla. Per questo mi ero impazzita a cercarla! Mentalmente ho ingurgitato parolacce e imprecazioni contro l'urbanista così distratto e appsorrimativo.

            Ho fatto il mio ingresso nella sede del seminario pensando di aver vinto qualcosa. Eppure le tante persone che si trovavano là erano tutte tranquille, con la massima naturalezza, come se ci fossero sempre state. Quanto è difficile condividere affanni e tribolazioni!  Siamo proprio soli! Fino a che non ci decidiamo a raccontarlo.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/tanysha/trackback.php?msg=12946455

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
misai
misai il 06/10/14 alle 17:35 via WEB
Prima eri sola da sola, ora sei sola con me e molte cose posso cambiare nella tua psiche. Un bacio
(Rispondi)
 
Tanysha
Tanysha il 07/10/14 alle 13:43 via WEB
questa non l'ho capita:-)
(Rispondi)
 
 
misai
misai il 22/10/14 alle 14:32 via WEB
Il post lo hai chiuso lamentandoti che sei sola fino quando racconterai la storia a qualcuno... Lo hai raccontanto a me e quindi non sei più sola con te stessa ma sei sola con me. Non ti preoccupare, anche siamo soli non ti violento sessualmente...! Capito mi hai? nino.
(Rispondi)
 
 
 
Tanysha
Tanysha il 22/10/14 alle 15:49 via WEB
ahaha!!! spiritosone
(Rispondi)
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963