Creato da: tasteinmen il 12/01/2006
Avventure di un tranquillo single metropolitano, diviso tra metro, autostrade, discoteche e viaggi interessanti

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Post n°64 pubblicato il 11 Maggio 2006 da tasteinmen
 
Tag: VM18
Foto di tasteinmen

Quando infila la porta della metro mi lancia uno sguardo duro. Mi scanso. Sposto la mia eleganza di lato. Seguo sott'occhio la sua posizione.
Gli occhi azzurri glaciali. I tratti est europei. Il jeans marrone rigonfio ed allettante. Penso come sarebbe bello se ci fosse + gente e mi fosse vicino.
Alla nuova fermata arriva il flusso. Mi sposto sul retro della carrozza. Seguo i suoi 3 movimenti veloci, rapidi. Mi è già accanto. Sento il contatto. Si strofina contro la mia mano stretta sulla borsa.
Lo sento, ed è duro. La 24 ore barcolla. Con le dita libere gli aggancio l'erezione. La tasto, la valuto. C'è e mi fa gola.
C'è gente, non mi sento sicuro. Si scansa. Studio la sua mano stretta davanti ai miei occhi. Le dita grosse, le unghie corte e curate da operaio.
Mi guarda con gli occhi celesti, socchiude le labbra sottili, le mascelle impanate. Mi sussurra L. Faccio un segno d'assenso. Il viaggio prevede almeno una decine di fermate.
Si accomoda al primo sedile libero, lo seguo. Le mani vicine. Mi accarezza il polso con il pollice. Distratto. Ricambio nel suo palmo. E' asciutto e caldo. Morbido.
Si sistema i capelli per cercare di essere in ordine ai miei occhi. Usciamo. Lo seguo incerto su per le scale, fuori dall'uscita. Facciamo qualche metro, all'angolo mi dice che non parla bene italiano, che non sa dove potremmo andare, che viene dall'albania.
Prendo in mano la situazione. Come al solito tocca fare sempre tutto a me. Gli dico seguimi. Mi dirigo a passo sicuro e svelto verso la stazione. Non mi volto mai percorrendo il corridoio trafficato di pendolari.
Seguo le indicazioni WC. Mi fermo al bar x comprare le gomme e cambiare la moneta. Lui prende unkinder, lo scarta e lo mangia. Infilo la porta delle tiolette senza gli inservienti. Non pago la tariffa.
Il bagno è grande e pulito. Scelgo una porta in fondo, lasciandone altre socchiuse al centro. Mi ha seguito. Lascia la sua borsa sul davanzale e mi segue dentro.
Mi abbraccia, vuole baciarmi, sposto le labbra dal suo gusto di cioccolata. Gli palpo i jeans, gli tiro fuori l'erezione. Voglio inghiottirla. Mi fa cenno di aspettare. Vuole lavarsi. Non c'e' acqua.
Tira lo scarico nel water ne raccoglie un po' nell'incavo della mano, appena sgorgata. Si lava il sesso. Ho orrore. Immagino i batteri, i vibrioni e tutto quanto. Vorrei chiedergli perché.
Faccio mente locale: non ho salviette con me. Si rilava. Mi sputo sul palmo per toglierne il sapore. Lo assaggio. Non sopporto.
Mi sgancio la zip. Caccio fuori il cazzo e le palle. Mi accarezza adorante. Vuole baciarmi ancora ed abbracciarmi. Lo spingo verso il basso.
Vorrebbe lavarmi. Mi bagno con la saliva e lo rispingo giù. Non saro' fresco ma ho fatto 2 docce nelle ultime 24 ore.
E' caldo quando mi lecca. Non sono sicuro lo faccia spesso. Sembra improvvisata. Sembra la sua prima volta. E' piegato dal mio desiderio.
Lo rialzo x non venire. Mi bacia ancora. Sa di me e nocciola. Lo masturbo con foga, stringendogli il membro duro e cedevole.
Gli lascio la lingua per eccitarlo. Esploro il suo corpo. La carne morbida. Il gluteo sodo, il pelo caldo e accogliente dello stomaco.
Sento gli schiocchi dei baci riecheggiare nel salone. Mi metto d'impegno. Stringo le mani sul culo, gli accarezzo le palle e intanto continuo a menarglielo.
Viene a scatti intermittenti sul pavimento, il mio orgasmo in canna. Ricaccio tutto dentro. Non mi pulisco nemmeno la mano.
Mi butto fuori dal bagno. Mi lavo x bene. Il sapone che sa di VIM. Mi risciacquo la bocca. Penso a tutti i vaccini che mi proteggono. Ho paura di stare male.
Rientro in stazione a testa alta, lasciandomi dietro la parentesi post-ufficio. Telefono, SMS, e ho solo voglia di tornare a casa.

 
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