San Francesco di Assisi

fratello Sole e Sorella Luna

Altissimu, onnipotente bon Signore, Tue so' le laude, la gloria e l'honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano, et nullu homo ène dignu te mentovare. Laudato sie, mi' Signore cum tucte le Tue creature, spetialmente messor lo frate Sole, lo qual è iorno, et allumeni noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si', mi Signore, per sora Luna e le stelle: in celu l'ài formate clarite et pretiose et belle. Laudato si', mi' Signore, per frate Vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si', mi' Signore, per sor Aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta. Laudato si', mi Signore, per frate Focu, per lo quale ennallumini la nocte: ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte. Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si', mi Signore, per quelli che perdonano per lo Tuo amore et sostengono infirmitate et tribulatione. Beati quelli ke 'l sosterranno in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si' mi Signore, per sora nostra Morte corporale, da la quale nullu homo vivente po' skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male. Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate. (Cantico delle creature di San Francesco d'Assisi)

 

SINDONE

 

La figura di Goffredo de Charny, signore di Lirey, in Champagne, sembra uscire direttamente da un racconto cavalleresco. È tra le mani di questo eroico cavaliere che la Sacra Sindone fa ufficialmente la sua apparizione in Francia. Dopo una vita di avventure improntate ai più alti ideali della cavalleria medievale (ed intorno alle quali il nostro scriverà un libro di buon successo, sorta di manuale del perfetto Chevalier), nel 1355 viene incaricato dal re di portare il suo stendardo di battaglia.
È un grande riconoscimento, e il cavaliere non lo disonora: l'anno successivo muore eroicamente nella battaglia di Poitiers, nella strenua difesa dell'Orifiamma, la lingua di tessuto rosso fiammante simbolo del potere supremo e dell'onore di Francia. Come sia giunta, la Sacra Sindone, all'eroico vessillifero di Francia, rimane un mistero. Vediamo le ipotesi che sono state fatte in proposito. La Sacra Sindone potrebbe essere stato un bene di famiglia pervenuto a Goffredo tramite matrimonio o amicizia. Stretti legami collegano Goffredo ai discendenti di Otto de la Roche, feudatario francese e primo duca di Atene, ai tempi in cui proprio ad Atene della Sacra Sindone abbiamo avuto l’ultima segnalazione. La Sacra Sindone avrebbe potuto fare parte dei tesori di famiglia; Goffredo di Charny sposò una diretta discendente di Otto, che avrebbe potuto portargli la reliquia in dote,e fu grande amico di Gautier IV de Brienne, conestabile di Francia e fedele compagno d’armi, anche lui caduto a Poitiers. Se anche non fosse stata materialmente in loro possesso, Gautier IV de Brienne o la stessa consorte potrebbero aver rivelato all'indomito cavaliere il nascondiglio della Sacra Sindone in Oriente: questo spiegherebbe il rapido viaggio di Goffredo oltremare, fino a Smirne nel 1345, ufficialmente compiuto al seguito del Delfino. Ecco il possibile anello mancante della catena che, da Atene, porta il sudario direttamente nelle mani di un cavaliere francese del Trecento. La "pista templare" sostiene che la Sacra Sindone fosse stata affidata a Goffredo durante un periodo di prigionia in Inghilterra, nel castello di Goodrich. Qui essa sarebbe stata portata da quei Cavalieri Templari che scamparono ai roghi e alle carceri di Francia. In contrasto con i fitti misteri dei secoli precedenti, la storia "europea" del Sacro Tessuto, dopo la riapparizione in mano ai de Charny, è sufficientemente documentata: nel 1453 la reliquia viene ceduta da Margherita, ultima erede degli Charny, al duca Ludovico di Savoia. Le travagliate vicende del ducato dei Savoia porteranno in seguito la Sacra Sindone, a più riprese, da Chambéry, in Piemonte, in altre città della Francia e dell'Alta Italia, fino alla traslazione definitiva nella città di Torino nel 1578. La Sacra Sindone, di proprietà di Casa Savoia per oltre mezzo secolo, è stata assegnata, in un lascito testamentario del capo della Casata ed ultimo Re d'Italia S.A.R. Umberto II di Savoia, al Sommo Pontefice. Il re in esilio è morto a Ginevra nel 1983, anno dal quale la Sacra Sindone è divenuta, dunque, di proprietà pontificia.

 

IN FEDE

 

ANTICA SEDE

 

Nel  1102, il Re di Gerusalemme Baldovino II, concesse hai cavalieri di Cristo la custodia del Tempio di Salomone e la residenza nel  monastero fortificato di Nostra Signora di Sion situato a finaco al Tempio, con il passare degli anni il numero dei cavalieri aumentò, cosicchè dovettero trasferirsi a pochi metri, andando ad occupare tutta l'area di quella che era la spianata del Tempio di Salomone, ossia l'area fra la Moschea della Roccia e la Moschea di Al-Aqsaa. A questo punto il loro nome fu cambiato in "Ordine dei Cavalieri di Cristo a Cavalieri del Tempio di Gerusalemme". 

