L'omino aprì la porta e le chiese come andava. La porta non rispose ma, silenziosamente, andò...dall'interno verso l'esterno svelando ai suoi occhi una stanza color cremisi.
Nessun mobile.
Nessuna finestra.
Pareti cremisi. Pavimento cremisi. Soffitto cremisi.
Sembrava un non luogo. Un non luogo fermamente convinto, nel suo immobile stato cremisi, di essere un luogo
in cui riposare...in attesa di una nuova nascita o di un sonno eterno.
Sembrava la carta di un cremoso dolcetto.
Entrò l'omino, curioso di scoprire il suo destino ma non c'era alcuna coperta a celarlo.
La porta si chiuse alle sue spalle con un sussurro e sparì sbuffando in una nuova parete cremisi.
In quell'involucro senza inizio e senza fine l'omino si trasformò in una caramella.
Precipitò avvolto nell'abbraccio cremisi di una culla.
La sua nuova nascita...un sonno dolce di glucosio...il sogno di essere scartato, gustato e amato in una umida fine cremisi.
MW
Inviato da: cassetta2
il 06/10/2020 alle 09:42
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il 17/12/2008 alle 03:15
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il 03/12/2008 alle 17:18
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il 03/12/2008 alle 07:46
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il 03/12/2008 alle 07:45