Creato da l.UomoDellaSabbia il 05/10/2005
l'Uomo della Sabbia così ti chiamavo tu eri l'Uomo della Sabbia tu hai fatto il castello un castello bellissimo crollato spazzato via no non ancora perduto niente è ancora perduto

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« Messaggio #26  »

Post N° 27

Post n°27 pubblicato il 13 Dicembre 2005 da l.UomoDellaSabbia

I Greci avevano una divinità o un mito per ogni cosa, proprio per ciascuna, ma NON avevano nemmeno il concetto di "ambiente".
Il che dimostra in via definitiva quanto fasullo, vuoto, superfluo e dunque dannoso sia l'ambientalismo.

Il che in fondo si può dire anche di tutte le "invenzioni" culturali degli ultimi centocinquant'anni: qualunque cosa finisca in -ismo, tanto per capirci.
Prese una per una, sono anche interessanti, perché sono modi di osservare il mondo da un angolo particolare. Ma ben presto stancano, mostrando tutta la loro limitatezza: il che è ovvio, perché sono del tutto incapaci di mostrare una sola cosa sotto due luci diverse.
Così, ogni -ismo mostra tutte le cose sotto una sola luce e in una sola prospettiva.
Il che è di una limitatezza, e alla lunga di una banalità e di una noia, infinite. E del tutto inutili ad alcunché.

È come per i registratori multipista: se in ogni pista metti un strumento diverso, e sai combinare le piste con abilità e gusto, ciò che otterrai sarà profondità, vicinanza, apertura diafonica, impatto e dolcezza, e quanto di bello il suono può dare.
Pretendi invece di mettere tutti i suoni in una pista, o lo stesso suono in tutte le piste, e cosa otterrai? Un muro sonoro, piatto, ottuso, inespressivo, noioso e impenetrabile.

 
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Commenti al Post:
isotropico
isotropico il 13/12/05 alle 15:47 via WEB
Ok, posso essere d'accordo. Però due cose: [1] Se dici che un concetto è fasullo, vuoto e dannoso solo perché non ce l'avevano i greci, dimostri la stessa tipologia di limitatezza di cui ti lamenti; [2] Se hai una teoria del tutto proponicela, perché ci farebbe comodo. Se poi ne hai una che non parta dalle cose particolari (sugli "-ismi"), allora credo che sia basata su dogmi: il che, a me, tendenzialmente non piace.
(Rispondi)
 
 
l.UomoDellaSabbia
l.UomoDellaSabbia il 13/12/05 alle 17:48 via WEB
[2] ogni "-ismo" agisce nella maniera esattamente opposta: parte da un Principio Generale dichiarato Trascendente, e da esso fa discendere l'interpretazione di tutte le cose, che per questa ragione hanno una e una sola posizione possibile. È il funzionamento di tutte le metafisiche. [1] Non è fasullo "solo" perché i Greci non ce l'avevano. È fasullo quando ad una minima analisi concettuale si dimostra inconsistente, autoreferenziale, eccetera. E se gli strumenti dell'analisi concettuale nel nostro modo di pensare li hanno elaborati i Greci, e si dimostrano ancora meravigliosamente funzionanti, e persino più di quanto ce ne rendiamo conto, beh, è un fatto... :)
(Rispondi)
 
 
 
isotropico
isotropico il 14/12/05 alle 00:18 via WEB
[2] Ho capito ora cosa intendi per "-ismo": pensavo a qualcosa di un po' diverso; [1] Per come l'hai messa tu, pareva che intendessi che i Greci avessero dette tutte e sole le cose giuste... Insomma, la Fisica nel Novecento si è aperta all'indeterminismo, alla rottura delle simmetrie, ai paradossi simil-koan delle wavicles, alla teoria dell'informazione dinamica: tutte cose che cozzano un po' con il pensiero greco (almeno credo: posso sempre sbagliarmi, eh...).
(Rispondi)
 
 
 
