San Francesco di Assisi

fratello Sole e Sorella Luna

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumeni noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. (Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi)

 

SINDONE

 

La figura di Goffredo de Charny, signore di Lirey, in Champagne, sembra uscire direttamente da un racconto cavalleresco. È tra le mani di questo eroico cavaliere che la Sacra Sindone fa ufficialmente la sua apparizione in Francia. Dopo una vita di avventure improntate ai più alti ideali della cavalleria medievale (ed intorno alle quali il nostro scriverà un libro di buon successo, sorta di manuale del perfetto Chevalier), nel 1355 viene incaricato dal re di portare il suo stendardo di battaglia.
È un grande riconoscimento, e il cavaliere non lo disonora: l'anno successivo muore eroicamente nella battaglia di Poitiers, nella strenua difesa dell'Orifiamma, la lingua di tessuto rosso fiammante simbolo del potere supremo e dell'onore di Francia. Come sia giunta, la Sacra Sindone, all'eroico vessillifero di Francia, rimane un mistero. Vediamo le ipotesi che sono state fatte in proposito. La Sacra Sindone potrebbe essere stato un bene di famiglia pervenuto a Goffredo tramite matrimonio o amicizia. Stretti legami collegano Goffredo ai discendenti di Otto de la Roche, feudatario francese e primo duca di Atene, ai tempi in cui proprio ad Atene della Sacra Sindone abbiamo avuto l’ultima segnalazione. La Sacra Sindone avrebbe potuto fare parte dei tesori di famiglia; Goffredo di Charny sposò una diretta discendente di Otto, che avrebbe potuto portargli la reliquia in dote,e fu grande amico di Gautier IV de Brienne, conestabile di Francia e fedele compagno d’armi, anche lui caduto a Poitiers. Se anche non fosse stata materialmente in loro possesso, Gautier IV de Brienne o la stessa consorte potrebbero aver rivelato all'indomito cavaliere il nascondiglio della Sacra Sindone in Oriente: questo spiegherebbe il rapido viaggio di Goffredo oltremare, fino a Smirne nel 1345, ufficialmente compiuto al seguito del Delfino. Ecco il possibile anello mancante della catena che, da Atene, porta il sudario direttamente nelle mani di un cavaliere francese del Trecento. La "pista templare" sostiene che la Sacra Sindone fosse stata affidata a Goffredo durante un periodo di prigionia in Inghilterra, nel castello di Goodrich. Qui essa sarebbe stata portata da quei Cavalieri Templari che scamparono ai roghi e alle carceri di Francia. In contrasto con i fitti misteri dei secoli precedenti, la storia "europea" del Sacro Tessuto, dopo la riapparizione in mano ai de Charny, è sufficientemente documentata: nel 1453 la reliquia viene ceduta da Margherita, ultima erede degli Charny, al duca Ludovico di Savoia. Le travagliate vicende del ducato dei Savoia porteranno in seguito la Sacra Sindone, a più riprese, da Chambéry, in Piemonte, in altre città della Francia e dell'Alta Italia, fino alla traslazione definitiva nella città di Torino nel 1578. La Sacra Sindone, di proprietà di Casa Savoia per oltre mezzo secolo, è stata assegnata, in un lascito testamentario del capo della Casata ed ultimo Re d'Italia S.A.R. Umberto II di Savoia, al Sommo Pontefice. Il re in esilio è morto a Ginevra nel 1983, anno dal quale la Sacra Sindone è divenuta, dunque, di proprietà pontificia.

 

IN FEDE

 

ANTICA SEDE

 

Nel  1102, il Re di Gerusalemme Baldovino II, concesse hai cavalieri di Cristo la custodia del Tempio di Salomone e la residenza nel  monastero fortificato di Nostra Signora di Sion situato a finaco al Tempio, con il passare degli anni il numero dei cavalieri aumentò, cosicchè dovettero trasferirsi a pochi metri, andando ad occupare tutta l'area di quella che era la spianata del Tempio di Salomone, ossia l'area fra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsaa. A questo punto il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Cavalieri di Cristo a Cavalieri del Tempio di Gerusalemme". 

 

 

GOFFREDO DI BUGLIONE

BALDOVINO I

 

templari in Terrasanta

 

 

  


 

 

 

Il Krak dei cavalieri , così chiamato, imponente ancor oggi nonostante i millenni, sorge su un colle di 750 metri , conquistato nel 1109 da Tancredi di Antiochia; fu ceduto in seguito all’ordini cavallereschi. È un castello quasi senza fine, robusto; solo lo spessore della prima cerchia di mura è di 24 metri, la seconda cerchia domina la prima ed infine vi è un robusto mastio che controlla tutte e due; in pratica compongono il krak tre castelli costruiti uno sull’altro ed indipendenti tra loro. Il Krak era considerato il castello più grande tra le tante fortezze -forse il più bello del mondo-, nella valle della Becaa. Il suo nome in arabo significa dunque fortezza, “Karak”, cardine della difesa del porto di Tripoli e della valle d Becaa, inserito come un anello in una collana tra le cui maglie splendevano i castelli della Santa Milizia Templare.
 La fortezza KARAK come la chiamavano gli arabi-. KARAK è un palindromo, cioè una parola che si legge uguale sia da Occidente, sinistra a destra, che da Oriente, destra a sinistra. In sumero significa ‘anima (KA) Sole (sia RA che AR)’. KAR è la ‘forza dell’anima’ [Il nome Carlo ß KAR LU ‘soggetto forza’ comprova].

