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Creato da IlCercatoreDiParole il 17/12/2008

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E' un passo bellissimo questo che citi e che riassume...
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Prove di ripartenza

Post n°49 pubblicato il 09 Maggio 2020 da IlCercatoreDiParole
 

Sabato trascorso all'insegna della libertà vigilata. Commissioni al mattino, relax nel pomeriggio. E' stata una giornata in parte produttiva. Nel tardo pomeriggio ho corso per dieci chilometri, a distanza di mesi. E' stata una bella sensazione, benché fossi fuori forma. Alcune ragazze mi hanno superato nella corsa con disinvoltura. Un tempo non sarebbe successo, invece da qualche tempo mi capita di frequente. A casa mi sono esercitato per mezz'ora nello stretching, con buoni risultati oserei dire. Il foam roller fa miracoli, e anche lo strumento con cui mi aiuto per divaricare le gambe. Piovono critiche sulle persone che si prendono la libertà di uscire per una passeggiata nella zona dei Navigli. Trovo che sia sacrosanto, niente di più normale. Cosa dovrebbero fare? Alcuni locali nei pressi dell'Arco della Pace si sono organizzati per vendere Spritz all'ora dell'aperitivo, con la conseguenza inevitabile che si creano microscopici assembramenti proprio nelle zone più turistiche di Milano. Non credo si tratti di comportamenti a rischio. L'azione censurabile è stata chiudere il paese e ridurlo allo strazio. Questo sì.

 
 
 

Rinascita

Post n°48 pubblicato il 05 Maggio 2020 da IlCercatoreDiParole
 

Sono trascorsi quasi dieci anni dall'ultima volta che sono passato da queste parti.
Beh, a dire il vero credo di esserci stato più di recente, ma si è trattato di visite rare e occasionali. 
Un po' come stasera, per evitare che mi chiudessero la casella di posta elettronica a causa della poca frequentazione. Mi sono messo a rileggere alcune e-mail di Cristina (chissà quante volte le avrò lette), altri messaggi di saluto di alcuni vecchi colleghi di lavoro. Tutto caduto nel dimenticatoio. Perduto quasi irrimediabilmente.
In Cristina per alcuni anni ho riposto tutte le mie speranze, aspettative, aspirazioni, sospiri e pene d'amore.
Le sue lettere erano tutto, le aspettavo con bramosia di settimana in settimana; impiegavo i giorni seguenti pensando a cosa scrivere nella mia risposta: quale parola usare, quale pensiero esprimere per raggiungere il risultato sperato.  

La penso ancora, occasionalmente, ma alle lettere non ho più pensato, nemmeno di sfuggita, da diversi anni. E' inquietante come si modifichino le priorità e le ragioni di vita. 

Nel frattempo ho vissuto in America, a Lussemburgo, sono tornato a Firenze... e adesso mi trovo a Milano, quasi per caso. Mi sono innamorato molte volte e ho scritto altre lettere, ad altre ragazze. Alcune hanno lasciato il segno, come Cristina.
Molte avventure, viaggi, peripezie, frequentazioni, amicizie, cene, bottiglie di vino, vacanze, camminate alla ricerca ostinata di un raggio di sole (e forse di me stesso). Mi sono trovato, strada facendo. E adesso mi trovo qui, un po' smarrito, a scrivere sul blog al quale molti anni fa ho affidato pensieri, sogni e speranze.
Sono tornato. Non potevo non scrivere una pagina per onorare la visita.
Alla vigilia, o forse sulla soglia, dei quarant'anni.
Temuti, famigerati, segno implacabile del tempo che non torna indietro (per alcuni).

Traguardo dove la vita comincia, per altri. 

Domani, invece, rientro in ufficio, dopo un periodo imprecisato di quarantena.
Interrompo la routine del lavoro agile, che di agile ha ben poco.

Spero che sia un nuovo inizio, una rinascita anche per questo blog.

 
 
 

Siesta di fine estate

Post n°47 pubblicato il 31 Agosto 2011 da IlCercatoreDiParole
 

Ultimo giorno di agosto.

Le vacanze sono giunte al capolinea, inizio a farmene una ragione.

Stamattina mi sono messo a studiare un po’ in ritardo.

In compenso, oggi ho pressoché saltato la pennichella pomeridiana per rimettermi subito dietro la scrivania.

Non che sia già chino sui libri, per carità. Intendo scrivere due righe sul blog, poi leggere qualche pagina del romanzo che ho sottomano e infine riprendere gli studi.

