Guarini - antagonista del Tasso, tanto quanto suo amico - mostra e svela attraverso versi ironici e malinconici i bagliori rinascimentali con una delicatezza assai particolare e maliziosa chè, ai nostri giorni, può apparire semplicistica e tenue.
Ma leggendo tra, ed oltre le righe, si manifesta il grande retorico: il Maestro Guarini che, con parole sfrontate ed audaci, conquista e diletta.
Caravaggio, spudorato e sanguigno, parla del suo tempo con immagini forti, senza pietà, senza nulla togliere alla cruenza dell’epoca.
Nutre lo sguardo, mai sazio, con incantevoli balenii di luci ed ombre.
Le scene sono reali, si vivono.
Senza respirare si sente l’odore del pane e del sangue. Il freddo che taglia le labbra nelle mattinate livide dell’inverno che appare.
Il giovane Amore sorride, con le fossette alle guance, in un movimento, classico dell’infanzia, tenero ed impudico. Le ali nere, quasi a voler fissare l'attenzione sull'ombra di una passione ben più forte della fanciullezza.
Ma Lui, Lui, è pur sempre Amore. Splendido.
Mandorla inzuccherata
Un cibo di fuor dolce e dentro amaro,
donna, voi mi porgeste,
quasi a dir mi voleste:
«Gusta e impara a saper che tale i' sono».
Ma se la donatrice
si de' gustar, come si gusta il dono,
deh perché non mi lice
prima assaggiar quel ch'è dolce in voi?
Ché dolce mi saria l'amaro poi.
(da Rime, XVIII)