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Un blog creato da anniewest il 17/10/2005

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Il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?

 
 

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SONO UNA GOLOSA!

Post n°51 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da anniewest

Che strano silenzio, il mondo ha tolto l'audio.
Fino a poco tempo fa un sottofondo di rumori accompagnava le mie attività e d'un tratto più nulla!
All'inizio ho avuto la stessa sensazione di quando ti svegli un mattino ed è nevicato fino a ricoprire tutto, anche i rumori. Tutto ovattato, l'udito anestetizzato.
Non posso dire che non fosse piacevole e sorprendente, soprattutto perchè le immagini acquistavano più "risonanza".
Però poi il silenzio ha cominciato a prolungarsi e un senso di preoccupazione si è affacciato alla mia mente. Che cosa non ha funzionato più nelle orecchie che fino a ieri captavano così tanti decibel? Che cosa la mente si è rifiutata di ascoltare?
Non sento i sottofondi, ma non sento nemmeno le parole, le musiche, il telefono che suona, i bambini che chiamano, una sedia che cade, l'acqua che scorre, il ticchettio dell'orologio, la televisione, il tram che passa sotto casa, il verso del mio sbadigliare.....
Mi sono detta: "Tornerà, non può non tornare, è un periodo di stress!", ma subito ho cominciato ad abituarmi ad un altro mondo, come se fosse stato il mio da sempre, un mondo a cui mancava un senso.
Gli esami non hanno chiarito la causa, così come i medici non hanno nascosto la perplessità nelle loro visite.
La vita ha dovuto apportare per forza delle modificazioni al suo correre abituale, fatte di segnali visivi, contatti, attenzioni ai particolari, nuove memorie.
Vivo nel mio silenzio come in una stanza, dove han chiuso la porta senza accorgersi che dentro c'ero io.
Ho anche smesso di parlare: non potevo più dare significato a parole che non sentivo uscire dalla bocca.
Però scrivo e disegno nella mia solitudine a-sonora.
Ieri siamo andati al mare. Vedevo il perpetuo rifrangersi delle onde come si vede un vecchio filmato rovinato dal tempo, senza suoni e così per "ascoltarne" il ritmo interno, ho immerso i piedi nell'acqua.
Le vibrazioni mi danno ora il ritmo del mondo.
Forse un giorno, accenderò la radio e sentirò una dolce melodia, chissà, ma nell'attesa preferisco fare indigestione di immagini.
Sono sempre stata golosa.

 
 
 
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