 

templari lungo la via Francigena

 
La presenza dei Templari in Italia riguardava tanto le regioni settentrionali (ad esempio lungo la via Francigena, una delle arterie principali lungo le quali i pellegrini dalla Francia giungevano a Roma), quanto nelle regioni meridionali e, tra queste, un sicuro ruolo di preminenza fu svolto dalla Puglia per la posizione strategica occupata da questa regione da sempre crocevia tra Occidente ed Oriente. La causa dell'espansione dei Templari in Italia è da ricondurre a due motivazioni principali: la viabilità terrestre e la possibilità di adoperare i porti, in modo speciale quelli della costa pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l'imbarco verso la Terra Santa dei pellegrini e dei Crociati ed il loro rientro, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer. L'espansione dell'Ordine (tra la seconda metà del XII secolo sino alla fine del XIII secolo) avveniva secondo una logica ben precisa tendente a privilegiare in primo luogo le località costiere per poi procedere verso l'entroterra. Secondo una stima approssimata per difetto, in Italia erano presenti almeno 150 insediamenti appartenenti all'Ordine del Tempio, di questi meno di un terzo si trovavano nella parte meridionale della penisola.
La maggiore concentrazione di domus templari, molto probabilmente, era nella terra di Puglia ove, tra l'altro, avevano diverse sedi. Gli insediamenti dei Templari erano chiamati in Italia "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza, mentre in Francia prendevano il nome di "Commanderies". Anche in Puglia l'espansione sul territorio delle case templari seguì la dinamica sopra esposta: dagli avamposti sul mar Adriatico i Templari cominciarono a penetrare all'interno del territorio pugliese e, in particolare, nelle fertili pianure della Capitanata nell'entroterra garganico e della Murgia in Terra di Bari.I Cavalieri Templari sovente alloggiavano in chiese minori, oratori, cappelle dipendenti da episcopi o cattedrali o in monasteri cui spesso erano annessi ospizi per l'accoglienza dei pellegrini. Grazie all'intervento dei pontefici il Tempio riusciva ad ottenere in concessione perpetua o temporanea immobili appartenenti ad Enti ecclesiastici dietro pagamento di un censo annuo. A volte erano gli stessi Templari a costruire delle chiese, anche se in Italia tale attività sembra essere alquanto ridotta. Ma è soprattutto alle donazioni e ai lasciti dei benefattori che il patrimonio templare vide una rapida crescita sia nelle città che nelle campagne. Le domus templari italiane raramente erano isolate e sovente facevano parte di ecclesiae, con le quali finivano per confondersi. Le domus erano anche costituite nell'ambito delle mansiones, composte nella forma più elementare da un ricovero per i viaggiatori ed una stalla per i cavalli. Le domus-mansiones erano collocate nei centri di transito o confluenza delle principali correnti di traffici e pellegrinaggi che percorrevano l'Italia. La funzione assistenziale era altresì svolta con le domus con annessi degli hospitales.

 

Templari in Puglia

Castel del Monte

All'interno del cortile c'era una vasca ottagonale monolitica che serviva per contenere l'acqua; sotto il cortile vi era una cisterna grandissima. Su cinque delle otto torri c'erano cinque cisterne pensili collocate proprio su quelle torri dove c’erano i servizi igienici. Le cisterne raccoglievano l’acqua e quando erano troppo piene c’era un troppo pieno che scaricava fuori. Il terrazzo del castello è fatto a dorso d’asino: l’acqua che scorreva verso l’esterno riempiva queste cisterne, l’acqua che scorreva verso l’interno riempiva la cisterna situata sotto. Ciò dimostrerebbe che Castel del Monte non è un castello di difesa ma un edificio costruito come un Tempio.Fedeico II, Ordina la costruzione del castello nel gennaio del 1240 e muore nel 1250: c'erano dieci anni di tempo per terminare la costruzione del castello. Alla costruzione del castello hanno lavorato maestranze altamente qualificate come dimostrato dalla costruzione architettonica che è un gioiello di matematica. Le pareti del piano superiore erano tutte rivestite di marmi preziosi che sono stati rubati assieme a sculture e bassorilievi. In quel momento storico particolare in Puglia vi era una presenza molto massiccia dei Cavalieri Templari, i monaci guerrieri i quali erano padroni di tutta la Puglia come dimostrano le numerose testimonianze dal Foggiano al Leccese. La Puglia era una delle dieci province dei Cavalieri Templari disseminate dal centro Europa fino al medio Oriente e in più la Puglia a quel tempo era la cerniera tra oriente e occidente.

