Creato da l.UomoDellaSabbia il 05/10/2005
l'Uomo della Sabbia così ti chiamavo tu eri l'Uomo della Sabbia tu hai fatto il castello un castello bellissimo crollato spazzato via no non ancora perduto niente è ancora perduto

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« Messaggio #30I quattro cicli »

 

Post n°31 pubblicato il 30 Dicembre 2005 da l.UomoDellaSabbia
Foto di l.UomoDellaSabbia

Quando leggo che gli esponenti di una parte politica, religiosa o culturale molto caratterizzata esaltano (o al contrario condannano) un'opera, divento subito sospettoso.
Nel suo blog, Sandali racconta dei dubbi circa i significati più o meno reconditi di "Narnia", almeno relativi al film, che peraltro non ho (ancora) visto, mentre ho iniziato da (troppo) poco la lettura del primo dei romanzi.

Il punto non è comunque la pertinenza delle osservazioni, quanto una questione di merito generale. Trovo che quello di trovare significati simbolici diretti, allegorie esplicite, rimandi e richiami immediati, ad un'opera narrativa non sia un buon metodo.
Intanto perché, anche ammesso che l'autore abbia voluto creare un'opera a forte contenuto ideologico, il valore di essa - e la sua durata nel tempo, particolare non secondario - lo trascende, aprendosi e concedendosi a interpretazioni diverse, sfumate, contradditorie, perciò fertili, proficue. Il grande romanzo è quello sul quale c'è sempre qualcosa da dire, e che ha qualcosa da dire da tutti. Senza contare il fatto che di norma si può leggere anche il Mein kampf senza diventare automaticamente nazisti. L'intelligenza del lettore è sempre migliore di quella dei critici unilaterali, è un fatto. Altrimenti, non esisterebbe una cosa chiamata letteratura.

Poi, certo, se i neocons esaltano il film, qualche motivo l'avranno, ma volendo si fa sempre abbastanza presto a far diventare una qualsiasi cosa qualunque altra. E di norma, più la lettura è unilaterale, diretta, univoca e priva di sfumature, meno vale.
E le interpretazioni dei neocons, francamente...

Ma poi c'è la faccenda dei quattro cicli, elaborata da Borges, la quale ci insegnato che "quattro sono le storie": la storia di un forte città assediata - Troia, che diventa paradigma di ogni conflitto; la storia di un ritorno a casa - Ulisse; la storia di una ricerca - il Graal; e la storia del sacrificio di un Dio - Cristo.
Un tempo mi divertivo a ritrovare le concordanze in ogni film che vedevo, e in ogni storia che leggevo. E le ho trovate sempre, a partire da Titanic e dal Soldato Ryan (il sacrificio di due dèi...).
Messa così, anche la storia di Narnia pare avere un altro colore, no?


 
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