Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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« Crono Kidd scrive...Dalla nostra Vetrina d'Autore »

Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da tuttiscrittori
 

Da una “merdavigliosa” idea di Eccelso86, alias Germano Milite, astro nascente del giornalismo italiano, iperattivo ragazzo dalle mille risorse e dalla sfrontata voglia di diventare presto  uno scrittore di successo (possibilmente ricco), ecco lo spunto per il nostro

GIOCO LETTERARIO

Per il quale il nostro sito - www.tuttiscrittori.it – metterà in palio un buono acquisto libri del valore di 50 euro.

REGOLAMENTO.

si partecipa inviando un breve racconto di circa 2000 battute sul tema “L’incontro”. Il testo dovrà contenere le seguenti parole ed espressioni:

addomesticare, gioia intensa, viso, te, sedersi a tavola, passerella (passaggio), bussola, discussione, radici, tatto.

I racconti dovranno essere inviati come commento a questo post, entro il 15 marzo 2008.
La giuria sarà composta dalla redazione di www.tuttiscrittori.it, che aggiudicherà il premio al vincitore.


- Eccelso86 non farà niente, lui deve studiare per gli esami all’Università e pensare a scalare la vetta del successo. Si prenderà solo il merito di aver suggerito questa idea (ma un giovane, aitante ideologo non è mica da buttare...)


Aspettiamo i racconti!!!

ATTENZIONE: ricordo a tutti partecipanti e i “giocolieri” della parola, che le dieci parole da usare nel racconto devono essere usate esattamente nel modo in cui sono scritte, senza coniugazione dei verbi e senza cambi di genere e numero …inoltre la parola PASSAGGIO non si può usare, è solamente per chiarire che per PASSERELLA si intende il sostantivo (cioè intesa come passaggio, pontile, ponticello, attraversamento) e non come esibizione, a scopo propagandistico o pubblicitario, di personaggi. Tutti i testi "fuori dal seminato" saranno inesorabilmente "SEGATI". ciao a tutti dall'antipatico Mec

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>> Eccelso va in tv su Bad side of my mind
Ricevuto in data 07/02/08 @ 23:09
E dopo il simpaticissimo intervento su radioimago, eccelso sbarca in tv. Martedì 12 febbraio, inf...
>> Messaggio N. 293 su come le nuvole
Ricevuto in data 11/02/08 @ 19:22
 “Non è necessario che una blogger sappia scrivere ma, se sa leggere, certo è meglio!” (Billy Wil...

 
Commenti al Post:
DolceA0
DolceA0 il 04/02/08 alle 18:16 via WEB
ahahaha mi fa già ridere...sarà divertente!!!!! :))))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 04/02/08 alle 18:46 via WEB
e certo! il divertimento è il primo pensiero :) baci! elliy
 
cuoredigabbiano
cuoredigabbiano il 04/02/08 alle 18:52 via WEB
Sono questi i giochi letterari che mi intrigano molto, quasi quasi ci provo!!?? Bacio
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 00:00 via WEB
direi di siiiii!!! baci! elliy
 
dimanto70
dimanto70 il 04/02/08 alle 19:20 via WEB
sapete a che somiglia questo gioco? ad un esercizio che il maestro faceva fare a scuola elementare...."scrivete un tema che contenga le seguenti parole"....bei tempi quelli :)un abbraccio :)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 00:01 via WEB
sì, più o meno è così... bei tempi, hai ragione. visto che... a volte ritornano? un abbraccio a te :)) elliy
 
animafragile11
animafragile11 il 04/02/08 alle 19:46 via WEB
testo del concorso...non scritto da Elliy...vero?Cmq..sia...2000 battute...mhhhmmmmmm....e quindi...IO SONO GIA' SCARTATA A PRIORI!!!cavolo...se ci mettiamo pure gli spazi!!per me..viene fuori na barzelletta.....e MIEI PUNTINI!!!EH???dai scherzo!mia bella Elliy...grazie per l'invito...vediamo un po' se ci riesco..Ma le 2000 battute sono comprensive di spazi (ti prego dimmi di nooooooo!!!!)...e qui...io già lo so...SAntiago se la ride!!az! :-))
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/02/08 alle 21:23 via WEB
.................eheheh!!!..................
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 00:02 via WEB
animafragile, si intende spazi inclusi. fai uno sforzo dai! elimina qualche puntino magari, solo per questa volta. non mentre li scrivi, ma dopo, quando hai finito :)) bacetto! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 04/02/08 alle 20:40 via WEB
L’incontrai in una fredda giornata di febbraio, al porto, dove il vecchio cargo giramondo senza bandiera e senza radici sbuffava, emettendo strani singulti. Mi avviai sulla passerella, precedendola, con l’intenzione di addomesticare, per quanto possibile, la tensione che, come gioia intensa, ma repressa, si leggeva sul suo viso. Saliti a bordo, fu naturale sedersi a tavola. L’asse di legno grezzo era stata preparata per noi: due pezzi di pane carasau, vino rosso nepente e formaggio di pecora. Impugnai sa leppa e con forza incisi sulla forma due segni profondi che liberarono lentamente una fetta doppia dall’odore intenso e pungente. “E’ sufficiente per te?” – dissi - guardandola negli occhi, con l’intento di aprire una discussione che sapevo sarebbe stata più tagliente del coltello che, immobile, affondava la punta sul tagliere. Non mi rispose. Prese il formaggio, lo spezzò, tendendo la mano verso di me, con un gesto rapido che simulava tatto e nascondeva paura. La fissai di nuovo negli occhi che, nonostante la penombra, emanavano una luce ancora amica, allungai la mano per prendere ciò che mi offriva e feci in modo di sfiorarle il palmo, regalandomi un brivido atteso quanto inaspettato. Arrossì e, versando il vino nell’unico bicchiere che era sul tavolo, mi disse: “allora, cosa hai da dirmi?” Non potevo dopo vent’anni di silenzio e lontananza, in cui il mio girovagare senza bussola si era trasformato nel vagolare folle di un cieco alla luce di un sole che non riscalda e non illumina… non potevo dire: “ti amo, lo sai, vero?”. Mi sembrava ridicolo ed infantile, anche se è indubbio che le parole semplici, quelle dei bambini, hanno sempre un sapore di verità superiore a quelle degli adulti. Allora per un attimo non dissi nulla, affidando al nepente di Oliena il compito di sciogliere e lenire il dolore, come il suo nome promette a chi sa apprezzarne le qualità. Poi di scatto tirai fuori dalla tasca una vecchia moleskine, sgualcita ai bordi, e la misi sul tavolo con gesto risoluto, in assoluto silenzio. La luce dei suoi occhi aumentò d’intensità. Prese subito il taccuino, lo aprì e cominciò a leggere, prima lentamente, poi sempre più in fretta in modo quasi frenetico, alzando ogni tanto gli occhi verso di me. Divorò tutto in pochi minuti e mi accorsi che stava piangendo. Con gli occhi velati era ancora più bella. Allora le chiesi: “perché piangi?” (primo epilogo ironico): “perché sei uno… (epiteto a piacere del lettore). Io non sono Anna, sono Maria”. (secondo epilogo): Mi guardò a lungo in silenzio, senza rispondere, come se volesse dirmi le cose più belle del mondo, ma non disse nulla. Si girò verso il mare, ancora in lacrime e lasciò cadere la moleskine, senza lanciarla, che scomparve ancor prima di cadere in acqua, inghiottita dal buio soffocante e denso che circondava la barca. Si alzò e senza dirmi ancora nulla scomparve in fretta, dileguandosi nel buio da cui era apparsa.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 00:04 via WEB
complimenti al primo testo pervenuto! (a tempo di record!) e benvenuto nel blog :)) elliy
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 05/02/08 alle 00:39 via WEB
Un saluto a te, elliy, e complimenti per l'iniziativa. Ti auguro una notte serena. Marittiello
 
 
carmen46c
carmen46c il 05/02/08 alle 09:59 via WEB
Ahahahahahahahaha....Marittiè....sei grande!!
 
 
animafragile11
animafragile11 il 05/02/08 alle 11:27 via WEB
bello...proprio bello...Ma manca qualche parola o mi sbaglio!!??quindi non devono essere per forza usate tutte???complimenti allo scrittore...La fine...simpaticissima...(ma..non so perchè...prevedibile..forse perchè...troppo intenso..il resto del testo!...o forse..perchè...troppo ironica io???) baci
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 12:19 via WEB
non mi sembra che manchi nessuna parola. :)) elliy
 
     
animafragile11
animafragile11 il 05/02/08 alle 18:06 via WEB
hai RAGIONE ELLIY...non manca nessuna parola...non trovavo addomesticare!!ed era persino all'inizio!bravo!ma caso mai...te lo dobbiam fare avere così....tra i commenti?e in effetti..mi sembra il metodo più semplice per noi...(e per chiparteciperà..per ora..ho poca ispirazione!!)... baciiii!!!e danne uno da parte mia...allo scostumato di Santiago...!!!:-D
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 05/02/08 alle 01:52 via WEB
Vedro' se partecipare...devo mettermi d'accordo con la mia musa ispiratrice.....:)))) e tu elliy lo hai letto il libro che evidenzio nei box laterali della Sellerio editore? :)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 08:55 via WEB
sono sicura che troverai il modo di convincerla ad esssere generosa con te ... volo a vedere sul tuo blog :) elliy
 
carmen46c
carmen46c il 05/02/08 alle 09:51 via WEB
E bravo il signorino Eccelso86!!! Ha fatto proprio come diciamo noi a Napoli " Armiamoci e partite!" Lui ci assegna i compitini per casa e se ne va. Ma tu guarda! Buongiorno a Elly e a tutta questa bella gente! (Poi con Eccelso faremo i conti!)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 10:22 via WEB
e no no! che armiamoci e partite! ora lasciamolo tranquillo, il caro Eccelso, che sta studiando per il suo esame, ma poi... dovrà sbilanciarsi pure lui, eheheheh! troppo comodo se no :)) baci carmen. elliy
 
autoretesti
autoretesti il 05/02/08 alle 10:27 via WEB
bravo a eccelso, e intrigante anche questa iniziativa che stuzzica la fantasia e stimola la voglia di scrivere, ciao elliy...non so se ci riesco...vorrei provarci, può essere un racconto erotico? buona giornata
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 11:23 via WEB
e provaci autore! sul genere, direi... libero!! (... spero che i bambini vengano filtrati dai genitori) e - a proposito - un appello pubblico a FRATARDA perchè (oltre a riaprire il suo blog) dia una voce alla piccola Claudia e le chieda di partecipare anche a questo gioco! elliy
 
eccelso86
eccelso86 il 05/02/08 alle 13:41 via WEB
Elliyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy....scusami se non mi sono fatto vivo prima ma, come sai, sto studiando come Leopardi(però, fortunatamente, non ho la gobba...ancora^_^). Ringrazio di cuore tutti quelli che hanno apprezzato questo giochetto(tra l'altro non partorito dalla mia mente ma, come qualcuno ha osservato, di antiche memorie scolastiche). Ovviamente, anche se fuori concorso, non poteva mancare il mio contributo. Ecco il testo che sono riuscito a partorire io(tu sei stata buona concedendo 2000 battute...l'esercizio originale doveva svolgersi in non più di venti righe^_^) >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Ero sempre stato incredibilmente abile a non mettere radici in nessun luogo; a saltellare come un grillo errabondo di città in città; e mi ero sempre prodigato affinché, le donne incontrate nella mia vita, fossero solo di passaggio nel mio cuore perennemente irrequieto ed insoddisfatto. I miei sentimenti, ogni volta, si sono fatti addomesticare piuttosto facilmente dai miei capricci, dalla mia volubilità e dalla frenesia della mia esistenza. Eppure, quell’altrimenti pigro pomeriggio di primavera, incontrai una persona: l’unica donna che era riuscita sul serio a farmi perdere la bussola, anni addietro e che stupidamente persi; troppo immaturo e impaurito per vivere l’amore vero di un’altra persona. Riconobbi quasi subito il suo viso, in quella caotica piazza obnubilata dal mezzo buio tardo vespertino e illuminata dai volti allegri dei saltimbanchi. Il chiaroscuro dell’atmosfera si sposava alla perfezione con la confusione emotiva che avevo dentro. Lei era ancora più bella di quanto ricordassi e, in quel preciso istante, la mia confusione sensoriale, si trasformò in gioia immensa, definita e inequivocabile proprio come l’addio che seguì la nostra ultima, triste discussione. Il lungo tempo che era passato dal nostro ultimo incontro, aveva contribuito a mostrarmela con una luce nuova, carica di aspettative inspiegabilmente meravigliose e affascinanti; irresistibili come la morbidezza che le sue labbra carnose avevano al tatto. Avrei voluto subito avvicinarla, invitarla a sedersi con me a tavola, in uno di quei romantici bar che circondavano ammalianti e “caldi” la piazza, ma mi accorsi che con lei c’era un uomo; le parlava all’orecchio e lei sorrideva…poi lui le prese la mano e insieme sparirono tra la folla, portandosi dietro anche tutti i miei propositi e il mio inaspettato entusiasmo. Così rimasi solo e non potei più dirle la cosa che mi ero portato dentro per anni: “Ho capito che,nella mia vita, ho amato solo te”. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> Ecco qui: che ve ne pare?!Vorrei anche un parere(e una partecipazione attiva, magari, di mec) Baci a tutti e in particolari alla mitica, dolce, eterea(come l'ha definita Attilio in radio)Elliy
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 14:13 via WEB
Ge, lo so che stai studiando, lo so! Le "CIRCA" 2000 battute sono uno spazio un po' più ampio delle venti righe... infatti pensieroinespresso è a 2900, ma... evviva la scrittura! odio le "ristrettezze letterarie", anche se purtroppo sono necessarie, per tanti motivi! baci eccelso, rimettiti sui libri e zitto, fino a che non hai dato l'esame :) elliy
 
manser11
manser11 il 05/02/08 alle 13:51 via WEB
Stuzzicante... Se il mio libro mi lascia spazio, provo a partecipare. Ciaoooooooooooooo
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 14:14 via WEB
dai, trova uno spazietto :)) elliy
 
fratarda
fratarda il 05/02/08 alle 15:00 via WEB
Bella idea!! Sarà difficile cimentarsi con Voi però!!! Il bello sarà cmq partecipare! Grazie Elliy dell'invito! Ciao
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 05/02/08 alle 15:15 via WEB
Considerami già squalificata, ma entusiasta del cimento...;-)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 17:26 via WEB
come già squalificata?? nooooooooooo! ti aspettiamooo! :) elliy
 
   
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 05/02/08 alle 18:16 via WEB
La tua gentile risposta mi porta a formulare la successiva domanda....ehm, a quanto corrispondono 2000 battute?...Scusandomi per la notevole ignoranza....;-))))
 
fratarda
fratarda il 05/02/08 alle 15:52 via WEB
In una calda ed umida zona del nostro corpo, seduti al tavolo delle trattative sindacali, davanti ad un folto numero di invitati (virus, batteri, miceti, parassiti) si incontrano un globulo Bianco ed uno Rosso. Il primo rappresentante del partito conservatore della zona corporea dell'estrema destra; l'altro presidente del neonato partito dei Democratici della Guancia Sinistra. Argomento trattato: "Caduta rovinosa del Governatore". Apre la discussione il globulo Bianco deciso ad addomesticare il suo debole avversario politico che ormai ha perso il tatto, la bussola e le sue vere radici ideologiche. "Questa ennesima caduta del Governatore dalla passerella, gli ha provocato danni seri al viso, che solo noi del Partito dei Bianchi potremo arginare con gioia intensa e risultati efficaci". Il globulo Rosso, in evidente minoranza numerica e frammentato in tanti piccoli gruppi sparsi nel corpo del governatore, porta le mani al viso e, in segno di arresa, dice: " e vabbè, a sto governatore mo pensace te!"
 
 
animafragile11
animafragile11 il 05/02/08 alle 18:12 via WEB
MI PIAAAACEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!bravo Fratarda!!come bravo anche Eccelso...ma tu, proprio originale...Ti ha ispirato l'influenza, misceltata ai disastri politici della nostra Italia? Molto creativo...e ironico!!compliments!! :-)))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 22:28 via WEB
anche tu a tempo di record, fratarda! :) elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 05/02/08 alle 18:15 via WEB
Ciao Elliy, per accontentare Eccelso e siccome é un gioco continuo a giocare in 18 righe...Un caro saluto. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 05/02/08 alle 18:16 via WEB
“Il tatto volle che accettassi con qualche remora l’invito pronunciato con garbo sottovoce. Sedersi a tavola a quel punto fu inevitabile. Lei era seduta di fronte a me. Il suo viso ed i suoi occhi gelidi riflettevano la poca luce che filtrava dalla finestra semichiusa, mentre la gioia intensa dell’attesa stava diventando in me paura che seccava la gola, bruciando ogni parola. Gli altri cinque si disposero intorno, apparentemente a caso, con un movimento che simulava sicurezza, ma che in realtà mi apparve rituale e falso. Addomesticare un’anima, che in vita mai aveva avuto radici, non doveva essere impresa facile. Guardammo la direzione del suo sguardo e senza discussione, anzi senza proferir parola, seguendo passivamente i suoi gesti lenti, ma decisi, ponemmo tutti le mani sul tavolo. Mi sentii attraversare da un flusso di energia che sembrò spaccarmi il cuore, accelerando il battito fino a soffocarmi. Le mani sudate. La mente offuscata si aggirava senza bussola in uno spazio immenso pieno di luce abbagliante. Mi parve di essere sospeso, senza agganci e senza rete, su una lunga passerella di cui non riuscivo a scorgere né l’inizio, né la fine. Il vuoto di un attimo che sembrò senza tempo”. I miei appunti erano finiti. Per non dimenticare i sogni ormai da tempo scrivevo al mattino poche note. Il dottore mi aveva consigliato di farlo e mi piaceva. Era diventato per me una sorta di gioco ed esercizio letterario. “Che vuol dire, dottore, tutto questo?”, chiesi con garbo e curiosità all’analista. Ma ancora una volta non ebbi la risposta sperata. “La spiegazione è in te anzi, scusi, in lei”, mi disse con il solito sorriso sardonico, guardando l’orologio che inesorabilmente segnava la fine della seduta.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 22:31 via WEB
:))) elliy
 
LadyAileen
LadyAileen il 05/02/08 alle 22:18 via WEB
Bella iniziativa. Complimenti! ;)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/02/08 alle 22:31 via WEB
grazie cara. ci proverai, si?? un abbraccio. elliy
 
carmen46c
carmen46c il 06/02/08 alle 00:38 via WEB
Bargie alla ricerca di Avro ---- Bargie sapeva che quel momento sarebbe stato decisivo e doloroso, oramai, aveva poco da sperare, tutti dicevano che il suo Avro, il suo amato avatar, da quando era stato catapultato fuori da Second Life, aveva perso la bussola e non era più lo stesso. Dopo tante e faticose ricerche finalmente Bargie, clandestinamente, con la complicità di alcuni suoi amici, era uscita dal suo mondo per vedere di persona cosa fosse accaduto al suo amore. Tremava al pensiero di vederlo e di non riconoscere colui che per lei rappresentava tutto, l’amore, la felicità, la vita stessa. Non riusciva ancora a pensare a come il suo fiero ed orgoglioso Avro, si fosse fatto addomesticare da una donna della real life. Ora però, lo avrebbe incontrato di persona e oltre che dal timore era presa anche da una gioia intensa, finalmente lo avrebbe guardato direttamente in viso, e chissà, senza discussione, solo guardandolo negli occhi avrebbe compreso che lui l’amava ancora e se fosse stato necessario, con tatto, lo avrebbe fatto ragionare, ricordandogli le sue radici, facendogli comprendere che la real life non era la vita che poteva andare bene per lui. L’ora dell’appuntamento si avvicinava e Bargie sentiva che la sua gabbia toracica diveniva sempre più stretta ed inadeguata ad ospitare quel suo piccolo cuore che batteva all’impazzata. Finalmente, Bargie, dopo aver oltrepassato la passerella che la separava dal traghetto alla terraferma, arrivò sul luogo dell’appuntamento , cominciò a sedersi a tavola, lui non era ancora arrivato, la cosa le aveva dato quasi sollievo, voleva ricomporsi prima di vederlo, ma il tempo trascorreva inesorabile e di Avro non si vedeva neanche l’ombra. L’angoscia e la delusione erano insopportabili in quel momento, e dopo alcune ore di vana attesa si decise a mandargli un biglietto su cui aveva scritto: “Amore, ho amato solo te, sappi che la donna di cui hai perso la testa in real life sono proprio io, si, quella che mi ha creato e mi ha fatto su misura per te. Prima o poi, comprenderai che io sono la sua proiezione, non pensare che la vita degli essere umani sia tanto bella, altrimenti perché verrebbero nel nostro mondo, perché creerebbero tanti avatar da utilizzare come burattini a loro piacimento? Torna in te, vieni amore, dobbiamo prendere coscienza dei nostri diritti, dobbiamo imparare a ribellarci e ad essere noi stessi gli artefici del nostro destino.”
 
 
carmen46c
carmen46c il 11/02/08 alle 15:54 via WEB
Wow!!!!!! Ho riletto il mio racconto e non devo correggere le parole ...la llaallallallalallllaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.......(Caro Mec....stavo già per azzannarti, ma vedendo che, almeno con le parole indicate, sono a posto, ho deciso di essere magnanima con te,in fondo, non sei antipatico come dici...sei peggio!)
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 01:01 via WEB
Carmen! un abbraccio e dolce notte :) elliy
 
 
Avro_Lancaster52
Avro_Lancaster52 il 14/02/08 alle 01:32 via WEB
Elliyyyyyyy....questo è il più migliorissimo! Io sono imparziale ...ahaahaha
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/02/08 alle 09:07 via WEB
Oh, il piccolo Avro! direttamente dal racconto di Carmen? miracoli della scrittura :)) elliy
 
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 06/02/08 alle 10:48 via WEB

Alla fine la notizia dell’armistizio era arrivata anche nei paesi più remoti.
Ai benpensanti era sembrata una falsa illusione, perché lo stato di belligeranza in loro era diventato consuetudine: la tessera annonaria, gli allarmi notturni, i rifugi, gli sfollati, il mercato nero, le vedove indicate per strada, talvolta senza il minimo tatto.
Ma la pace era adesso la nuova realtà e con essa veniva il tempo della ricostruzione, della città e delle case, del viadotto e della passerella sul torrente, delle famiglie e di ogni singola anima.
Ci sarebbe stato spazio per la vendetta, per la recriminazione, per la discussione, per l’utopia, per l’amore e, alla fine, per la solita corruzione e per l’eterno compromesso.
E’ che purtroppo l’abitudine è in grado di addomesticare le persone: nessuno pensava più ad un tempo in cui era stato possibile ritrovarsi in famiglia e sedersi a tavola insieme.
Chi ricordava quelle domeniche di primavera, quando la passeggiata sotto l’alberata che costeggiava la piazza d’armi terminava nell’immancabile rito del pacchetto di paste farcite?
Radici che sembravano perdute in un passato remoto e sostituite dall’unico evento sociale di un cinema, affollato e fumoso, dove la propaganda nei cinegiornali dei gerarchi raccontava un’epopea tanto vittoriosa quanto smentita in segreto dai pochi fortunati che ce la facevano a tornare a casa per una breve licenza.
Diretti al fronte erano partiti prima i ragazzi; quindi era stata la volta degli adulti.
Girava voce che sarebbe ben presto arrivato il turno dei vecchi e dei bambini.
Chi comandava aveva perso completamente la bussola.
La nazione aveva perso la guerra.
E noi avevamo perso tutto il resto.
Ricordo però la gioia intensa sul viso prematuramente invecchiato della mamma quando, in quello straniero spaesato, magro e malvestito, aveva voluto riconoscere il suo sposo.
“Io lo so che te non sei il mio vero papà ! - avrei voluto gridargli - Ho visto la lettera dove il Signor Ministro della Guerra era dolente di annunciare che…”
Ma forse lo sei veramente stato, marito e padre; e la battaglia con l’orrore, con la sofferenza, con la prigionia e l’umiliazione ti hanno trasformato in un’altra persona.
E, a questo punto, non voglio neanche sapere o ricordare chi eri prima di questo tempo.
Il nostro incontro deve significare una cosa sola: che la guerra, anche quella del cuore, è ormai finita.