 

RE RUGGERO II

Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa, la bandiera usata da  re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare e di una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti, quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re Filippo il bello di Francia, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele.

 

 

Portogallo tomar

ORDINE SUPREMO del CRISTO

 E’ il più prestigioso fra gli Ordini Equestri Pontifici, riservato solo ai Sovrani ed ai Capi di Stato, di fede cattolica, che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede. L’ Ordine venne creato da Dionigi I re del Portogallo ( 1279 - 1325) e dedicato a Cristo, riunendo in tale Ordine tutti i cavalieri del Tempio ( templari ) . Alla nuova istituzione rimase la stessa regola dei Templari, quella Cistercense, come parimenti identici restarono il mantello e la croce patente di rosso, con la sola aggiunta di una piccola croce latina di bianco, caricata sulla prima, in cuore. L’Ordine ebbe l’approvazione del Sommo Pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1319, riservando lo stesso Papa anche alla Santa Sede, oltre che ai Sovrani portoghesi, la facoltà di conferire tale ambitissima distinzione cavalleresca. L’Ordine, con la destinazione di tutti i beni dei cavalieri del Tempio presenti in Portogallo e con lo scopo di difendere il Regno d’Algarve contro gl’infedeli scrisse, nella penisola iberica stupende pagine di eroismo e di gloria, nella dura e sanguinosa lotta contro i Mori. La sede originaria dell’istituzione cavalleresca era situata a Castro Marino, nell’Algarvia ed in seguito venne invece spostata a Tomar, nel vecchio convento dei templari, ribattezzato Monastero del Cristo, per meglio respingere gli assalti dei Mori. Il Sommo Pontefice Eugenio IV ( 1431 - 1455 )

 
Creato da: knighttemplar il 18/05/2008
RICERCHE STORICHE

 

 
« CENNI STORICI DEL GLORIO...26 Agosto festa Sant'Or... »

CENNI STORICI DEL GLORIOSO ORDINE TEMPLARE

Post n°139 pubblicato il 30 Maggio 2011 da knighttemplar

 

