Creato da unsoffiodipassione il 16/12/2008

Rinascere

Tutto quello che ci fa' sentire vivi e fa 'battere il cuore..

 

Educare l'anima

Post n°80 pubblicato il 19 Aprile 2010 da unsoffiodipassione
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A volte mi chiedo se sia davvero possibile educare la propria anima e renderla 

piu’ libera di imparare, conoscere e comprendere se stesi e gli altri 

piu’ aperta al dialogo e al confronto,

piu’ capace di desiderare, di immaginare e di sognare,

piu’ pronta ad accettare le diversita’ e le difficoltà

piu’ forte per combattere le paure e le ansie quotidiane

piu’ affamata di sentimenti e di emozioni,

piu’ leggera per poter prendere il volo per una idea,

piu’ colma di speranze e di pensieri,

piu’ acuta per capire e piu’ morbida per accogliere e accettare

un’anima che sia in grado di condividere la propria natura e quelle degli altri

con coraggio, curiosita', semplicita' e partecipazione

per riuscire dare una forma, un senso e un colore vero alla propria vita...


Ai posteri l'ardua sentenza !!!

 

 
 
 

essere attivi...

Post n°79 pubblicato il 12 Aprile 2010 da unsoffiodipassione
 
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"Vita motu constat" dice Aristotele, ed e' evidente che ha ragione...come la nostra vita fisica consiste in un moto incessante che ne e' la condizione essenziale dell'esistenza cosi anche la nostra vita interiore, spirituale, esige una continua occupazione...di uno stimolo...essere e sentirsi attivi fisicamente e spiritualmente e' indispensabile per la felicita' ...

 
 
 

the cure - Sluvy

Post n°78 pubblicato il 08 Aprile 2010 da unsoffiodipassione
 

Per TUTTI coloro che AMANO il MARE....

 
 
 

Consumare e'....

Post n°77 pubblicato il 07 Aprile 2010 da unsoffiodipassione
 

Microsoft Word - VuotoPieno.doc

“Consumare” è dialogare, creare un linguaggio e un sistema di scambio e determinare in qualche modo una gerarchia non solo economica ma anche emotiva (io compro ciò che posso permettermi e avrò oggetti di elevato valore e oggetti di scarso valore /à io ho un oggetto che a prescindere dal suo effettivo valore di scambio e d’acquisto fa crescere in me minore o maggiore affezione e al quale sono più o meno legato).
Si acquista mossi da una spinta irrefrenabile ad avere e accumulare beni, di qualunque natura essi siano, purché essi possano essere mostrati, rendendo pubblici così il valore e le capacità dell’oggetto e quindi di sé stessi, montando di volta in volta “set cinematografici” effimeri, al limite del reale mai stati così vicini, rendendo possibili mondi e realtà quotidiane che avremmo sempre desiderato. Ciò che si acquista è prima di tutto comunicazione ed immagine, qualcosa dunque di estremamente volatile e intangibile, la cui detenzione ci rende più sicuri del possesso dell’oggetto materiale stesso che incarna questi valori. È caratteristica l’uscita di casa per negozi in giornate caratterizzate da una certa apatia e tristezza, durante le quali si identifica lo shopping come l’unico rimedio naturale per lenire la depressione, oppure anche semplicemente fare acquisti e considerare questo momento come un modo privilegiato per spendere il proprio tempo, qualcosa su cui impegnarsi in progetti, calcoli, analisi comparative, ragionamenti di sorta, eccetera. Si comprano cose per “essere alla moda”, per stare al passo coi tempi, per differenziarsi laddove il portafogli lo permetta, o in caso contrario si può decidere di acquistare comunque a discapito di cose realmente necessarie, magari utili al sostentamento dell’individuo, solo per lo status symbol che si acquisisce entrando in possesso di quel determinato oggetto. Si afferma sempre più il narcisismo e l’individualismo, quindi la dimensione privata del consumo: si compra prima di tutto per sé e poi per la famiglia in alcuni casi, in altri l’unica e sola centralità è costituita dall’Uno e dall’Io. È per questo motivo che la produzione è sempre più attenta alle esigenze individuali, ai prodotti cuciti addosso alla singola persona (custom made), anche se è chiaro che esistendo una produzione di stampo industriale, i passi da compiere verso una produzione personalizzata sono ancora molti .

La condizione di consumatori ci vede oggi tutti coinvolti in misura crescente in quantità e intensità. Il nostro agire quotidiano è ormai largamente inscrivibile nel ruolo sociale del consumatore: il consumo tende ad appropriarsi non solo delle "cose" e dei "servizi", ma anche dell'evasione, del tempo libero, dell'acculturazione. Attraverso la pressione deduttiva della pubblicità ormai i modelli culturali del consumo plasmano i nostri sogni e bisogni e ci offrono modelli di identificazione che ispirano la nostra stessa autopercezione.