 
Manfredi_Alter
Manfredi_Alter il 06/02/08 alle 10:58 via WEB

Volevo solo ringraziare per l'iniziativa.
Al di là di qualsiasi spirito competitivo, trovo infatti gratificante potermi confrontare con un tema, un limite di caratteri (nel caso mi sono attenuto alle 2000 battute spazi esclusi) ed un percorso obbligato di parole.
Credo concorderete con me che è un buon modo per esercitarsi e per migliorarsi nell'arte della scrittura.
Infine, avendo iniziato a conoscere ed apprezzare le persone che si ritrovano nelle stanze di questo blog, sono anche molto curioso di leggere i loro brani e naturalmente le critiche e i commenti al mio contributo.

"Ogni giorno è un viaggio, e il viaggio è la dimora"
(Matsuo Basho, 1689)

 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 13:02 via WEB
grazie Manfredi del tuo contributo :) - ovviamente chi vuole può commentare liberamente i racconti. io evito di sbilanciarmi (anche se devo legarmi le dita, certe volte...), essendo tra i componenti della redazione che dovranno assegnare il premio finale. un abbraccio! elliy
 
kiku0
kiku0 il 06/02/08 alle 12:15 via WEB
* L'incontro * E' l'ora del tramonto. Il sole si dissolve sulle rocce di basalto mentre folletti clandestini imbrigliano nel cielo il colore degli aranci. All’orizzonte, il profilo delle montagne si staglia ben definito nell’aria tersa che discute la sera. Non ci sono stelle, ma infinite luci stregate vibrano sommesse come curiose fiaccole sedute al tavolo di un deserto di corallo. C'è aria di festa nell'accampamento. Risuonano le risa mentre le donne blu s’intrecciano i lunghi capelli che scivolano sul collo imbiancato dalla luna. Qualcuna si scurisce le ciglia. Anche i figli delle stelle ombreggiano gli occhi perchè risaltino come diamanti sul velo indaco che allontana la bocca. E' una notte speciale. I fieri predoni del deserto scompaiono e si fanno principi in attesa. L'atmosfera è eccitante. Il vento gonfia le tuniche che rimbalzano come farfalle sui seni svelati e sui fianchi plastici dei gitani guerrieri . Mentre l'imzad, il violino del deserto, suona ,senza sosta, la gioia intensa dell’amore. Inizia l’agal, la corte d’amore, una notte di festa dedicata ai corteggiamenti. Garbati e sensuali. Liberi e malandrini. I giovani si adagiano sulla sabbia ambrata in attesa che il fuoco riscaldi l'aria e la pelle mentre le donne raccontano storie di cuori addomesticati dal sole. La notte è lunga. Gli sguardi esplodono. Le storie d'amore corrono come il vento rincorse da canzoni sgualcite e libertine. Lo scambio di malizie è il presagio di una scelta. La passerella di un respiro. Ogni donna invita l'uomo che ha scelto a guardare la luna. Nessun chiaro gesto d'intesa. Solo una piccola pressione delle dita sul palmo della mano. Un codice segreto. Un con_tatto. Ogni coppia si allunga su una duna. Lontano da occhi indiscreti, viso contro viso. Come sguardi di uno stesso cielo. Ma non ci sono baci. Solo respiri. La cattura d’un respiro. Intenso. Profondo. Un gesto intimo. Radice d’un amore. Bussola dell’anima. - Ho scelto te ! Ed è la donna che decide. Che sceglie. Padrona di se stessa e dell'uomo che ama in quel momento... Giulia
 
kiku0
kiku0 il 06/02/08 alle 12:21 via WEB
Grazie elliy per questa proposta così stimolante...Giulia ps: forse non rientro proprio nelle *regole* ma è stato cmq bello partecipare e condividere il piacere della scrittura...:-)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 13:04 via WEB
Giulia! è sempre un piacere leggerti e lo sai... ma in effetti mancano alcune parole nel tuo testo e così non possiamo considerarlo "valido" (ma solo ai fini del gioco letterario, ovvio). mannaggiaaaa.... però c'è tempo e se ti viene un'altra ispirazione puoi riprovare (tipo pensieroinespresso, per esempio...). ciao cara e buona giornata :) elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 13:25 via WEB
Ciao Elliy, mi diverto e continuo a giocare in otto righe, per la gioia di Eccelso...Un caro saluto. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 13:25 via WEB
Sedersi a tavola con te, che vivi come se fossi sempre in passerella, non fu un gesto privo di tatto. Il tuo viso rifletteva la gioia intensa di chi, credendo di avere tutto, può permettersi di sorridere con sfrontatezza al mondo. Il mio, invece, la tristezza di chi è imbrigliato dalle proprie radici e non riesce ad addomesticare rimpianti e nostalgie. Due vite, due storie, due mondi impenetrabili. Eppure, quando la bussola della mia esistenza punta il suo ago verso la luce, il bisogno di te rimbalza nell’anima. Qualcosa che fa da cerniera ci lega nell’essere profondo, annullando ogni apparente differenza ontica. Anche quel giorno perciò, come del resto ogni altro giorno, nonostante tutto, non ci fu discussione. Baccalà fritto per due, ordinammo all’unisono.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 14:04 via WEB
Marittiello, tu stai facendo pure la gioia mia, non solo quella di Eccelso :)) sei una forza! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 15:42 via WEB
...e allora continuo a giocare in 6 righe...Un abbraccio...Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 15:42 via WEB
Non ci fu discussione quando entrasti in passerella per la sfilata, incrociando il mio sguardo. Eri la più bella. La gioia intensa del viso. Le calde radici mediterranee. Le grazie ondeggianti esposte senza pudore e senza tatto. Tutto in te e nel tuo corpo sprizzava luce, come l’ago impazzito di una bussola colpito da un raggio di sole. Fu impossibile addomesticare il desiderio. Inutile divertissement sedersi a tavola per dimenticare. Mi chiedo ancora oggi, però, perché avessi addosso solo un orecchino.
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 15:44 via WEB
...anzi, scusa, in cinque...
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 19:07 via WEB
oh Marittiello! a questo punto non ho più parole?? riusciresti a riassumerlo in tre righe, lo so... :) elliy
 
     
carmen46c
carmen46c il 06/02/08 alle 21:09 via WEB
Caro Marittiello....aspetto il prossimo ancora più ristretto con il titolo: Storia invisibile.
 
fratarda
fratarda il 06/02/08 alle 16:17 via WEB
Ma che bravi! Ci sono dei racconti fantastici! Pensieroinespresso sei un turbine, complimenti :) Eccelso86 bravissimo/a!! :) Animafragile11 grazie tante e complimenti anche te e al tuo bellissimo racconto;)!!!! Ciao e buon divertimento a tutti E tu Elliy non partecipi?
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 19:09 via WEB
Eccelso è Germano, quindi non è eccels/a - ehehehe! animafragile ha scritto solo un commentino-ino-ino... dove hai letto il suo racconto? per un attimo ho pensato di averlo saltato... (uh, animafragile mi sta contagiando con i suoi ... puntini...). Dici che dovrei provarci pure io eh? (ovviamente fuori gara) va beh... vedremo... bacetti fratardaa! elliy...
 
animafragile11
animafragile11 il 06/02/08 alle 17:42 via WEB
QUESTO E' PER IL BURBERO DELLA FOTO...MA L'HO GIà SCRITTO DA LUI: <<ROMANTICOOOOOOOOOHHHHH!!!!nonostante il brutto carattere....e quello sguardo che la sa lunga..molto lunga...di uomo acuto che sembra razional-delirante....l'ho sempre detto...che sotto sotto c'era un cuore passionale e dolcissimo!!Bella poesia.........lo sapevo che non avresti resistito AL CREARE...e al partecipare...seppur FUORI.... concorso..(ma che eri fuori come i balconi a primavera...questo già lo sapevo!!AH!AH!AH!)...SENTI BEL GIOVANE...(narcisista...ma no....la foto sarà...un'idea di Elliy...noi donne siamo fatte così...quando stimiamo qualcuno...lo "appicicheremmo"ovunque..come le sentine...e i magneti per frigorifero...)...VOLEVO SOLO DIRTI...IN FONDO...CHE LEGGERTI..E LEGGERE QUEL CHE SCRIVI TU..PROPRIO TU...E' SEMPRE UNA RICCA......SCOPERTA!!!(ricopio da Elliy....)baciuzzi........>> PER FRATARDA INVECE: mio caro, grazie a te per i complimenti...bellissimo pure il mio racconto...eh!si...è vero...e aricomplimenti a te, CHE MI SAI LEGGERE NEL PENSIERO...se riesci, please....a scriverlo su queste pagine tu, per me....ti prego...PENSACI TU...perchè io non riesco a PARTORIRE...se non baggianate poco sensate......OPPURE HAI VISTO UNO DEI MIEI LUNGHI COMMENTI...e hai pensato che era il mio racconto????oh...oh.....oh......mi sa che non hai letto...eh!??...ok....perdonato!!O forse...hai letto sul mio blog...ma cosa mai di bellissimo???Ironizzavi???eh!eh!eh!....un bacio e grazie lo stesso!!.....sempre carino... :-))) ELLIY COME SEMPRE....SONO IN ARRETRATO CON L'AFFITTO PER TE...VISTO LO SPAZIO CHE MI PRENDO SULLE TUE PAGINE..ma un comodato d'uso gratuito caso...mai???lo so che hai un cuore grande....tu e chi abita su queste pagine di luce nera!!baci tanti...Affettuosamente...io, sempre io...(la rompi!)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 19:15 via WEB
animafragile, questo sì che è intuito femminile! come hai fatto a indovinare che la foto del bel giovane narcisista, il "dolce"... ehm... santiago, è stata una mia idea? solo che io ne avevo scelta una in cui sembrava quasi bello, il viso era un po' in ombra, gli occhiali neri coprivano mezza faccia e il tutto appariva più in lontananza e confuso... foto fantastica! ma lui ha voluto sostituirla con questa, dice che il blu gli dona perchè richiama il colore dei suoi occhi :)) Comunque, cara mia, cerca di regalarci un bel raccontino, dai. con o senza puntini... un abbraccio! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 21:08 via WEB
Cara Elliy, questo è un incontro che meritava almeno 12 righe, che dici? Un abbraccio. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 21:08 via WEB
Non serve guardare verso l’alto per essere certi di incontrarlo. Altre sono le direzioni verso cui rivolgere lo sguardo, nel breve passaggio dell’esistere. “Noli foras ire, in teipsum redi”, diceva il vescovo di Ippona, uno che ha sperimentato la gioia intensa di conoscerlo bene. Nel viaggio dentro di te, egli pensava, incontrerai l’Altro da te, respiro ed anima mundi. Per Agostino, almeno, fu così. Non basta, però, sedersi a tavola per spezzare il pane, viso a viso, con chi ci sta di fronte. E’ necessario addomesticare ogni riluttanza per incontrare l’altro che soffre nei luoghi impervi della storia, sulle tracce di chi non si è mai proclamato Dio, pur agendo sempre da Dio, evitando con tatto e sensibilità, tutta umana, ogni inutile discussione. E lo incontreremo sempre e solo nel profondo del nostro essere dove si annidano le più radicali carenze e dove la fragilità e la finitudine fanno tutt’uno col desiderio di realizzazione e di riscatto. Nel recupero delle nostre comuni radici, ritroveremo allora la bussola che saprà indicarci la rotta della giusta navigazione. Tale è ogni fede che nutre la speranza.
 
   
carmen46c
carmen46c il 06/02/08 alle 21:13 via WEB
Cara Elly...credo che tu e Germano con questa iniziativa avete svegliato il gigante che dorme, in questo caso il gigante è Marittiello.
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 21:18 via WEB
...grazie Carmen, un sorriso solo per te...Marittiello
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 06/02/08 alle 21:16 via WEB
...mi fermo, mi fermo qui, non preoccupatevi...grazie...mi sono veramente divertito...
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 21:37 via WEB
dico che ha ragione Carmen... :))) elliy
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 21:39 via WEB
no marittiellooo noooo. che ti vuoi fermare proprio adesso??? elliy
 
vi_di
vi_di il 06/02/08 alle 21:16 via WEB
Non è un periodo fertile, per me...ma se ci riesco posso partecipare anche io?
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 21:39 via WEB
vi_di ma certo! ti aspettiamo con ansia, daii! un bacio. elliy
 
Endluke
Endluke il 06/02/08 alle 21:42 via WEB
La famiglia Flanagan, stava per sedersi a tavola quando era successo. Sammy Flanagan guardava quella scena con occhi di ghiaccio, ma la rabbia aveva mutato il suo viso in una maschera di furore. Stringeva i pugni così forte che le sue nocche erano bianche, livide, sembrava che l’osso volesse uscire fuori a formare artigli con i quali lacerare e fare a pezzi ogni cosa nella stanza. Non aveva mai messo radici, Sammy Boy, Sammy il vagabondo, Sammy Shotgun, o i mille altri nomi con cui lo avevano chiamato per tutto il Wyoming. Anche se aveva girato in lungo e in largo, per anni , era quella che lui considerava la sua casa. Suo padre scout dell’esercito a riposo era sull’uscio, fucile in mano e una freccia nel petto. Sua madre aveva la gola squarciata e il sangue ormai rappreso era colato fin dentro le assi del pavimento. Sua sorella, che lui aveva lasciato in fasce anni prima, era scomparsa. Si chinò sul corpo del padre, dai pantaloni ne estrasse la bussola dalla quale non si era mai separato, e se la mise in tasca. Seppellì i suoi genitori. Salì a cavallo e si diresse al passaggio sul monte Rushmore. Nelle Black Hills Cuore Intrepido provava una gioia intensa, aveva appena finito di addomesticare uno splendido Baio, ed ora si poteva presentare da Mano di Pietra per chiedere la mano di Gioiello che Splende. Avrebbe dovuto usare molto tatto nella discussione, doveva dimostrare al padre della sua futura sposa tutto il suo valore. Doveva convincerlo che, anche se lontani dalla riserva, lui poteva proteggerla e darle di che vivere. Mano di Pietra infatti, nonostante i bianchi si facessero ogni giorno più vicini, non avrebbe lasciato le colline sacre, non avrebbe seguito Nuvola Rossa. Diceva: - Attendi te che i fiumi scorrano al contrario allo stesso modo che ogni uomo nato libero sia contento d' essere rinchiuso entro limiti precisi senza la libertà di andare dove vuole – Mentre Cuore Intrepido si avvicinava al Tepee del suo amore, all’orizzonte Sammy cavalcava, carico d’odio nella loro direzione. Prima di sera si sarebbero incontrati. L’incontro con l’uomo bianco ha cancellato il popolo rosso come presenza culturale e sociale, come popolo indipendente portatore dei propri valori, oggi è morto per sempre l’indiano che rappresentava un tipo di vita libera, tanto più libera perché distaccata dalla furiosa attività, tipica di chi ha l’arricchimento come prima ragione di vita.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/02/08 alle 22:58 via WEB
ciao Endluke! benvenuto nel blog! elliy
 
animafragile11
animafragile11 il 06/02/08 alle 21:51 via WEB
Il blu A Santiago dona davvero....e a proposito di blu...ti consiglio di andare a leggere EVOLUTIONMOKA se non lo hai già fatto...c'è proprio un bel racconto sul blu....e dillo pure al S O R D O M U T O di Santiago...anzi quello che segue è UN MESSAGGIO PER LUI che farà la solita faccia...leggendolo (sempre se anche la vista gli funziona ancora...)(approfitto sempre della tua bontà, Elliy): <<Per SEDERSI A TAVOLA con TE, mio caro amico, credo che dovrò attendere il PASSAGGIO di secoli, visto che a quanto pare ti è rimasto solo un senso funzionante, ossia quello del TATTO intendo, che ti permette a quanto vedo di scrivere ancora, e con GIOIA INTENSA e di esporre il tuo VISO in bella vista, senza far trapelare il fatto che hai perso la BUSSOLA...Ma si sa, alla tua età è normale DISCUSSIONE...no??Ed ora che ti sei accorto che di ADDOMESTICARE alla pazienza e alla karma come diresti tu...la tua piccola amica, non c'è proprio verso.....Intercedi per me, presso la clemente Elliy...che credo tema che io metta RADICI...visto la mia frequente-frequentazione....Allora...a quando il nostro INCONTRO...nuovamente su queste pagine??? che avevi capito??>> AH!AH!AH!....era giusto per ridere!!!!però.....che mago sto Santiago...è un vero...ispiratore.......Niente, Elliy...si vede troppo che gli sono affezionata...vero??( ah!ah!ah!) lui lo sa che mi istiga ironia e battute!! un bacio...e grazie per la pazienza...e un'ultima cosa per PENSIEROINESPRESSO...: uffa!!!sei troppo bravo, per poter competere con te!!!ma grazie per averci donato così belle, fresche e creative letture!!baci a tutti!Vostra...spero...(ancora)cara Animella...:-))))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 13:04 via WEB
ma certo, sempre CARA Animella! :)) elliy
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 13:52 via WEB
Ciao Animella, un sorriso per te...Marittiello
 
smile.new
smile.new il 06/02/08 alle 23:47 via WEB
Che bel gioco, complimenti.. e così quando si gioca io mi ci butto a capofitto, solo con la voglia di divertirmi un pò...:) ecco il mio racconto: "L’incontro" -------------------------------------------------------------------“Un'unica perfetta rosa..” iniziava così il bigliettino con cui accompagnavo quel singolo fiore, riprendendo la poesia di Doroty Parker che a lei piaceva tanto. E lo tenevo stretto in mano, mentre l’aspettavo con il viso teso dall’emozione di quel primo incontro, in quel bar del centro per un aperitivo, prima di sedersi a tavola nel ristorante adiacente. Non ci eravamo mai visti prima, non sapevo ancora come era il suo viso, i suoi occhi, il suo aspetto. Tutto era iniziato qualche settimana prima in chat, dove una discussione aveva fatto seguito ad un’altra, dove leggere la sua risposta ad una sua battuta ti dava sempre di più una gioia immensa, fino a perdere del tutto la bussola della ragione. Non c’era nulla che mi importasse di più che leggere una sua mail, o vedere illuminarsi il suo contatto nella chat, dove pian piano eravamo passati da un semplice saluto, ad un bacio velato, da un complimento esposto con tatto, ad una condivisione di momenti e storie sempre più intriganti, e poi in una passerella di emozioni sempre più profonde per dire infine: “amo te, come mai ho amato prima!” Ed ora ero qui, a girare quella rosa tra le mani, impaziente di vederla arrivare a quel primo appuntamento, contando i minuti che passavano sempre più lenti, al contrario del mio cuore che battendo sempre più forte, sembrava volesse strappare le radici dell’anima. Avrei dovuto addomesticare il mio modo di fare, cercando di nascondere la mia timidezza con l’esuberanza, o lasciarmi andare cercando di essere se stessi, non avendo paura di mostrare le proprie debolezze? Continuavo a ripetermi questa e altre cento domande, nella mia mente, mentre l’impazienza si trasformava in timore che lei non venisse più. Ed invece eccola, è lei, si finalmente lei, bellissima più di quanto avevo sognato.. ed ora: noi. ------------------------------------------------------------------ ciaooooooooooo :)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 13:08 via WEB
ci mancava uno smile :) ciaoo! elliy
 
kiku0
kiku0 il 06/02/08 alle 23:47 via WEB
Non è mai facile sedersi a tavola con te. La discussione appare sempre inevitabile. Troppo divario fra le nostre strade. Senza possibilità d’incontro quel tuo vagare scanzonato fra le pieghe del mattino e il mio incedere deciso sul marciapiede che segue passo passo la curva del mio tempo. Una passerella di colori nella gioia intensa che vibra sul tuo cammino. Radici di certezze nel grembo del mio viso. Inutile addomesticare quell’energia libertina che spalanca segreti e sbriciola confini. Tentativo maldestro d’una bussola antica che senz’ago né tatto rincorre l’orizzonte. Mentre ti fai mondo fra le dita. A precipizio sulla pelle. Senza fiato né briglie. Sempre tu. Muscolo testardo…
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 13:08 via WEB
Giulia, meno male! mi dispiaceva che rimanessi esclusa... bacii! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 01:14 via WEB
Ciao Elliy, solo ora ho letto l'invito di Carmen a scrivere un brevissimo racconto dal titolo Storia invisibile...Eccolo in cinque righe...Un abbraccio a te ed a lei, anzi due, così viene meglio. Buona notte. Marittiello
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 13:09 via WEB
Marittiello, meno male, mi ero preoccupata del tuo "basta"... eheheh! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 01:15 via WEB
Storia invisibile.=======Il tatto non sempre basta per “vedere” il tuo viso: la gioia intensa dello sguardo non si può toccare. E’ difficile addomesticare del tutto i quattro sensi nel passaggio dalla luce all’ombra. Il quinto, infatti, è la bussola che manca per vederti. Non vedo te, ma vedo in te, attraverso le radici del ricordo che affondano profonde nella tua anima. Non ha senso la discussione sul sesto senso. Sedersi a tavola e non vedere la parmigiana di melanzane smentisce ogni ipocrisia. Datemi un cane che vede e zittite.
 