Arrivati a tal punto, però, una domanda sorge spontanea: perché i cavalieri templari intervennero nella battaglia di Bannockburn soltanto il 24 giugno e non prima? Quel particolare giorno, infatti, per i templari, secondo recentissimi studi, era un giorno sacro perché si festeggia il giorno di "San Giovanni Battista". Recentissime ricerche, non ancora del tutto accettate dalla maggioranza degli esperti, dicono, in buona sostanza, che i templari a un certo punto della loro storia decisero di sposare, in gran segreto, la "Religione Mandea" . I mandei credono ancora oggi, infatti, non specificamente nella figura di Gesù Cristo ma negli insegnamenti e nella spiritualità di San Giovanni Battista. Il loro credo si è sviluppato nella zona della Mesopotamia e la loro presenza sia in Iraq sia in Iran è accertata ancora oggi. Questa setta religiosa è stata fortemente osteggiata e combattuta sia dal credo islamico sia dalla chiesa cattolica. Il Vaticano, infatti, è fortemente convinto che i "cristiani di San Giovanni" (sono chiamati anche così), nascondano ancora molti segreti sulle origini del cristianesimo. Il nostro contingente militare di stanza a Nassyria tra le altre cose ha avuto il compito di indagare in tal senso e di trovare qualsiasi prova archeologicamente rilevante. I mandei, o Nazorei che dir si voglia sempre secondo questi studi sono stati gli artefici di documenti che, in seguito scoperti nelle rovine del "Tempio di Erode", hanno permesso ai cavalieri templari, superstiti della persecuzione di "Filippo il Bello", di andarsene in America. Questi coraggiosi uomini, però, nel loro lungo pellegrinare, portarono con loro, fin dalla fine della "Prima Crociata", come abbiamo già posto in luce, molti scritti contenenti parecchie indicazioni concernenti il "Perfetto Metodo di Costruzione". Questo particolare insieme di regole permise all’ordine templare e ai propri "Mastri-Costruttori" di concepire e creare, in tempi relativamente brevi, "Opere d’Alto Livello Ingegneristico" per certi versi avveniristiche per quell’epoca. Una di queste opere, secondo molti esperti, si trova nell’isola d’Oak Island in territorio canadese. L’opera in questione è uno strano pozzo scoperto nel 1795 da alcuni ragazzi che giocavano alla "Caccia del Tesoro". I tre ragazzi in questione erano Daniel McGinnis, John Smith e Anthony Vaughan. Essi, dopo qualche giorno, si misero allegramente a lavorare: Forse un tesoro, dopo tutto, esisteva veramente! Ciò che trovarono, però, li meravigliò e, almeno all’inizio, li scoraggiò anche. Due piedi sotto la superficie, infatti, trovarono uno strato di pietre da lastrico che coprivano la buca. 10 piedi, (in altre parole 3 metri), più in basso s’imbatterono in uno strato di tronchi di quercia distesi lungo la buca. Ancora a venti e a trenta piedi essi trovarono la stessa cosa, uno strato di tronchi. Non essendo in grado di continuare da soli da questo punto, tornarono a casa, ma con il progetto di tornare a cercare ancora. Otto anni più tardi, i tre amici furono aiutati da una società chiamata "Onslow Company" posseduta da Simeon Lynds, (un ricco uomo d’affari del continente), che aveva creato questa particolare "Società per Azioni", proprio per seguire i "Lavori di Scavo" del pozzo. Gli operai, una volta iniziato, arrivarono molto velocemente al punto in cui erano, anni prima, i tre giovani. I lavori continuarono scendendo, ancora di più, in profondità, arrivando prima a quaranta e poi a novanta piedi e cioè a 27 metri più giù, dove trovarono una pietra con una "Misteriosa Iscrizione" che sembra essere redatta con uno "Strano CodiceMatematico" che assomiglia molto, lo so che appare una presa in giro, ma a me sembra così, alla "Lingua di Krypton". Esso, infatti, è per molti ancora indecifrabile. L’unico che afferma di aver compreso la "Chiave di Lettura" è lo studioso Halifax. Questa traduzione, però, secondo il mio modesto parere, è completamente illogica. Esiste, infatti, miei cari amici e amiche, la possibilità che delle persone costruiscano un’opera, che a tutt’oggi varrebbe svariati miliardi per riprodurla.  I "Cavalieri Templari dopo essere scappati dalla Francia, si rifugiarono, almeno in parte, nella "Scozia del Nord". Qui furono accolti e protetti da una "Nobile Famiglia Locale", molto potente, chiamata Sinclair. I Sinclair avevano un membro della famiglia nell'Ordine Templare, tuttavia il massimo esponente di questo "Imperante Clan", per quella "Turbinosa Epoca", era Henry Sinclair. Quest’ultimo era, tra le altre cose, anche un carissimo amico di Robert Bruce, "Principale Pretendente" al "Trono Scozzese". La "Cavalleria Templare", infatti, per rafforzare ancora di più i saldi legami con i Sinclair, dovette partecipare alla "Grande Battaglia di Bannockburn". I due contendenti di questa "Sanguinosa Partita", erano "Edoardo II- Re d’Inghilterra" e, come abbiamo già posto in luce, Robert Bruce. Le "Forze Scozzesi" erano composte, almeno in apparenza, soltanto da 500 "Cavalieri Leggeri", 6000 "Picchieri delle Highland" e da 2000 "Uomini delle Highland"; mentre, invece, l’"Esercito Inglese" era formato da 2000 "Cavalieri Pesanti", 15.000 "Fanti" e da 10.000 Arcieri". Qualsiasi "Stratega Militare", a tal punto, direbbe senza indugio, che i "Vincitori della Giornata", furono sicuramente gl’inglesi. La grande disparità di forze in campo, però, in questi casi non è mai l’unico elemento da considerare. L’esercito inglese, infatti, a causa della sua superbia, non aveva studiato, in precedenza, il "Campo di Battaglia" e infine non aveva ciò che tutti gli "Eserciti Moderni" hanno necessariamente: spie nello "Schieramento Avverso". La zona di Bannockburn, infatti, è un luogo pieno di "Acquitrini", confinante con una "Fitta Boscaglia". Edoardo, infatti, quando vide, l’esercito scozzese presentarsi con formazioni in ordine sparso, pensò bene d’attuare una "Manovra Aggirante". L’esercito inglese, in buona sostanza, nonostante l’"Eroica Resistenza Scozzese", stava quasi per vincere. 24 giugno 1314, (secondo giorno della battaglia), però, all’improvviso uscì dalla boscaglia un "Folto Squadrone di Cavalleria Templare" che si avventò sugl’inglesi come una "Belva Famelica" assetata di sangue. Quel "Provvidenziale Arrivo", al "Culmine della Sanguinosa Disputa", significò la vittoria dello "Schieramento Scozzese" e l’indipendenza, almeno per un certo periodo di tempo, della loro patria. Questa "Particolarissima Tattica Militare", non so a voi, però, a me ricorda qualcosa! La tattica usata dal " Faraone Thutmosis III" nella "Grande Battaglia di Kadesch", infatti, si potrebbe dire che sia, naturalmente con qualche variazione, molto simile a quella adoperata a Bannockburn. La domanda, arrivati a questo punto, sorge spontanea: Tutto ciò è il semplice frutto di una coincidenza o è il risultato di una sorta di analisi del "Bottino Archeologico", recuperato da qualche parte in Egitto dall’"Ordine Templare", tanto decantato da alcuni studiosi? Come ho già affermato in un mio precedente articolo, infatti, le coincidenze sono solo circostanze non ancora chiarite. Ora, però, torniamo alla vicenda di cui ci stavamo occupando. I Sinclair, per ringraziare i templari del loro "Prezioso Aiuto", non soltanto aiutarono alcuni di loro a trasferissi in America, ma costruirono, alcuni decenni dopo, per loro un’"Intera Cappella": la "Cappella di Rosslyn". La struttura si caratterizza, ancora oggi, in modo particolare per le intense e bellissime decorazioni presenti sulle colonne, inoltre è presente anche una strana decorazione sul soffitto, secondo alcuni quest’ultima è una specie di codice che però nessuno finora è mai riuscito a decifrare. All’interno della chiesa si trovano anche due colonne particolari denominate la "Colonna del Maestro" e la "Colonna dell’Apprendista". Lo stesso Sinclair aveva disegnato una colonna molto elaborata e di forma molto originale. Si narra che il maestro scalpellino non fosse in grado di realizzare la colonna voluta da Sinclair, ma l’apprendista ebbe in sogno i segreti per poterla creare a perfezione e ci riuscì. Il maestro per invidia creò così un’altra colonna, ma quest’ultima, anche se particolare, non arrivò mai alla bellezza di quella dell’apprendista. Il maestro, infatti, poco dopo, in un impeto di rabbia uccise l’allievo. L’atmosfera è notevolmente incisiva, dentro la Cappella appare bianca e pura, decadente, ma anche enigmatica. 