 
l.UomoDellaSabbia
l.UomoDellaSabbia il 14/12/05 alle 15:23 via WEB
Oh, io non lo so... :) Ma di cos'è che si occupa in generale la fisica? ;))))))) (PS: E poi il Novecento ne ha prodotte di cose e cooscenze: il microscopio elettronico, gli additivi per benzina, la grattugia elettrica, l'aereo a reazione, la lavastoviglie... hai voglia! Solo che tutte insieme non ci fanno conoscere una sola virgola in più sul significato nostro, e di ciò che ci circonda, di ciò che è, che non è più o non è ancora, di quanto non ne sapessero già Parmenide, Eraclito o Platone. Anzi, semmai ce l'ha fatto dimenticare...)
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
taviel
taviel il 15/12/05 alle 16:08 via WEB
no dai, dimenticare no! tu c'hai tutto a mente... rileggendoti, mi stava venendo in mente di chiederti se potevi applicare lo stesso discorso (tutto) a.... onan-ismo.... ma poi ho desistito ricordando un vecchissimo post che argomentava sui pompini... e allora ho detto... tanto mi fotte pure stavolta!
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Mojox77
Mojox77 il 16/12/05 alle 14:13 via WEB
1)Come si può condurre un'analisi esauriente su ciò che accade oggi con categorie di 3000 anni fa e che per quanto appartenenti allo stesso popolo risultano essere variegate e molteplici? Basta riferirsi ai vari modi di intendere l'archè nel pensiero greco per capire quanto possa essere autoreferenziale qualsiasi punto di vista e non solo le teorie e i modi di intendere degli ismi. 2)Per capire cosa significava ambiente e natura per i greci bisoga comunque riferirsi ad un'epoca dove natura o ambiente veniva inteso diversamente da oggi.Physis in greco non significa solamente natura come noi la intndiamo comunemente ma significa ciò che cresce, riferendosi sia all'essere umano che alla natura o anbiente che ci circonda (animali, piante). Quindi i greci non hanno mai operato una vera distinzione tra natura-ambiente e uomo ponendo l'uomo come consustanziale alla natura.Oggi accade l'impensabile in quanto l'uomo si pone fuori dall'ambiente e indipendente da esso.Il mondo in cui viviamo è pervaso dalla tecnica che mistifica la realtà. In passato non si immaginava nemmeno di poter fare a meno dell'ambiente per vivere e la tecnica era funzionale al coesistere uomo-ambiente.
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l.UomoDellaSabbia
l.UomoDellaSabbia il 16/12/05 alle 22:25 via WEB
Per questo, il concetto di "ambiente" è un concetto che connota l'esatto contrario di ciò che crede di connotare: è un pensare "tecnico", cioè inautentico, che non tematizza a dovere l'oggetto del suo pensare, e che per questo spoglia ulteriormente l'uomo della sua umanità. Il richiamo è al pensiero aurorale in questo senso: nel senso di pensare autentico, che cioè richiama e raccoglie l'uomo nella sua essenza. Se poi si intende questo rimandare al pensare greco come mero "strumento", o peggio come anacrostico rimando, mi dispiace per chi opera questo fraintendimento. "Che cosa sia pensare", dopotutto, "ancora non lo sappiamo".
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odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/12/05 alle 00:09 via WEB
e Gea cos'era? e Demetra? e Persefone nella sua veste di Kore? erano sì concetti di "ambiente", di rispetto dei ritmi naturali delle stagioni.
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l.UomoDellaSabbia
l.UomoDellaSabbia il 17/12/05 alle 11:32 via WEB
Semplicemente, per i Greci sarebbe risultato del tutto inconcepibile un concetto di "ambiente" separato dall'uomo. Come sottolineava anche Mojox, il concetto di "natura" separato dall'uomo e contrapposto ad esso è una invenzione dell'età della tecnica. Del resto, nella sua etimologia (latina), "ambiente" è il participio presente di "ambire", cioè "che che sta intorno e a cui si tende". Che sta intorno A CHI? Niente uomo, niente natura: e la presupposizione che la "natura" abbia IN SE' inscritti tutti i suoi possibili significati è solo una fola metafisica in più.
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Mojox77
Mojox77 il 17/12/05 alle 14:04 via WEB
Purtroppo non c'è nulla di più autentico della tecnica oggi.....Tecnica deriva da arte che quindi presuppone un artista, un autore..... Autentico deriva da "ciò che ha autore certo" e la tecnica ha autore certo... l'uomo. L'uomo si differenzia dagli animali per la tecnica che presuppone l'immaginazione... L'immaginazione è ciò che fa intendere, ciò che è alla base del discorso e della peculiarità dell'essere umano che avrà sempre un punto di vista unilaterale.... La validità è assegnata dall'immaginazione, e quindi tutto ha motivo di esistere non esiste legge umana che assegni validità... Come diceva "non ricordo il nick" è tutto relativo (richiamandosi alla fisica)il logos ha finito di essere centro e ordinatore del mondo...
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l.UomoDellaSabbia
l.UomoDellaSabbia il 17/12/05 alle 22:31 via WEB
Ehm, io uso i termini "autenticità" e "inautenticità" in senso strettamente heiggeriano (Eigentlickeit)...
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odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 17/12/05 alle 20:17 via WEB
il concetto di natura separato dall'uomo non esiste nemmeno per noi, perché chi è chre concettualizza l'esistente se non l'uomo? ma che non esista una natura con dei suoi codici, mi pare una forzatura eccessiva. le leggi dell'ecosistema sono, ANZI; valide fino a ché l'uomo non interviene e le modifica. i danni sono davanti agli occhi di tutti. a cominciare dal buco nell'ozono, dall'innalzamento della temperatura del< globo, ecc.
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toorresa
toorresa il 24/03/09 alle 14:43 via WEB
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