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 01:47 via WEB
ahahahahahahahahahahaha....ahahahahahahaha......ahahahahahahaha
 
 
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 02:06 via WEB
Elly...leggi la mail....buoanotteeeeee
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 13:46 via WEB
Ciao Elliy, continuiamo a giocare...Un sorriso...Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 13:47 via WEB
Improvvisamente angustiata, mia moglie mi scrutò, dicendo: “Perché non andiamo dal neurologo? C’è qualcosa di strano in te e nel tuo modo di parlare, precisamente dalle ore 17.00 del 4 febbraio 2008.” A questo punto fui io ad angustiarmi per lei e molto. “Che dici! Non sono mai stato più in forma di adesso” replicai seccamente, poi aggiunsi con aria pensosa e solenne, aggrottando la fronte: “Sedersi a tavola non sarà meglio?” – “Vedi! Vuoi sempre sederti a tavola, a tutte le ore. Non ti sembra strano?” Incalzò ancora lei, sempre più preoccupata. “Per non parlare poi della fissa della passerella, dell’idea di addomesticare chiunque e della fantomatica bussola che non trovi più e che io non ho mai visto. Ti sembra normale tutto questo?” – “Abitiamo qui da vent’anni e continui a dire che non abbiamo radici e, con la scusa che il tatto è il più bello fra tutti i sensi, mi rincorri senza posa in tutta la casa per palparmi il sedere.” Proferite queste ultime parole, solo in quel momento e solo per un attimo fugace, una gioia intensa le illuminò il viso, per poi ripiombare nella precedente pesante cupezza. Il che confermò seccamente la mia ipotesi sul tatto e le sue qualità. “Che fai, non dici nulla? In questi giorni tutto diventa oggetto di discussione ed ora che devi discutere non parli, non rispondi?” Rimasi in silenzio a lungo poi, incrociando nevroticamente le mani, senza più fermarmi cominciai a dire a voce bassa, come se parlassi con me stesso: “addomesticare, gioia intensa, viso, te, sedersi a tavola, passerella/passaggio, bussola, discussione, radici, tatto” e così via senza soluzione di continuità. Pare che un solo nome riesca ad interrompere ritmicamente la frenetica cantilena. Elliy. La cartella clinica riferisce freddamente: “Dopo la parola “tatto” il paziente dice “Elliy” e sorride”.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 16:19 via WEB
ahahaha! marittiello ma che bel giocherello!! ATTENZIONE però: ricordati - entro il 15 MARZO, data di scadenza - di indicare CON QUALE RACCONTO vuoi partecipare :))) - della serie: ne resterà soltanto uno... - baci! elliy
 
   
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 17:28 via WEB
Eppure...davvero non ti facevo così divertente...mi dispiace che ti ricoveri anche se dovrei dire che mi fa piacere, perchè cosi pensi alla tua salute, ma io in questo momento sono un pò egoista, era troppo "sfizioso" venire a leggerti, pazienza, aspetteremo piu in là che alla nostra cara Elly & Company, le venga un'altra brillante idea e allora...niente ricoveri, anzi, speriamo che non dovrò ricoverarmi io, anche se almeno una volta all'anno questa vacanza la devo fare. Buona guarigione Marittiello.
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:31 via WEB
Carmen carissima, stavo scherzando...Mi riferivo al contenuto dell'ultimo racconto...Leggilo e così capirai...
 
   
socrate52
socrate52 il 10/02/08 alle 19:50 via WEB
ti capisco!Ahahahahahah ...grande!
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:11 via WEB
Ciao Elliy, essendo ormai ricoverato, come hai potuto leggere nell’ultimo racconto, il mio contributo giocoso e gioioso si ferma qui. Per quanto riguarda la scelta del racconto, puoi farla tranquillamente tu: A me sta benissimo. Se lo ritieni opportuno, dopo averla fatta, puoi anche cancellare tutti gli altri. Un sorriso. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:13 via WEB
errata corrige: tu: = tu.
 
 
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 17:18 via WEB
Nooooo....Marittiello....ma come sarebbe che ti devi ricoverare? Proprio adesso che mi avevi fatto venire voglia di gareggiare con te a chi faceva il racconto più corto? Spero che non sia niente di grave. Ti raccomando ....questo ricovero....che sia breve!
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:26 via WEB
Carmen, sono già ricoverato...Leggi il racconto...Un abbraccio...Marittiello
 
     
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 17:38 via WEB
L'ho letto....ops...che cosa mi è sfuggito?
 
     
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 17:44 via WEB
Ora ho capito....sight! Sono la solita distratta, io credevo che il racconto fosse un pò autobiografico e ci sono cascata in pieno, meglio cosi, però, mi dispiace, mi hai fatto vincere con troppa facilità, a me piacciono le sfide intriganti... così non vale! :-(
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:52 via WEB
Cercavo di descrivere ironicamente l'impatto maniacale della mente con l'elenco obbligato di parole proposto da Elliy: addomestiacre, gioia intensa, ecc. ecc....
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:46 via WEB
...quando ho detto che ero ricoverato, mi riferivo al ricovero fittizio immaginato nel racconto...
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:47 via WEB
Abbiamo spedito insieme gli ultimi due commneti...Esprimi un desiderio...
 
     
carmen46c
carmen46c il 08/02/08 alle 11:17 via WEB
Dici a me Marittiello? Esprimere un desiderio? Ops! Mi prendi alla sprovvista, vediamo che potrei desiderare? Ummmmmmmmmmm....ci sto pensando...ma tu guarda! Ho trascorso troppo tempo a condizionare la mia mente, a dirmi ripetutamente che sono autosufficiente (bugia) che veramente mi sembra di non aver bisogno di niente! E' il colmo! Possibile che Carmen non abbia desideri? Ma che dico? Forse ne ho talmente tanti che li sto perdendo pure di vista! Ahahahahahahahaha.....
 
carmen46c
carmen46c il 07/02/08 alle 17:14 via WEB
Ero disposta a farmi addomesticare da te, quel giorno seduti a tavola, con una gioia intensa, avrei voluto che fosse stato bellissimo il passaggio alla mia nuova vita con te, ma la nostra discussione andò così oltre da farci perdere la bussola, non riesco ancora a dimenticare l’espressione del tuo viso, quando , senza tatto, ferendomi con le tue avventate parole, mi ricordasti le mie umili radici.E fu la fine di un amore appena iniziato.
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 17:28 via WEB
Bravissima! Hai vinto tu...Il racconto più corto é il tuo...Un abbraccio!!
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 18:40 via WEB
cari amichetti miei, io sono DELIZIATA da questo bel gareggiare interno, dal giocare, dal divertimento... è un sogno e spero che continui continui... però, per quanto riguarda il gioco, dobbiamo seguire le regole (a volte si deve), per correttezza nei confronti di TUTTI: ognuno può scrivere quanti racconti vuole qui (tanto purtroppo io non posso commentarli fino alla fine.. SIGGGHHHH!) e giocare in libertà, però poi DEVE INDICARE QUELLO CON CUI VUOLE PARTECIPARE: Marittiello, ti prego, non posso farlo io :)) - daiii!!!! e brava anche carmen (ma come, davvero pensavi che lo avevano ricoverato, poverello, a Marittiello?? troppo sforzo letterario pensavi? ahhahaha). Grandi! baciciciiii! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 19:10 via WEB
Allora, senza pensarci su, dal letto dell'ospedale psichiatrico, mentre la cantilena dei nomi continua ininterrotta, ti dico il primo ("L'incontrai in una fredda giornata di febbraio..."). Quello inviato subito dopo l'uscita del post. Per un solo motivo: perché con quello pensavo di partecipare, prima dell'esplosione di follia creativa. In tal modo mi pare di essere corretto nei confronti di tutti. Scusami se involontariamente ho intasato gli spazi o trasgredito le regole (ripeto, puoi cancellare tutto, se ti sembra opportuno). Io amo il gioco per il gioco, nel rispetto delle regole, ma in tutte le sue varianti. Altrimenti che gioco è! Un sorriso per te, Elliy, mentre ti dico tante parole dolci: addomesticare, gioia intensa, viso, te, sedersi a tavola, passerella, bussola, discussione, radici, tatto....addomesticare, gioia intensa....
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 07/02/08 alle 19:35 via WEB
scusarti?? ma non è nemmeno da mettere in DISCUSSIONE. sei un uomo pieno di TATTO, che affonda le sue RADICI nella fantasia, nella sensibilità, nella scrittura, senza mai perdere la BUSSOLA, capace di ADDOMESTICARE le parole più insidiose, di creare una PASSERELLA tra la realtà e il virtuale che rende inutile la conoscenza di un VISO o di un nome... SEDERSI A TAVOLA con TE, a questo banchetto di amici - a base di sogni e di poesia - mi procura una quantomai insperata GIOIA INTENSA.******* Un abbraccio sincero (non hai intasato niente... hai voglia a spazio quiiiii! libertààààààà). bacetti. elliy
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 07/02/08 alle 19:58 via WEB
Che bello! Grazie, Elliy…Un abbraccio grande…(primo premio per te!)…Marittiello
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 01:28 via WEB
Marittiello, non posso chiedere di meglio... :)) elliy
 
   
DolceA0
DolceA0 il 07/02/08 alle 23:27 via WEB
:)
 
   
carmen46c
carmen46c il 08/02/08 alle 10:59 via WEB
Ma che ci tiene questa Elly!!! Quando ho letto questo commento mi sono quasi arrabbiata con me stessa. Ma perchè non ci ho pensato io? Ahahahahaahha.....rido per disperazione :-(
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 07/02/08 alle 20:58 via WEB
Per il momento faccio i complimenti a Germano, per la bella idea :-) Datemi il tempo di leggere gli altri racconti, di capire quante sono 2000 battute e poi ci provo pure io!!!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 01:01 via WEB
solo a Germano? e a me niente? sigh... sob... :( comunque duemila battute sono circa una cartella, una pagina uso bollo, più o meno. abbondante perchè le battute sono "circa" duemila! ciaoo! ti aspettiamoooo! baci. elliy :))))
 
eccelso86
eccelso86 il 07/02/08 alle 22:32 via WEB
Mamma mia...102 commenti e così tanti racconti!!! Grandioso...non mi aspettavo un successo simile e, ammazza, ho letto i racconti di Frattarda, Santiago, Pensieroinespresso, Animafragile e...che dire: non vorrei dover essere io il giudice;) Visto Elliy? Avevamo fiutato bene eh eh eh... ps l'esame all'uni non l'ho passato(prima bocciatura per me da quando sono iscritto)...non sai come sto nero. Il pensiero che maturavo da tempo di cambiare uni, ormai si è fatto spazio e, non so; magari cambio per la seconda volta facoltà. Si vedrà. Buona notte e ancora complimenti a todos
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 01:04 via WEB
eccelso! bocciato??? nooooooooooooooooooo! (cmq santiago è fuori concorso e Animafragile non ha - ANCORA - scritto un racconto ma un piccolo post, mi pare... anzi due, forse tre?). beh, sì, questo è un bel modo per dare libero sfogo alla creatività, stare insieme, divertirsi, giocare e insomma... scriveree!! Managgia Ge, che peccato per l'esame. va beh, tu lo sai quello che penso, no? hai tutta una strada aperta - spalancata - davanti a te! camminaaa! baci. elliy
 
   
eccelso86
eccelso86 il 08/02/08 alle 11:08 via WEB
eh si...anche gli eccelsi cadono prima o poi;( e poi che pretendevo? Avevo studiato 180 pagine su 300 senza nemmeno ripeterle. Comunque sto pensando di cambiare uni e di iscrivermi a scienze delle comunicazioni. Tu che dici?!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 12:01 via WEB
ehm... non so se dipende dall'università, dalla facoltà o dall'applicazione allo studio... tu che dici?? elliy
 
     
eccelso86
eccelso86 il 08/02/08 alle 23:36 via WEB
Io direi che dipende da un po' tutte e 3 le cose...di sicuro c'è un malessere interiore molto forte e poi, forse per la prima volta in vita mia, sono sul serio convinto di ciò che vorrei diventare un giorno. E, proprio adesso, i miei mi impediscono di seguire quella che ho compreso essere la mia strada...che stress;(Comunque noto che, il gioco, va sempre meglio. Eh eh eh...hai acquistato proprio un fuoriclasse conoscendomi:P Baciotti otti otti
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 23:54 via WEB
e lo so che sei un fuoriclasse, l'ho fiutato subito!! però anche i fuoriclasse devono stare calmi e sereni. domani pvt :) bacetti eccelso!
 
giornatadisole0
giornatadisole0 il 08/02/08 alle 10:00 via WEB
ci sto pensando su... bella idea! ciao :)
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 08/02/08 alle 11:11 via WEB
Aloha elliy!!!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 12:02 via WEB
caro Bob! ci stai provando?? ... a scrivere intendo :) elliy
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 12:31 via WEB
magari lui no... ma ci sto provando io! (°ç°) eheheh! Mec
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 08/02/08 alle 14:00 via WEB
:) sono arrivato a 2000 pagine.....solo che oggi quando mi sono affacciato di nuovo su questo post ho letto che erano 2000 battute (cose da pazzi)....e infatti mi sembrava strano, adesso devo sfoltire un po per ridurre il tutto a 2000 battute...E' una battuta! Insomma...dopotutto con una battuta cominciano tutti i piu' grandi romanzi
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 14:15 via WEB
bob, è un po' come la vita... tutto un lavoro a togliere. o no? :) Non vedo l'ora di leggero, questo grande romanzo! ciaooo! (intanto muoviti con questo raccontino) elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 09/02/08 alle 01:54 via WEB
...ma ho tempo fino al 15 marzo....eh eh! :) ... cioe' tu dici tutto un lavoro a togliere......cioe' in ke ssssensso (Verdone)....cioe' tu ddici che leviamo ogni giorno dei dubbi esistenziali dalla nostra psiche per alleggerire la nostra anima e andare a letto tranquilli? Cioe' tu ddici cosi'....;)e tu l'hai finito il tuo raccontino...azzardo un bacino :*
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 10:45 via WEB
bob... la tua visione sul lavoro a togliere è molto positiva e visto che oggi qui c'è un bel sole, mi piace accoglierla :) anche se intendevo altro... MA tu non hai letto il mio "compitino"?? ti sei distratto? e azzardi persino un bacino??? allora te lo riallego qui, è un commento tra i precedenti, ispirato dal carissimo pensieroinespresso-marittiello, ma dedicato a tutti voi :) il mio "Incontro" è quello con VOI!!! eccolo qua: ********* scusarti?? ma non è nemmeno da mettere in DISCUSSIONE. sei un uomo pieno di TATTO, che affonda le sue RADICI nella fantasia, nella sensibilità, nella scrittura, senza mai perdere la BUSSOLA, capace di ADDOMESTICARE le parole più insidiose, di creare una PASSERELLA tra la realtà e il virtuale che rende inutile la conoscenza di un VISO o di un nome... SEDERSI A TAVOLA con TE, a questo banchetto di amici - a base di sogni e di poesia - mi procura una quantomai insperata GIOIA INTENSA." *********** elliy ********* se vuoi, bob, ne riscrivo un altro, dedicandolo a te, che dici?
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 09/02/08 alle 14:40 via WEB
Bello davvero! Sai che ti dico ellyi? ...Brontolo, no anzi, gongolo in attesa del tuo gioiello!!!! Buona Giornata da Bob!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 18:44 via WEB
ehm... Bob, io l'ho preparato, ma... tu sei abbastanza spiritoso? non ti conosco ancora bene, non so... elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 09/02/08 alle 19:42 via WEB
Io dare te carta bianca! :)
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 19:51 via WEB
L'INCONTRO CON BOB - Non che avesse avuto molto TATTO, né una grande originalità, presentandosi con un “vorrei imparare il tuo viso e sprofondare nei tuoi occhi” – beh... negli occhi... – “sì, voglio carpire tutti i suoi segreti, la tua storia, i tuoi sogni” – e io dovrei offrirti una tale PASSERELLA per l’anima mia? “Non se ne parla, dovrai ADDOMESTICARE i tuoi istinti” acidamente avevo replicato. Ma chissà dove affondava le RADICI quel suo modo così sfrontato: “ci incontreremo al mare, in un giorno pieno di luce, e se non vorrai mostrar lo sguardo, potrai indossare occhiali scuri...” – insisteva, tenace, un messaggio dopo l’altro, come se avesse perduto la BUSSOLA – “sarebbe bello SEDERSI A TAVOLA con TE... che GIOIA INTENSA sarebbe conoscere qualcuno di tuttiscrittori.it!”. Ecco, quella era stata la molla, la parola magica, non avevo saputo più resistere a quel punto lì: “Va bene, possiamo organizzare, dimmi quando... sarà fantastico, uno scambio di opinioni e di battute, l’amore per il vino e per il cibo, per la musica, per la scrittura, per le lunghe passeggiate al mare... ti manderò Santiago-Mec!!” Avevo aspettato più del solito per la risposta :”Chi?? Ma non c’è qualcuno meno peloso e anziano in redazione?” .... e non so perché, ma in questo modo si era chiusa la DISCUSSIONE. Non che avesse avuto molto tatto, come dicevo all'inizio... ma ora finalmente si stava diventando amici :))***** baci caro bob!elliy
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 09/02/08 alle 21:05 via WEB
Piccola premessa: mi sono ripromesso di nn leggere i racconti degli altri scrittori finche' io nn lo avessi pubblicato; avevo preso questa precauzione affinche' non fossi "contagiato" dagli altri, volevo proteggere la mia musa ispiratrice, che tra l'altro è sempre raffreddata e quindi non sempre disponibile per ovvii motivi di salute. Ebbene adesso mi trovo notevolmente in difficoltà...apperi! Perchè questo raccontino è davvero un gioiellino ed io ne subisco l'influsso, un grande fascino...ed ora per superare la sindrome di quello scrittore francese..8ahi ahi) dovro' fermare i lavori da scribano che proprio oggi avevo avviato. Nel ringraziarLa sentitamente per queste splendide righe che copiero' nel mio diario personale, Le mando un bacio balsamico sul nasino (0_*)....
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 01:51 via WEB
perdindirindina! io adoro l'aceto balsamico :)) ... ma dolce Bob, le mie povere righe non sono in competizione con alcuno, sono soltanto un ricordo delizioso (appena appena infiocchettato) da conservar nel cuore. Non vorrà, mio riverito amico, farmi rimpiangere per sempre le parole che mai potrò leggere, perchè incatenate nella sua penna... ehm ... tastiera? non sopporterei un tal dolore... che non si fermino - La prego - i "lavori da scribano"... io resto qui, in fremente attesa della Sua composizione, dei Suoi pensieri, di ogni Sua parola... elliy :)
 
     
BobSaintClair
BobSaintClair il 10/02/08 alle 18:28 via WEB
mmmmmmhhhhh......la tua favella mi fa gola ;)
 
carmen46c
carmen46c il 08/02/08 alle 11:27 via WEB
Ciao Elly, ieri sera, per me è stata una serata trionfante. Però, sono la solita sbadata, prima che iniziasse la serata vera e propria, ho visto il tuo nik ed ero raggiante dalla gioia, c'era un pò di confusione e tra la folla non facevo che salutarti e dirti : "Elly, ma che brava, sei venuta? Sei riuscita a liberarti dal tuo impegno...oh come sono felice, ora che ci sei tu, la serata sarà un'altra cosa!" SIGHT!! Solo dopo parecchio tempo mi sono accorta che quella Elly non eri tu! :-(
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 12:11 via WEB
ma come carmen? mi hai confuso con un'altra?? non ci posso credereee! capirai, la presentazione di alessio è finita all'una (anzi, loro si sono dilungati ancora un po'...). mi è dispiaciuto troppo non esserci, carmen, mannaggia! ma ripeterai, no? e poi... abbiamo sempre martedì :)) bacettiiii! sono felice del tuo successo! un abbraccio forte. elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 08/02/08 alle 12:53 via WEB
Ciao Elliy, mi hanno dimesso. Tutto bene. Il valium in vena non tradisce mai, anche se io preferisco il Nepente di Oliena, non in vena naturalmente, ma per via orale. Sto scherzando naturalmente (lo dico non a te ma a chi non ha letto tutti i commenti ed i racconti precedenti). Un abbraccio. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 08/02/08 alle 14:11 via WEB
Al secondo rigo del commento precedente, naturalmente, c'è un naturalmente in più. Meglio sostituirlo con "ovviamente", naturalmente. Marittiello (naturalmente)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 14:13 via WEB
uh! sei guarito? sono contenta! ma ora niente più canzoncina? viso, discussione, passerella, tatto, elliy... - ah, lo confesso: il Nepente di Oliena l'ho dovuto cercare su google... ahhaaha! pensavo fosse un gas tossico :) o una droga turca... baci a te! elliy
 
   
carmen46c
carmen46c il 08/02/08 alle 14:33 via WEB
Elly ...Elly...allora ti ci vuole una tiratina di orecchie, proprio tu non leggi i racconti? Marittiellooooo... glielo diciamo che il Nepente di Oliena è quel buon vino che tanto hai decantato nel tuo scritto, hai visto come sono stata brava ?Marittiello, io ti leggo sai, non faccio come Elly! ;-)
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 08/02/08 alle 15:56 via WEB
Il nepente di Oliena é uno dei protagonisti del mio primo racconto. Vino che "scioglie i dolori", secondo il suo etimo greco...
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 08/02/08 alle 16:00 via WEB
Hai ragione, Carmen. Sei un'attenta lettrice. Direi, però, di perdonare Elliy. Con tanti racconti da leggere, qualcosa può anche sfuggire...Un abbraccio ad entrambe...Marittiello
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 18:00 via WEB
ahahahah! ma io non li leggo apposta adesso con troppa attenzione, i racconti in gara, per evitare la tentazione dei commenti in diretta! vi pare facile leggere e poi non sbilanciarsi? (però una sbirciatina ogni tanto... quella non la posso evitare, eheheheheh!). Poi, a termini chiusi, la redazione si riunirà, raccoglierà il materiale e... giù a studiare!!!! bacetti a voi! elliy
 
kiku0
kiku0 il 08/02/08 alle 14:32 via WEB
bellissimo il tuo *incontro* cara elliy...romantico e struggente...come una carezza a fior di pelle...:-) Giulia
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 18:01 via WEB
Cara Giulia... sei sempre un tesoro. il mio incontro è stato con tutti voi :)) elliy
 
johnfante1975
johnfante1975 il 08/02/08 alle 18:03 via WEB
Buon week end elliy........baci...John.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 23:13 via WEB
grazie john, anche a te :) Ma tu che ami l'avventura, non provi con questa piccolina, a base di parole e fantasia? ciao! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 08/02/08 alle 23:46 via WEB
Vagolando, vagolando, ti auguro una notte serena...Marittiello
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 08/02/08 alle 23:52 via WEB
che meraviglia... mentre tu lasciavi il tuo saluto, io commentavo il tuo post :) dolce notte a te! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 09/02/08 alle 00:14 via WEB
E mentre tu rispondevi al mio saluto, io rispondevo al tuo commento al mio post...
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 09/02/08 alle 00:39 via WEB
Ho risposto alla tua risposta alla mia rispsta al tuo commento al mio post...
 