 

 

GOFFREDO DI BUGLIONE

BALDOVINO I

 

templari in Terrasanta

 

 

  


 

 

 

Il Krak dei cavalieri , così chiamato, imponente ancor oggi nonostante i millenni, sorge su un colle di 750 metri , conquistato nel 1109 da Tancredi di Antiochia; fu ceduto in seguito all’ordini cavallereschi. È un castello quasi senza fine, robusto; solo lo spessore della prima cerchia di mura è di 24 metri, la seconda cerchia domina la prima ed infine vi è un robusto mastio che controlla tutte e due; in pratica compongono il krak tre castelli costruiti uno sull’altro ed indipendenti tra loro. Il Krak era considerato il castello più grande tra le tante fortezze -forse il più bello del mondo-, nella valle della Becaa. Il suo nome in arabo significa dunque fortezza, “Karak”, cardine della difesa del porto di Tripoli e della valle d Becaa, inserito come un anello in una collana tra le cui maglie splendevano i castelli della Santa Milizia Templare.
 La fortezza KARAK come la chiamavano gli arabi-. KARAK è un palindromo, cioè una parola che si legge uguale sia da Occidente, sinistra a destra, che da Oriente, destra a sinistra. In sumero significa ‘anima (KA) Sole (sia RA che AR)’. KAR è la ‘forza dell’anima’ [Il nome Carlo ß KAR LU ‘soggetto forza’ comprova].

 

templari lungo la via Francigena

 
La presenza dei Templari in Italia riguardava tanto le regioni settentrionali (ad esempio lungo la via Francigena, una delle arterie principali lungo le quali i pellegrini dalla Francia giungevano a Roma), quanto nelle regioni meridionali e, tra queste, un sicuro ruolo di preminenza fu svolto dalla Puglia per la posizione strategica occupata da questa regione da sempre crocevia tra Occidente ed Oriente. La causa dell'espansione dei Templari in Italia è da ricondurre a due motivazioni principali: la viabilità terrestre e la possibilità di adoperare i porti, in modo speciale quelli della costa pugliese (Manfredonia, Barletta, Trani, Molfetta, Bari, Brindisi), per l'imbarco verso la Terra Santa dei pellegrini e dei Crociati ed il loro rientro, nonché per la spedizione di vettovagliamento e derrate alimentari alle guarnigioni templari in Outremer. L'espansione dell'Ordine (tra la seconda metà del XII secolo sino alla fine del XIII secolo) avveniva secondo una logica ben precisa tendente a privilegiare in primo luogo le località costiere per poi procedere verso l'entroterra. Secondo una stima approssimata per difetto, in Italia erano presenti almeno 150 insediamenti appartenenti all'Ordine del Tempio, di questi meno di un terzo si trovavano nella parte meridionale della penisola.
La maggiore concentrazione di domus templari, molto probabilmente, era nella terra di Puglia ove, tra l'altro, avevano diverse sedi. Gli insediamenti dei Templari erano chiamati in Italia "precettorie" o "mansioni" a seconda della loro importanza, mentre in Francia prendevano il nome di "Commanderies". Anche in Puglia l'espansione sul territorio delle case templari seguì la dinamica sopra esposta: dagli avamposti sul mar Adriatico i Templari cominciarono a penetrare all'interno del territorio pugliese e, in particolare, nelle fertili pianure della Capitanata nell'entroterra garganico e della Murgia in Terra di Bari.I Cavalieri Templari sovente alloggiavano in chiese minori, oratori, cappelle dipendenti da episcopi o cattedrali o in monasteri cui spesso erano annessi ospizi per l'accoglienza dei pellegrini. Grazie all'intervento dei pontefici il Tempio riusciva ad ottenere in concessione perpetua o temporanea immobili appartenenti ad Enti ecclesiastici dietro pagamento di un censo annuo. A volte erano gli stessi Templari a costruire delle chiese, anche se in Italia tale attività sembra essere alquanto ridotta. Ma è soprattutto alle donazioni e ai lasciti dei benefattori che il patrimonio templare vide una rapida crescita sia nelle città che nelle campagne. Le domus templari italiane raramente erano isolate e sovente facevano parte di ecclesiae, con le quali finivano per confondersi. Le domus erano anche costituite nell'ambito delle mansiones, composte nella forma più elementare da un ricovero per i viaggiatori ed una stalla per i cavalli. Le domus-mansiones erano collocate nei centri di transito o confluenza delle principali correnti di traffici e pellegrinaggi che percorrevano l'Italia. La funzione assistenziale era altresì svolta con le domus con annessi degli hospitales.

 

Templari in Puglia

Castel del Monte

All'interno del cortile c'era una vasca ottagonale monolitica che serviva per contenere l'acqua; sotto il cortile vi era una cisterna grandissima. Su cinque delle otto torri c'erano cinque cisterne pensili collocate proprio su quelle torri dove c’erano i servizi igienici. Le cisterne raccoglievano l’acqua e quando erano troppo piene c’era un troppo pieno che scaricava fuori. Il terrazzo del castello è fatto a dorso d’asino: l’acqua che scorreva verso l’esterno riempiva queste cisterne, l’acqua che scorreva verso l’interno riempiva la cisterna situata sotto. Ciò dimostrerebbe che Castel del Monte non è un castello di difesa ma un edificio costruito come un Tempio.Fedeico II, Ordina la costruzione del castello nel gennaio del 1240 e muore nel 1250: c'erano dieci anni di tempo per terminare la costruzione del castello. Alla costruzione del castello hanno lavorato maestranze altamente qualificate come dimostrato dalla costruzione architettonica che è un gioiello di matematica. Le pareti del piano superiore erano tutte rivestite di marmi preziosi che sono stati rubati assieme a sculture e bassorilievi. In quel momento storico particolare in Puglia vi era una presenza molto massiccia dei Cavalieri Templari, i monaci guerrieri i quali erano padroni di tutta la Puglia come dimostrano le numerose testimonianze dal Foggiano al Leccese. La Puglia era una delle dieci province dei Cavalieri Templari disseminate dal centro Europa fino al medio Oriente e in più la Puglia a quel tempo era la cerniera tra oriente e occidente.

