Creato da l.UomoDellaSabbia il 05/10/2005
l'Uomo della Sabbia così ti chiamavo tu eri l'Uomo della Sabbia tu hai fatto il castello un castello bellissimo crollato spazzato via no non ancora perduto niente è ancora perduto

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Post N° 24

Post n°24 pubblicato il 21 Novembre 2005 da l.UomoDellaSabbia
Foto di l.UomoDellaSabbia

... e questi sono la rivelazione dell'anno, nel mio personalissimo cartellino.

Amorphous Androgynous. Filiazione diretta - o meglio alter ego, o più precisamente diversa incarnazione - dei Future Sound of London. Tre dischi, diventati poi cinque, per la fissa dei remix e delle rielaborazioni.
Musica indescrivibile nel suo complesso, nel suo essere riconoscibile e descrivibilissima passaggio per passaggio: le radici techno del gruppo madre, con l'ossessività percussiva che si addolcisce nei toni dei Massive Attack più abbordabili (quelli della Unfinished Sympathy); il mellotron di Strawberry Fields Forever e altre piacevolezze beatlesiane; sitar e tabla per precise suggestioni indiane, che si colorano di Donovan all'arrivo di flauto e acustica; space rock progressive dei mid-70, con tanto di organo Farfisa esile esile ma preciso preciso; melodie e atmosfere svagate ma sempre un po' inquitanti alla Tortoise; l'incalzante ossessività ritmica dei Porcupine Tree, che si tramuta nella musica ripetitiva di Terry Riley; un canto vagamente alla Robert Wyatt; e per finire una tromba melodica alla Miles Davis più ispirato, e forse filtrato da Mark Isham.

Di tutto, insieme, in un pastiche sonoro gradevolissimo, dalle sonorità pulite, affascinanti, sempre sorprendenti nel loro essere per l'appunto conosciute e riconoscibilissime.

Da ascoltare, assolutamente.

 
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