Su un paio di colonne si riconoscono alcune sculture di "Cactus Americani" e "Mais", sconosciute in Europa prima della scoperta dell’America.

Altri quindi, prima di Colombo, legati in qualche modo ai St. Clair, sbarcarono sulle coste americane?

In conformità a alcuni scritti di Henry St. Clair, s’ipotizza che a sbarcare in America fu Henry stesso, insieme ad un gruppo di Templari rifugiatisi in Scozia alla soppressione dell’Ordine.

Tale gruppo avrebbe raggiunto sul finire del 14° secolo, con una piccola flotta di navi,il Nord Ovest dell’attuale Canada, oggi chiamata non a caso "Nuova Scozia", stabilendo un presidio a New Poss, a poco più di 30 km da quell’"Oak Island" dove si pensa sia stato sepolto il tesoro, o parte di esso (se è mai esistito), dei Templari. La scelta delle "Coordinate Geografiche Terresti" per la disposizione, sia della cattedrale di Chartres, sia del cosiddetto "Casino di Caccia" di "Federico II di Svevia", (Castel del monte), è forse anche per quello delle tre piramidi di Giza, dimostra con certezza, che gli architetti di queste grandi opere avessero già, da molto tempo, quantomeno, una vaga concezione della reale forma del globo terreste. Un altro elemento di prova molto importante, sempre a sostegno di questa particolare tesi, sono i risultati di un’analisi approfondita di un’antica mappa geografica d’origine turca. Scoperta nel 1929 a Istanbul, in Turchia, durante i lavori di ristrutturazione del "Palazzo Topkapi", destinato a diventare un importante "Museo di Antichità Turche", il direttore del Museo Nazionale, Halil Edem, infatti, rinvenne questi importanti documenti in una sezione del palazzo che un tempo era stato destinato a essere un "Harem". Queste due rappresentazioni topografiche, realizzate con la "Pelle di Gazzella", portavano la firma di Piri Ibn Haji Mehmet, "Ammiraglio della Flotta Turca" vissuto ai tempi di "Solimano il Magnifico" (ovvero nella prima metà del XVI secolo). L’etimologia dell’appellativo "Re’is", infatti, in turco significa ammiraglio. Questi sorprendenti documenti topografici possono essere considerati d’inestimabile valore poiché su di essi sono raffigurate, in maniera pressoché perfetta l’"America Meridionale" e l’Africa nella giusta longitudine relativa, in un periodo in cu queste terre non erano conosciute (almeno non sino a quel punto). Tutto ciò, però, non è tutto. Le coste del Sudamerica, oltre a essere mostrate nella giusta posizione, raffigurano anche luoghi non ancora noti all’epoca del Reis, come la "Terra del Fuoco" o le "Isole Falkland"; luogo scoperto, secondo la "Storiografica Ufficiale", soltanto nel 1592. Secondo alcuni infine, nelle carte dell’ammiraglio turco, s’intravede addirittura il profilo del "Continente Antartico", una terra ufficialmente conosciuta solo dal 1818. Il mistero s’infittisce, ulteriormente, se teniamo conto delle sorprendenti affermazioni attribuite all’autore delle mappe che sosteneva di essersi basato, per la realizzazione delle medesime, su una ventina di rappresentazioni topografiche molto antiche e di differente provenienza. Esse, sempre secondo il Reis, infatti, risalirebbero, persino, all’epoca di "Alessandro Magno". Quest’ultime descrivevano tutto il mondo conosciuto inoltre, il Reis si sarebbe ispirato anche a una mappa dello stesso Cristoforo Colombo per la compilazione delle coste e delle isole caraibiche. Il riferimento al navigatore genovese lo troviamo anche su una delle mappe sulla quale vi è un’iscrizione in arabo che così è stata tradotta: "Si ha notizia che un Infedele Genovese, di nome Colombo, scoprì questi luoghi". Sempre secondo quanto posto in luce dal Reis, infatti, "Un Libro capitò fra le mani del suddetto infedele, ed egli trovò che in questo libro si diceva che alla fine del Mare Occidentale c’erano Coste e Isole e Metalli di ogni genere e anche Pietre Preziose". Il mistero delle mappe di Piri Reis consiste, in realtà, però, nella pretesa che esse siano state realizzate grazie a conoscenze cartografiche precedenti a quelle sviluppate nella nostra era. Conoscenze alle quali, secondo l’ammiraglio turco, avrebbe attinto a piene mani perfino Cristoforo Colombo.