 

RE RUGGERO II

Jolly Roger". La tradizione vuole che questo vessillo venisse utilizzato anche a bordo delle navi dei "Poveri Soldati di Cristo e del Tempio di Salomone", come i Templari erano conosciuti originariamente. I Templari combattevano le loro battaglie anche in mare, abbordando ed affondando le navi nemiche: di qui l'analogia coi Pirati e l'adozione della bandiera col teschio e le ossa, la bandiera usata da  re Ruggero II di Sicilia (1095-1154). Ruggero era un famoso Templare e di una flotta di seguaci dell'Ordine si separò in quattro unità indipendenti, quindi era una eredità, e le sue ossa incrociate rappresentavano un chiaro riferimento al logo templare della croce rossa con le estremità ingrossate.sempre legata ai Cavalieri Templari. La notte del 13 Ottobre 1307, prima dell'arresto di massa, in gran segreto, 18 galee templari navigarono lungo la Senna e presero il mare, dirette a La Rochelle, dov'era pronta una flotta templare. I Templari, segretamente avvertiti del tranello teso nei loro confronti dal Re Filippo il bello di Francia, avevano portato in salvo il loro Tesoro e le reliquie più preziose. Le loro vele erano state annerite con del catrame per non essere visti nella notte. Durante il viaggio in mare, i Templari superstiti si riunirono in consiglio per decidere sotto quale segno avrebbero navigato, non potendo più utilizzare la classica croce rossa in quanto ormai bandita. Al termine, fu decisa l'adozione dell'antico simbolo di pericolo, il teschio con le tibie incrociate, con il fondo mutato in nero in riferimento al colore delle vele.

 

 

Portogallo tomar

ORDINE SUPREMO del CRISTO

 E’ il più prestigioso fra gli Ordini Equestri Pontifici, riservato solo ai Sovrani ed ai Capi di Stato, di fede cattolica, che si siano resi particolarmente benemeriti verso la Santa Sede. L’ Ordine venne creato da Dionigi I re del Portogallo ( 1279 - 1325) e dedicato a Cristo, riunendo in tale Ordine tutti i cavalieri del Tempio ( templari ) . Alla nuova istituzione rimase la stessa regola dei Templari, quella Cistercense, come parimenti identici restarono il mantello e la croce patente di rosso, con la sola aggiunta di una piccola croce latina di bianco, caricata sulla prima, in cuore. L’Ordine ebbe l’approvazione del Sommo Pontefice Giovanni XXII il 14 marzo 1319, riservando lo stesso Papa anche alla Santa Sede, oltre che ai Sovrani portoghesi, la facoltà di conferire tale ambitissima distinzione cavalleresca. L’Ordine, con la destinazione di tutti i beni dei cavalieri del Tempio presenti in Portogallo e con lo scopo di difendere il Regno d’Algarve contro gl’infedeli scrisse, nella penisola iberica stupende pagine di eroismo e di gloria, nella dura e sanguinosa lotta contro i Mori. La sede originaria dell’istituzione cavalleresca era situata a Castro Marino, nell’Algarvia ed in seguito venne invece spostata a Tomar, nel vecchio convento dei templari, ribattezzato Monastero del Cristo, per meglio respingere gli assalti dei Mori. Il Sommo Pontefice Eugenio IV ( 1431 - 1455 )

 
Creato da: knighttemplar il 18/05/2008
RICERCHE STORICHE

 

 
« CENNI STORICI DEL GLORIO...CENNI STORICI DEL GLORIO... »

