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Post n°158 pubblicato il 05 Agosto 2008 da totototo2007

Lo sceriffo di Nottingham senza Robin Hood


 Mafia, terrorismo, corruzione, teppismo, droga, delinquenza. Parole terribili ma che non nascono del nulla. Certo c’è anche la mente contorta, esiste anche chi si drogherebbe in qualsiasi società o che sarebbe-comunque ed ovunque- delinquente . Ma sappiamo che normalmente non è così. Nell’ottocento i briganti erano prodotti da una società ingiusta, crudele, senza speranze. E’ bastato aprire un varco alla speranza di cambiamento ed il brigantaggio è venuto meno ! Quando una sola persona sceglie di vivere fuori delle regole e dei valori condivisi c’è probabilmente qualcosa di patologico . Quando a vivere fuori delle regole sono milioni di individui c’è qualcosa che non va nella società. E’ una spia che si accende, ed in caso nessuno la noti, si andrà trasformando in incendio. Il terrorismo non è nato nella mente di Renato Curcio, ma dalla guerra fredda, dalla convinzione che si stesse combattendo una guerra tra mondi contrapposti. Il Vietnam, il Cile, la guerriglia del “Che” erano indizi di questa lunga trincea che, nella mente di molti, separava un mondo giusto da quello ingiusto. Era il momento di scegliere ! I terroristi, almeno la parte più consapevole e politicizzata, avevano la convinzione di battersi per una causa giusta, per dei grandi ideali. Si sbagliavano, non era così,ma un’intera generazione avrebbe potuto smarrirsi dietro la follia terrorista. Si dice che i marinai fiutino la tempesta quando ancora il mare è calmo. Io non sono un buon marinaio e vorrei sbagliarmi, ma ritengo che dietro la bonaccia si prepari la tempesta. Io credo nell’uguaglianza degli uomini ma , ormai da molto tempo, mi accontenterei d’una uguaglianza relativa (ma sostanziale) dal momento che l’uguaglianza vera, come dimostrano drammatiche esperienze del passato, non è storicamente a portata di mano. L’esperienza del socialismo reale dimostra che grandi ideali hanno generato modelli di società iniqui e , spesso, peggiori di quelle appena demolite. La violenza genera violenza e da essa non è mai venuto nulla di buono ! Tuttavia la ricchezza smodata e senza confini, il potere, i privilegi,non possono essere sbattuti in faccia alla povertà ed alla sofferenza. L’ostentazione d’un potere smodato è un oltraggio per quanti quel potere iniquo subiscono ! La ricchezza si va concentrando-sempre più- in poche mani. In Italia una sola persona guadagna più di tutti i lavoratori calabresi messi insieme. Ma non basta ! Infatti si tratta d’una ricchezza- non sempre, frutto di impegno e di intelligenza- non usata con sobrietà, con misura, con un po’ di giusta vergogna, ma scaraventata contro ragazzi che lavorano per 500 euro al mese, ad agricoltori che non arrivano alla fine del mese, a pensionati- che dopo una vita di lavoro- percepiscono pensioni da fame. Tale atteggiamento non potrà non avere conseguenze.Da un lato una sfavillio di luci, ambienti da mille ed una notte, privilegi di stampo medievale, dall’altro un impoverimento progressivo, una vita senza certezze e senza speranze. Berlusconi è una persona di eccezionale intelligenza ma, nell’attuale momento politico, è l’espressione più significativa di questo mondo. Un mondo in cui ai “vincitori” è concesso tutto: un’altra giustizia, un’altra morale, una diversa qualità della vita. Una specie di incarnazione del mito del “superuomo” del terzo millennio. Forse rende meglio utilizzare le categorie dell’antica mafia esposte nel “ Il giorno della civetta” . Ricordate il vecchio capomafia Don Mariano come classifica le persone ? Ci mette al primo posto l’“Omini” mentre all’ultimo colloca i “quaquaraquà” gente insignificante , da non tenere in considerazione alcuna, infimo gradino della società. Poteva sembrare la brillante trovata d’uno scrittore di eccezionale intelligenza come Leonardo Sciascia. E’ diventata una filosofia di potere che trova sempre nuovi adepti. Ma chi si oppone a “Berlusconi” ? Le lotte tra poteri o tra le diverse fazioni all’interno di esso è lotta per il dominio sulla gente !Non cambia niente se i magistrati avranno più potere , oppure se al posto di Berlusconi avremo Prodi, perché nessuno mette in discussione la filosofia di fondo che impregna la nostra società! A piazza Navona qualche settimana fa non c’era un pensiero alternativo . Piuttosto quelli che bussano al portone di Berlusconi e vogliono entrare. Attaccano l’uomo ma resta in piedi il modello di società che Egli impersona. Sono aspiranti Berlusconi. Io non mi appassiono per i rapporti tra il primo ministro e la Carfagna. Anzi, direi che mi sento solidale con la signora Carfagna insultata per scelte che non riguardano nessuno oltre che se stessa. Nessuno vuole cambiare seriamente questo modello di società. La lotta, ormai, si va caratterizzando sempre più come uno scontro per il dominio su di essa. Così si smarrisce la speranza di cambiamento, crolla la fiducia in un futuro migliore. Si opera la scissione nella società o con la società I “quaquaraquà”- che tali non sono- pensano di risolvere individualmente il proprio problema : c’è chi diventa “ndranghetista” nella speranza di diventare “omu”; chi ruba perché il denaro è ilil valore assoluto, il totem a cui bisogna inginocchiarsi, perché è quello che- secondo i più- praticamente fanno tutti coloro che lo possono fare tanto “legalmente” che in maniera furtiva; chi si droga così non ci pensa più; chi si chiude nel proprio edonismo e chi nella propria casa a vedere l’isola dei famosi o il grande fratello. Infine c’è chi farà la scelta di utilizzare la violenza come arma di lotta politica. Violenza contro violenza facendo il gioco dei ceti dominanti. Ecco il grembo che si appresta a generare mostri. Solo la speranza può disinnescare la miccia accesa. Solo la possibilità concreta di cambiare-sia pure a piccoli passi- questo mondo può riportare il confronto sul terreno giusto. L’Italia è il paese in cui ci sono più forze dell’ordine dell’intera Europa, più magistrati. Si pensa di risolvere il problema con la repressione. Stolta illusione. Non si possono rispettare per lungo tempo le inique leggi dello sceriffo di Nottigham . Solo un Robn Hood “collettivo”, capace di un credibile progetto di cambiamento, in grado di assorbire l’ansia di giustizia della gente normale potrà far crescere il Paese e ridare forza alla speranza !

(04.08.2008)
Ilario Ammendolia
 

 
 
 
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