Post n°153 pubblicato il 24 Ottobre 2008 da aikoyuki
Un’eco di pioggia sferza la linfa del giorno T’affacci a guardare: i lucidi sassi rispecchiano un cielo di madreperla Qualcuno è passato senza nome né volto immersa grondaia in aeree pozze.
Quando piove qui si ferma traffico. Ora se fretta è un guaio, ma anche puoi fare finta di niente fretta e così passi un poco di tempo per pensare a cose che metti sempre in parte buia di pensieri, ultimi posti. Mentre pensi guardi gente che passa o anche vetrine di negozi, o scie di acqua che scende in finestrino. Io amo pioggia anche per questo e se sono ferma in fila scelgo una goccia e seguo in percorso che fa. qualche goccia scende sicura e arriva in fondo su gommina nera di vetro, altre gocce vanno in percorso che cambia se incontrano altre gocce. Qualcuna entra in altra e diventa più grande oppure sparisce in altra (dipende da come si pensa). Quelle che fanno strada strana evitano altre sorelle. E se osservi danno come impressione che no sanno che fare, però ci provano a no farsi mangiare da altre, a fare percorso anche se strano.
Prima o poi tutte tutte arrivano a gommina nera e lì non si sa dove vanno poi, scivolano di lato ma no si sa per dove. Forse scendono da auto. Io sono come ultime. Scappo se incontro goccia che mangia, evito di incontrare ostacolo e vado che sembra no si sa dove. Arrivo anch'io, so, a gommina, poi no si sa che succederà.
I pensieri in trappola di traffico quando piove, no sono mai molto importanti se uno segue gocce!
Amo la pioggia e ci gioco, detesto gli ombrelli e al limite tiro su un cappuccio, in ogni cappotto che porto ce n’è sempre uno. Ho giocato con le gocce di pioggia dei finestrini sul treno, cercando di leggere la velocità dalla loro inclinazione. Ho immaginato mondi contenuti in una sola goccia, per scoprire che succede davvero. Ho pensato e penso spesso che le gocce di pioggia vengono dal mare, ma avendo perso il sale si sentano più piccole, allora se posso regalo loro una lacrima, perché possano ricordare il rumore delle onde.
A volte imbottigliato nel traffico mi capita di spazientire non poco. Da ora in poi starò attento, soprattutto se piove, attento, magari incontro una donna giapponese che segue le gocce d'acqua sul parabrezza e allora scenderò e busserò al finestrino... Le gocce asciugheranno e uscirà sole.
Kyoshi Takahama dice di vento in occhi..io chiudo un po se vento, per amare autunno forse bisogna fare fessura di occhi o no stare contro vento! Ciao Cannella
Quando ero piccola mi incantava fare questo gioco con le gocce di pioggia sui vetri dell'auto, ora ho perso questo "vizio" che mi ricorda tempi lontani di solitudine e riflessione. Ora la solitudine interiore e' rimasta e pure la riflessione mi accompagna swmpre, ma ho perso quel "gioco" di seguire le gocce nel loro percorso...Sempre fine e delicata cara AY, la mia anima rinasce leggendoti. Un abbraccio sincero. Ile