CENNI STORICI DEL GLORIOSO ORDINE TEMPLARE

Post n°138 pubblicato il 30 Maggio 2011 da knighttemplar

Un altro elemento molto importante della cattedrale di Chartres si trova, ancora una volta, nella parte esterna dell’edificio; si tratta, infatti, di un bassorilievo che ha fatto versare “Fiumi d’Inchiostro” per ciò che ha inciso sopra. In questa particolare “Rappresentazione Scultoria”, infatti, vi è raffigurata Melchisedek, in altre parole la “Regina di Saba”, insieme a re Salomone. La “Leggendaria Sovrana” è intenta a porgere, all’“Augusto Collega Israeliano”, una particolare coppa su cui campeggia un’“Enigmatica Frase” in latino che dice: “Hic Amititur Archa Cederis”. La frase, con questo particolare costrutto, sembrerebbe priva di significato. Una delle possibili alternative potrebbe essere, infatti, “Hic Amicitur Archa Foederis”, in buona sostanza, “Qui è nascosta l’arca dell’alleanza”. L’accostamento tra Re Salomone e Melchisedek, la regina di Saba e il Graal, indipendentemente dal significato della frase in se, è presente in maniera profonda nel mosaico con un simbolismo più criptico simile, ancora una volta, a quello precedente. Nel mosaico, infatti, ritorna la doppia funzione dell’immagine di Salomone che è allo stesso tempo Re di Salem (Jerusalem o “Città della Pace” con etimologia ebraica) ma anche Re di Giustizia (essendo egli stesso il simbolo massimo della giustizia e della saggezza). L’etimologia del nome della regina di Saba, allo stesso tempo, però, anch’essa è rappresentativa della “Giustizia Regale”. Il cosiddetto “Mosaico di Otranto”, quindi, potrebbe essere considerato, secondo il mio modesto parere a ragion veduta, come uno degli emblemi di quella particolare “Teologia Cosmopolita Gnostica Templare” di cui abbiamo già parlato in precedenza e che i “Membri dell’Ordine del Tempio”, avrebbero creato ispirandosi a ciò che, secondo alcuni, hanno avuto la possibilità di scoprire in terra santa. Tutto ciò, però, non è altro che una piccola parte dei misteri che circondano quest’imponente edificio. Il “Grande Lastrone Rettangolare” che è stato posizionato di traverso sul pavimento dell’“Ala Ovest del Transetto Sud”, in sostanza, è un altro di questi “Oscuri Enigmi”. Nessuno sa, infatti, perché sia stato posto lì, nessuno sa quale sia la sua funzione; in quel particolare punto della costruzione, però, a mezzogiorno del cosiddetto “Solstizio d’Estate”, è illuminato da un raggio di sole che filtra attraverso il “Vetro Trasparente” della finestra a pannelli decorati colorati di “Sant’Apollinare” (oggi, con gli spostamenti astronomici ciclici e con l’ora legale ciò accade verso le 14). Tutto ciò è una misteriosa realtà da quasi 900 anni. La pianta della Cattedrale, inoltre, è stata concepita su “Precise Regole Matematiche” derivanti dalla regola del cosiddetto “Numero Aureo 1,618”. Le distanze tra le “Varie Istallazioni Interne”, (colonne, transetti, il coro, ma anche della navata stessa), infatti, sono tutte derivate da “Precisi Calcoli” basati sul Numero Aureo. Nelle intenzioni dell’“Architetto”, del “Vetraio”, del “Tagliapietre” e dell’“Astronomo”, dobbiamo chiederci, quale “Scopo Recondito”, c’era? Possiamo fare soltanto delle semplici congetture, nulla più, e anche piuttosto banali: un “Calendario Astrale” per segnare ogni l’inizio dell’estate? Questa, per adesso, sembrerebbe essere la soluzione più plausibile. In un quadro come quello della Cattedrale di Chartres, però, (è necessario dirlo), nulla è immediato, chiaro e scontato. Un altro importante enigma, che si trova sempre all’interno della cattedrale di Chartres, è il “Labirinto”. Questo particolare dedalo, secondo gli esperti, rappresenterebbe un “Percorso di Rinascita Spirituale” che l’uomo deve, necessariamente compiere per poter arrivare a un livello di conoscenza e di consapevolezza superiore. Esso può anche rappresentare, a seconda delle proprie convinzioni, un “Cammino di Fede”. I pellegrini, in visita a Chartres, dovevano necessariamente attraversare, il labirinto in ginocchio per riuscire a purificarsi. Essi, in sostanza, dovevano fare l’intero percorso, partendo dall’esterno fino al centro di questa particolare figura. Questo complesso meandro scultorio, inoltre, secondo alcuni, potrebbe simboleggiare il “Ciclo Gestazionale della Donna”. Il numero delle mattonelle che compongono, questo “Complesso Disegno Concentrico”, è pari al numero dei “Mesi di Gestazione della Donna”. Nel medioevo, l’“Imponente Figura del Drago”, secondo la “Cultura Alchemica Medioevale”, simboleggiava, sia il fuoco, sia l’“Immane Potenza della Natura”, le cosiddette “Correnti Terresti”, o per meglio dire l’“Energie Telluriche” che devono essere domate dall’uomo, per essere infine, incanalate a favore del suo lavoro. L’immagine del drago, in buona sostanza, era importante nella costruzione delle cattedrali perché essa, rappresentando in maniera imprescindibile l’“Energia Tenebrosa Terreste”, era strettamente legata con l’“Apposizione della Prima Pietra” di questa particolare tipologia di edificio sacro. Gli “Antichi Costruttori Gotici”, infatti, inspirandosi alle “Teorie Alchemiche” appena poste in luce, fidandosi di “Complicati Calcoli Astronomici” compiuti dagli esperti, conficcavano in un punto preciso del terreno, dove poi, sarebbe stata apposta la cosiddetta “Pietra Angolare”, un picchetto. Nell’antichità, infatti, la terra era considerata come un “Enorme Essere Vivente”, la cui “Grande Energia Potenziale”, era situata nella testa di questo particolare animale gigantesco che, a seconda delle tradizioni, avrebbe dovuto essere un “Serpente” o un “Drago”. La penetrazione di questo particolare cavicchio nel terreno, sul quale si sarebbe poi iniziata la costruzione di una determinata cattedrale, non era altro che la ritualizzazione della sconfitta del drago, (personificazione del male), da parte dell’“Arcangelo Michele”. Questa particolare perforazione del terreno in questione, infatti, avrebbe permesso, sempre secondo la “Tradizione Alchemica”, di bloccare la testa