StarryZjl
StarryZjl il 09/02/08 alle 04:23 via WEB
Quella sera anche il fumo e i drinkini bastardamente alcolici dell’interminabile serata in disco l’avevano stufata.. soprattutto, da quando dopo aver barcollato sulla passerella oltre la piscina delle cubiste si era persa nel cesso a guardarsi allo specchio, senza riuscire a riconoscere la sua immagine. La bussola, le cui forti radici erano state ormai sradicate dall’ultimo uragano, era completamente distrutta e non sapeva più chi fosse né dove stesse andando. Un po’ turbata ma ridendo, sgattaiolò nella pista, e l’ultima cosa prima del solito vuoto di memoria, fu sbottonare di fronte a tutti la camicia di un tizio che il giorno dopo si sarebbe sposato. La sera seguente, in palestra entrò con uno sguardo inquietantemente voluttuoso, dato dall’incosciente aggressività ormonale e strafottente desiderio del tutto e diciamocelo, dato anche un po’ dall’erba della sera precedente. Tutti notarono il suo viso raggiante. La cosa straordinaria fu che qualcuno lo notò con gioia intensa.. poi, quel qualcuno notò pure con altrettanta gioia il suo sedere, e con audacia le si presentò. Capitò inaspettatamente, mentre lei stava pedalando per scaldare i muscoli, il tipo arrivò dall’altro capo della sala dritto verso di lei. Lei ovviamente come da prassi finse di non notare il suo arrivo. La discussione sul tempo, il lavoro e altre cagate introduttive fu assolutamente noiosa, sembrava che il tipo infatti non fosse assolutamente interessato alle sue parole bensì sembrava che i suoi occhi si fossero fatti totalmente addomesticare dal suo seno propositivo. Lei ingenua come sempre si convinse che quei bellissimi occhi stessero curiosando sul suo petto a causa della sua “magnifica” collana, e ignorò quindi l’assoluta e voluta totale mancanza di tatto dell’alieno. Per un istante, lei si immaginò di sedersi a tavola con questo intrigante e curioso sconosciuto solo per capire cosa quegli occhi divoranti come buchi neri nascondessero sotto la scura e densa impenetrabile marea. Di scatto ad interrompere il sogno, la bocca sotto quegli occhi si aprì: “Vorrei chiederti se possiamo uscire una sera, io e te..”
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 10:46 via WEB
ciao Starry!! benvenuta nel blog! elliy :))
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 20/02/08 alle 23:49 via WEB
Caro Starry, mi piace la forza del tuo racconto. Alessandro F.
 
johnfante1975
johnfante1975 il 09/02/08 alle 09:38 via WEB
Buongiornoooooooo elliy!!!!!!!Scusami ma non ho capito la domanda che mi hai fatto ieri sera sull'avventura.Magari sono io un po' ciucco!Hi hi hi hi hi hi........un abbraccio...John.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 10:50 via WEB
john, la questione era: visto che hai un interesante blog dove si parla spesso di luoghi particolari, evocando con immagini straordinarie viaggi e avventure - anche della mente - e che spesso tiri fuori interessanti citazione letterarie... che ne diresti di imbarcarti nell'avventura di questo giochino letterario?? ciaoooo! elliy
 
   
johnfante1975
johnfante1975 il 09/02/08 alle 12:01 via WEB
Con tutta onesta' elliy non sono in grado!E poi non ho neanche tanta fantasia.....un abbraccio..John.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 12:18 via WEB
sob.. ok john! vedrò di farmi bastare le suggestioni del tuo blog... ma ti ho lasciato un messaggino da Carmen. vai vai! grrrrrrr!!!!!!! elliy
 
     
johnfante1975
johnfante1975 il 09/02/08 alle 12:47 via WEB
Ah ah ah ah.....ma dai,intendevo amica da tanto tempo!!!Mi piaci pero' quando ruggisci.Baci....John.
 
carmen46c
carmen46c il 09/02/08 alle 09:59 via WEB
Ciao Elly....buongiorno....ma dico? Con un post come questo, in cui, in pochi giorni ti sono arrivati più di 100 commenti, indovina chi hanno messo nei blog piu popolari ? Non c'è più religione! Ahahahahahahaha....credo di aver raggiunto un record massimo (questa è la decima volta in otto mesi), qualcuno mi ha pure scritto che sono una raccomandata! Non sarà qualche ammiratore segreto della redazione di Libero! Confesso che, se così fosse, mi sentirei altamente lusingata! Ahahahahahahaha
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 10:54 via WEB
ahhahahah! carmen, ti darò una delusione forse, ma tu sai che non è molto che sono nel mondo dei bloggers e quindi qualcosa mi sfugge ancora... come questa questione dei blog più popolari... comunque ti ci hanno rimesso? beh... sono contenta, ma dove si vede? ho sbirciato in giro seguendo le diciture "blog" qualche cosa, ma non ti ho vista.. boh!!!!!! comunque non mi stupirei se tu fossi riuscita a stregare persino la redazione di Libero! ahahahahah! grande Carmen! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 09/02/08 alle 11:49 via WEB
La mattinata é "moscia". C'é poco movimento letterario. Ci penso io. Ti mando, cara Elliy, una cosa che ho scritto subito dopo il ricovero, per gioco, naturalmente, come sempre e come per tutte le altre cose che ho inviato...Un abbraccio. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 09/02/08 alle 11:50 via WEB
Un incontro da brivido==========“Ho sempre sostenuto, con l’ironia necessaria a dissimulare la paura, che non conviene sedersi a tavola con lei. La sua fame è impressionante come l’energia che attraversa ogni fibra del suo corpo. Le radici non sono certo le mie, ma ci siamo intesi bene sin dall’inizio. Nell’anima c’è qualcosa che ci unisce. L’ho capito lentamente nel tempo. Solo il rapporto con la carne è sostanzialmente diverso. Io la detesto, lei non può farne a meno. Da anni sono in realtà vegetariano, senza ammetterlo, per uno strano, inspiegabile pudore. Lei non potrebbe mai diventarlo. Quel pomeriggio il suo viso non era quello di sempre. Dopo cinque anni non aveva ormai più segreti per me. Gli occhi non rivelavano la consueta gioia intensa ed appagata di chi ha abbondantemente pasteggiato. E quando, col solito tatto, la spinsi al passaggio sulla passerella, il corpo sinuoso ondeggiò in modo inquietante. Ho addomesticato di tutto nella vita, ma addomesticare la paura non è possibile e forse neanche utile. Un terrore paralizzante mi strinse come un cappio la gola. L’ultima emozione prima dell’assenza di ogni possibilità di sentire. I suoi occhi, iniettati di sangue, erano accesi da un inspiegabile odio. Girò su sé stessa, come bussola impazzita, sferrandomi un micidiale colpo al cuore, che le servì per terminare il suo pasto. Movimento felino nella pienezza di un attimo senza tempo” Rilessi rapidamente, come faccio sempre, le prime e le ultime parole scritte a matita e, con la fronte sudata, chiusi il vecchio quaderno a quadretti a cui, da qualche anno, affidavo brevi racconti che nessuno avrebbe mai letto. Un vezzo da non rivelare, inidoneo a chi maneggia frusta e tridente. Era ormai quasi ora. Fra cinque minuti l’incontro con te mi avrebbe di nuovo regalato quel brivido di cui non potevo più fare a meno. Prima di entrare in pista, chiesi solo al vecchio Omar: “com’era oggi la fame di Lena?” Non ci fu discussione. Come fa l’uomo abituato al silenzio dell’azione e ostile alla vaghezza della parola, mi guardò, fissandomi negli occhi, senza dire nulla. Aprì con un gesto rapido la piccola porta arrugginita che le sbarrava il passaggio e, mentre ancora il cigolio dei cardini rimbalzava fastidioso nell’aria, scomparve fra le quinte, lasciando che il destino compisse il suo corso.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 12:24 via WEB
Marittiello, se questi sono gli effetti della convalescenza post-ricovero... grazie, un vero brivido. (questo l'ho letto subito, eh?! leggendo, giocando, stupendo - dalla voce del verbo "stupire"). elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 09/02/08 alle 17:14 via WEB
Buongiorno Elly, Falco mi ha invitata al concerto di Baccini stasera, tu ci sarai?
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 18:45 via WEB
Anonimo se sei Carmen, e Falco è Falco Tomson di Second Life... purtroppo non posso, mi dispiace. Stasera ho un reading-writing qui, in real life, con alcuni amici. ciao Carmen! elliy (poi mi racconti, eh?)
 
animafragile11
animafragile11 il 09/02/08 alle 19:31 via WEB
un appello a PENSIEROINESPRESSOOOOOO!!!!!sigh!sigh!basta di farmi piangere di........................invidia e bramosia!!!!Ma come MINC....(diremmo qui in Sicilia!!!) a partorire così....non sarai mica...un coniglio-scrittore!!!ah!ah!ah!SCHERZOOO!!!SEI ECCEZIONALE...ANZI NO...credo non esista...a mio avviso...un aggettivo che possa descriverti per la tua creatività..ma sei così anche nella vita?complimenti!!!e io che faccio, Elliy? mi ritiro?(oooh!oh!, ma se non ho neanche partecipato!!??ahaaaaaiutatemiiiihhhh!!!) Ciao Speciali! su questo blog...si VOLA...anche senz'aliii!!!baci a te...e al sordomuto..ci pensi tu, vero Elliy? :-))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 09/02/08 alle 19:46 via WEB
animafragile che si ritira?? ma vaaaa! non ci crederò maii!!! ciao cara! un bacio a te. ok, riferirò anche al tuo amico :)) elliy
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 09:27 via WEB
Un sorriso ed un abbraccio per animafragile da Marittiello.
 
socrate52
socrate52 il 10/02/08 alle 02:08 via WEB
C’era una volta Quando la tristezza sommerge la voglia di lottare , attraverso la passerella del tempo e mi rifugio nel porto sicuro delle mie radici ... gioia intensa … la musica che ricorda fragranze antiche e voci conosciute e tranquillizzanti , aliti di vento della mia fanciullezza, risate argentee e la mano di una madre sulla testa del suo bambino! Una nuvola nel cielo azzurro , la luce che passa tra le persiane ed il vocio della strada. Dolce , al tatto, il viso di mia mamma e tanto bastava ad addomesticare la mia malinconia! Sedersi a tavola la sera , impegnati ancora , noi bambini , a finire i giochi che stavamo facendo e nonno Ignazio a difenderci dalle ire dei grandi …. rideva , rideva di gusto , poi ci guardava e schiacciando l’occhio ci ammoniva “Picciriddi finitela che è ora di mangiare ! “ . Nel dopo cena , ci rendeva sereni ,sentire la discussione dei grandi …. le risate di mamma Carmela e di zia Pina , la voce risoluta di Gianna , la cara vecchia Gianna! Sergente di ferro al quale obbedivamo timorosi più che ai nostri genitori! Sempre freneticamente attiva, sempre pronta a prendere in mano la situazione ed a rincuorare le sue amiche ..le sue sorelle acquisite … Carmela e Pina ! Poi ridevamo come matti , quando zio Nicola e papà Nino cominciavano a raccontare aneddoti della guerra , esorcizzando così ,le paure vissute . La guerra , così lontana dal nostro mondo di bimbi eppure ancora così presente nei volti della gente e nei muri diroccati delle case non ancora risanate ,dai danni ei bombardamenti. Ho bisogno di ritrovare le mie origini , ora che la giostra della vita sta compiendo i suoi ultimi giri , devo tornare nel grembo materno , devo sentirmi sicuro per non tremare … non tremare di rabbia per non poterla fermare! Così ,mentre sorseggio un te , non mi accorgo che sono salito sulla bussola di vetro e legno … quella che girando , ti porta fuori ed a me , porta al di là della vita. Questa notte , assieme a ciò che fu , incontrerò me stesso
 
 
socrate52
socrate52 il 10/02/08 alle 02:10 via WEB
acc.... C'era una volta ,era il titolo...
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 10:04 via WEB
socrate... finalmente! un abbraccio e buona domenica :)) elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 09:30 via WEB
Siccome la domenica siamo tutti più buoni (o era Natale?), ho scritto "Incontro d'amore". Eccolo, cara Elliy. Un abbraccio a te ed un sorriso a tutti i lettori amici. Marittiello
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 10:06 via WEB
cominciare la domenica con un "incontro d'amore"? mmm... bell'idea! grazie Marittiello! elliy
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 11:46 via WEB
Sì, ma la mia domenica continuerà con la parmigiana di melenzane...Te ne conservo una fetta...ha un effetto eutrofico e rilassante...Sorrisi solari per te. Marittiello
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 12:10 via WEB
la mia invece, se tutto va bene, con una passeggiatina in mezzo ai festeggiamenti per il capodanno cinese a piazza vittorio :) elliy
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 12:36 via WEB
Prima di andare dai cinesi, svuota la casella postale, che é piena....
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 13:07 via WEB
fatto! alleggerita casella di posta... ma mi sa che vado a via del corso, a vedere la parata del Dragoo! (sempre estremamente decisa e risoluta...). ciaooo! elliy
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 09:31 via WEB
Incontro d’amore=====Il futuro è nel nostro passato, perché anche la speranza ha profonde radici. Non poteva di certo saperlo quando la nave, sibilando con i motori frenati, entrò in rada alle 6.30 del mattino, aprendole gli orizzonti del “continente”. Ancora sulla passerella, fu avvolta da una nebbia densa e caliginosa e da un forte odore di nafta. La gioia intensa dei profumi di mirto che, cullati dal vento fresco del mare, le avevano carezzato dolcemente il viso la sera prima, all’imbarco, era ormai solo un ricordo. La mattina dopo era già in classe, cercando di addomesticare 32 ragazzi. Più facile e meno pericoloso sedersi a tavola con 32 cannibali! Era la sua prima supplenza. Usò molto tatto e discrezione nel fare l’appello, evitando le solite idiote domande e cercò subito di avviare una discussione, la più semplice e scontata possibile, sul valore dello studio e sull’impegno necessario in vista dell’esame finale. La sua apparente fragilità indusse i cannibali a fagocitarla. La situazione precipitò irrimediabilmente e, a ventinove anni suonati, pianse per la prima volta in pubblico. Un pianto lungo, intenso e liberante, il più bel pianto della sua vita. Passarono in assoluto silenzio gli ultimi 5 minuti dell’ora, prima che il suono della campanella segnasse la fine della sua prima ed ultima lezione. Mentre le raccontavo questa storia, la ragazza mi chiese: “Nonna, eri tu che piangevi? Tu non hai paura, vero?” - “Quel pianto mi ha riportato nella mia isola, dove ho incontrato un uomo che ho amato per tutta la vita. Da quell’amore è nata tua madre che, amando tuo padre, ha fatto nascere te.” - E aggiunsi: “da una lacrima è nata tutta la nostra famiglia. E il pianto è stato come una bussola che mi ha indicato la strada di casa, che stavo perdendo.” - Mi guardò stupita e mi disse con candore: “ho capito, allora fa bene piangere!” E con gli occhi velati aggiunse: “ti voglio bene nonna, sei forte. Spero di essere come te.” – “Sì, lo sarai”, le dissi, piangendo di gioia, “il futuro è nel nostro passato, perché anche la speranza ha profonde radici.”
 
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Anonimo il 10/02/08 alle 09:55 via WEB
“per te ho ritrovato la bussola e le mie radici. Grazie a te ho potuto addomesticare ogni discussione sul mio conto. Non era proprio una gioia intensa vedere ogni suo amico sedersi a tavola e guardarmi fisso, e poi senza il minimo tatto, dire a lei che non sarei mai cambiata” ...disse la capigliatura alla boccetta di tintura per capelli. ------------- ---------------- :)) mec
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 10:07 via WEB
oh-oh! stiamo contagiando anche mec! :)) elliy
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 11:13 via WEB
Ciao mec... "disse la capigliatura alla boccetta di tintura per capelli, raggiante in viso, nel passaggio dal bianco al nero." Che dici? Mancavano viso e passaggio. Come va così? Un sorriso e complimenti. Buona domenica. Marittiello
 
   
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Anonimo il 10/02/08 alle 12:58 via WEB
mannaggia sti professori distratti!!! ----- “per te ho ritrovato la bussola e le mie radici... per te son tornata a adornarle il viso. Grazie a te ho potuto addomesticare ogni discussione sul mio conto. Non era proprio una gioia intensa vedere ogni suo amico sedersi a tavola e guardarmi fisso come fossi su una passerella, e poi senza il minimo tatto, dire a lei che non sarei mai cambiata” ...disse la capigliatura alla boccetta di tintura per capelli. ------------- ---------------- :)) ciao, grazie pensieroinespresso, mec
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 10/02/08 alle 13:10 via WEB
Con questa pettinata la capigliatura é perfetta...Un caro saluto ed un sorriso...Marittiello
 
     
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Anonimo il 10/02/08 alle 13:22 via WEB
Te ne stai tutto il giorno in passerella, tenti di addomesticare ogni discussione a tuo piacimento. Fai loro perdere la bussola quando senza il minimo tatto li guardi sedersi a tavola e con gioia intensa e irridente dici loro in viso “avete intenzione di metter su radici?” In fondo sono i nostri vicini! --- --- --- buona domenica a tutti, mec :)))
 
 
carmen46c
carmen46c il 10/02/08 alle 16:33 via WEB
Volevo almeno il primato del racconto più corto...uff...sto Mec...e allora acchiappa questa:------------------ "Volevi addomesticarmi, stavi già pregustando la gioia intensa,hai perso la bussola quando ti ho tirato addosso una pianta con la sua radice,eri seduto a tavola e senza discussione volevi farmi sentire il tatto della tua mano violenta sul mio viso, ma era di passaggio il mio cane ed ha riconosciuto te. Oh mamma....che brutta fine! Dedicato a Mec.
 
   
carmen46c
carmen46c il 10/02/08 alle 16:48 via WEB
Versione più corta: "Addomesticare me ti dà una gioia intensa? Hai perso la bussola quando ti ho tirato una pianta con la sua radice,seduto a tavola e senza discussione mi hai fatto sentire il tatto della tua mano violenta sul mio viso, ma di passaggio vi era il mio cane e che brutta fine hai fatto!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 20:16 via WEB
oh carmen! ti sei lanciata??? bellino questo pensierino per mec :)) baciciiii! elliy
 
     
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Anonimo il 10/02/08 alle 22:06 via WEB
ahah, bella! brava carmen, gf
 
matuna.2007
matuna.2007 il 10/02/08 alle 13:52 via WEB
E se provassimo con qualche verso? Io ne ho buttati giù alcuni senza alcuna pretesa, tanto per diversificare un pò... SE.. Se potessi con questi versi risvegliare in te la voglia di amare/ Se riuscissi a immaginare il tuo viso con un nuovo sorriso/ Se bastasse ricordarti quali sono le nostre radici per avere i tuoi baci/ Se per addomesticare il tuo cuore dovessi trovare nuove parole/ Se sedersi a tavola con un po’ di vino, fosse motivo per starti vicino/ Se ancora non l’avessi fatto, provassi a prenderti con un po’ di tatto/ Se in ogni discussione cercassi solo la tua opinione/ Se la bussola del tuo cuore puntasse dritto al nostro amore/ Se anche questa passerella di “se” non bastasse a darti una gioia intensa, allora: ti ho persa.. Buona domenica a tutti... ciaoooo :))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 20:20 via WEB
matuna, hai colto lo spirito di questo gioco! che è in parte competizione per via del premio in palio, ma più che altro è amore per la scrittura e voglia - appunto - di giocare con la parole, insieme a tanti amici :) un abbraccio a te! elliy
 
costantia
costantia il 10/02/08 alle 20:51 via WEB
Cara Elliy, è un po' che tengo sott'occhio il tuo blog...mi piace la tua idea, quai quasi ci provo... serena sera, Al
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/02/08 alle 21:24 via WEB
benvenuta costantia! e certo che ci devi provare, dai! in fondo cosa c'è da perdere? ti puoi soltanto divertire :) dolce notte a te! elliy
 
