EMOZIONI

Non pesno che ci sia da capire. Piuttosto c'è da vivere... o meglio, citando un grande filosofo contemporaneo, c'è da fare anima. E fare anima significa lasciarla libera di assaporare la vita. Significa non stirarla come un lenzuolo immacolato senza pieghe, ma godere e scomparire nei suoi innumerevoli drappeggi, come un broccato riccamente ornato lasciato cadere a terra. Fare anima è ritrovare le emozioni, le sensazioni che sferrano pugni allo stomaco, fiamme che incendiano il cuore, immagini turbolente che affastellano il nostro cielo. Giusto o ingiusto sono dettami della mente etica, fondamentale per il quieto vivere, per la società, il rispetto; ma inibitori per l'anima, che è più affine all'arte che alla morale. L'anima è perennemente alla ricerca di sensazioni che covano sotto la cenere, come brace pronta ad infiammarsi. E la mente è sempre lì, vigile affinché l'incendio non divampi oltremisura. Il problema è che l'incendio è la nostra vera ed originaria natura.

E' bellissimo ci ho che hai scritto in questo spazio vuoto, hai dato un senso, ma quando si deve andare contro i principi che ci sono stati inculcati ,tramandati tutto diventa complicato ed a bruciare è l'anima sentendosi in colpa solo al pensiero di guardare oltre.

ops! ciò.. sò come va scritto ma a volte capita di sbagliare e sempre per la fretta non si ha neanche il tempo di rileggere mi scuso per lo scandaloso errore :-)

Non è l'anima che si sente in colpa, perché non ha coscienza morale. La morale è opera della mente, mentre l'anima risponde a quelli che si possono definire impulsi artistici; e l'arte non si adegua ai dettami della morale. Succede, dunque, che la mente giudica e ribalta quest'ombra del giudizio sull'anima, limitandone i movimenti e le possibilità espressive. Pensa a quanto si potrebbe vivere e quali mondi si potrebbero scoprire, se ogni tanto togliessimo il giogo della mente dall'anima.