del cosiddetto drago e a far incanalare la sua tenebrosa energia verso il cielo. La “Mitologia Alchemica Medioevale”, infatti, assegnava alla testa del drago il compito di reggere il peso dell’“Intero Universo Terreste”. Nell’Europa mediterranea, ci sono molti santuari dedicati a “San Michele”; tra questi, ricordiamo in particolare, quello che si chiama, per l’appunto, “Mont Saint Michel” e che si trova in Francia. Questo determinato edificio, infine, come tutti gl’altri santuari dedicati a questo particolare santo del resto, è situato su una altura vicino all’acqua. Una delle più importanti cattedrali gotiche del mondo rimane sempre è comunque la cattedrale di “Notre-Dame de Chartres”. Questo particolare santuario e considerato, da tutti gli esperti, come l’emblema dell’arte gotica. Chartres fu costruita nel 1135 dai circestensi che, come abbiamo già appurato, sono stati i “Padri Costituenti”, per cosi dire, dell’ordine templare. Essa fu edificata sopra alcune rovine galliche è celtiche. I “Druidi” sacerdoti della Gallia e della Britannia, infatti, avevano scelto questo determinato luogo perché esso era ritenuto in possesso di un forte “Campo Magnetico”. Questa particolare condizione permetteva, infatti, di creare un “Particolare Cerchio di Menhirs” in grado di sprigionare delle forze positive da far confluire al cosiddetto “Dolmen Principale”, posto all’interno di alcuni “Cerchi Magici”, che si trovavano dove ora è stata collocata l’altare. I visitatori di questo particolare luogo, infatti, prima di entrare nell’edificio devono necessariamente togliersi le calzature per poter sentire l’“Energia Tellurica” che passa sotto le fondamenta del santuario. La cattedrale è arricchita nel complesso da 2000 figure scolpite, che formano un quadro iconografico di compiutezza senza eguali; le oltre 150 finestre compongono le vetrate che risalgono al 13° secolo, attraversano le quali si può ammirare il cosiddetto “Blu di Chartres”, che rese famosa la produzione locale. Una delle statue che creano, il sopra evidenziato quadro iconografico di Chartres, è la cosiddetta “Vergine Nera”. Essa, in realtà, è molto più antica della stessa cattedrale. I primi cristiani, infatti, trovarono questo particolare “Monumento Votivo”, nel luogo in cui poi sarebbe nata la cattedrale. Tale scultura era annerita dal tempo. I nuovi abitanti, del luogo che poi si sarebbe chiamata Chartres, adorarono quella determinata immagine come la “Madonna Nera”. Il settore specifico in cui era stata individuata la statua fu chiamata la “Grotta dei Druidi” è fu inglobata nella “Cripta” della cattedrale. Quest’immenso edificio fu costruito in soli trent’anni. In questo brevissimo arco di tempo, muratori, vetrai, scultori, geometri, astronomi e altri esperti e artigiani riuscirono a creare un santuario così straordinario che, secondo alcuni, molte perone entrando ne possono rimanere commossi: le proporzioni, l‘orientamento, la posizione e il simbolismo, tutto sembrerebbe concepito per risvegliare la psiche e ritemprare lo spirito. Un’altra particolarità della cattedrale di Amiens si trova nella struttura del “Portone Frontale”. Esso è stato strutturato come una grande “Bibbia di pietra”; in esso, infatti, è stata rappresentata, grazie alla “Riproduzione scultoria”, una piccola parte del libro sacro dei cristiani. In questo particolare settore della struttura, assieme alle molte “Scene Campestri” e alle “Immagini Familiari”, ci sono anche alcuni “Bassorilievi Ermetici”, che in buona sostanza, rappresentano lo stretto legame esistente tra architettura gotica e “Alchimia”, studiato da un esperto dell’epoca post-moderna chiamato Fulcanelli. Uno di questi bassorilievi rappresenta una “Cittadella” nella quale c’è una massiccia porta sbrancata affiancata da alcune “Torri Merlate” tra le quali ci sono “Due Piani di Costruzione”. Il basamento di questo specifico settore è ornato da uno spiraglio munito di grata. Tutto ciò potrebbe, quindi, essere una concreta espressione dell’“Esoterismo Filosofico Sociale, Morale, Religioso”, spiegato e ampliato negli altri centoquindici quadrifogli che compongono la struttura. Questo particolare ornamento, comunque stiano le cose, rappresenta una vera è propria “Dimora Regale” che, avendo un aspetto imponente, simboleggia una reale effige di forza e d’inespugnabilità costruita per custodire un grande tesoro o qualche importante segreto. Un altro importante “Geroglifico di Pietra”, di tal genere, si trova esattamente sotto a quello appena esaminato. Quest’ultimo è stato composto da “Immagini Naturalistiche” in cui si distinguono bene alcuni alberi morti con i rami nodosi, torti e avviticchiati tra loro e un cielo consunto; dove, però, si individuano ancora il sole, la luna e alcune stelle. Questo particolare soggetto, inoltre, s’ispira, in maniera diretta, alle “Materie Prime” dell’arte gotica che, secondo i cosiddetti “Filosofi Alchemici del medioevo”, provenivano, dai cosiddetti “Pianeti Metallici”, la cui morte, sarebbe stata causata dal fuoco e dall’“Inerzia di Fusione” a cui sono stati sottoposti. Essi, infatti, sono ormai privi di ogni “Potere Vegetativo”, proprio come sono gl’alberi durante l’inverno. Tra le varie allegorie rappresentate nel santuario di Amiens, segnaliamo anche quella in cui è stato rappresentato il cosiddetto “Fuoco di Rota” in cui c’è un anziano signore con il gomito appoggiato sul ginocchio destro che sembra vegliare o meditare. Un altro bassorilievo, molto interessante, è quello che si trova sull’angolo in alto a sinistra del portone rispetto all’immagine della “Vergine Madre”. Esso raffigura, infatti, un anziano maestro intento a mostrare, a tre suoi discepoli, la “Stella Polare dei Filosofi” e la nascita di un “Figlio del Sole”. Il “Capolavoro Piccardo”, quindi, rimarrà, forse per sempre, uno dei più grandi e magnifici templi dell’arte gotica. Esso, grazie anche ai suoi restauratori, che riuscirono a mantenere la struttura originaria pressoché invariata, mantenendo in sostanza, anche tutte le decorazioni che