Creato da: enaai il 02/11/2012
Cosa c'è nella prossima ora come nella proxima centauri: I misteri che la morte lascia come tali.Perchè si vive nel nostro modo e Dio è un fatto democratico?.

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Imbarazzi

Post n°13 pubblicato il 17 Dicembre 2013 da enaai
 
Foto di enaai

" E allora?"
" Beh, in effetti qualcosa c'è, anzi manca. Si tratta di una rotella dentata di vecchia concezione e ormai fuori produzione. Mi dispiace ma dovrà rassegnarsi a convivere con questo meccanismo che ogni tanto s'inceppa e gira su se stesso fino a che poi riprende ad andare avanti. Ma stia tranquillo, nulla di grave, se ne stia quietamente da solo e isolato; nessuno se ne accorgerà. Al massimo se ha voglia di parlare, parli con se stesso"
" Ma dottore, la tac evidenzia non una mancanza ma una presenza in più. Non vede quel profilo a forma di stella puntuta?"
" Ma no, quella è solo un'interferenza senza importanza, stia calmo, prenda queste pastiglie di sublimato corrosivo anti stress e passerà tutto."
Una settimana dopo.
"Allora mio caro, tutto a posto?"
" Per nulla, ho preso il sublimato che mi ha gasato come non mai, e allora mi sono detto ^ dai prova ^ ma ho ricevuto un treno addosso, che poi ha fatto retromarcia come un t.i.r. e mi è ripassato sopra. Non solo la stella è ancora lì, ma adesso vedo e sento un firmamento intero."
" Ma mi dica da quando ha l'impressione di vivere con una stella incorporata?"
" E' da molto, non dico da bambino, quand'ero senza denti come adesso, ma da quando ho cominciato a smarrirli per strada."
" Ma come se n'è accorto: Chiedo perché sono sempre convinto si tratti di uno sbalzo di tensione elettrica durante la tac."
" Ecco vede che adesso ragioniamo, è proprio un problema di tensione. E' cominciato quando messa una mano sul cuore, forse perché batteva un colpo sì ed uno no, ho sentito una scossa tremenda. Da allora la cosa si è ripetuta in modo esponenziale, e non è più cessata."
" Vediamo se ci sono casi in letteratura, un attimo consulto gli annali medici."
Dopo mezzora.
" In effetti sono riportati casi antichi. Siccome era gente che rompeva nell'antico Egitto erano addetti ad issare i massi delle piramidi, per troncarne il fiato. Alexander the Great li usava per allenarsi al taglio del nodo gordiano, Cesare li mandava contro Obelix, l'Impero al Colosseo per sfamare i leoni e le tigri, durante le Crociate non potevano arricchire il monte di Venere delle donne con la cintura ma dovevano indossarla essi stessi, nelle guerre venne l'abitudine di mandarli in prima linea con il fucile scarico e la baionetta spuntata: Divennero gente tuttofare, dal coro delle voci bianche, alla residenza vicino ai primi impianti nucleari, alla produzione di eternit e di prodotti montedison: In Giappone insegnavano con l'esempio l'harakiri ai nobili e militari. In Scozia potevano bere solo acqua al costo di 10 sterline al l/. Ora da noi li mischiano con gli arrivi, non turistici, dall'estero