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Anonimo il 10/02/08 alle 23:18 via WEB
Tornando sul Vs. sito, ho addocchiato il concorso. Chissà, magari se mi viene l'ispirazione... provo anch'io. Per quanto riguarda invece Eccelso86, sulla sua sfrontata voglia di diventare uno scrittore di successo (magari ricco), beh, e per quale motivo non dovrebbe avere questo desiderio? Ha ragione. Credo che molti di quelli che scrivono abbiano questo desidero. Ma credo anche che ci si trovi in un 'epoca difficile per questo tipo di arte. Purtroppo, e nel nostro paese questa cosa è sempre esistita, se una persona in gamba scrive un qualcosa di buono, ma non è conosciuta, rimarrà ignorata. Se invece una persona nota, magari per cose diverse, scrive una cavolata, diventa famosa anche per quello che scrive. Ma vi rendete conto che i telegiornali fanno a gara per raccontarci quello che il tipo accusato dell'assasinio di Erba (accusato!!!)ha scribacchiato sulla sua bibbia? Ma chissà cosa potrà mai insegnarci un tipo del genere. Eppure, le redazioni giornalistiche con i loro DIRETTORI valutano questi contenuti, importanti da diffondere a tutti noi. Un augurio in ogni caso al nostro Eccelso86, sperando possa diventare un giornalista con maggiore discernimento di questi DIRETTORI con tanto di cravatta e giacca fra loro attentamente abbinate. Alessandro Fort
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 10:41 via WEB
Alessandro bentornato! Dai, partecipa anche tu... speriamo che arrivi questa ispirazione! Ciao! elliy
 
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Anonimo il 11/02/08 alle 03:00 via WEB
Il premio? Ma...lo sai che lo avevo dimenticato? E\\\' cosi divertente che mi sento già premiata...ahahahahahaha...sto pensando al racconto piu corto che è fuori gara, tu dici che potrebbe essere solo di due righe? Da Carmen
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 10:44 via WEB
Carmen, attenzione però, anche per i racconti fuori gara, anche di due righe, le parole però devono essere tutte e precise, come "sedersi a tavola", per esempio... ciaoo! elliy
 
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Anonimo il 11/02/08 alle 03:07 via WEB
Addomesticami qui, seduta a tavola, legami, bendami, voglio sentire il tatto della tua mano pesante sul mio viso, sto perdendo la bussola, senza discussioni obbedisco, divento la tua passerella, con te metterò radici, sei stupendo. (Titolo: Famolo strano!)Da Carmen
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 11:25 via WEB
APPELLO PER FRATARDA E COSTANTIA - Fratarda, nel tuo racconto non usi esattamente la dicitura "sedersi a tavola" - Costantia, manca la parola "te". così come sono non possono essere considerati validi. elliy :)
 
 
costantia
costantia il 12/02/08 alle 01:37 via WEB
CARA ELLIY TI RINGRAZIO DELLA SEGNALAZIONE E CORRO SUBITO AI RIPARI. FELICE NOTTE, AL <<Eccomi qui. Mi hai cercata, invocata, supplicata e non potevo più rimandare. Allora, come ti sembro? Mi trovi bella? Hai lavorato una vita ad addomesticare i tuoi pensieri ed ora non riesci più a contenerli? Barcolli come una pianta senza radici... Sedersi a tavola ed intavolare una discussione è tutto quello che riesci a propormi? Certo, sei uno strano tipo, dovresti saperlo che con me non si discute. Un tale una volta mi propose una partita a scacchi...mi pare inutile raccontarti come sia andata a finire, non ci vuole poi così tanta fantasia... Ma che hai? Guardo il tuo viso, non traspare alcuna emozione non avverto la gioia intensa che mi sarei aspettata>>. <<Perché vieni solo ora? Perché proprio ora? ho faticato per capire il senso, ma adesso tutto mi appare diverso...la bussola prima chiusa adesso è spalancata e filtra una luce densa quasi palpabile al tatto. Vedo la passerella che separa me da te e non so più se voglio percorrerla...>>. <<Vieni, Vieni, non esitare, lo sai che è inutile indugiare, il nostro sarà un amplesso eterno…la densa nube violacea già ci avvolge. Basta poco, basta un passo…>>. Con ancora negli occhi l’immagine della nera signora Marco s’alzò col volto imperlato di sudore, erano le tre e dieci. Girellò con lo sguardo nella stanza, fino ad incontrare nel buio gli occhi rassicuranti di Lost. Si passò le mai tra i capelli umidicci, si alzò, indossò le pantofole, andò nel bagno e fece per pisciare: solo in quel momento realizzò la vita che ancora scorreva nelle sue vene. Alzò gli occhi al soffitto, scoprì l’ennesima perdita proveniente dall’attico soprastante, ma non ci fece troppo caso. La sua mente era altrove, era da Piero, era con Piero…lui quel salto nel buio l’aveva fatto per davvero.
 
CronoKidd
CronoKidd il 11/02/08 alle 12:14 via WEB
Bene, e dunque ci provo. Diciamo la verità: sono parole impossibili! :-) Ma dato che mi piacciono le sfide, ho aggiunto un po’ di pepe, cercando di utilizzarle in ogni capoverso della mia storiella in modo che le parole, sempre le stesse, a seconda del loro ordine e del contesto, significassero inizio, passione e morte di una storia d’amore. D’altra parte non è forse vero che le storie d’amore finiscono spesso a causa della loro ripetitività?
Ciao a tutti da Crono Kidd.

Storia d’amore in 10 parole
(addomesticare, gioia intensa, viso, te, sedersia a tavola, passaggio, bussola, discussione, radici, tatto)

Incontro
La nostra gioia intensa ha radici in una discussione su una bussola. Le nostre mani si incontrano sull’oggetto desiderato e il passaggio dal tatto al cuore avviene attraverso un sorriso sul tuo viso. Sedermi a tavola con te è l’inizio di un reciproco addomesticarsi.

Parole
Mi siedo a tavola e provo con te una gioia intensa guardandoti in viso mentre proviamo con tatto ad addomesticare discussioni perdendo la bussola ad ogni passaggio che ha radici nelle nostre speranze.

Corpo
Punto la bussola e scopro che il nord è il tuo viso, senza discussione. Rimango seduto a tavola tentando di addomesticare la gioia intensa che mi pervade finché inevitabilmente percorro il passaggio che mi porta al tuo corpo e le mie dita affondano in te come radici, ed il tatto ha il sopravvento tra i cinque sensi.

Passione
La gioia intensa che ti illumina il viso è la bussola che permette il passaggio dal tatto alle radici del nostro amore, luogo ove ogni discussione non ha più senso, dove è inutile addomesticare le emozioni, e lì, sedendomi alla tavola imbandita del tuo cuore, in te mi perdo.

Risveglio
Ritorni in te e ti alzi dal letto. Ti risiedi a tavola e riaddomestichi l’espressione del tuo viso. Ci inoltriamo in una discussione ed il passaggio dalla gioia intensa alla cruda realtà spezza le radici della nostra unione. “E’ finita,” mi dici senza tatto. L’ago della tua bussola punta in altre direzioni.

Morte
La gioia intensa diventa lacrima sul mio viso adombrato mentre confessi che la fine del nostro amore ha radici lontane e che ti è impossibile ormai addomesticare il tuo cuore. La discussione è finita. A quella tavola mai più io e te ci siederemo. Attraversi il passaggio e scompari dalla mia vista e dal mio tatto. L’ago della mia bussola non ha più nord, e così la mia vita.
 
eccelso86
eccelso86 il 11/02/08 alle 12:47 via WEB
194 commenti...uh mamma un successo inaspettato;) Sono strafelice mia care elliy. A proposito, mail troppo ma troppo importante per te^^ Bacini Ge
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 11/02/08 alle 12:53 via WEB
Cara Elliy, lascio qui da te un piccolo, ma sincero regalo per Carmen. Lascio anche due sorrisi e due abbracci, augurnadovi una giornata serena. Marittiello
 
 
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 11/02/08 alle 12:53 via WEB
Incontro con Carmen======Quando la realtà diventa sogno è giunta l’ora in cui i sogni diventano realtà. La sua magia è da sempre nello “sguardo onirico” che dà vita alle cose inanimate e colore a quelle stinte. Uno sguardo che plasma e trasforma, irrorando luce che incide nell’anima stessa del reale. Per noi le cose sono quel che sono. Per lei ogni cosa è sé stessa, ma anche altro da sé, come in un mirabolante caleidoscopio che, puntato verso la luce, ricrea la realtà in una miriade di riflessi policromi. Le cose immobili si muovono, le grigie si colorano, le sole si sdoppiano, nell’avvicendarsi festevole di prospettive cangianti e possibilità inedite. Questo è da sempre il mondo di Carmen. Un mondo senza spazio e senza tempo, in cui la realtà, divenuta sogno, ritorna ad essere realtà per trasformarsi di nuovo, regalando un flusso di emozioni ininterrotte. Aveva da sempre pensato che non è vero che l’uomo non può volare. La mente che sa volare rende leggero e volatile anche il corpo più immobile. Lo aveva scoperto molto presto. E aveva capito che nessun aereo, neanche il più veloce del mondo, può darci la sensazione di volare come quella che dona gratuitamente il pensiero che si muove in libertà. Il suo viso rivela la gioia intensa di chi vive con pienezza senza addomesticare paure e nostalgie. Il suo cuore affonda radici profonde in una malinconia dolce e tenace, che non è mai rassegnazione. Procedendo nella vita senza bussola e senza dimora, tutto le è amico, ogni cosa, come ogni persona. Sentendosi senza casa, ogni luogo le è affine e familiare, diventando la sua casa. Una casa sempre aperta, dove è possibile sedersi a tavola anche solo per un attimo, di passaggio e senza invito, e gustare la gioia del sorriso accogliente. Un sorriso che con sensibilità e tatto sembra dire a chiunque bussi alla sua porta: “Con te, amico mio, non voglio fare discussione. Voglio solo darti la possibilità di volermi bene”. Che gioia, Carmen, poterlo fare!
 
   
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 11/02/08 alle 13:02 via WEB
...dimenticavo il motivo del regalo: a Carmen, vincitrice del concorso "il racconto più breve"...ciao, ciao
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 11/02/08 alle 13:27 via WEB
...naturalmente, il concorso "racconto più breve" é un concorso/gioco, fantastico, non indetto da nessuno...non c'è bando, non ci sono regole, ma solo premi per i vincitori...
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 11/02/08 alle 14:32 via WEB
Non avendo ancora letto le note esplicative in giallo del simpaticone mec, nel regalino a Carmen, ho usato la parola "passaggio" invece di "passerella". Rimedio subito. Ecco la nuova versione. Un abbraccio a tutti. Marittiello
 
     
pensieroinespresso
pensieroinespresso il 11/02/08 alle 14:33 via WEB
Incontro con Carmen======Quando la realtà diventa sogno è giunta l’ora in cui i sogni diventano realtà. La sua magia è da sempre nello “sguardo onirico” che dà vita alle cose inanimate e colore a quelle stinte. Uno sguardo che plasma e trasforma, irrorando luce che incide nell’anima stessa del reale. Per noi le cose sono quel che sono. Per lei ogni cosa è sé stessa, ma anche altro da sé, come in un mirabolante caleidoscopio che, puntato verso la luce, ricrea la realtà in una miriade di riflessi policromi. Le cose immobili si muovono, le grigie si colorano, le sole si sdoppiano, nell’avvicendarsi festevole di prospettive cangianti e possibilità inedite. Questo è da sempre il mondo di Carmen. Un mondo senza spazio e senza tempo, in cui la realtà, divenuta sogno, ritorna ad essere realtà per trasformarsi di nuovo, regalando un flusso di emozioni ininterrotte. Aveva da sempre pensato che non è vero che l’uomo non può volare. La mente che sa volare rende leggero e volatile anche il corpo più immobile. Lo aveva scoperto molto presto. E aveva capito che nessun aereo, neanche il più veloce del mondo, può darci la sensazione di volare come quella che dona gratuitamente il pensiero che si muove in libertà. Il suo viso rivela la gioia intensa di chi vive con pienezza senza addomesticare paure e nostalgie. Il suo cuore affonda radici profonde in una malinconia dolce e tenace, che non è mai rassegnazione. Procedendo nella vita senza bussola e senza dimora, tutto le è amico, ogni cosa, come ogni persona. Sentendosi senza casa, ogni luogo le è affine e familiare, diventando la sua casa. Una casa sempre aperta, dove è possibile sedersi a tavola anche solo per un attimo, di passaggio e senza invito, e gustare la gioia del sorriso accogliente, ridente passerella fra lo sguardo e il cuore. Un sorriso che con sensibilità e tatto sembra dire a chiunque bussi alla sua porta: “Con te, amico mio, non voglio fare discussione. Voglio solo darti la possibilità di volermi bene”. Che gioia, Carmen, poterlo fare!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 15:13 via WEB
Marittiello... che meraviglia ... oltre ad essere d'accordo su tutto il bene che si può dire di Carmen e l'affetto e la stima che è in grado di suscitare negli altri ... lei è una persona eccezionale e una cara amica e tu... beh, tu lo stai rapidamente diventando (un caro amico intendo)... insomma, vi voglio bene! :)) elliy
 
     
carmen46c
carmen46c il 11/02/08 alle 15:45 via WEB
Wow!!!!!!! Marittiello....lo hai scritto davvero? Beh! Sai cosa faccio ora? Lo copio e lo incollo, poi lo stampo , lo incornicio e lo appendo alla parete più visibile della mia casa....sei grande Marittiello!
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 11/02/08 alle 13:12 via WEB
Ho letto le note dell'"antipatico MEC" e mi auto elimino. Anche se ho usato le parole nel modo corretto (cioè non coniugate) almeno una volta nel racconto, decade l'esperimento dell'averle usate in tutti i paragrafi. Inoltre ho usato la parola "passaggio" invece di "passerella" pensando si intendesse che valevano entrambe. Insomma: un disastro. Alla prossima.
Crono Kidd
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 13:20 via WEB
ahahah, oh no!!! non lo avevo ancora letto il tuo racconto, bello!!! me piace, basta una impercettibile revisione e già ti verdo in lizza per il titolo.- ciaooooooo krono, adelante amigo... mec
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 15:14 via WEB
Crono! come ti autoelimini?? e come si fa? no no, non senza di te, ti prego... dai, una limatina e torna in gara! bacii! elliy
 
kiku0
kiku0 il 11/02/08 alle 15:26 via WEB
* Senza perimetro * Fuggire con te quando piovono stelle sul fianco liscio del pergolato e una spilla di luna danza negli orti. Quando uno sguardo d'argento rotola sul viso per addomesticare le briglie del mio tempo. Sgusciare lieve nella gioia intensa che frantuma certezze e ruba segreti. Inspirare senza sosta il tatto malandrino del tuo impeto gitano. Carezza insolente che tracima fra le mani come bussola impazzita. Che sciaborda irriverente sulla bocca senza sponda. Rumore di baci che dissolve l'oriente e svela radici. Clamori in passerella a capofitto sulla pelle. Discussione felice d'un abbraccio vagabondo. Come sedersi a tavola. Fra i sapori clandestini che scartocciano la vita...
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/02/08 alle 15:35 via WEB
Giulia che bello averti tra noi "giocolieri"! un abbraccio! elliy
 
animafragile11
animafragile11 il 11/02/08 alle 18:38 via WEB
- Ehi, PASSERELLA...!!faresti un giro con me? potrei portarti a cena..e poi...magari..eh??con quel VISO da angelo e quel corpicino da sirena, che potrebbe fare la GIOIA INTENSA di ogni uomo...potrei ADDOMESTICARE i tuoi sensi...e piantare le RADICI nella tua vita...e non solo!! -cafone!!Ma tu hai perso la BUSSOLA!!!???SEDERSI A TAVOLA con TE anche solo per una DISCUSSIONE! tu che non conosci TATTO per rivolgerti ad una donna! e per di più sconosciuta!!No grazie... (E così...l'incontro...terminò prima di iniziare...e per che cosa???PER UN TERMINE "PASSERELLA" USATO IMPROPRIAMENTE....Grazie ANTIPATICO MEC...per averci precisato l'uso (ed il consumo) del termine...di cui sopra...!!(ah!ah!ah!.....ci vogliono le regole...eh??per contenere la creatività...eh??????!!!!)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 01:09 via WEB
animafragileeee! aspetto il tuo raccontino, quello vero, eh? o devo considerare questo? attendo istruzioni. baci. elliy
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 11/02/08 alle 19:34 via WEB
L’incontro Si risvegliò che era distesa sulla sabbia umida e dura con, nelle orecchie, il rumore della risacca che, a tratti, la lambiva. Bastò poco per riprendersi, poi, una gioia intensa, la pervadesse. Era viva. Si scostò i capelli bagnati dal viso e si guardò intorno. Solo silenzio e gabbiani. Nessuno, degli altri passeggeri in crociera come lei sulla “Majestic”, sembrava essere scampato al naufragio. “Evvaiii”, pensò, inebriandosi per la sua buona sorte. Iniziò a camminare tra palme e liane poi, scorse una passerella di giunchi, oltre la quale, arrivò ad un grazioso villaggio, in pieno fermento di vita. Gli indigeni, che lo abitavano, erano piccolini e scuri, con grandi occhi neri e ciglia lunghe. La accolsero con estrema cortesia e curiosità. Toccarono i suoi vestiti, annusarono i suoi capelli, qualcuno, addirittura, giunse a leccare, la pelle delle sue braccia. La trascinarono, con dolce violenza, fino alla capanna del loro capo, un vecchietto canuto dall’aria mite e saggia, che le mostrò, appesi alle pareti della capanna, i trofei che la risacca aveva loro donato, abbandonandoli sulla spiaggia: un cappello da marinaio, una vecchia bussola, uno zaino sdrucito, una improbabile tazza da te sbrecciata e una scarpa da tennis scompagnata. Le offrirono, gentilmente, da bere, un liquido dolce ed ambrato e le fecero mangiare radici aromatiche. Passò così tre giorni, cullata e riverita, senza quasi memoria di sé, come addomesticata dalla dolcezza del luogo. Al tramonto del terzo giorno, sentì gli indigeni, solitamente silenziosi, intraprendere una animata discussione. Ebbe la sensazione che la riguardasse. Poi il vecchio capo, con tatto, le fece capire, con gesti morbidi e sorrisi aggraziati che, per lei, era giunta l’ora di entrare a far parte della loro tribù e che poteva, dunque, sedersi a tavola insieme a loro. La condusse per mano in una radura dove, attorno ad un grande tavolo di tronchi levigati, la attendevano, guardandola sorridenti, tutti i componenti della piccola comunità. Sul tavolo, disposti armoniosamente, fiori profumati ed acuminate pietre bianche, dalla punta scheggiata. Le loro posate, suppose. Lentamente si avvicinò e, mentre ancora sorrideva cerimoniosa, il più giovane dei convitati le diede il primo, atroce, morso su di un polpaccio. Dopo, nei fin troppo lunghi momenti del dolore, non le restò che rivolgere un pensiero sbigottito, a quei fortunati che, erano annegati, non appena la nave era colata a picco. the end
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 01:20 via WEB
Carpediem, attenzione, manca la parola "te", non correttamente usata nel significato di te' come bevanda.... aspettiamo la correzione per inserirlo tra i racconti in gara! ciaooO! elliy
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/02/08 alle 07:59 via WEB
Guarda "te", che sei vero pignola, eh....;-)))) (Ma, su una isola deserta fatta eccezione per alcuni cannibali, oltretutto che non parlano la lingua, chi le darà del "te"?...azz....)Carpe
 
     
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 12/02/08 alle 14:05 via WEB
L’Incontro (versione riveduta e corretta) Si risvegliò che era distesa sulla sabbia umida e dura con, nelle orecchie, il rumore della risacca che, a tratti, la lambiva. Bastò poco per riprendersi, poi, una gioia intensa, la pervadesse. Era viva. Si scostò i capelli bagnati dal viso e si guardò intorno. Solo silenzio e gabbiani. Nessuno, degli altri passeggeri in crociera come lei sulla “Majestic”, sembrava essere scampato al naufragio. “Guarda te, che culo!”, pensò, inebriandosi per la sua buona sorte. Iniziò a camminare tra palme e liane poi, scorse una passerella di giunchi, oltre la quale, arrivò ad un grazioso villaggio, in pieno fermento di vita. Gli indigeni, che lo abitavano, erano piccolini e scuri, con grandi occhi neri e ciglia lunghe. La accolsero con estrema cortesia e curiosità. Toccarono i suoi vestiti, annusarono i suoi capelli, qualcuno, addirittura, giunse a leccare, la pelle delle sue braccia. La trascinarono, con dolce violenza, fino alla capanna del loro capo, un vecchietto canuto dall’aria mite e saggia, che le mostrò, appesi alle pareti della capanna, i trofei che la risacca aveva loro donato, abbandonandoli sulla spiaggia: un cappello da marinaio, una vecchia bussola, uno zaino sdrucito, una improbabile tazza da te sbrecciata e una scarpa da tennis scompagnata. Le offrirono, gentilmente, da bere, un liquido dolce ed ambrato e le fecero mangiare radici aromatiche. Passò così tre giorni, cullata e riverita, senza quasi memoria di sé, come addomesticata dalla dolcezza del luogo. Al tramonto del terzo giorno, sentì gli indigeni, solitamente silenziosi, intraprendere una animata discussione. Ebbe la sensazione che la riguardasse. Poi il vecchio capo, con tatto, le fece capire, con gesti morbidi e sorrisi aggraziati che, per lei, era giunta l’ora di entrare a far parte della loro tribù e che poteva, dunque, sedersi a tavola insieme a loro. La condusse per mano in una radura dove, attorno ad un grande tavolo di tronchi levigati, la attendevano, guardandola sorridenti, tutti i componenti della piccola comunità. Sul tavolo, disposti armoniosamente, fiori profumati ed acuminate pietre bianche, dalla punta scheggiata. Le loro posate, suppose. Lentamente si avvicinò e, mentre ancora sorrideva cerimoniosa, il più giovane dei convitati le diede il primo, atroce, morso su di un polpaccio. Dopo, nei fin troppo lunghi momenti del dolore, non le restò che rivolgere un pensiero sbigottito, a quei fortunati che, erano annegati, non appena la nave era colata a picco.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 16:11 via WEB
carpediem, hai trovato il "te" anche tra i cannibali... :)) ma mi era sfugggita un'altra cosaaaa: addomesticata, non penso proprio che potrà essere accettato come termine. ci vuole "addomesticare". sigh! ... quasi quasi faccio un giretto su quell'isola... ma no, resisto. dai carpediem, se hai trovato il "te" puoi trovare anche come "addomesticare" 'ste parole... elliy
 