 

 
 
 

VUOTO - PIENO

Post n°76 pubblicato il 07 Aprile 2010 da unsoffiodipassione
 
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Secondo la filosofia yin-yang il vuoto-pieno (espressione, nella pratica, equivalente a inconsistente-effettivo, insostanziale-sostanziale, apparente-solido) dovrebbe essere equilibrato - equilibrato dinamicamente, perché la staticità non esiste in natura.

Noi però siamo pieni. Siamo pieni esternamente (di oggetti, perlopiù inutili) e internamente: opinioni, preconcetti, conoscenze (per la maggior parte statiche: non molti sono disposti a mettere in discussione ciò che già sanno), preferenze... tutto ciò che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita.

Voi cosa ne pensate?

 
 
 

Il cibo che diventa droga

Post n°75 pubblicato il 31 Marzo 2010 da unsoffiodipassione
 
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Il cibo spazzatura crea dipendenza come la drogaPDFStampaE-mail
Scritto da Junio Tumbarello   
Vi è mai capitato di essere assaliti, da un momento all'altro, da una voglia sfrenata di un triplo panino farcito di salsa, di una confezione maxi di patatine fritte strabordante di ketchup o di cibo cinese o etnico strafritto nell'olio di soia? Il meccanismo che s'innesca è simile a quello dello droga e dell'alcool. La scoperta è che il "cibo-spazzatura" ricco di calorie e zuccheri può creare dipendenza. La ricerca è stata condotta da alcuni ricercatori che hanno descritto il fenomeno per la prima volta sulla rivista Nature Neuroscience: quella dei cibi non prettamente "sani" è una forma di dipendenza del tutto confrontabile a quella da fumo e droga. I comportamenti e i meccanismi cerebrali che si attivano sono stati osservati nei ratti, ma sono un'ottima base per comprendere, nell'uomo, meccanismi legati all'obesità. La ricerca è americana e dimostra come il consumo eccessivo di cibi supercalorici può scatenare nel cervello meccanismi analoghi a quelli attivati da altre forme di dipendenza.

Gli autori della ricerca, Paul Johnson e Paul Kenny, dell'Istituto Scripps a Jupiter in Florida, lo hanno dimostrato trasformando ratti di laboratorio in consumatori compulsivi di cibi-spazzatura. Hanno osservato così che, come nella dipendenza da fumo e droga, anche in quella dal cibo-spazzatura s'indebolisce l'attivazione dei circuiti cerebrali della ricompensa, che in condizioni normali scattano immediatamente quando si vive un'esperienza piacevole.
Oltre alla loro dieta usuale, a base di cibi leggeri e sani, ai ratti sono stati offerti stuzzichini appetitosi a base di bacon, salsicce, dolci e cioccolato. Gli animali hanno più che gradito l'integrazione, cominciando ad assumere molte calorie e a prendere peso. In poco tempo è precipitata la loro sensibilità alla ricompensa, proprio come avviene in chi è dipendente da droghe. E come in questi casi, il ritorno alla normalità non è stato semplice nè rapido: solo dopo due settimane dalla scomparsa degli stuzzichini dalla loro dieta nel cervello dei ratti si è ripristinato il meccanismo della ricompensa. I ricercatori hanno poi voluto capire che cosa accade quando, nei ratti come nell'uomo, la dipendenza impedisce di interrompere l'assunzione di una sostanza anche quando è chiaro che questa è pericolosa per la salute. Hanno così associato il consumo dei cibi ipercalorici alla comparsa di un segnale luminoso e a un dolore a una zampa: non appena si accendeva la luce i ratti normali rinunciavano volentieri allo stuzzichino pur di non provare dolore, mentre i ratti obesi e dipendenti continuavano a mangiare.

"Il 41 per cento dei bambini italiani beve ogni giorno bibite ricche di zucchero, consuma cibi grassi e non consuma abitualmente frutta e verdura. Un dato, quest'ultimo, sostenuto dal 23 per cento dei genitori". È quanto afferma la Coldiretti nel commentare i risultati della ricerca condotta nell'Istituto Scripps a Jupiter in Florida dove uno studio sui ratti ha messo in evidenza che per effetto di una alimentazione scorretta si da' vita a vere e proprie crisi di astinenza quando si cerca di smettere di mangiare i piatti piu' saporiti ma meno salutari. "Si tratta di una prova scientifica i cui sintomi sono peraltro ben noti nell'esperienza quotidiana di molti genitori con il risultato che - afferma ancora la Coldiretti - secondo l'ultima indagine 'Okkio alla Salute' del ministero della Salute in Italia, più di un bambino su tre di età compresa tra i 6 e gli 11 anni pesa troppo e in particolare il 12,3 per cento dei bambini e' obeso. Mentre il 23,6 per cento è in sovrappeso soprattutto per le cattive abitudini alimentari".