a Lampedusa e se le ronde passano si pensa di obbligarli a girare di notte con aria assatanata per i parchi cittadini. Pare che la prossima mossa sia una condanna a 11 anni vis à vis con silvio e alcuni lustri con piersilvio. Nel frattempo la prassi ha consolidato il fenomeno come étoilite acuta-cronica, da un suggerimento giunto da napoleone, nel corso della campagna di Russia, ove a causa del cielo sempre coperto non si vedeva una mazza e costoro pareva continuassero ad avere visioni stellari.
Lei però ha un'aria pacifica e vorrei evitarle questi piccoli contrattempi, la raccomanderò ad una collega psicoterapeuta che ha messo a punto un piano antistar"
Alcuni giorni dopo."
" Si accomodi pure."
Imbarazzato per il tema ero però curioso di conoscere il sistema anti stella, anche se ero pure preoccupato in quanto era l'ètoilite a riempire i miei giorni e le notti, altrimenti vuoti come il preservativo di uno con l'aspermia, pur se ero disposto al sacrificio per far dimenticare, a chi se ne lamentava, ruote e carri,
" Noi siamo pratici, esordì la professionista esimia' e se ogni ciclo di stelle naturali è miliardario in anni, quelli delle stars terrene sono ben diversi. Uno non si deve fossilizzare sulla immutabilità estetica e mentale ma approfondire."
Uscii con in mano i calendari format Pirelli senza veli di Margherita Hack e della Levi Montalcini. La prima esperta di stelle e meno di estetica, l'altra più a modo ma privata di sostanza dal lungo corso della vita.
Che fregatura, se l'obiettivo era convincere della caducità delle stelle, con gli esempi proposti, in modo da sbriciolarle fino alla perdita di ogni sembianza e anche consistenza mnemonica, devo dire che il progetto, finanziato UE, per la tutela delle minoranze e la riabilitazione dei vecchi caproni, con me era un fallimento.
La mia stella è contemporaneamente un corpo ed un'idea, un concetto, incorruttibile, una puledra che lancia nel vento le sue forme e la sua criniera, il profilo colorato di unicità, il viso bellissimo e dolce, il vezzo di una coda che ondeggia a spettinare scie d'aria ammaliante..
Ma che dico? La depressione e lo sconforto sono sotto ogni cosa. Che imbarazzo, pensavo a Lei senza forse lavoro, o ridotto nei giorni, ed in punta di piedi avevo cercato un qualcosa che potesse servire senza apparire. Venerdì non avevo potuto e sabato volevo solo che intuisse che non m'ero scordato, che l'avrei fatto lunedì, anche se era pure scusa per sentirne la voce, sapere qualcosa.
Ma non sapevo com' erano davvero le cose e che, data la situazione che mi pare lei m'abbia fatto capire essere abbastanza diversa, non era il caso anzi l'imbarazzo che sentivo io era certamente, in questa prospettiva, più suo. Penso che abbia tentato di dirmelo con dolcezza altre volte ma mi ha trovato sordo e imbucato in uno sciocco orgoglio. Così mi sono trovato sotto il treno, rosso di vergogna, steso a terra da un doppio uppercut. stupido stupido stupido, come sempre..............