     
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 12/02/08 alle 17:13 via WEB
L’incontro (ultima stesura! Poi, darò mandato ai cannibali di prendersi cura di tutta la redazione….) Si risvegliò che era distesa sulla sabbia umida e dura con, nelle orecchie, il rumore della risacca che, a tratti, la lambiva. Bastò poco per riprendersi, poi, una gioia intensa, la pervase. Era viva. Si scostò i capelli bagnati dal viso e si guardò intorno. Solo silenzio e gabbiani. Nessuno, degli altri passeggeri in crociera come lei sulla “Majestic”, sembrava essere scampato al naufragio. “Guarda te, che culo!”, pensò, inebriandosi per la sua buona sorte. Iniziò a camminare tra palme e liane poi, scorse una passerella di giunchi, oltre la quale, arrivò ad un grazioso villaggio, in pieno fermento di vita. Gli indigeni, che lo abitavano, erano piccolini e scuri, con grandi occhi neri e ciglia lunghe. La accolsero con estrema cortesia e curiosità. Toccarono i suoi vestiti, annusarono i suoi capelli, qualcuno, addirittura, giunse a leccare, la pelle delle sue braccia. La trascinarono, con dolce violenza, fino alla capanna del loro capo, un vecchietto canuto dall’aria mite e saggia, che le mostrò, appesi alle pareti della capanna, i trofei che la risacca aveva loro donato, abbandonandoli sulla spiaggia: un cappello da marinaio, una vecchia bussola, uno zaino sdrucito e una scarpa da tennis scompagnata. Le offrirono, gentilmente, da bere, un liquido dolce ed ambrato e le fecero mangiare radici aromatiche. Passò così tre giorni, cullata e riverita, senza quasi memoria di sé. La dolcezza del luogo pareva in grado di addomesticare persino quel caratterino che, in troppi, avevano definito aggressivo. Al tramonto del terzo giorno, sentì gli indigeni, solitamente silenziosi, intraprendere una animata discussione. Ebbe la sensazione che la riguardasse. Poi il vecchio capo, con tatto, le fece capire, con gesti morbidi e sorrisi aggraziati che, per lei, era giunta l’ora di entrare a far parte della loro tribù e che poteva, dunque, sedersi a tavola insieme a loro. La condusse per mano in una radura dove, attorno ad un grande tavolo di tronchi levigati, la attendevano, guardandola sorridenti, tutti i componenti della piccola comunità. Sul tavolo, disposti armoniosamente, fiori profumati ed acuminate pietre bianche, dalla punta scheggiata. Le loro posate, suppose. Lentamente si avvicinò e, mentre ancora sorrideva cerimoniosa, il più giovane dei convitati le diede il primo, atroce, morso su di un polpaccio. Dopo, nei fin troppo lunghi momenti del dolore, non le restò che rivolgere un pensiero sbigottito, a quei fortunati che, erano annegati, non appena la nave era colata a picco.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 20:10 via WEB
aahahah! poveri cannibali....... ciao! elliy :)
 
fratarda
fratarda il 11/02/08 alle 22:12 via WEB
Correggo la versione precedente! Ciao a tutti! <hr> In una calda ed umida zona del nostro corpo, davanti ad un folto numero di invitati, (virus, batteri, miceti, parassiti) dopo una lunga standing ovation dovuta al loro ingresso trionfale dalla giugulare, stavano per sedersi a tavola, per le solite ed infruttuose trattative sindacali, un globulo Bianco ed uno Rosso. Il primo rappresentante del partito conservatore della zona corporea dell'estrema destra; l'altro presidente del neonato partito dei Democratici della Guancia Sinistra. Argomento trattato: "Caduta rovinosa del Governatore". Apre la discussione il globulo Bianco deciso ad addomesticare il suo debole avversario politico che ormai ha perso il tatto, la bussola e le sue vere radici ideologiche. "Questa ennesima caduta del Governatore dalla passerella, gli ha provocato danni seri al viso, che solo noi del Partito dei Bianchi potremo arginare con gioia intensa e risultati efficaci". Il globulo Rosso, in evidente minoranza numerica e frammentato in tanti piccoli gruppi sparsi nel corpo del governatore, porta le mani al viso e, in segno di sfida, dice: " e vabbè, a sto governatore mo pensace te!". Ciao Fratarda
 
carmen46c
carmen46c il 11/02/08 alle 22:50 via WEB
ED ORA VOGLIO PROPRIO VEDERE CHI RIUSCIRà A METTERE IL RACCONTO PIù CORTO DI QUELLO CHE SEGUE ORA!---------------------------------addomesticare la gioia intensa nel sedersi a tavola con te ...gettare la bussola dalla passerella, sussurrare una discussione a contatto col viso tuo e sfiorare con tatto le radici del nostro incontro.
 
CronoKidd
CronoKidd il 12/02/08 alle 09:57 via WEB
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Sedersi a tavola aiuta a trovare ispirazione. Riprovo ad addomesticare le parole mentre il mio viso si fissa sulla bussola che indica il tema del racconto. Proverò gioia intensa quando sarò riuscito a ricomporre la passerella che mi porterà dal foglio bianco alla fine della storia. La mia ostinazione ha radici in velleità letterarie. Ma so già che questo scritto morirà senza provocare in te, giuria, alcuna discussione. Se non vincerò, ditemelo con tatto.

[Rimando il racconto riveduto e corretto. Di nuovo utilizzo in ogni capoverso della mia storiella tutte le parole obbligatorie in modo che esse, a seconda del loro ordine e del contesto, disegnino la parabola di una fugace storia d’amore.]
Ciao a tutti da Crono Kidd. :-)

Parabola di una storia d’amore in dieci parole.
(addomesticare, gioia intensa, viso, te, sedersi a tavola, passerella, bussola, discussione, radici, tatto)

Incontro
La nostra gioia intensa ha radici in una discussione su una bussola. Le nostre mani si incontrano sull’oggetto da me e te desiderato e il passaggio dal tatto al cuore avviene attraverso una passerella sorridente sul tuo viso. Sedersi a tavola è l’inizio della tenzone. Ci proviamo ad addomesticare.

Speranza
Sedersi a tavola è una gioia intensa e guardo te in viso mentre proviamo con tatto ad addomesticare una discussione. Perdiamo la bussola ad ogni passaggio che ha radici nelle nostre speranze, percorrendo la passerella che unisce le nostre illusioni.

Corpo
Punto la bussola e scopro che il nord è il tuo viso, senza discussione. Tento di addomesticare la gioia intensa che mi pervade finché inevitabilmente percorro la passerella invisibile che mi porta al tuo corpo, e le mie dita affondano in te come radici, ed il tatto ha il sopravvento tra i cinque sensi. Sedersi a tavola è l’ultimo dei nostri pensieri.

Passione
La gioia intensa che ti illumina il viso è la mia bussola, la passerella che permette il passaggio dal tatto alle radici del nostro amore, luogo ove ogni discussione non ha più senso, dove è inutile addomesticare le emozioni, e lì è come sedersi a tavola e gustare il tuo cuore, e in te mi perdo.

Risveglio
Ritorni in te e ti alzi dal letto. Sedersi a tavola permette di addomesticare nuovamente l’espressione del nostro viso. Ci inoltriamo in una discussione e ripercorrere la passerella dalla gioia intensa alla realtà spezza le radici della nostra unione. “E’ finita,” mi dici senza tatto. L’ago della tua bussola punta in altre direzioni.

Morte
La gioia intensa diventa lacrima sul mio viso mentre confessi che la fine del nostro amore ha in te radici lontane e che ti è impossibile ormai addomesticare il tuo cuore. La discussione è finita. Sedersi a tavola sarà d’ora in avanti solitudine. Attraversi la passerella e scompari dalla mia vista e dal mio tatto. L’ago della mia bussola non ha più nord, e così appare la mia vita.

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santiago.gamboa
santiago.gamboa il 12/02/08 alle 11:37 via WEB
mmmh, vedo che quando ti provocano ...reagisci bene. ego te tribuo la bancarella d'oro per: miglior racconto-premessa, miglior motivazione, miglior editing, miglior idea originale, miglior sceneggiatura, miglior lumaconeria (che me voi tojie il lavoro?) --- per il premio, non mi esprimo, ma in fondo è la gloria che tutti noi vogliamo conquistare, no? (una mia vicina di casa si chiamava gloria, ho sparato molte frecce ma non ho mai centrato il bersaglio con lei ...una ferita mai rimarginata) - ciao, gf
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 16:14 via WEB
grande Crono... lo sapevo che non avresti abbandonato il campo! bacetti! elliy
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 12/02/08 alle 12:36 via WEB
Oggi ho perso la bussola della ragione! Questo giorno grigio e uggioso di Febbraio sembra elargire solo brutte sensazioni e per dirla tutta, mi ha messo addosso una certa ansia , un certo nervosismo; come quella volta che la mia ex-ragazza mi piantò per quel gorilla di buttafuori del "Seven Sky", malnata! Ebbene, stessa sensazione di alienazione nervosa. Per dissipare questi grigi pensieri e non acccentuarne la nascita di altri, decisi di prendere l'auto e fare un giretto in piena mattina sul lungo mare della mia città; da queste parti la natura è ancora un po' selvaggia ...il lago, la duna, e in lontananza il mare, plumbeo come il cielo ma deliziosamente calmo, un'istantanea dove tutto sembra fermo e immobile; quiete era il sentimento che ispirava. Dunque il paesaggio ebbe effetto benefico sul mio stato d'animo, il tutto parve tramutarsi in uno splendido giorno di primavera raggiante, tiepido e colorato. No, non mi sono calato un acido, ne una banana, ne una fragolina; con l'erba e il fumo ho chiuso, se non mi gira bene non ho motivo per perdermi in felicita' artificiali, mi fanno solo rimbambire di piu', invece io ho voglia di stare cosciente e capire meglio cio' che mi ruota intorno, tra l'altro vivere come uno zombie e addomesticare i propri istinti di liberta' non è proprio il massimo della vita. Insomma per farla breve arrivero' al dunque, cominciavo a rilassarmi ed ero predisposto a prender la vita per il verso giusto, fu così che mi capitò quello che vi sto per raccontare... (Sicuro è colpa di elliy! Chi è costei? Peggio di uno spiffero da sotto una finestra; mi soffia nelle orecchie insistentemente....e va be lo terminero' il raccontino!) ...Ho incontrato una cagnetta piccola, una bastardella bianca, anzi dovrei dire grigia tanto lo sporco stradaiolo le si era attaccato al pelo....se non le avessi rivolto lo sguardo e fattole delle carezze non sarebbe mai nata una simpatia reciproca. E' vero, ero a caccia di una ragazza, ma il fato alle volte ha i suoi strani schemi per burlarsi della gente. Non ho resistito al suo viso triste che mi guardava mentre mi allontanavo lungo la mia strada....era troppo bellina...un batuffolo canino di sentimento...forse anche lei cercava un cagnetto, magari un dalmata tra i 101 della carica....uhmmmm....e invece trovo' il mio "figurino" abitato da un molle cuore che, come cenere di sigaretta al vento, si sfaldo' in atomi di polvere. Non resistei, tornai indietro, la chiamai a me, rispose con un un alzata di capo,venne zompettando col sederino un po di lato con fare ancora insicuro (che attrice!) pareva una diva in passerella conscia di raccogliere l'affetto del pubblico, non mi resto' che allungargli le mie mani al collo e sulla sua testolina affettuosa e avida di complice amicizia....Le offrii un passaggio sulla mia auto fin dal veterinario per la visita di rito; ebbene si! Ero deciso a portarla a casa! Fui contento una volta nel mio mini appartamento al piano terra ch'ella vi si trovava a suo agio...incominciava a mettere radici nella sua futura casa, era una gioia immensa aver dato un tetto a quello scriciolo di cane! Certo io avrei voluto quale compagna una bipede con cui sedersi a tavola e potere mangiare insieme, scambiare 2 parole, intavolare un minimo di discussione, confrontarci amichevolmente per poi chissa' dove finire le nostre elucubrazioni.....eeeeeh ma il fato con non poco tatto mi presentò te, Laika, così la battezzai! (PS: scusate se mi sono dilungato! :(
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 16:35 via WEB
Bob... io sarei peggio di uno spiffero da sotto una finestra? ahahah! molto carino sisii! però attento, non penso che l'antipatico mec ti salverà con la tua "passerella", che deve essere intesa come "passaggio" e non come passerella su cui sfilare come una diva, ok? (la prossima volta mettiamo una parola più semplice... rischio la fusione, sob!). INOLTRE, sei a oltre 3400 battute spazi inclusi! troppo lungo. circa 2000 (possiamo accettare fino a 2900 ma oltre... TAGLIA!). te lo ricordi quando dicevo da qualche parte che la scrittura a volte è un po' come la vita, un lavoro a togliere?? elliy
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 12/02/08 alle 13:36 via WEB
e un pizzico di erotismo? A te! // che sai addomesticare la bussola del piacere // che nel desiderio mio le radici sai affondare // /// Al viso tuo! // di bramosia, al tatto fremente // arcobaleno di calde emozioni // /// Alla tua voce! // con me sulla passerella rovente // di una voluttuosa discussione // /// A noi due! // ormai sfiniti … sedersi a tavola // e divorarsi con gioia intensa //
 
 
dimanto70
dimanto70 il 12/02/08 alle 14:38 via WEB
A A A A.... :D:D:D:D:D...penso di sapere cosa ti ha dato l'ispirazione :))))) Prrr Prrr Prrr Prrr ;)
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 16:35 via WEB
Dimanto, ma il tuo raccontino? un abbraccio. elliy :)
 
     
dimanto70
dimanto70 il 13/02/08 alle 08:55 via WEB
C'è la solita presenza di Mec-il-censore che mi inibisce...lui è una sorta di contromusa...(si può dire?) :D un bacio a te elliy :)
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/02/08 alle 10:52 via WEB
eheheh, cioè??? vorresti dire che sono un controbanano? o che sarei un controfacciadifemmina? aaaaaaaah, mo' ho capito vuoi dire la musa musa... la dea protettrice di... un momento, alt, ma non erano nove? eh no, cara mia, bisogna essere precisi, adesso mi devi dire a quale intendevi... P.P. e non provare a dire tutte e nove perché la mia vendetta sarebbe spietata e il tuo blog diventerebbe come hiroshima dopo il 6 agosto 1945 ---- :)) smack, da MEC
 
     
dimanto70
dimanto70 il 13/02/08 alle 11:31 via WEB
Non ho (ancora :D) elementi per poterti dare del banano o del controbanano -anche se la tua "aura" è di un verde-rabbioso-intenso- (fa piacere cmq. sapere che sai qualcosa di piante). Se avessi voluto usare "latinerie" ti avrei dato della controEuterpe. ho usato invece il sostantivo "musa" nell'accezione italiana, inteso come ispirazione poetica. e non provare a minacciarmi (ricordi vagamente il terzo principio delle dinamica?)...ah..e la prossima volta che mi smaccki vedi di slumacare meno ;) :D:D
 
     
dimanto70
dimanto70 il 13/02/08 alle 11:32 via WEB
ah! e si dice " a quale facevi riferimento" non "a quale intendevi" ;) censore! tzè!!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 12:51 via WEB
ehm... Dimanto, non farti suggestionare, dai! hai letto di quei cannibali del racconto di carpediem?... eheheheh! baciii! elliy
 
     
dimanto70
dimanto70 il 13/02/08 alle 15:08 via WEB
dici che can che abbaia non morde? un bacio elliy :)
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 15:26 via WEB
ehm... non intendevo questo, non me la rischierei... CARPEDIEM minacciava di dar loro un certo mandato, per prendersi cura della redazione (magari di qualcuno in particolare, eheheheh!), eventualmente... :) in ogni caso penso che il tuo talento possa essere così frenato! scriviiiiii!!! il mio - e tuo - amico BOB mi ha definito peggio di uno spiffero sotto la finestra a causa della mia insistenza! baci dim! elliy
 
     
dimanto70
dimanto70 il 13/02/08 alle 16:14 via WEB
siamo messe bene! la mia Magister Fulvia dice che sono EoliUn...vento che raffica! :))
 
 
wolf520
wolf520 il 13/02/08 alle 18:41 via WEB
Allora Mec...si vede che non hai letto la mia che più erotica di così non può essere!
 
   
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 13/02/08 alle 22:01 via WEB
dove sarebbe la tua? in mezzo a sto casino non riesco più a trovarla.
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 12/02/08 alle 19:17 via WEB
Mi capitò di perdere la bussola della ragione! Era un giorno di Febbraio grigio ed uggioso, il mal tempo sembrava dispensare solo brutte sensazioni, anzi per dirla tutta, mi mise addosso una certa ansia, un'agitazione nervosa. Così decisi di prendere l'auto e fare un giretto in piena mattina sul lungomare della mia città. Il mare quel dì appariva plumbeo come il cielo ma deliziosamente calmo, un'istantanea dove tutto sembrava fermo e immobile; quiete era il sentimento che ispirava. Addomesticare i propri istinti in quei momenti è sinonimo di coscienza e la natura funse da passerella per capovolgere il mio umore; ero sereno. Scesi dall'auto e feci una piccola passeggiata, ad un tratto incontrai una cagnetta piccola, una bastardella bianca, anzi, dovrei dire grigia tanto lo sporco stradaiolo le si era attaccato al pelo....se non le avessi rivolto lo sguardo e fattole delle carezze non sarebbe mai nata una simpatia reciproca. E' vero, ero a caccia di una ragazza, ma il fato alle volte ha i suoi strani schemi per burlarsi della gente. Non resistei al suo viso triste che mi guardava mentre mi allontanavo, era troppo bellina, un batuffolo canino di sentimento. Forse anche lei cercava un cagnetto, magari un dalmata tra i 101 della carica...uhmmmm; invece trovo' la mia persona, abitata da un tenero cuore che come cenere di sigaretta al vento, si sfaldo' in atomi di polvere. Abdicai in suo favore, tornai indietro, la chiamai a me; ella rispose con un un' alzata di capo e giunse zampettando col sederino che deviava un po di lato la camminata, con fare ancora insicuro (che attrice!) ; non mi resto' che allungare le mie mani sul collo e sulla sua testolina affettuosa quanto avida di complice amicizia....Le offrii un passaggio sulla mia auto fin dal veterinario per la visita di rito; ebbene si, fui deciso a portarla a casa! Una volta nel mio appartamento constatai ch'ella vi si trovava a proprio agio; cominciava a mettere radici in quella che sarebbe stata la sua futura casa, qual gioia immensa aver dato un tetto a quello scricciolo di un cane! Certo, io avrei voluto quale compagna con cui dividere la mia magione un'accattivante bipede, preferibilmente donna con cui sedersi a tavola e potere mangiare insieme, scambiare 2 parole, intavolare un minimo di discussione, confrontarci amichevolmente per poi chissa' dove finire le nostre elucubrazioni...eeeeeh! Ma il fato con non poco tatto mi presentò te, Laika, così la battezzai!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/02/08 alle 20:12 via WEB
Bob! che bravo (ancora non ho controllato tutte le paroline, ma confido nella tua attenzione... ufff). bel taglio (ancora non l'ho letto, ma anche qui confido... ahahah). Sono contenta che lo spiffero abbia funzionato :) baci! elliy
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 12/02/08 alle 23:10 via WEB
Si poi mi hanno ricoverato al pronto soccorso......mi stava fumando il cervelletto...quindi mi pappo quei baci con mucho amor! ;)
 
socrate52
socrate52 il 12/02/08 alle 21:28 via WEB
Carmen ..beccati questo ... Dopo la discussione sulla passerella , con tatto e senza perdere la bussola , ben venga sedersi a tavola e mangiare radici ! Addomesticare te è una gioia immensa!
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 13/02/08 alle 01:31 via WEB
Non valeeeeeeeeeeeee.....e non ti preoccupare Socrate....a costo di......a costo di......ops.....ce la farò...vedrai...il più corto dovrà essere il mio...mi hai provocata? Ed ora sono guai! Carmen
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 01:44 via WEB
wow! socrate! questa è una vera acrobazia! elliy :))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/02/08 alle 22:23 via WEB
La luna è un delicato sorriso fedente il manto nero del cielo.. Nella melodia del silenzio, scendo, verso il mare calmo e oleoso....passerella di scaglie flebilmente argentee, cieca, nel buio schiumoso di onde di raso che accarezzano i nudi scogli ... D'un tratto, figure animate ... emergono dalle acque come mostri marini ... Uomini cenciosi, lamentosi, infreddoliti...sorretti solo dalla gioia intensa di essere in salvo... L'irrefrenabile desiderio di sedersi a tavola ed addomesticare viscerali dolori, svuota la discussione di deliri e di pianti, trasformando senza tatto il malinconico abbandono di scomode radici, in un ricordo annebbiato dalla fame… Il mondo dorme...ed io..per raggiungere te, nel segreto del nostro amore, assisto alla storia ... testimone di uno sbarco senza voce, di uomini anonimi come granelli di sabbia sparsi, solitari, per l'universo infinito... Tempesta di emozioni ed ostile stanchezza, avviliscono ogni viso, disfatto da un triste pensiero: il sole, domani avrà il sapore dolce della libertà sognata... ma non più il calore della terra perduta. Un tonfo nell’acqua inchiostrata… e l’inutile bussola tocca il fondo: per non smarrirsi nel mare del futuro che li attende…serve solo la speranza… (tratto da una storia vera!! La mia!)ANIMAFRAGILE11......................
 