 

Il viaggiatore genovese, in realtà, era riuscito ad’acquisire, le necessarie conoscenze per le sue "Spedizioni Trans-Atlantiche", (secondo fonti molto accreditate), grazie a una "Fortunata Strategia Matrimoniale". Egli, infatti, forse non a caso, si sposò con Filipa Moniz, figlia di Bartolomeo Perestrello, governatore del territorio delle Azzorre e "Gran Maestro" dell’"Ordine dei Poveri Cavalieri di Cristo", filiazione diretta dei Templari in Portogallo dopo la loro soppressione nel 1312. I superstiti dell’ordine templare, però, non confluirono tutti nella nuova "Conformazione Politico-Militare Portoghese". Forti indizi, infatti, inducono molti studiosi a credere che, nella notte tra il 12 e il 13 aprile 1307, alcune delle navi partite dal "Porto di La-Rochelle", siano arrivate fino in Scozia e da lì addirittura#, come si è già avuto modo d’accennare, in America. I nuovi, interessanti dati intorno all’origine del nome "America", infatti, pongono in luce che la radice di questo particolare termine, non sia nata da una semplice storpiatura dell’"Appellativo Cristiano" del "Fornitore Marittimo" Amerigo Vespucci, ma bensì da ciò che i "Padri Fondatori" dell’ordine templare, trovarono sotto le Rovine del Tempio di Erode". In tali documenti, in primo luogo, vi era evidenziato che i cosiddetti "Mandei" sono i direttidiscendenti dei "Nazorei", (ma di tutto ciò ne parleremo meglio prossimamente), in secondo luogo, si è posto in luce che in questi antichissimi papiri, (grazie anche a recentissimi studi), c’era un chiaro accenno alla "Mistica Terra" dislocata nella parte occidentale del globo terreste sotto la stella chiamata "Merica". Tutto ciò può farci comprendere che tra le debolezze della "Storiografia Tradizionale" vi è sicuramente quella di studiare i differenti "Eventi Storici" come tanti "Pacchetti a sé Stanti"; come se per poter analizzare in maniera consona, un determinato "Insieme di Circostanze Significative", si debba necessariamente cristallizzarlo entro "Confini Cronologici" molto stretti e ben tracciati.