abbiamo esaminato e molto altro ancora. La cattedrale di Amiens, in buona sostanza, uno dei “Documenti Artistici”, più puri e integri, che il medioevo ci abbia lasciato. Tutto ciò dimostra, lasciando solo pochissimi dubbi, che esiste, come abbiamo già posto in luce, un’antica scienza segreta insita in questo tipo d’architettura. Gotico, quindi, significa: “Imitazione del Creato” e “Imitazione del Divino”. Molte cattedrali gotiche hanno, nella loro struttura, rappresentate anche delle “Creature Fantastiche” che si trovano nella mitologia umana in generale. Queste imponenti immagini scultorie, nella maggior parte dei casi, rappresentano “Draghi” o “Gargoyle”. Fin dagli albori dei tempi, i miti e le leggende sono state popolate di mostri incantati, dalla forza sovrannaturale. I più potenti erano i draghi: creature con il corpo di serpente, le zampe da lucertola, gli artigli da aquila, le fauci di un coccodrillo, i denti di un leone, le ali di un pipistrello. I draghi avevano incredibili poteri sovrannaturali e, soprattutto, erano malvagi e distruttivi. In ogni mito, in ogni leggenda occidentale, il drago fa la parte del cattivo. L’origine dei draghi si perde nei meandri della storia dell’uomo: infatti compaiono nelle leggende di popoli del passato, sia europei che orientali, ma la loro concezione è notevolmente differente; mentre nelle zone occidentali i draghi erano considerati l’incarnazione del male, portatori di distruzione e morte, in oriente erano visti come potenti creature benefiche. I draghi sono sempre stati descritti come delle creature simili a enormi serpenti, con grandi arti anteriori e posteriori, dotati di fauci enormi e artigli taglienti. Normalmente venivano descritti con il corpo pieno di squame protettive e capaci nella maggior parte dei casi di sputare fuoco e di volare grazie a grandi e potenti ali. Nelle leggende, i draghi sono visti come creature prodigiose: si riteneva che le ossa, così come il loro sangue, potessero avere elevate proprietà curative. Il loro sviluppo poteva durare molti secoli prima di raggiungere la piena maturità, si narrava che un uovo di drago impiegasse non meno di un secolo per schiudersi; inoltre solo dopo altre centinaia di anni il drago raggiungerà il suo massimo sviluppo con la crescita sulla testa di lunghe corna ramificate. Naturalmente, grazie alla loro grande longevità, queste creature, che è estremamente riduttivo chiamare semplicemente “Animali”, acquisivano una conoscenza e una saggezza senza pari. Il Drago, infatti, ha anche un’intelligenza superiore a quella dell’uomo! Perché dunque si è giunti all’idea del drago come di incarnazione del caos, come creatura che distrugge e non crea? Questo tipo di pensiero risale anch’esso agli albori del tempo; in un periodo, quindi, di “Buia Ignoranza”. La cosa più importante nell’architettura gotica era non fare nessun “Rimaneggiamento”, (nessuna ristrutturazione), per non creare, per cosi dire, una barriera tra l’“Osservatore” e la “Volontà dell’Architetto” che aveva costruito, quel determinato edificio, con quella particolare tecnica. In tutta Europa, ci sono molte cattedrali gotiche; soltanto pochissime, però, hanno, nel corso del tempo, mantenuto la loro, “Struttura Originaria”. Una di queste è la “Cattedrale di Laon”. Un’altra cattedrale, rimasta essenzialmente com’era un tempo, è quella di Amiens, vicino a Parigi. Questo determinato edificio differisce dagl’altri santuari di tal genere, per un particolare, che agl’occhi di un “Profano”, potrebbe sembrare insignificante. Essa, infatti, ha la parte interna del rosone a forma di “Pentagono Rovesciato”. Nella perenne lotta, fra la cosiddetta “Grande Luce” e le “Potenti Forze Oscure”, le “Prime Comunità Cristiane”, avevano bisogno di “Potenti Simboli” che gli proteggessero dal male. Un simbolo, considerato particolarmente potente per quei tempi, era, per l’appunto, il pentagono. Gli esperti di “Esoterismo” ritengono, che in origine, esso fosse una stella. L’origine della sua Storia, infatti, è individuabile nella cosiddetta “Mitologia Elfica”; non c’è dubbio, in buona sostanza, che fosse uno dei tanti potenti emblemi della cultura dei cosiddetti “Signori del Crepuscolo”. La cultura cristiana del cosiddetto “Alto-Medioevo”, invece, vedeva, in queste “Cinque Punte”, una rappresentazione delle “Cinque Piaghe del Corpo di Cristo”. Le persone, infatti, in questo particolare periodo di “Buia Ignoranza”, per difendersi dalle molte “Creature del Male”, disegnarono sulla porta della propria abitazione, questo particolare marchio. Nel 19° secolo un sedicente mago, ex prete, Eliphas Levi, disegnò un “Demone dalla Testa Caprina”, con un “Grande Pentagono Rovesciato” sulla fronte e che chiamò “Baphomet”. Levi morì il 31 marzo 1875, in quello stesso anno nacque uno dei più grandi occultisti del 20° secolo, Aleister Crawley. Quest’ultimo, sosteneva con ardore, di essere la “Reincarnazione” di Levi, Cagliostro e di molti altri “Importanti Occultisti” dei secoli passati. Egli, in nome di questa sorta di “Discendenza Spirituale”, volle adottare la suddetta stella a cinque punte, nel cui c’era la testa di Baphomet, per fondare un nuovo tipo di “Religione Occultistica-Anticristiana”, chiamata dallo stesso Aleister, “Argenteum Astrum”, che in buona sostanza, spingeva l’uomo all’edonismo più sfrenato. La “Nuova Filosofia Edonistica” di Crawley, in realtà, non era cosi innovativa come si tendeva a credere; essa, però, ebbe un grande successo, soprattutto tra le “Nuove Generazioni” degl’anni sessanta, che ascoltavano la musica dei “Beatles” e i “Rolling Stone”. Molti “Satanisti”, infatti, in particolar modo di quel periodo, hanno adottato il pentagono rovesciato in onore di Crawley. La Storia di questo particolare emblema, però, nasconde in se un altro mistero; un segreto, che forse, si cela nell’etimologia del nome Baphomet. Questa particolare denominazione, infatti, assomiglia, in modo incredibile, all’appellativo dato al “Presunto Idolo” adorato dai templari chiamato, per l’appunto, “Bafometto”.

