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Post n°11 pubblicato il 05 Ottobre 2008 da the_jolly_joker

Preso il primo aereo, presa una settimana di ferie al lavoro... rientro.. è la terza volta che lo faccio in fretta e furia.. anche le altre volte sentivo che era l'ultima, questa però lo penso anche con la ragione, non è solo una sensazione... Arrivo in ospedale, in stanza.. Dorme, cioè, sembra dormire.. rilassato, il viso sereno, il solito ossigeno, gli occhi chiusi... Mia madre e mia sorella accanto.. tranquille almeno in apparenza... E' successo che la mattina non ha retto alla dialisi, ed è andato in coma.. Già il giorno prima era assente per lunghi tratti.. ma adesso proprio non c'è.. non si muove.. Mi siedo, sto con loro.. aspetto.. non si può fare niente.. cerco di capire la situazione... gli do un bacio sulla guancia, appoggio la mia sulla sua bocca e la sento muoversi impercettibilmente... non è solo una mia impressione, mia sorella me lo conferma.. non so cosa sia, un'anima viva in un corpo morto? non voglio pensarci... Stiamo lì intorno attenti a qualsiasi minimo movimento, un'occhio socchiuso... sperando.. Sperando poi cosa? Che si risvegli e ci ritroviamo di nuovo di fronte al bivio di prima? E' quasi meglio sperare che non si risvegli... cioè pensare che non si riprenda più e muoia così? ..... Non so cosa pensare, sperare.. davvero.. Penso che sia sempre meglio poter decidere, ma in questo caso non lo so.. No, in realtà lo so, è meglio che non si risvegli più... ma come si fa ad augurarsi una cosa simile? Se non si svegli cosa succede, chiedo.. Se non fa la dialisi morirà come intossicato, anche se si alimenta solo di liquidi... Rimaniamo fino dopo cena, arriva l'infermiere di notte.. ce ne andiamo.. un mio bacio, un suo movimento delle labbra... ripenso a cosa mi sto augurando, vado via... La notte mi sveglio un sacco di volte.. l'infermiere sa di doverci telefonare nel caso la situazione peggiori.. Non succede.. l'indomani mattina di nuovo lì prima delle sette.. Non è cambiato niente, non si è mosso, il viso è sempre sereno, rilassato... Nessuno sa dirci cosa succederà... strano, penso.. in quel reparto pieno di risposte e certezze.. Nessuno sa dirci neanche cosa è successo, cosa lo ha fatto andare in coma.. strano anche questo... C'è da essere quasi ironici... La giornata passa così, piatta.. mia sorella a un certo punto esce per telefonare a un suo caro amico, uno di quelli che è venuto a trovarlo sempre.. ha smesso solo quando la situazione è peggiorata.. normale, anche se è sempre un po' brutto quando le persone smettono di venirlo a trovare.. esce in corridoio, si allontana per chiamare.. e lo scorge in lontananza, il suo amico medico.. gli va incontro... scopre che quasi di nascosto è invece sempre passato a chiedere notizie in reparto, senza farsi vedere per non disturbare.. Lo fa venire nella stanza... a vedere mio padre gli vengono gli occhi lucidi.. è senza parole, del tutto affranto.. se ne va... Il pomeriggio un altro medico, amico, giovane, neurologo.. dovrebbe fargli qualche test per valutare il coma, il grado di reattività... dovrebbe fargli anche un test del dolore, per verificarne la sopportazione.. Con molta sincerità e con gli occhi lucidi ci dice che non se la sente.. che lo faccia un altro.. il giorno dopo dovrebbe fare la dialisi, ma in queste condizioni non è immaginabile... Arriva sera, l'infermiere di notte.. ce ne andiamo a casa a cena... mi metto a letto, sono stanchissimo.. dormo male.. Nel sonno sento un rumore, mi sveglio e mi alzo di scatto... corro in corridoio da mia madre, che ha appena messo giù il telefono di casa... mi basta guardarla, corro a prepararmi.. sono le sei e venti 

 
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FINE

Post n°12 pubblicato il 16 Ottobre 2008 da the_jolly_joker

Di corsa in ospedale, con addosso le prime cose che ho trovato.. il reparto è ancora chiuso, suono, mi faccio aprire... corro nella stanza... c'è l'infermiere di notte, c'è già mia sorella.. piegata su mio padre, si gira, mi guarda, sta piangendo... mio padre respira.. Chiedo cos'è successo.. la pressione sta calando, non c'è più molto da fare.. è solo questione di tempo.. ore, minuti, non lo so... Improvvisamente mi rendo conto che sarò lì presente in quel momento.. la cosa non mi fa più di tanto effetto, non l'avrei mai detto.. Mia sorella prega, mi invita a pregare.. io quasi mi innervosisco.. odio i rituali, le cose non sentite.. preferisco fare qualcosa che mi sembra utile, anche se forse non lo è, non più.. gli prendo la mano.. gliela terrò fino alla fine senza mai lasciarla.. se anche c'è una minima possibilità voglio che senta fisicamente la vicinanza... Rimaniamo lì e il tempo passa.. l'ossigeno sempre attaccato.. il respiro sempre più alto, il torace si muove sempre di meno... e il tempo passa.. io rimango in piedi tenendo la mano.. un'ora... una seconda.. le gambe fanno male.. vorrei potergli dare attraverso la mano tutta l'energia necessaria a continuare a vivere, ma non si può... Ogni tanto mi avvicino per dire qualcosa nell'orecchio.. è un piccola fortuna, quella di poter dire tutto quello che si ha da dire, non sempre capita... ai baci risponde automaticamente con leggerissimi movimenti delle labbra... Rimaniamo lì intorno... non ho voglia di stare vicino a nessuno, di abbracci, consolazioni... solo di tenergli la mano... Ogni tanto entra qualche infermiere... passano le nove... l'addome si muove sempre meno.. passano le dieci... lo saluto un'altra volta.... "ciao il mio papà"...