 
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una goccia d'acqua fresca tra le sinapsi in un torrido pomeriggio d'estate

Post n°12 pubblicato il 01 Luglio 2013 da enaai
Foto di enaai

Quando la gente corre attorno al pozzo che scappa, le nuvole inquiete mandano barriti modulati. Sullo sfondo gli alberi abbarbicati in un abbraccio flettono i rami e i marenghi d’oro appesi mandano baci al sole della notte. Ogni orma che rende rauco il respiro delle scommesse porta incauti segni di giovinezza intenti a spendere spiccioli come se avessero valore di diamanti. Nel versante oscuro dello studio l’insegnante appende camicie colorate di stanchezza, non ha il fiato che profuma come il pergolato della sua fantasia. Tutta la notte si maschera con giornali abbandonati da giraffe svettanti sui grattacieli della ipocrisia e illumina di buio generoso i manifesti galleggianti nell’umidità della paura. Ogni giorno che passa un desiderio cessa di esistere e un sogno spegne con il soffio dell’inerzia tutte le candele della chiesa. Ma assieme alla sua ombra anche le gambe di una sedia mandano lampi di assuefazione al registro dei voti; ogni classe osserva i resti della sua anima vagare sui nudi soffitti della lotteria dell’esistenza che abdica. Il pensiero è libero di correre come un pazzo nei campi minati della sua infermità e trascina con sé le ginocchia ossute della costrizione. Ogni contenuto allunga le sue mani senza dita e dal buco della serratura lo scrutano sorridenti i guardiani delle ville e gli angiomi della società. Le nuvole in cielo passano lasciando un’ombra leggera sui tetti che hanno accolto come amanti le piogge della storia ed ora osservano il pigro crepuscolo del sole trafitto dalle antenne parlanti. Ma chi è mai l’oscuro dominatore dei giorni? Forse nessuno sente la sete che invecchia senz’acqua e nessuno avverte la gioia di essersi perso nei meandri dell’aria condizionata. E i sentimenti non rotolano più nelle aie come chicchi di grano fatti schizzare dal becco di variopinte galline. Non c’è ombra di palingenesi e la passiflora si stinge senza vergogna nell’olocausto del conscio. La civiltà è un cantiere perenne che costruisce noduli degenerativi e consegna loro l’ordine della giarrettiera. Nel frattempo la nostra corsa verso l’inesorabile destra continua senza soste. Quando l’uomo decise di pensare puntò senza esitazione verso quella direzione; del resto come in una strada a senso unico non aveva altre alternative. Se prendiamo la scala degli elementi vi troviamo una speculare evoluzione umana. All’inizio il primo uomo, solo, era un essere incompleto e instabile come il protone di un atomo di idrogeno rimasto senza elettrone. Quando questi arrivò fu accolto amorevolmente ma messo un po’ discosto a girare attorno al principale, padrone e schiavo del suo livello di destinazione e competenza energetica. Nella evoluzione da una struttura semplice ad una progressivamente più complessa, si ripercorre in crescendo tutta la scala degli elementi. Il numero dei livelli energetici aumenta come la loro distanza dal centro, aumenta anche il loro diametro, e di conseguenza la ipotetica capienza. A bilanciare la situazione il nucleo centrale, che deve conservare intatto il peso e la forza della posizione, aggiunge postazioni proprie in modo che l’equilibrio complessivo del sistema rimanga inalterato. In questo modo si perpetua lo statu quo ante, che vede sempre il centro elitario, che si rinnova quasi per cooptazione, racchiuso come in un fortino e all’esterno cerchi degradanti, sempre più lontani e più grandi, perennemente in lotta per restare nel sistema che essi stessi sostengono con crescente fatica, ma che rimangono complessivamente ai margini di ogni decisione . La cosa che distingue i cerchi fra loro è la capacità economica migliore per quelli verso il centro e ovviamente decrescente per quelli orientati verso l’esterno. In realtà sono molti gli elementi di distinzione ma quando esiste quello economico è assolutamente inutile parlare degli altri che sono tutti derivati e, contestualmente , proprio ad esso, alla sua sopravvivenza e superiorità, funzionali. Tutto gioca a favore del ricco che facilmente troverà nella sua ricchezza un elemento di potere. Siccome poi è inevitabile che come esiste una base che sostiene esiste di conseguenza un vertice, su questo vertice si troverà sempre e comunque qualcuno. In una società anche molto complessa esiste una base sola ma la parte superiore avrà sicuramente una serie di rilievi che sono a loro volta base e sostegno di proprie elevazioni. Ogni elevazione culmina con un vertice. Accanto alla ricchezza e potere esiste anche il potere del governo che ovviamente non poggia in modo diretto sull’intera base, ma in modo concreto si avvale di quella che ha consentito la sua esistenza e di conseguenza la facoltà di estendere il comando su tutti. Tutto il nostro pianeta è un magnifico esempio visivo, una trasposizione completa anche degli aspetti cromatici e grafici, qualitativi e quantitativi della configurazione sociale ed economica della civiltà terrestre. Il globo terracqueo è di una incantevole semplicità interpretativa. Gli oceani coprono i due terzi della Terra, sotto di loro la maggioranza della gente vive senza contatti, senza interazione con la base viva della crosta terrestre emersa. Il mare li copre per nasconderne quasi l’esistenza, più ancora che fungere da barriera divisoria. Sono i paria, gli iloti, in genere i nessuno. Vivono anch’essi sulla crosta terrestre ma quella che già è sommersa e oltre le piattaforme continentali degrada fino agli abissi sottomarini. A volte può succedere che riescano a dare sostanza alla loro disperazione e sfogo concreto a tutte le cose che hanno dovuto soffocare in sé. Come eruzioni e maremoti che tentano di giungere alla superficie e l’unica arma che posseggano è il numero e la forza della disperazione.