 
eccelso86
eccelso86 il 13/02/08 alle 12:43 via WEB
"tratto da una storia vera" e caspiterina quanto si vede, amica mia!!!Il senso di confusione emozionale, di disperata voglia di speranza, di contatto, di affetto, di fusione d'anima...le hai inserite tutte, quasi rigurgitate nel testo per dare un quadro incredibilmente dettagliato delle tue sensazioni. Ah, le pene d'amore...nessuno come me può capirti. Complimenti sinceri,sei sorprendentemente brava;) Baci dolci Ge
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/02/08 alle 22:30 via WEB
quanto è anonima a volte la vita di chi...pur avendola vissuta..non può raccontarla..se non con attori e interpreti..che in realtà sono altri...Ma che sono veri e nascosti...perchè il mondo là fuori..non sempre capisce...Buona Notte mia cara Elliy... :-))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 01:45 via WEB
buonanotte cara Anima, sono davvero felice del tuo contributo. elliy :)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 12/02/08 alle 23:19 via WEB
Bella l'idea del concorso e belli i contributi. Difficile resistere alla tentazione di partecipare ... Un saluto all'eterea Elly :) Ermes Il Borneo. L’ho vagheggiato per anni. E ora? Eccomi qui, a correre su questo ponticello malfermo, questo passaggio per chissà dove. Alle spalle una tigre, famelica, difficile da ammaestrare, da ingentilire. Getto nell’abisso l’inutile strumento che avrebbe dovuto segnare il Nord. E continuo a correre. Ma scorgo qualcosa all’altro estremo del ponte. Un volto tra le foglie. Oddio! Saranno i tagliatori di teste? Ansiosi di accomodarsi al tavolo per divorarmi, condito da bulbi e tuberi di piante tropicali? No, sono lineamenti gentili, femminili e sembrano esprimere una grande felicità, un estremo compiacimento. - Ehi tu! - Le grido – Scappa presto! – Ma lei sembra non sentire, sta prendendo appunti su un taccuino sgualcito. – Ce l’ho fatta – borbotta tra sé. Non mi vede. Le arrivo addosso con poco garbo, frenando rovinosamente. Il contatto con la sua pelle trasmette elettricità. Estraggo il coltello e inizio a tagliare le corde del ponticello. – Nasconditi, Cristo! O vuoi finire sbranata? – Le urlo in faccia, ma lei niente, imperturbabile mi sorride – L’ho finito… il racconto! – Dice. Una corda cede. La tigre inizia a dondolare sospesa nel vuoto. Si ferma un attimo poi riprende a correre. – E ho usato tutte le parole! – La guardo con severità, mi preparo a un furioso dibattito per erudirla sui nefasti effetti del morso di tigre. E lei candidamente: - Non capisci? Dovevo usare tassativamente un sacco di parole: addomesticare, gioia intensa, te, sedersi a tavola… - - Non è il momento! – - E poi… passerella, bussola, discussione, radici, tatto – Il ruggito della belva mi gela tutti i fluidi del corpo. Resta solo un balzo ormai. - Noo! Ne manca una! – La ragazza aveva il terrore negli occhi – Maledizione! E poi non ho nemmeno contato i caratteri! – - Ah sì? Perché c’era un limite? – chiesi nella rassegnazione più totale. - Duemila – - Duemila? Cristo, siamo salvi! – Il felino si lancia su di noi. - Come sarebbe a dire? – - Niente, ormai è finita! – Sorrido, accarezzandole il viso.
 
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Anonimo il 12/02/08 alle 23:32 via WEB
Ops, non ho messo i tag per andare a capo...comunque il racconto inizia da "Il Borneo...". Ermes
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 01:46 via WEB
Ermes! ma sei tu? quell'Ermes che dico io? beh... chiunque tu sia, benvenuto nel blog! e grazie del racconto :)) elliy
 
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Anonimo il 13/02/08 alle 01:55 via WEB
socrate!!! a parte che ormai ha vinto carmen, perché lo dico io e tutti muti, ma anche fossi ancora in lizza, hai dimenticato una parola... VISO ---- ciao, mec ---- P.S. e non provare a scrivere adesso \\\"Addomesticare te E IL TUO VISO è una gioia immensa!\\\" perché dopo questa figura...
 
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 02:22 via WEB
Addomesticare me?, Socrate, ma se senza discussione eri sotto di me come una passerella con radici! La bussola l’hai persa! Sedersi a tavola con te e osservare al tatto il tuo viso , è stata una gioia intensa!
 
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 02:35 via WEB
Anzi....elimino ancora qualcosa...però caro Socrate, come ti ha fatto notare Mec, ti hai mancato una parola e non vale.
 
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 02:39 via WEB
Addomesticare me?Senza discussione eri sotto di me come una passerella con radici!La bussola l’hai persa!Ah, sedersi a tavola con te e osservare al tatto il tuo viso,una gioia intensa!
 
 
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 02:48 via WEB
E adesso voglio vedere come la metti....caro Socrate! :-)
 
   
agylla
agylla il 13/02/08 alle 09:36 via WEB
Ciao Carmen, non posso competere con te e con Socrate per i racconti più corti, ma ho buttato giù qualcosa da sottoporvi, nel frattempo che studio un racconto da inserire nel concorso... "Che gioia intensa sedersi a tavola con te, avere una discussione sulla bussola caduta dalla passerella, e addomesticare al tatto le radici del tuo viso".... un abbraccio :)
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 12:48 via WEB
agylla! ma sì che puoi competere! certo però che "le radici del tuo viso"... :) ciao! elliy
 
     
agylla
agylla il 13/02/08 alle 13:00 via WEB
Non è più poetico dire "le radici del tuo viso" che COLLO!!! eheheh :)
 
     
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Anonimo il 13/02/08 alle 15:17 via WEB
Agylla ...Agylla...che mi combini? Adesso devo competere anche con te? Vediamo ... che posso dire...naggia...è sempre più difficile! Ma dico io...Agyllaaaaaaaaa....(Carmen)
 
     
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Anonimo il 13/02/08 alle 15:28 via WEB
Che gioia intensa, sedersi a tavola e senza discussione addomesticare te, radice della mia passerella, il tatto del tuo viso sul mio è bastato a farti perdere la bussola.(Carmen)
 
     
agylla
agylla il 13/02/08 alle 17:58 via WEB
"radice della mia passerella"... ehhhhi Carmen non siamo scurrili!! Però sei brava a sintetizzare..
 
     
wolf520
wolf520 il 13/02/08 alle 18:33 via WEB
Nooooooo...ma che scurrile! Scusa Agylla, la passerella di legno se sta troppo tempo in un posto, mette radici...ok...cambierò il senso della frase...così ti faccio contento!
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 20:33 via WEB
AIUT! E CHI e' WOLF520 CHE PARLA CON LA VOCE DI CARMEN??? elliy
 
   
socrate52
socrate52 il 13/02/08 alle 20:22 via WEB
Subito ...ma chi è mec il tuo difensore d'ufficio? A riCarmen ..beccati questo ... Dopo la discussione sulla passerella , con tatto e senza perdere la bussola , ben venga sedersi a tavola e mangiare radici !Ah il tuo viso! Addomesticare te è una gioia immensa!
 
     
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 22:53 via WEB
Ci risiamo Socrate, mi vuoi proprio provocare? Io ancora mi ci devo mettere sul serio ....ma visto che ci tieni...beccati questa...e ora voglio vedere che mi dici!
 
     
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 22:54 via WEB
Sedersi a tavola con te,mangiare radici,addomesticare il tatto sulla passerella,senza discussione perdo la bussola! Una gioia intensa!
 
     
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 22:56 via WEB
Ops...pardon...ho dimenticato viso...non è finita...aspetta....
 
     
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 22:58 via WEB
Sedersi a tavola con te,mangiare radici,addomesticare il tatto sulla passerella,senza discussione perdo la bussola! Sul viso,una gioia intensa!
 
     
socrate52
socrate52 il 14/02/08 alle 01:44 via WEB
..."addomesticare il tatto sulla passerella"... Cosa sei un gatto? ..."perdi la bussola senza discussione"? ..e se invece ti alteri ,che fai una strage? No no non quadra ...non può quadrare! Mec ...no eh !Buonooo!
 
     
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Anonimo il 14/02/08 alle 16:18 via WEB
eheheh, te la sei cercata... la nostra carmen ha trovato un novello tarzan e quindi deve "addomesticarlo" a toccarla con grazia sulla passrella del loro amore; e perde la bussola perché prova tu a fare una discussione con uno che emette solo suoni bestiali!!! MEC
 
     
socrate52
socrate52 il 14/02/08 alle 20:14 via WEB
Allora vediamo 1) si "addomestica il tatto ?" o "si addomestica a toccarla?" ..sono due cose diverse e la seconda non è valida ! 2) "la passerella del loro amore ..." non è una passerella che indica passaggio e quindi non è valida! Ahahahahahah 3) Elliy ..AIUTOOOOO .... sono due contro uno , non valeee! 4) Ciao a tutti!
 
     
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Anonimo il 14/02/08 alle 22:35 via WEB
ucci mucci scaramucci sento odor di socratucci... ma elliy non te lo ha detto che fine fanno quelli che "provano" a contraddirmi? sarò buono, ultimo avviso, poi inizierò a spiegarti le cose con cazzotti sulla bocca dello stomaco o plesso solare, sai che sono stato pugile categoria mediomassimi? - 1) tatto = senso che attraverso le terminazioni sensitive della pelle permette di riconoscere la forma, la consistenza e le caratteristiche esterne degli oggetti (come per esempio toccare il culo di una donna); 2) passerella = ponte leggero e piuttosto stretto che consente di transitare sopra un corso d'acqua o un altro ostacolo (conosci l'uso della metafora in letteratura? bene, questa è una metafora che vuol dire esattamente quello che hai capito) - 3) elliy non ti sarà di nessunissimo aiuto se non striscerai ai piedi di carmen chiedendole umilmente scusa con 50 rose spinose tra le braccia . 4) un saluto "caloroso" da santippe/cicuta/Mec
 
     
socrate52
socrate52 il 15/02/08 alle 00:28 via WEB
Santippe? La moglie di socrate era un pugile mediomassimo? Azz.. ecco perchè gli antichi greci avevano una certa nomea ... Ahahahahahah! Comunque non ho mai negato che "la passerella del loro amore" sia una metafora ...solo che non indica transito ! Ahahahahah! In ogni caso addomesticare il tatto sul "culo di una donna" ...lo posso ammettere ( col suo consenso ) ..sulla passerella ..ehi . sai ...le scaglie di legno sotto le unghia ..sai che goduria! In quanto alle rose per Carmen 50 sono poche!!! Ciao ...sono un buon incassatore ...
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 15/02/08 alle 01:22 via WEB
chi mi conosce un po' sa bene che sono una rompiscatole per certe cose, qualcuno mi accusa anche di essere un po' troppo rigida, antiquata, ecc. ecc. però... ci sono delle "espressioni verbali" che non riesco ad apprezzare, scusate tanto. elliy
 
     
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 15/02/08 alle 02:53 via WEB
sante parole elliy, sante parole!!! persino io non userei quelle "espressioni verbali" giammai ...semmai con un delicato e compromissorio avvicinamento tipo lo sfiorare il dorso della mano con le labbra. oppure con sinfonia soave di dolci paroline avvolgenti e "toccanti" per rappresentare una carezza brutale del fido tarzan al... sul... o caspita, o poffarbacco mi manca la parola per meglio definir quella parte anatomica di jane a cui le rozze mani del selvaggio innamorato han tributato onore ed attenzione. meglio usare metafore e fantasia, anche se... a volte
 
     
socrate52
socrate52 il 15/02/08 alle 15:36 via WEB
Chiedo umilmente scusa ..per l'espressione ..ma ho solo fatto una citazione ....GIAMMAI avrei osato di mia sponte ( mec...perdonami ,la difesa spudorata ) ed oltretutto per correggere il tiro, inserendo la necessità della accondiscendente volontà della pulzella senza ... lo quale trattasi di reato penale! Non vorrei che un domani per parlar di Cambronne ..dovessi usare chissà quale metafora ..quando il termine fa sfoggio di se in tutti i testi che lo riguardano! Ciao!
 
     
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 15/02/08 alle 15:45 via WEB
eheheh! :) bravo socrate
 
     
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Anonimo il 15/02/08 alle 02:04 via WEB
Caro Socrate...ma come? Il postino ( il film con Massimo Troisi) ha imparato cosa sono le metafore...e tu no? Mi dispiace, non hai afferrato! Comunque rimane il fatto che ho vinto io....emmm....le 50 rose stanno gia arrivando? Meeeeeeeeeec, se non me le manda, ti spedisco io i guanti per un incontro sul ring con Socrate! Ocvviamente, farò il tifo per te! ;-)(Da Carmen)
 
     
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 15/02/08 alle 02:33 via WEB
penso che il postino sia già in viaggio col suo carico spinoso e profumato ...vero socrate?
 
     
uomodellecaverna
uomodellecaverna il 15/02/08 alle 19:42 via WEB
Carmen canta a Socrate: "Rose rosse per meeeeeeee...hai comprato staseraaaaaaaaaa" il fatto è che io sento solo il profumo......
 
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Anonimo il 13/02/08 alle 12:29 via WEB
Ecco il miointervento... un saluto da Kremuzio... Come al solito faccio finta di addomesticare il gatto (e so già che è lui ad aver addomesticato me), qui sul tavolo di cucina, inutilmente, e ripenso a stamattina. Strano… eppure passo tutti i giorni per il Corso, proprio fuori del mio ufficio. La mente svagata, persa in mille rivoli e mille nefandezze, osservo distrattamente femmine discinte e penso al pokerino di stasera. Non è certo una gioia intensa quella che mi illumina il viso, ma non mi sembra che stessi piangendo… La giornalista che tutti i giorni bivacca con un videoreporter sul marciapiede, che ogni volta scruta le facce dei passanti decidendo di volta in volta chi fermare per l’intervista, stavolta mi vede arrivare e sorridendo mi ferma, cosa mai accaduta, neanche quella volta che passeggiavo con te. –Buongiorno, sono di Rai 2: stavo facendo una inchiesta sulla depressione che andrà in onda domani… - Ma, veramente – rispondo – non sono per niente depresso… le cose vanno bene, ho un lavoro, una casa, una famiglia… - Ma lei non demorde. - Non ha neanche qualche parente depresso? Un’amicizia… - No, nessuno… ringraziando Dio non conosco nessuno depresso - Va bene grazie lo stesso Penso tra me e me “mavaff…” e così avrei una faccia depressa! E si che stavo andando in trattoria a mangiare allegramente con i miei amici. Come se il sedersi a tavola con allegri conviviali non sia un rimedio contro la tristezza. Entro nel locale saturo di odori di ragù facendo attenzione a non cadere dalla passerella in legno posta davanti l’ingresso dell’allegro stanzone vociante. I miei 2 amici mi aspettano seduti. Bevono vino rosso della casa sbocconcellando pezzi di pane rifatto. Iniziamo a parlare di come sia facile, al giorno d’oggi, perdere la bussola in un qualunque momento della giornata. Basta innervosirsi per un parcheggio (ok, l’auto me l’hanno rubata la settimana scorsa) oppure avere una qualsiasi discussione con la fidanzata (ok, non la sento dal 2 mesi, dopo che l’ho vista baciarsi con lo zio materno). Mi cade il vino sulla camicia bianca… I miei amici hanno qualche problemino con il mutuo e con le donne, con la giustizia e uno anche con l’alcool. Ma chi non ne ha? L’importante è stare insieme e divertirsi. Il caffè mi sembrava ancora amaro dopo averci messo 3 cucchiaini di zucchero. Sarà stata colpa del raffreddore, forse. Ci salutiamo con allegria e torniamo in ufficio. Sempre allegramente schivo le buche e le auto mentre attraverso la strada, e trotterellando come un cucciolo felice sto attento alle radici che sporgono simpaticamente dall’asfalto. La giornalista è ancora lì a trascinare il videoreporter da un’intervista all’altra. La vedo ridere mentre alza lo sguardo cercando di intravedere i tratti della depressione nei passanti. I nostri occhi si incrociano come un’ora fa. Mi viene incontro sorridendo e mi punta il microfono alla bocca: - Buongiorno signore sono di Rai 2 e… Non le faccio terminare la frase. Le sparo un pugno dritto sulla bocca. … e che diamine… un po’ di tatto ‘sti giornalisti lo dovrebbero avere! Kremuzio
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 16:16 via WEB
è carino il tuo racconto kremuzio, come tutto il resto da te partorito. frizzante spiritoso mirato. bravo... dopodiché però oggi ce n'è per tutti! ma... invece di scrivere raccontini per far divertire i visitatori del blog di Elliy, perché non scrivi il capitolo del romanzo che sto aspettando?!?!?!? altrimenti ti metto in lista, per cavalleria dopo la signora dimanto, per le prossime rappresaglie... auguri, Mec
 
   
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Anonimo il 13/02/08 alle 17:54 via WEB
E che ci vuoi fare? Mi piacciono le plural tenzoni, si da impiegarci una ventina di minuti per un testo scherzoso a tema... Il capitoletto è in cottura, e prima che venga la fine settimana sarà sfornato... giuringiuretta. Kremuzio
 
lauro_58
lauro_58 il 13/02/08 alle 12:46 via WEB
Bimbadepoca mi ha avvertito del concorso, partecipo con entusiasmo sperando di essermi attenuto alle regole. Saluti Lauro
Straniero
Sedersi a tavola e sentirsi disorientato da quelle parole non lo aveva preventivato!
La discussione però aveva radici lontane, era figlia di un passaggio verso una meta irraggiungibile, e cominciava a percepirne la lontananza.
“Non puoi dire sul serio, davvero pensavi che io non ti avrei chiamato più?”
Cercava di addomesticare le proprie colpe e mostrarsi sicuro, mentre avvertiva palpabile la diffidenza di lei crescere.
Non serviva toccarla per sentirla fredda al tatto, lei avrebbe dovuto dispensar credito ancora una volta, così sulla fiducia !
"Non ho mai pensato nemmeno per un attimo di considerare la mia vita senza te ... nemmeno uno."
E mentre lo diceva non ci credeva, e lo sentiva che nemmeno lei ci credeva, glielo leggeva sul viso.
Era come se gli dicesse: "Ammettilo piccolo codardo che tra noi è finita, abbi almeno il coraggio di dirmelo in faccia!"
Abbozzò una difesa: "Ti chiedo solo di accettarmi per quello che sono, il mio amore per te è grande, ma tutto il resto mi preme addosso e divento fragile davanti a questa scelta. Ti amo da morire, dammi tempo ... ancora un pò di tempo."
E continuò con frasi scontate, una passerella di banalità sconcertanti che rivelavano la carie dei suoi sentimenti travestita di dolcezze. Lei ascoltava, guardava e diventava sempre più silenziosa mentre la speranza lasciava il posto alla delusione. Era come un pugno di mosche in mano invece della gioia intensa spesso sognata e mai veramente provata!
Intanto il turbinio di parole continuava, a disegnare una passione che coglie in modo imprevedibilmente devastante, fa impazzire la bussola della razionalità che ritrova solo grazie a lei ... la sua stella polare. Diceva che tutto questo gli faceva sentir lontani non tanto la moglie quanto i figli, e non lo trovava giusto, non per lui ma per loro; ed i sensi di colpa lo condizionanavano.
Era l'inizio della fuga.

Non era la prima volta che un' uomo la deludeva, a lui in particolare gli aveva chiesto solo di non poggiare i piedi su due staffe; e di decidersi ... e di farlo in fretta.
Poi rifletterà su questo, ora pensa a quel che resta del suo cuore, ed anche al cuore di chi le stà davanti ed alla sua grande, tragica inutilità.
Un cuore straniero anche per lui, solo che quell’ uomo questo nemmeno lo sà.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 13:27 via WEB
ciao lauro! benvenuto nel blog. ho controllato e mi pare a posto:) un saluto a te! elliy
 
falco58dgl
falco58dgl il 13/02/08 alle 16:35 via WEB
Ecco il mio testo. Un saluto. W. Non si può addomesticare una gioia intensa, pensava Juan, è come voler portare al guinzaglio una tigre. Una tigre. Roxana ne possedeva le movenze, lo scatto, l'intensità. Aveva un viso androgino, da adolescente corrucciata e uno sguardo capace di esigere la verità a chi la guardava. Era sottile, slanciata, parlava poco, ma le parole che diceva andavano dritte al bersaglio come frecce lanciate da una mano esperta. L'aveva incontrata nella mensa, mentre si apprestava a sedersi a tavola insieme ad altri due colleghi della facoltà. Roxana si era seduta al suo fianco, aveva disposto il vassoio davanti a sé e gli aveva chiesto all'improvviso "cosa pensi?". "Non penso mai quando mangio", aveva risposto Juan. Roxana l'aveva guardato un momento con curiosità e aveva replicato "non sono qui per fare una discussione con te, sono alla ricerca dei pensieri delle persone". Si erano rivisti un paio di giorni dopo, uscendo dalla facoltà e si erano messi a parlare di cose di cui Juan aveva smarrito il ricordo, mentre attraversavano la passerella sul torrente del parco e s'inoltravano per un sentiero costeggiato da alberi antichi, dalle radici affioranti. Distesi sull'erba, si erano abbracciati come vecchi amici che si ritrovano dopo una lunga separazione. La pelle di Roxana era morbida al tatto, la sua bocca arrendevole. L'avevano fatto lì, protetti da una macchia della vegetazione, due viaggiatori contenti di aver smarrito direzione e senso, di aver perso la bussola che indicava il nord dei propri sentimenti. L'orgasmo li colse insieme e il piacere dell'uno prolungava quello dell'altra, mentre le mani si muovevano come falene impazzite e i corpi cercavano di prolungare quel contatto dolce e animale. Si erano separati all'imbrunire. Juan le aveva chiesto "vuoi sapere cosa penso?". "Lo so", rispose Roxana salutandolo con un cenno della mano "le parole a volte servono a poco".
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 16:46 via WEB
oh, yes. bel pezzo writer. come tuo solito essenziale e al tempo stesso immaginifico e poetico. complimenti e grazie per il contributo. mec --- --- P.S. tu che sei un professionista della penna, hai notato quanti ottimi brani sono stati scritti dai nostri splendidi frequentatori?
 
