Amava nuotare più di qualunque altra cosa, anzi amava farsi cullare dal mare per essere più precisi. Eh si, perchè il suo "nuotare" era piuttosto un valicare le onde con calma e metodicità.
E poi la pelle bagnata dall'acqua sembrava più lucida, più nitida, più protettiva e coriacea.
Così si allontanava in mare aperto, là dove si perdono le tracce di altri umani, là dove il rumore diventa un vociare lontano, là dove ti segue la solita raccomandazione: "Stai attento, che il mare tradisce anche i pesci, ti porta lontano e non ti fa più tornare"....
Il dubbio c'era, un pizzico di timore pure, ma la voglia di giocare era più forte.
Così nuotava in mezzo al mare, si girava e li guardava. Così come si guarda un pianeta da un'astronave, così come si guardano gli altri bambini dall'altalena, così come si guarda il traffico dall'alto di un balcone... senza una spontanea voglia di scendere.
Che stonata la linea del litorale vista da lì fuori! Case disorientate, senza un'ordine di altezza e colore, figlie dell'abuso edilizio.
Mondo costruito, occupato, consumato versus mondo originario, sopravvissuto, amareggiato = 1 - 0
Poi si era girato di 180° verso il largo dove l'azzurro prendeva la sua rivincita occupando ogni minimo spazio e il rumore delle onde esprimeva logorroicamente la sua protesta.
"Un'ora di più per questo ritorno, un'ora ancora"
Mondo ritrovato, compreso, desiderato versus mondo senza scampo, invasore, destinato = 2 - 1
Inviato da: DestrieroDelVento
il 27/01/2010 alle 13:17
Inviato da: volandfarm
il 25/03/2009 alle 09:30
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 09:26
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 09:08
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 08:46