 
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la foto prima

Post n°11 pubblicato il 23 Giugno 2013 da enaai
Foto di enaai

come chiamare definire quel nasuto sperone di roccia............

 

la montagna che ride...........

ll monte che starnuta............

il profilo che sbadiglia.............

 

forse quello lassù, in entrambi i casi, mi terrebbe col fiato meno sospeso se stesse aggrappato al pelo di un cavallo selvaggio o di un toro infuriato nel bel mezzo di un rodeo....

 
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La carne

Post n°10 pubblicato il 23 Giugno 2013 da enaai
Foto di enaai

La gelosia della carne

Invecchia la carne sulle mia ossa,
gli occhi sbiaditi dagli anni.
Giganti del passato,
gnomi del futuro.
Se all'ora che passa
il leone più non ruggisce
l'inganno ha circuito la memoria
e già fatica a lusingare il domani.
Ogni sonno che viene richiede una preghiera in più
per ritrovare al risveglio
un'ora nuova, un sogno, un'ansia, un'emozione,
una semplice cosa.
Ma i venti soffiano sui miei capelli radi e lunghi
come stracci sfilacciati,
sbandati nell'aria con cui li tesso
per farne inesausti pensieri.
Poveri fili rosi e snervati dal tempo.
Ogni volta persi in una trama che sbadiglia nell'aria.
Io passo cieco e assorto tra le cose,
portando sotto il braccio il libro della vita.
Un piccolo volume, un capitolo, una pagina, una parola.
"Fine", perché l'inizio non ricordo.
Sfilano mucchi di calendari
girati ogni tanto dal tempo.
Vuote pagine di mesi ed anni.
Solo il petto, più ancor che la mente,
può forse trovare una storia.
Un poco di sé, ma tanto di non riconosciuto.
Quasi ripudiato.
Corse nel vento libere,
e tanto spalare sabbia dai mille ingranaggi della vita.
Amore, odio, indifferenza, azione, inazione
Vivere da vivo e da morto.
Specchiavo i miei occhi nei suoi,
assaporando la carnosa morbidezza
delle sue cosce stese sulle mie,
stretti su una sedia in cima al mondo.
D'improvviso uno squillo la scioglie,
parole allegre, complici altrove,
e perdo il mio mondo.
Strumento di sostegno e sensore
dell'anima, in bilico
sulle impercettibili vibrazioni
che una carica inconscia,
in divenire su e giù per il filo della memoria,
porta alla pelle stretta sull'informe.
Giocava con me facendo giocare un inconsapevole altro.
Titillava col piede, come un'appendice tattile.
Era il suo mondo, la sua fiaba e la fine della mia.

 