CONTINUA

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

BRAY

 

 

Sceau (SIGILLO) de la baronnie de Bray

La baronnie de Bray s'étend le long d'axes stratégiques comme la Seine, la voie romaine de Sens à Meaux qui permet de passer le pont en marquant le c'ur de la châtellenie de la vallée de l'Oreuse, la limite du comté de Champagne et l'Yonne. Ses barons Henri le Libéral, comte de Champagne, puis Jacques, duc de Savoie, gèrent les territoires autour de dix places principales : Passy, Montigny, Bazoches, Les Ormes, Dontilly, la Villeneuve-du-Comte, Égligny, Vin-neuf, Courlon et Bray-sur-Seine.

 

 

CENNI STORICI SUL MIO CASATO BRAY

 Il casato BRAY-BRAI, cognome sembra essere derivante dal francese (e prima da quello, Celtico). Il nome proviene da diversi periodi storici nei paesi d'Europa. Contea Wicklow, l'Irlanda, vicino a Brayhead. Nelle annotazioni antiche il nome era Bree, preso dal vecchio bri o brigh irlandese, una collina. Questa parola è simile nelle vecchie lingue gaeliche e celtiche; In Inghilterra il nome è trovato applicato alle parrocchie in contee Devon e Berks. Molti città e distretti in Francia impiegano il Bray o certa forma del nome, come: Bray-sur-Somme, Bray-sur-Seine, Bre-Cotes-du-Nord, Bray-La-Campagne, Bray-Calvados e paga de Bray. Ci sono parecchi posti chiamati BRAY in Europa, la città Bray in Inghilterra è in Berkshire sul fiume di Tamigi vicino a Windsor, Bray in Irlanda è sul sud del litorale appena di Dublino in contea Wicklow e ci è un distretto chiamato paga de Bray vicino a Rouen e ad un villaggio Bray vicino a Parigi in Francia in Lilla."La gente normanna„ dal Re", condizioni il nome deriva da un posto denominato Bray vicino ad Evreux, Normandia; Milo de Brai 1064 era signore di Montlhéry a partire dal 1095 sua moglie era Lithuise figlia di Stephes conte di Blois e di Adela della Normandia, figlia di William il conquistatore ed il suo figlio dello stesso nome Milo II de Brai 1118 signore di Montlhéry e di Braye, visconte di Troyes 1096,  il figlio maggiore Trousseau de Brai, signore di Monthléry  sua figlia Elizabeth di Montlhéry nel 1103 sposò Philip, Conte di Mantes, figlio di Philip I della Francia e di Bertrada de Momtfort, parteciparono alla 1^ crociata nel 1096. Nel  1066, sir Guillaume de Brai, successivamente in inglese William de Bray e sir Thomas de Bray, parteciparono alla conquista dell'Inghilterra a fianco del Duca di Normandia William. Sul rotolo nell'abbazia i nomi di coloro che hanno partecipato alla battaglia di  hastings. Al Servizio dei Re d'Inghlilterra dal (1066 - 1485): In un villaggio vicino Berkshire Bray vi è una chiesa del XII secolo costruita da Bray, in cornovaglia. sir Richard Bray cavaliere della giarrettiera e Consigliere al servio di Henry VI e della sua moglie Joan Troughton. Nel Concistoro del 22 maggio 1262 fù nominato Cardinale Guillaume de Bray da Papa Urbano IV . Il casato si stabilì in Puglia in Gravina e nel salento. Nominis reliquiae supersunt planissime, Bibracte Galliae etiam nunc in Bray contrahitur, et non procul hinc Caesar Tamisim cum suis transmisit ...",

 

Contatta l'autore

Nickname: knighttemplar
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 57
Prov: LE
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultime visite al Blog

knighttemplarDanil0128atrox62Gianhousectu.bartoliniricercatoreteifretoemiliabecherizardoz1972dattiscorbancp1avvgpcapogrossofrzlziosilvia_finettirayn64
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
Citazioni nei Blog Amici: 36
 

Papa Benedictus XVI

Joseph Ratzinger


Il Santo Padre con il Vescovo di Ugento (LE) Mons. VITO DE GRISANTIS in occasione della visita a Santa Maria di Leuca (LE) "de finibus terrae"14 Giugno 2008


 

SIGILLUM MILITUM

 

A Troyes Francia nel 1127, i Cavalieri Templari adottarono il motto: "Non nobis Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam", ossia "Non a noi, Signore, non a noi, ma al Tuo nome da gloria". E’ facile immaginare come un simile motto potesse accendere gli animi.
San Bernardo da Chiaravalle inoltre trasmise ai cavalieri la devozione a Maria e il grande rispetto per la donna, la Regola infatti cita: "Maria presiedette al principio del nostro Ordine

 

INVESTITURE

 

Nel medioevo il cavaliere veniva istruito nell’uso delle armi; egli era sottoposto a studi che ingentilivano gli animi e di ordine morale. Altre caratteristiche della cavalleria erano: cortesia, difesa della giustizia, appoggio alla debolezza, omaggio alla bellezza, idealizzazione dell’amore come mezzo di elevazione morale. L’incontro con il soprannaturale, secondo le credenze d’epoca, avrebbe completato l’iniziazione del cavaliere.