Un altro mistero molto importante sembra legato ai luoghi in cui sono state costruite le cattedrali gotiche dell’Ile-De-France. Le "Antiche Popolazioni Celtiche", infatti, com’è stato già accennato, professavano in questa particolare parte del nord della Francia, sia il "Culto della Dea Madre", sia il "Culto della Dea Iside". Queste due particolari dee erano rappresentate con delle statue di donne nere. Esse, nel Medioevo, con l’aumento della religione cristiana, sono state trasformate in Madonne. In tutte le cattedrali dell’Ile-De-France si adorano, infatti queste Madonne. Un altro mistero è legato specificamente alla Cattedrale di Chartres. La navata centrale della costruzione, infatti, è lunga settantaquattro metri. Essa, a un certo punto del suo sviluppo si va a incrociare con il braccio trasversale del medesimo palazzo che sono lungo trentasette metri. La somma di questi importantissimi numeri è centoundici. Questo particolare numero è fondamentale anche per un’altra costruzione del Medioevo, ovvero "Castel Del Monte", di cui parleremo prossimamente. Un’altra cosa molto interessante legata a questa misteriosa numerazione è che trentasette e settantaquattro sono rispettivamente un terzo e due terzi di centoundici. L’ultima grande prova che simboleggia l’unione tra Cielo e Terra sta nel fatto che tutte le costruzioni dell’Ile-De-France che abbiamo esaminato sono disposte in maniera tale da formare sulla carta geografica l’"Immagine Speculare della Costellazione della Vergine". La cattedrale di Chartres, Castel Del Monte e la grande "Piramide di Cheope" che si trova a Giza, sono state tutte costruite in luoghi che hanno la stessa latitudine di ventuno gradi ciascuno. Un altro importante indizio che lega i Cavalieri Templari all’arte Gotica è che entrambi scompariranno insieme all’inizio del trecento, dopo aver imperato per circa centocinquanta anni su tutto il Mediterraneo. Tutto ciò può darci un’idea concreta di quello che i Templari trovarono in Terra Santa. La visione d’insieme, che questo particolare gruppo di eletti, ebbe, dalla scienza che ricavarono dagli antichi documenti scoperti sotto le rovine del tempio di Salomone, permise l’evoluzione silenziosa ma inesorabile, del mondo moderno; il quale, molto probabilmente, non iniziò con la scoperta di Cristoforo Colombo dell’ America ma, come vedremo prossimamente, cent’ anni prima. Alcuni studiosi infatti hanno ipotizzato che i Templari conoscessero la rotta delle americhe. Il navigatore genovese mise sulle sue caravelle delle semplici vele raffiguranti, non a caso, delle croci rosse su un campo bianco, raffigurazioni, in buona sostanza, del tutto simili alle divise dei cavalieri Templari. Un altro aspetto molto misterioso sembra legato al fatto che l’"Ordine del Cristo", filiazione diretta dei Templari in Portogallo dopo la loro soppressione nel 1312, aveva un ruolo tutt’altro che secondario nella scoperta dell’America. L’ Ordine del Cristo, infatti, fu uno tra i maggiori promotori d’ importanti scoperte geografiche, dall’Africa, all’Asia, alle Americhe; geografi e cartografi, soprattutto di origine ebrea si trovavano da tempo in Portogallo e in Spagna, uomini che da secoli conoscevano i segreti della navigazione in mari che per altri dovevano risultare completamente ignoti. Diciamo subito che l’esistenza di un altro continente al di là dell’oceano non solo era stata ipotizzata da vari uomini di scienza, seppur segretamente per non incorrere nelle grinfie dell’"Inquisizione Spagnola" era, però, cosa certa per alcuni popoli dell’Europa. I vichinghi colonizzarono il Nord America con sicurezza, date le prove archeologiche, divenute ormai inconfutabili, tanto che in Groenlandia vi era addirittura una sede episcopale. Quindi ragioniamo: se i Templari, come è certo, risiedevano in Scandinavia e gli scandinavi conoscevano la rotta per le Americhe, è possibile di conseguenza che anche i nostri cavalieri fossero a conoscenza del nuovo continente? La cosa sembra plausibile. Un altro aspetto misterioso è legato alla sparizione della flotta templare al momento dell’ordine d’arresto: nel "Porto Militare di La Rochelle", sull’Atlantico, un luogo apparentemente decentrato rispetto alla mappa dei possessi templari, erano ancorate decine di navi battenti la croce del Tempio. Forse che i Templari in fuga si diressero verso luoghi che solo essi potevano dichiarare di conoscere? Esistono alcune prove archeologiche, portate da Jacques de Mahieu, che testimonierebbero la presenza dei monaci in luoghi addirittura del "Sud America". Steven Sora pensa che il famoso e leggendario tesoro dei Templari, mai stato trovato, sia stato nascosto, secondo una leggenda degl’ultimi anni, in un posto segreto della Nuova Scozia, dagli eredi Templari della famiglia dei Sinclair.  dell’arrivo dei Templari in America.

 

CONTINUA

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

BRAY

 

 

Sceau (SIGILLO) de la baronnie de Bray

La baronnie de Bray s'étend le long d'axes stratégiques comme la Seine, la voie romaine de Sens à Meaux qui permet de passer le pont en marquant le c'ur de la châtellenie de la vallée de l'Oreuse, la limite du comté de Champagne et l'Yonne. Ses barons Henri le Libéral, comte de Champagne, puis Jacques, duc de Savoie, gèrent les territoires autour de dix places principales : Passy, Montigny, Bazoches, Les Ormes, Dontilly, la Villeneuve-du-Comte, Égligny, Vin-neuf, Courlon et Bray-sur-Seine.

 

 

CENNI STORICI SUL MIO CASATO BRAY

 Il casato BRAY-BRAI, cognome sembra essere derivante dal francese (e prima da quello, Celtico). Il nome proviene da diversi periodi storici nei paesi d'Europa. Contea Wicklow, l'Irlanda, vicino a Brayhead. Nelle annotazioni antiche il nome era Bree, preso dal vecchio bri o brigh irlandese, una collina. Questa parola è simile nelle vecchie lingue gaeliche e celtiche; In Inghilterra il nome è trovato applicato alle parrocchie in contee Devon e Berks. Molti città e distretti in Francia impiegano il Bray o certa forma del nome, come: Bray-sur-Somme, Bray-sur-Seine, Bre-Cotes-du-Nord, Bray-La-Campagne, Bray-Calvados e paga de Bray. Ci sono parecchi posti chiamati BRAY in Europa, la città Bray in Inghilterra è in Berkshire sul fiume di Tamigi vicino a Windsor, Bray in Irlanda è sul sud del litorale appena di Dublino in contea Wicklow e ci è un distretto chiamato paga de Bray vicino a Rouen e ad un villaggio Bray vicino a Parigi in Francia in Lilla."La gente normanna„ dal Re", condizioni il nome deriva da un posto denominato Bray vicino ad Evreux, Normandia; Milo de Brai 1064 era signore di Montlhéry a partire dal 1095 sua moglie era Lithuise figlia di Stephes conte di Blois e di Adela della Normandia, figlia di William il conquistatore ed il suo figlio dello stesso nome Milo II de Brai 1118 signore di Montlhéry e di Braye, visconte di Troyes 1096,  il figlio maggiore Trousseau de Brai, signore di Monthléry  sua figlia Elizabeth di Montlhéry nel 1103 sposò Philip, Conte di Mantes, figlio di Philip I della Francia e di Bertrada de Momtfort, parteciparono alla 1^ crociata nel 1096. Nel  1066, sir Guillaume de Brai, successivamente in inglese William de Bray e sir Thomas de Bray, parteciparono alla conquista dell'Inghilterra a fianco del Duca di Normandia William. Sul rotolo nell'abbazia i nomi di coloro che hanno partecipato alla battaglia di  hastings. Al Servizio dei Re d'Inghlilterra dal (1066 - 1485): In un villaggio vicino Berkshire Bray vi è una chiesa del XII secolo costruita da Bray, in cornovaglia. sir Richard Bray cavaliere della giarrettiera e Consigliere al servio di Henry VI e della sua moglie Joan Troughton. Nel Concistoro del 22 maggio 1262 fù nominato Cardinale Guillaume de Bray da Papa Urbano IV . Il casato si stabilì in Puglia in Gravina e nel salento. Nominis reliquiae supersunt planissime, Bibracte Galliae etiam nunc in Bray contrahitur, et non procul hinc Caesar Tamisim cum suis transmisit ...",