 
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senza punteggiatura

Post n°9 pubblicato il 20 Giugno 2013 da enaai
Foto di enaai

Senza punteggiatura
Camminare viaggiare studiare leggere guardare visitare incontrare parlare sentire ascoltare comprendere pensare parlarsi guardarsi sentirsi dialogare scegliere decidere valutare
Soli con altri sapere che si è soli e con altri
Cultura è tutto questo(?)
Allora è fatta di un giornale o meglio due un libro due libri una rivista un disco un film uno spettacolo un teatro una mostra un concerto un museo internet tv cellulari una passeggiata una gita un viaggio un week end una pizza un filetto un piatto di pesce un bicchiere di vino un locale una bevanda per te ma anche da offrire una alcune tutte ogni giorno o settimana o mese o anno a qualcuno moglie figlio mamma amico o alla prima persona che incontri nel vivere con la quale simpatizzi d'istinto dipende
Ma per tutto questo serve vestirsi, farsi la barba andare dal parrucchiere andare qualche volta dal pedicure avere una macchina delle scarpe per camminare sulla moquette o su di un sentiero sterrato mettersi un profumo una crema del tempo come o più ancora che pane latte pasta una casa un mutuo delle bollette il condominio tarsu
Io non so quel che guadagnano gli altri
Pare che di irpef mediamente paghiamo ottocento euro al mese noi i 42 milioni che parlano di tasse con lo stato
Ma se ben ricordo si legge pure che il reddito medio è sui sedicimila lordi
Qualunque sia la cifra esatta sono misteri quello che ciascuno guadagna davvero
So quello che ho e guadagno io almeno credo perché se una volta ero colto adesso non lo so ma forse non lo so perché sono ignorante o perché più si sa e meno si sa
Ma la gente sembra molto colta
C'è un sacco di roba in giro
Anche un sacco di gente che gira
Mi gira la testa
La tv e i giornali parlano sempre di crisi
Parlano anche di molti che non lavorano
Anche di gente che lavora ma è contenta se arriva a mille al mese
Ancor più contenta se arriva così anche al mese dopo alla stagione dopo
Oggi vado al bar
Con un caffè leggo pure il giornale che vi trovo e guardo la gente che gira e faccio il mio pieno possibile di cultura quotidiana
Quanto costa un poco di cultura
Dicono che la cultura è libertà
La nostra Grande Legge dice che siamo tutti uguali quindi liberi
Mi gira ancora la testa
In giro non fai un passo senza sentirti un'altra cosa
Le tasche vanno in giro se sono piene di euro perché te li chiedono se vuoi fare il libero
Mi sembra che un sacco di gente uguale sia in giro
Ma allora sono pieni di euro e libertà
Ma non è possibile qualcuno bara
Tv e giornali Cgia Banca d'Italia Istat finanziarie del credito al consumo dicono dicendo le cose in generale che io ho un reddito che si colloca fra quelli alti
Un anno fa la mia pensione era ventisettemillesima in una tabella che di cinquecento in cinquecento euro frazionava da oltre tremila euro mese a meno di cinquecento tutte le pensioni d'Italia
Ho calcolato il netto ma ancor oggi non so se quella tabella intendeva invece lordo Interrogativo che mi pongo sempre ogni volta che si parla di stipendi e redditi
Che abbia letto o calcolato male causa analfabetismo di ritorno
Ma sono pochi e spesso nascosti i non liberi e non uguali
Saranno un milione due cinque otto ma gli altri cinquantadue si vede che è vero che girano comprano spendono
Ma si parlava di cultura e questi cinquantadue sono tutti colti o un misto di colti di modaioli di gente che riesce a tirare fuori soldi come eta beta perché solo il dieci per cento potrebbe davvero avere tanti soldi in tasca ma il dieci per cento sono sei milioni due milioni di nuclei famigliari
Infatti sei non sono cinquantadue
Ci sono dentro anch'io comunque negli otto milioni
Ma non può essere
Ma allora se non può essere posso permettermi tre giornali tre libri una cena al Pescatore un giro ai tropici una giacca dal sarto una Bravo se non la Maserati di Letta
No non più
Caffè giornale tv
Due tre anni or sono Napolitano aveva detto che i diritti e dell'uomo e del cittadino sono ancora troppo dichiarazioni solo scritte sulla Costituzione e poco realtà
Qualcuno bara
Secondo me c'è un sacco di gente coi soldi
Molti di più degli operai precari veri pensionati sotto i millecique duemila netti disoccupati cassintegrati neo schiavi della globalizzazione e della clandestinità dei quarti e quinti o sesti livelli o insegnanti a milleduecento euro netti call centristi a ottocento
Insomma son tanti che guadagnano molto più di quel che dicono
Nero evasione elusione clientelismo sprechi ma forse il tizio al governo ha predicato bene su nero evasione l'osare tanto non vengo a cercare te trovando molti
O son tanti o son bravi tanti a fare i soldi senza farlo sapere
Ma allora ditelo che il pil è di tremila miliardi non la metà
Che ogni famiglia due tre quattro persone per essere almeno formalmente libera e uguale deve guadagnare quattro seimila euro netti mese
Con quel pil i soldi ci sono

 

 

 
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