Iniziazione cavalleresca
La vestizione - com’era chiamata l’iniziazione cavalleresca - era considerata già alla fine del XI -XII secolo con la fondazione degli Ordini un "ottavo sacramento". Il candidato vi si preparava con una notte di veglia in armi nella cappella di famiglia, inginocchiato davanti all’altare. Veniva poi purificato con un bagno rituale, confessato e comunicato. Seguiva una messa solenne, al termine della quale avveniva la vestizione vera e propria, che consisteva nella consegna da parte del sacerdote della spada consacrata, degli speroni, dello scudo, della lancia e delle varie parti dell’armatura, che appunto il giovane indossava.
La cerimonia si concludeva infine con l’accollata o palmata, cioè con un colpo inferto col palmo della mano dal padrino sulla nuca del neofita, o anche di piatto con la spada sulla spalla. Era consuetudine che il colpo fosse di una certa forza, tanto da far vacillare il ricevente.
 
Bisognava alimentare tra i cavalieri rapporti di solidarietà, lealtà, fratellanza, oltre che naturalmente di fedeltà incondizionata. Non importava che la compagnia fosse numerosa; importava che fossero saldi i legami al suo interno e che ne facessero parte, soprattutto, quei pochi vassalli davvero in grado - per valore, potere, prestigio personale - di controllare tutti gli altri.

 

 

RE CRISTIANI

 

 

CATTEDRALI GOTICHE

 

I Cavalieri Templari, si ritiene avessero rinvenuto documenti relativi alle "LEGGI DIVINE DEI NUMERI,DEI PESI E DELLE MISURE" sotto le rovine del Tempio di Salomone a Gerusalemme e li avrebbero forniti ai costruttori di cattedrali.

Le cattedrali gotiche sono dei veri e propri libri di pietra, per tramandare straordinarie conoscenze che solo poche persone iniziate a simboli ed a codici particolari, avrebbero potuto comprendere. Infatti la grandiosità, l'imponenza e tutta una serie di misteri non risolti hanno fatto diffondere attorno alle cattedrali gotiche numerose leggende legate a figure ed oggetti leggendari della storia del Cristianesimo, dai Cavalieri Templari al Santo Graal.

Furono costruite improvvisamente in Europa, intorno al 1128 (cattedrale di Sens), proprio dopo il ritorno dei Cavalieri Templari dalla Terrasanta, con una maestria costruttiva tecnica e architettonica completamente diversa dalle precedenti chiese romaniche. Una dopo l'altra, sorsero le cattedrali di Evreux, di Rouen, di Reims, di Amiens, di Bayeux, di Parigi, fino ad arrivare al trionfo della cattedrale di Chartres. I piani di costruzione e tutti progetti originali di esecuzione di queste cattedrali non sono mai stati trovati. Le opere murarie erano fatte con una maestria eccezionale. Per i tecnici, come gli architetti, ad esempio, possiamo vedere come i contrafforti esterni esercitano una spinta sulle pareti laterali della navata, e così facendo il peso, anziché gravare verso il basso, viene come spinto verso l'alto, e tutta la struttura appare proiettata verso il cielo. Le Cattedrali inoltre sono tutte poste allo stesso modo: con l’abside rivolto verso est (cioè verso la luce), sono tutte dedicate a Notre Dame, cioè alla Vergine Maria e se unite insieme formano esattamente la costellazione della Vergine.

Inoltre vennero costruite su luoghi già considerati sacri al culto della "Grande Madre", ritenuto il culto unitario più diffuso prima del Cristianesimo; molti di questi luoghi inoltre sono dei veri e propri nodi di correnti terrestri, ovvero punti in cui l'energia terrestre è molto forte (grandi allineamenti di megaliti). Hanno pianta a croce latina: la croce "é il geroglifico alchemico del crogiuolo" (Fulcanelli), ed è nel crogiuolo che la materia prima necessaria per la Grande Opera alchemica muore, per poi rinascere trasformata in un qualcosa di più elevato.

Sono adornate da un gran numero di statue o bassorilievi raffiguranti figure altamente simboliche e simboli magici ed esoterici, che poco hanno a che vedere con la loro funzione di chiese cristiane ed hanno un particolare orientamento in modo che il fedele, entrando nell'edificio sacro, cammini verso l'Oriente, ovvero verso la Palestina, luogo di nascita del Cristianesimo.

Ciascuna cattedrale è dotata di una cripta in cui secondo alcune tradizioni sarebbero nascosti degli oggetti sacri molto importanti (ad esempio si dice che in una delle cripte della Cattedrale di Chartres sia custodita l'Arca dell'Alleanza, e che quando questa cripta sarà scoperta la cattedrale crollerà al suolo). Ma le cripte sono legate ad un altro elemento molto misterioso: le "Vergini Nere", statue o bassorilievi, che raffigurano appunto la vergine Maria, con la particolarità della carnagione scura.

 

Francia Parigi

 

 

Notre Dame

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963