 

Contatta l'autore

Nickname: knighttemplar
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 57
Prov: LE
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultime visite al Blog

knighttemplarDanil0128atrox62Gianhousectu.bartoliniricercatoreteifretoemiliabecherizardoz1972dattiscorbancp1avvgpcapogrossofrzlziosilvia_finettirayn64
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
Citazioni nei Blog Amici: 36
 

Papa Benedictus XVI

Joseph Ratzinger


Il Santo Padre con il Vescovo di Ugento (LE) Mons. VITO DE GRISANTIS in occasione della visita a Santa Maria di Leuca (LE) "de finibus terrae"14 Giugno 2008


 

SIGILLUM MILITUM

 

A Troyes Francia nel 1127, i Cavalieri Templari adottarono il motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome da gloria". E’ facile immaginare come un simile motto potesse accendere gli animi.
San Bernardo da Chiaravalle inoltre trasmise ai cavalieri la devozione a Maria e il grande rispetto per la donna, la Regola infatti cita: "Maria presiedette al principio del nostro Ordine

 

INVESTITURE

 

Nel medioevo il cavaliere veniva istruito nell’uso delle armi; egli era sottoposto a studi che ingentilivano gli animi e di ordine morale. Altre caratteristiche della cavalleria erano: cortesia, difesa della giustizia, appoggio alla debolezza, omaggio alla bellezza, idealizzazione dell’amore come mezzo di elevazione morale. L’incontro con il soprannaturale, secondo le credenze d’epoca, avrebbe completato l’iniziazione del cavaliere.

Iniziazione cavalleresca
La vestizione - com’era chiamata l’iniziazione cavalleresca - era considerata già alla fine del XI -XII secolo con la fondazione degli Ordini un "ottavo sacramento". Il candidato vi si preparava con una notte di veglia in armi nella cappella di famiglia, inginocchiato davanti all’altare. Veniva poi purificato con un bagno rituale, confessato e comunicato. Seguiva una messa solenne, al termine della quale avveniva la vestizione vera e propria, che consisteva nella consegna da parte del sacerdote della spada consacrata, degli speroni, dello scudo, della lancia e delle varie parti dell’armatura, che appunto il giovane indossava.
La cerimonia si concludeva infine con l’accollata o palmata, cioè con un colpo inferto col palmo della mano dal padrino sulla nuca del neofita, o anche di piatto con la spada sulla spalla. Era consuetudine che il colpo fosse di una certa forza, tanto da far vacillare il ricevente.
 
Bisognava alimentare tra i cavalieri rapporti di solidarietà, lealtà, fratellanza, oltre che naturalmente di fedeltà incondizionata. Non importava che la compagnia fosse numerosa; importava che fossero saldi i legami al suo interno e che ne facessero parte, soprattutto, quei pochi vassalli davvero in grado - per valore, potere, prestigio personale - di controllare tutti gli altri.

 

 

RE CRISTIANI

 

 

CATTEDRALI GOTICHE

 

I Cavalieri Templari, si ritiene avessero rinvenuto documenti relativi alle "LEGGI DIVINE DEI NUMERI,DEI PESI E DELLE MISURE" sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme e li avrebbero forniti ai costruttori di cattedrali.

Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, per tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate a simboli ed a codici particolari, avrebbero potuto comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Cavalieri Templari al Santo Graal.

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Cavalieri Templari dalla Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente la costellazione della Vergine.

Inoltre vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della "Grande Madre", ritenuto il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero punti in cui l'energia terrestre è molto forte (grandi allineamenti di megaliti). Hanno pianta a croce latina: la croce "é il geroglifico alchemico del crogiuolo" (Fulcanelli), ed è nel crogiuolo che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato.

Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che il fedele, entrando nell'edificio sacro, cammini verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo.

Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte della Cattedrale di Chartres sia custodita l'Arca dell'Alleanza, e che quando questa cripta sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le "Vergini Nere", statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura.

 

Francia Parigi

 

 

Notre Dame

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963