Arrivano le 10.25.....

 
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DOPO

Post n°13 pubblicato il 21 Giugno 2009 da the_jolly_joker

. l’uscita dalla stanza, andare avanti e indietro per il corridoio… le telefonate fatte, quelle ricevute..

. tornare a casa, andare prima in Comune per i preparativi… poi in Chiesa per la messa… dover parlare col parroco, descrivergli com’era, parlargliene, a lui persona sconosciuta a cui proprio non sentivo di dover dir nulla

. il pomeriggio a casa… telefonata… sms… una visita… la giornata che non finisce mai… se ripenso alla telefonata non mi sembrano passate 12 ore ma una settimana…. ancora telefonate, al parroco per il funerale e la sepoltura… poi la scelta della foto da pubblicare… le due righe da scrivere…

.il giorno dopo.. ancora telefonate, gli avvisi ai parenti e alle persone più vicine per l’ora della cerimonia….. quel giorno mi viene voglia di scrivere..

.il giorno successivo.. la visita alla camera mortuaria, la decisione di chiudere, di non renderlo visibile.. l’arrivo delle persone, i saluti… molte persone non conosciute che si presentano.. uno lo riconosco, un suo paziente fin da quando ero piccolo, anzi, da molto prima… altri ancora.. il meccanico, un restauratore… e diversi pazienti, che si presentano e lo ricordano.. Fa caldo, e il vestito nero lo rende ancora più insopportabile.. Si va in chiesa.. l’arrivo… la chiesa non è grande ma è piena, lo percepisco con la coda dell’occhio anche se ho lo sguardo fisso avanti.. tutti gli occhi puntati addosso, sensazione orrenda.. lo sguardo avanti, solo avanti… Inizia la messa.. fa caldo, dopo dieci minuti già un caldo insopportabile.. la predica del parroco, la citazione di un passo, la menzione di chi ha fatto del bene quasi senza rendersene conto.. un bel passo, molto adatto…. Finisce la messa, usciamo dalla chiesa.. e come in un film, dopo dieci secondi inizia a piovere, all’inizio piano, poi sempre più forte.. faccio in tempo a salutare poche persone, alcune non mi aspettavo di vederle.. poi tutti corrono a ripararsi, sono zuppo.. si aspetta qualche minuto ma poi il corteo deve muoversi.. corriamo alla macchina, ci muoviamo.. la gente ci saluta, ognuno dal suo riparo, noi meccanicamente ricambiamo.. Dopo un paio di chilometri la pioggia cessa.. detta così suona quasi incredibile..

.tornati a casa, nella buca delle lettere un biglietto di condoglianze.. scritto a mano, un po’ sgrammaticato ma molto bello.. “mi spiace, una persona davvero semplice.. tante condoglianze”.. la firma, un nome mai sentito.. poi veniamo a sapere di un signore anziano, andato prima in un bar a informarsi con urgenza sul nostro indirizzo.. poi visto piangere e piangere, fermo davanti al portone di casa.. Lo andiamo a trovare, ma quel giorno io non ci sono.. mi riferiscono di una persona sola, in una casa piccola, anche lui suo paziente anni fa.. ha letto la notizia sul giornale e ha voluto scrivere quel biglietto… il biglietto l’ho fotografato, ogni tanto lo rileggo...

 
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Post n°14 pubblicato il 02 Luglio 2009 da the_jolly_joker

Oggi, un anno fa..... la telefonata, la corsa in ospedale....

 
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Ci'

Post n°16 pubblicato il 28 Dicembre 2009 da the_jolly_joker

Ciccio, 35 anni... 100 kg... e un pacchetto di sigarette al giorno... come pure i 60 arrosticini in una sola sera...

L'invito dell'anno scorso in Sicilia per il ponte del 2 giugno per farmi distrarre un po', dopo 4 weekend di vai e vieni a casa e in ospedale.. All'aeroporto, in coda per l'imbarco arriva la telefonata che fa saltare tutti i piani.. io non parto, devo tornare a casa.. lui non dice niente, Ciccio-Bruto,... guarda per terra e ci rimane malissimo.. mi saluta e mi fa gli auguri.. ma vedo che c'è rimasto malissimo per me.. gli dico che sarà per un'altra volta...

A Natale gli auguri, un sms di insulti e sfottò perchè io e il pelato ce ne siamo andati senza salutarlo..  io che gli rispondo che lo amo lo stesso come il primo giornoe lui che mi sfancula..

Stanotte... l'infarto... ha portato via lui, il "ciccione maledetto" che con la sedia spingevo sempre da dietro contro il tavolo per schiacciargli la pancia, e tutta la tua piotta.. Adesso, dopo.. non c'è niente.. il nulla

ma i ricordi rimarranno tutti Ci'  

 
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