Secondo la Coldiretti, uno dei modi per 'correggere' tali abitudini e consumare cibi secondo i principi della dieta mediterranea. Un'abitudine che ha consentito agli italiani - prosegue ancora la Coldiretti - di conquistare un record della longevita' che in Italia e' pari a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea. Ma ora il futuro e' incerto e per questo la Coldiretti ha firmato un protocollo di intesa il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca che prevede l'impegno a promuovere attraverso esperienze pilota, nel rispetto della propria autonomia e nell'ambito delle rispettive competenze, iniziative comuni per sensibilizzare i giovani a un corretto comportamento civico rispettoso dell'ambiente e delle tradizioni alimentari italiane". "Un impegno che rientra nell'ambito del progetto 'Educazione alla Campagna Amica' che nel corso del nuovo anno scolastico - conclude la Coldiretti - coinvolgerà oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie che parteciperanno alle oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto che saranno organizzati nelle aziende agricole e in classe".

 
 
 

Nuova cittadinanza piemontese

Post n°74 pubblicato il 31 Marzo 2010 da unsoffiodipassione
 
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Chissa se ora dobbiamo richiedere una nuova cittadinanza con questo modulo....

 

(per la sua lettura si prega di cliccare sull'immagine....)

 

 
 
 

La Speranza secondo Monicelli

Post n°73 pubblicato il 26 Marzo 2010 da unsoffiodipassione
 
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Ieri sera ho visto la trasmisione RAIUPERUNANOTTE presentata da Santoro.

Al di la delle posizioni personali e delle opinioni su Santoro e sulle sue trasmissioni io penso che l'informazione sia un diritto/dovere inalienabile che non va' ne controllato e ne censurato a meno che cio' che si comunica non vada contro la legge o non leda i diritti di altri cittadini.

Tra i contributi che mi hanno fatto pensare di piu' mi ha colpito quello di Monicelli (il regista) che mi piacerebbe condividere con voi.

Ecco il link dove potrete vedere l'intervista nella quale parla di come vede l'Italia e sopratutto gli italiani...

http://tv.repubblica.it/copertina/raiperunanotte/44546?video

 

Buona visione a TUTTI !!!

 
 
 

La consapevolezza dell' essere

Post n°72 pubblicato il 22 Marzo 2010 da unsoffiodipassione
 
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La consapevolezza dell’essere e dell’agire puo' essere l'unica chiave per la ricerca della felicita’ e dell’amore o e’ solo un modo complicato e difficile a volte che usiamo di vivere la vita e le relazioni. A volte la nostra coscienza diventa una "scusa" che da le risposte giuste dietro alle quali ci nascondiamo o con le quali ricopriamo con vernice saggia e lucente solo le nostre paure di scegliere davvero e di lasciarci andare.

A volte mi chiedo se la leggerezza e l'incoscienza dell'essere e dell’agire non siano il vero segreto che permette ad alcuni di affrontare di petto le situazioni complicate e difficili  della vita e godere con intensita' ed entusiasmo un Oggi che magari non avra’ un Domani.

La ricerca a tutti i costi di un senso e di uno scopo e di riflettere su di noi e sulle scelte per trovare una ragione a volte ci allontano dal piacere e dall’ebrezza di vivere e respirare a pieni polmoni cio’ che esiste semplicemente anche senza una ragione...

Forse la vita dovrebbe essere vissuta non solo come terra da seminare e lavorare per renderla fertile ma anche come prato verde sul quale poter camminare per sentire il piacere di un semplice contatto con noi stessi e con la nostra natura intima ....magari sdraiati a guardare il cielo che si trasforma e si colora per suo piacere..

Buona Vita a Tutti !!!

 
 
 

Cio' che accade...

Post n°71 pubblicato il 10 Marzo 2010 da unsoffiodipassione
 
Tag: vita
Foto di unsoffiodipassione

Cio che accade a volte

e’ la vita che non si arrende e ci prende per mano come un’amante

e’ un cuore che non cede alla sconfitte e alla nostra assenza

e’ quel vuoto desolato che ci apre ai nostri piedi e ci fa’ perdere il controllo

e’ l’affanno e la fatica che spegne la nostra fiamma sotto la polvere del passato

e’ pensare che il nostro futuro sia una continua lotta contro la sfortuna e la paura

e’ il desiderio di nascondere i nostri sogni per non sentire troppo dolore

 

 
 
 

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