Il romanzo s’intitola “Cavie”, ha una copertina fluorescente ed è firmato dall’autore statunitense Chuck Palahniuk, divenuto famoso col libro "Fight Club", poi trasposto nel celebre film con protagonisti Brad Pitt ed Edward Norton.

Ha uno stile graffiante, Palahniuk, i contenuti dei suoi scritti sono più o meno scabrosi, l’intreccio delle storie è di solito molto avvincente.

Ciononostante, i suoi racconti non possono essere considerati alla stregua di un thriller, o letteratura di genere. Sono ricchi di idee, provocazioni, storie che non si fanno leggere al solo scopo di capire, alla fine, chi è il buono e il cattivo.

Per questo, credo, i romanzi di Palahniuk sono esposti in bella mostra in tutte le librerie e riscuotono particolare successo soprattutto nel pubblico dei giovani.

 
 
 

La bellezza dell'attesa

Post n°46 pubblicato il 22 Agosto 2011 da IlCercatoreDiParole
 

Pomeriggio.

Ho ricevuto la lettera di Tatiana.

La stavo aspettando da ieri.

A metà mattinata era già lì nella mia casella di posta, pronta per essere letta.

Insieme alla lettera mi ha inviato anche alcune fotografie, che non ho ancora potuto vedere perché il Blackberry non mi consente di visualizzarle direttamente dal dispositivo. O forse sono io che non ne sono capace. Lo farò stasera, non c’è nessuna fretta.

Ho installato un ventilatore a piantana per rendermi più gradevole l’esercizio intellettuale al quale mi dedicherò nel pomeriggio (non prima d'aver fatto una bella doccia rinfrescante).

Mi interrogo sulla bellezza di scrivere e di scambiarsi lettere, in un mondo in cui tutti sembrano orientati verso la ricerca spasmodica della comunicazione veloce: twitter, facebook, linkedin, myspace e chi-più-ne-ha-più-ne-metta. Il tempo è tiranno, lo sappiamo, ed anche il tempo libero è misurato col contagocce.

Gestire il tempo libero, organizzarlo nel modo più efficiente possibile.

Il trittico di parole disseminato nell’ultima frase, “gestione-organizzazione-efficienza”, significa che di tempo “libero” proprio non si può parlare. Semmai di tempo “organizzato”, e di conseguenza schiavo di se stesso.

Parole più consone sarebbero: cazzeggiare, dormire, leggere, scrivere, correre, mangiare, bivaccare, fare l’amore. Altrimenti, sentitei liberi di scegliere il dizionario del tempo libero che più vi aggrada.

Intanto io continuo a crogiolarmi nella bellezza dell’attesa, in barba a coloro che si illudono di poter avere tutto e subito, e soprattutto di goderne appieno.

 
 
 

Il libro da mettere in valigia

Post n°45 pubblicato il 22 Agosto 2011 da IlCercatoreDiParole
 

Storia della mia gente è un’opera a metà strada tra il romanzo e il saggio, scritta dall’autore pratese Edoardo Nesi, vincitore dell’ultima edizione del celebre premio Strega.

Me ne ha parlato per la prima volta mia madre, ed io come al solito ho mostrato tutta la mia sufficienza al cospetto di un autore che, lo confesso, non conoscevo.

Poi, sul tavolo della libreria, mi sono imbattuto nella copertina del romanzo (un volume agile, non arriva a duecento pagine), ed ho deciso di portarlo con me in vacanza nella calda terra di Sicilia. Mai sottovalutare le coincidenze e i consigli che ci vengono dispensati sui libri da leggere. A distanza di anni, il ricordo di alcune persone è ancora vivo grazie al titolo di un romanzo che mi hanno consigliato, consiglio rivelatosi prezioso, nella mia modesta esperienza di lettore.

Col senno di poi, posso dire che la scelta di leggere “Storia della mia gente” è stata molto fortunata, poiché le pagine sono letteralmente volate via.

L’Autore muove dalla propria vicenda personale di imprenditore in crisi, e narra la storia di un popolo, quello pratese, il cui benessere è stato messo a dura prova dalla recente apertura dei mercati internazionali. Non è un saggio di storia economica, la componente umana resta sempre in primo piano e non abbandona mai il susseguirsi delle vicende narrate. Molto frequenti sono i riferimenti alla sua storia personale di scrittore.

E’ una lettura raffinata e intelligente, che consiglio!

 
 
 
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