CronoKidd
CronoKidd il 13/02/08 alle 17:05 via WEB
Ragazzi, non so voi, ma da un po' di giorni non sopporto più di sentire le parole addomesticare, gioia intensa, viso, te, sedersi a tavola, passerella , bussola, discussione, radici, e tatto!
Ieri, per esempio, attraversando un minuscolo ponte su una calle (quasi una passerella), ho incontrato a Venezia una mia vecchia amica che lavora in un circo (addomesticare leoni è il suo mestiere).
Incontrarsi è stata per entrambi una gioia intensa e lei mi ha gettato le braccia al collo baciandomi in viso.
"Pensa te," ho pensato, "non mi baciava una ragazza dal '72!"
Poi mi ha chiesto se fosse possibile sedersi a tavola da qualche parte a mangiare un boccone e chiacchierare un po'.
Con molto tatto ho provato a spiegarle che a Venezia un pranzo ti costa tre stipendi, ma non ha voluto sentire ragioni.
E così ha cominciato a raccontarmi di una certa discussione con il suo capo (forse il signor Togni) e della sua decisione di lasciare il circo e andare a piantare radici altrove.
"Ecco," ho pensato, "siamo qui da 10 minuti e abbiamo già usato tutte le parole obbligatorie del concorso di Tuttiscrittori tranne una!"
Indispettito, me ne sono andato. Lo so, la reazione è stata esagerata. Ma a voi non capita mai di perdere la bussola?

[Un Crono Kidd fuori concorso] :-) Ciao a tutti!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 20:41 via WEB
caro Crono, c'è già chi è stato ricoverato senza discussione e senza tatto, cercando di addomesticare queste parole e perdendo la bussola nel cadere dalla passerella della razionalità continuando senza sosta a ripetere tra sé e sé: che gioia intensa sarebbe sedersi a tavola con te, e guardando il tuo viso ritrovare le mie radici... elliy
 
wolf520
wolf520 il 13/02/08 alle 18:56 via WEB
Addomesticare il viso, sedersi a tavola e mangiare radici,con tatto sulla passerella, una gioia intensa, ma così...cara, mi farai perdere la bussola!?(Versione maschile di Carmen)
 
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 13/02/08 alle 21:54 via WEB
eheheh, hai dimenticato TE
 
 
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 22:44 via WEB
Mi dispiace Wolf, capisco che volevi essere Carmen al maschile, ma ti consiglio di lasciar fare a me, noi donne siamo nate già con la favella!
 
   
carmen46c
carmen46c il 13/02/08 alle 22:49 via WEB
Sedersi a tavola con te e mangiare radici,addomesticare il tatto sulla passerella, ma così senza discussione perdo la bussola! Una gioia intensa!
 
sara_1971
sara_1971 il 13/02/08 alle 19:36 via WEB
Il terrazzo era frequentato quella sera, la calura era una fiammata dopo una giornata molle d’ozio, l'atmosfera esotica, le notti stellate bellissime, fumavamo seduti per terra dopo aver sorpreso l’affascinante padrone di casa a giocare con la cognata. Lui, poverino, non ne poteva davvero più di tutta quella noia che assediava le sue giornate sprecate tra il sedersi a tavola allo spuntar dell’alba e l’andare a letto al calar del sole. Cos’è che si disse quella sera? Un sacco di baggianate, qualcosa tipo che siamo tutti di passaggio e che il peggio che può accaderti è sempre un po’ meno di quello che riesci a sopportare. Bugiardi. Ci sono affanni che non si possono consolare e che solo il contegno trasformerà in valore. Fu una notte strana, quella, giunta un attimo prima di quella data che avrebbe cambiato per sempre la mia vita, poi nuovamente generata a tua immagine e somiglianza. Ho ricordi confusi di quelle ore spaventose che rimandano alla pacifica serenità di un limbo, quando ancora credevo di poter arguire dal cammino delle stelle quanto fosse vicino il giorno. Non c’è niente che possa riesumare quella inconsapevole nottata, nessuna passerella che la me possa far varcare: sono tornata furtivamente indietro milioni di volte, costeggiando le emozioni per poterle addomesticare, ma non ogni schiavo s’inginocchia facilmente davanti alla sua cattività. Mi sono dovuta convertire al dolore: adesso invece che di fronte gli sto di fianco, siamo diventati l’uno la costola dell’altro, un coscienzioso e ingegnoso rammendo mi ha permesso di ricucire il tuo viso che riconoscerei anche al tatto, e se proprio tu mi chiedessi dove siano finite le imperfezioni, gli orli sfilacciati o le parole perse nella nostra ultima discussione io non saprei risponderti. Le ho messe via, forse, per non vederle appassire insieme a quella stupida speranza di ritrovarti da qualche parte, che inevitabilmente diventa il dente su cui ogni lingua crocifissa torna incessantemente a battere. Eppure. Eppure capita che io e te ci si incontri ancora. Quando la mano lavora per raddrizzare il torto ed uno spiffero si infila nel rumore confuso che il vento porta da lontano. Ed è una gioia intensa quando succede. C’è ancora qualcosa di tuo, qui, che vorrebbe essere quel che era prima di quella notte e che diventa la bussola di un dolore che ha messo radici. Andremo in pezzi insieme il tuo ricordo ed io, morendo a turno: per vivere veramente bisogna vivere per qualcuno. Sara ed Erba
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 21:21 via WEB
Sara ed Erba, benvenute nel blog! un caro saluto a voi :)) elliy
 
kiku0
kiku0 il 13/02/08 alle 20:24 via WEB
Anche per te era una sfida. Sedersi a tavola con lei era come presentarsi al ballo delle debuttanti. Una specie di rito dove nulla era lasciato al caso ma procedeva senza discussione lungo i binari del suo acido sorriso. Una passerella di ostacoli, a volte insormontabili, lastricava quel momento felice. A cominciare dallo sguardo che indugiava come tatto lontano su cuore e pelle. Ago sovrano d’una bussola pungente in cerca d’un varco per impedire la soglia. E la gioia intensa sul viso di pietra quando un danno svelava le radici d’un peccato. Inutile ricerca. Impossibile addomesticare un sogno.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 13/02/08 alle 21:23 via WEB
Giulia! stai superando te stessa :))) un abbraccio! elliy
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 14/02/08 alle 08:32 via WEB
Ho il dito intorpidito a forza di scorrere tutti questi commenti...Wahooo, un successone...;-))) Solo un bacio di San Valentino!!!;-))))))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/02/08 alle 09:15 via WEB
Ciao cara! Grazie e... che l'amore sia con noi! (è sfruttata, retorica e bla, bla... ma ogni tanto una scivolatina si potrà perdonare?). baciii! elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 14/02/08 alle 09:28 via WEB
La mia versione de “La strada non presa” di Robert Frost si interruppe alcuni metri prima del fatidico bivio. Nessuno avrebbe saputo mai quale strada avrei scelto. Qualcuno aveva anche cercato, negli anni addietro, di addomesticare la mia indole solitaria e menefreghista, di piallare gli spigoli che mi impedivano di apprezzare a pieno quel necessario e balsamico “comune senso di appartenenza”, di addolcire le mie impopolari scelte radicali, di instillarmi quella gioia intensa derivante dal naturale “affidarsi” a forze superiori… Non ci fu verso! Continuai imperterrito a proseguire lungo la mia via non tanto per assecondare un intimo fatalismo o per sfidare chissà chi…! Era piuttosto il bisogno di riscoprire il mio antico viso nello specchio di una “seconda giovinezza”. Abitare ancora lì con te, sedersi a tavola e mangiare normalmente facendo finta come se non fosse successo niente, come se gli anni non fossero mai trascorsi quasi inutilmente tra il compiangersi e il trovare finte soluzioni. Non avrei offerto, questo lo sapevo, il mio spettacolo sull’altare della tradizione per accontentare parenti e amici. Il mitico “posto fisso”: la passerella obbligata per entrare nel mondo dei grandi, per ricevere il “rispetto”! - Non mi vedrete mai in giacca e cravatta mentre cerco di vendere scope elettriche a qualche Desperate housewives! - avevo pensato presuntuosamente durante gli anni che seguirono alla scelta. Proseguire una discussione con chi vuole conservare a tutti i costi il proprio metro di valutazione è come cercare di incastrare un piolo in un buco quadrato: meglio andare via, fare lo zaino e inerpicarsi lungo i sentieri di montagne dimenticate. Qualcuno, continuando una fastidiosa opera calunniosa attuata nei confronti di ogni mia scelta, andava dicendo in giro che ormai avevo perso la bussola e non sapevo più quali erano i miei obiettivi… E invece ci vedevo benissimo, il mio pensiero era più chiaro rispetto all’epoca del mio facile abbozzare. Fu durante il mio autoesilio che t’incontrai. Eri arrivata troppo presto, è vero, ma una parte di me ti aspettava. - Peccato! - qualcuno avrebbe esclamato durante il funerale; qualcuno che mi conosceva bene - proprio mentre stava per riconquistare le antiche radici del sapere umano in compagnia di Thoreau. Già! A volte la Morte non ha proprio tatto. Michele Nigro.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/02/08 alle 17:57 via WEB
Ciao Michele, benvenuto nel blog :) un saluto a te. elliy
 
   
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Anonimo il 14/02/08 alle 22:46 via WEB
Grazie per il benvenuto! Sono contento di poter interagire e crescere con tutti voi facendomi leggere. A presto! Michele.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/02/08 alle 10:41 via WEB
un APPELLO DISPERATO A CARMEN A SOCRATE, A TUTTI!!! ma lo avete letto il MIGLIOR TE' DELLA CONTEA? il racconto qui sul blog? MA CHE MI DEVO ARRABBIARE?? se non vi piace DITEGLIELO, sul suo post!, così almeno l'autore (povero Stefano!) si potrà buttare con ragione dalla passerella, cercando di recuperare qualche bussola, per addomestic.... aiutt!!!!! elliy :))
 
 
socrate52
socrate52 il 14/02/08 alle 16:05 via WEB
Ok ... non ti alterare ..ho commentato ...certo sono un po' condizionato! Il prossimo concorso ...facciamo un racconto SENZA ..le fatidiche dieci parole? Ciao Elliy
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/02/08 alle 10:43 via WEB
Dimanto, non ti preoccupare di prezzemolino! aspetto il raccontino (pure la rima baciata, a san Valentino! ehehehe) baci. elliy :)
 
abbeh
abbeh il 14/02/08 alle 17:31 via WEB
ho deciso: partecipo! sembra divertente e poi nella vita bisogna provare e provarsi, no? ecco il mio racconto:
L’incontro
La gente si affollava per i corridoi che dividevano gli stands creando una grande confusione, una sorta di caos organizzato che faceva sembrare quel padiglione come una enorme gabbia piena di animali apparentemente impossibili da addomesticare. Nessuno si curava di nessuno ma parlavano tutti con tutti contemporaneamente: una folla di figuranti con i lineamenti tirati da ore di convenevoli e varie altre formalità. Emma attraversò l’enorme padiglione e salì per la scala mobile verso la passerella che consentiva il passaggio interno verso il ristorante. Percorse, poi, l’ampio salone con passi veloci resi incerti dai tacchi alti e dal tailleur nero che la fasciava lasciando poco spazio alle sue gambe atletiche abituate a lunghe e flessuose falcate. La discussione con i fornitori era stata estenuante ed oltremodo lunga; aveva dovuto usare molto tatto per comunicare la decisione della sua Azienda di non rinnovare i contratti, così come aveva dovuto tener duro per non perdere definitivamente la bussola quando il suo principale interlocutore, che lei aveva sempre considerato un caro amico, le si era scagliato contro con un violento “questo da te non me lo sarei mai aspettato”. Avrebbe voluto spiegargli che la decisione non era stata sua, ma non aveva trovato le parole giuste e così si era limitata ad abbassare lo sguardo; in fin dei conti aveva raggiunto il suo obiettivo ed ora tutto ciò che aveva in mente era di riuscire a resistere giusto il tempo della cena per poi tornare finalmente in albergo, tuffarsi sotto una doccia calda e gustarsi la gioia intensa che le avrebbe procurato lo scorrere dell’acqua sul viso. Entrò nel salone ristorante trafelata e consapevole di essere in ritardo, ma riuscì comunque a tirar fuori uno dei suoi sorrisi migliori. Il suo capo le porse prontamente il calice con l’aperitivo invitando tutti a sedersi a tavola mentre con un cenno dava disposizioni perché venisse servita la cena. Emma si avvicinò al posto su cui era segnato il suo nome mentre aveva ancora la sua mano stretta in quella di uno dei loro più solidi e vecchi partners, quando all’improvviso si sentì sprofondare, come trascinata da un vortice. Le gambe persero forza, il cuore le si fermò per un attimo, sentì le vene del collo riprendere a pulsare violentemente e la pelle scuotersi in un fremito; non sentiva più alcun rumore, solo un vociare indistinto, aveva l’impressione di essersi tuffata in alto mare e di essere immersa in una calda acqua color cobalto. Lui era li, seduto al suo stesso tavolo con lo sguardo attonito che lasciava trasparire il turbamento provato nell’attimo esatto in cui aveva incrociato i suoi occhi color miele; nel vederla era rimasto immobile, quasi paralizzato come se sotto i suoi piedi fossero all’improvviso cresciute delle radici che lo tenevano incollato al suo posto. Emma non aveva mai visto quell’uomo eppure non riusciva più a distogliere lo sguardo dai suoi occhi: erano gli occhi più blu, più dolci ed intriganti che avesse mai visto; era il blu di quel mare in cui si era appena tuffata. In un attimo realizzò che da quel momento la sua vita non sarebbe stata più la stessa. ABBEH!!!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 14/02/08 alle 17:58 via WEB
Wow! che bello, felice della tua presenza, abbeh! certo che bisogna provarsi e soprattutto giocare un po'! benvenuta nel blog :) elliy
 
manser11
manser11 il 15/02/08 alle 11:36 via WEB
Quando ci ripenso un’espressione ironica mi si stampa sul viso, ma un osservatore attento noterà che l’ironia è solo uno strato di cerone per mascherare questo pensiero: Che coglione sono stato a perdere la “bussola” per una simile idra! L’avevo conosciuta a una cena a casa di mia cugina Rachele e proprio lei, Rachele, mi aveva presentato Jane strappandola letteralmente dalla sedia mentre stava per sedersi a tavola. “Jane ti presento Simone…” disse tutta baldanzosa mia cugina con la speranza di appiopparmi l’amica. Rachele e Jane erano entrambe hostess di terra, colleghe all’aeroporto di Bologna, dove Jane si era trasferita da Roma da qualche mese e dove era intenzionata a mettere radici perché, diceva, amo Bologna e tutti i Bolognesi. Rachele mi aveva fatto accomodare accanto a Jane e per tutta la sera avevamo praticamente escluso gli altri setto o otto commensali intavolando una discussione sui nostri sogni e progetti futuri. Nonostante la diversità di carattere, di opinioni e di stile di vita, sembravamo in perfetta sintonia emotiva. Quando la serata si concluse, salutai Jane provando una gioia intensa dentro di me, come raramente avevo provato. Questo dunque fu l’incipit di una storia che durò alcuni mesi. Più passava il tempo, più mi innamoravo, ma allo stesso tempo mi sorgevano dei dubbi. Valli a capire i meccanismi del cuore! Jane si rivelò presto una persona snob, cinica e arrivista; criticava con sempre maggiore acredine il mio stile di vita bohemien e derideva i miei sogni. Iniziò presto a chiamarmi solo per passare qualche ora di sesso e arrivò a dirmelo senza neppure troppo tatto: “Mi piace solo come scopi, per il resto non siamo proprio compatibili e tu sei un perdente.” Io ero talmente drogato di Jane che mi accontentavo di mendicare un po’ di sesso e passavo sopra qualunque insulto mi rivolgesse, pensavo perfino che pur di stare con lei mi sarei fatto addomesticare. Ma un giorno, grazie a dio, mi svegliai dal sonno della ragione (o del cuore) e mentre ero all’aeroporto dove erano andato a prenderla per trascorrere una notte di sesso, la vidi venirmi incontro dall’alto della sua passerella spocchiosa e un’immaginaria secchiata d’acqua gelida mi colpì: “Te sei solo il più assurdo incidente di percorso della mia assurda vita” le dissi. Lei neanche si scompose. Mi guardò come fossi uno zero assoluto, girò i suoi tacchi alti e uscì rumorosamente dalla mia vita.
 
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Anonimo il 15/02/08 alle 16:33 via WEB
Una considerazione- domanda: molti dei testi presentati hanno un numero di caratteri superiori a 2000, in qualche caso si sfiorano (o si superano) i 3000 caratteri. Questi testi partecipano comunque o sono fuori dal concorso? ciao. Writer
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 15/02/08 alle 17:53 via WEB
Caro Writer, sono "circa" 2000 caratteri, poichè - come è stato più volte precisato - per non costringere la creatività in una gabbia troppo stretta riterremo validi i racconti fino a 2999 battute (spazi inclusi). un saluto. elliy
 
 
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Anonimo il 16/02/08 alle 00:02 via WEB
Va beh, Elliy, allora bisognava portare il limite a 3.000. "Circa" 2.000 caratteri non sono 2.999 :) Writer.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/02/08 alle 12:47 via WEB
:)
 
EvolutionMoka
EvolutionMoka il 17/02/08 alle 15:11 via WEB
Ciao blog tuttiscrittori, ci provo anch'io. L'ULTIMA DONNA. D’improvviso appari tu. Attraversi la PASSERELLA sul fiume arido della mia vita, fatto di giorni spesi a fumare in silenzio o a SEDERSI A TAVOLA da solo, senza mangiare, perdendosi in qualche DISCUSSIONE sterile e impregnata di tristezza su tutto il vuoto che ho dentro. Un passo ancora e vedo i tuoi occhi. I tuoi occhi come stelle, luminose e disarmanti, che farebbero perdere la BUSSOLA a qualsiasi esperto navigatore figuriamoci a me che non so nemmeno nuotare. Un altro passo e intravedo il tuo VISO. Il tuo viso pallido, leggero e familiare come la luna. Come la luna sa stregare e regala sogni ad ogni mio sguardo. Un passo ancora e poi un’altro. Hai un’andatura leggera e sicura ed io mi lascio facilmente ADDOMESTICARE restando immobile. Fino a quando tra me e TE ci divide un solo passo. Allora io allungo una mano e con il TATTO scivolo sulla tua pelle. Sei vestita di notte. Come la notte, intima e serena, dipingi i miei polpastrelli. Infine affondo le mie RADICI dentro te in questo bacio di desio e come un’albero mi nutro di te. Un bacio da troppo tempo atteso e finalmente ricevuto. Una scintilla fredda e sensuale sulle labbra avide. Ed in questo attimo di GIOIA INTENSA rivedo tutta la mia vita. Tutto finalmente ha un senso. Ogni cosa di colpo acquista il suo senso. Io lo so che sarai la mia ultima donna. Io lo so che sarai quella che mi amerà di più. E capisco anche che quando le tue labbra si staccheranno dolcemente dalle mie non respirerò mai più. E poi sarà solo buio perché anch’io mi vestirò di notte, proprio come te.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 17/02/08 alle 18:30 via WEB
Ciao Evolution Moka! benvenuto nel blog! un caro saluto :) elliy
 
vi_di
vi_di il 17/02/08 alle 20:46 via WEB
Io ho provato a scrivere qualcosa di 'serio'...ma non ce l'ho fatta, sono in una fase 'pagliaccia' e poi in questo momento l'argomento del mio racconto qui da me è terribilmente attuale...è un gioco più che un racconmto, ma ve lo mando comunque, giusto per ridere insieme!

L'incontro
Dentro questa scatola non ce la faccio più!
Che devo fare per uscire da questo posto? E’ da quando sono nato che sto abbracciato a questi qua, siamo in tanti, tutti avvoltolati uno sull’altro: basta! Voglio uscire!!! Spicciatevi o divento feroce e poi non ci sarà verso per potermi addomesticare più eh!
Ehi, signoraaa!!! Prendi me! Caspita, hai preso quasi tutti gli altri, a me perché no? Voglio andare pure io dove sono andati tutti gli altri! Che tra l’altro mica so dove li portano, ma qua non ci voglio stare più! Diteglielo voi alla signora se mi piglia, per piacere! Mi prende? Mi prendeee! Evvai! Che gioia intensa ragazzi! Finalmente vedo in viso la signora: beh, bella, elegante, distinta! Oh, ma che fa mò? Che succede? Signò, perché mi scuoti? Perché mi allarghi tutto? Perché mi infili in questo secchio? Ohé, la finisci di lisciarmi? No, che soffro il solletico! Vorrei vedere te se ti titillassero a quel modo! Però, così bello largo e appoggiato in questo secchio mi sento molto meglio! E che bella stanza! Luci, mobili, quadri…roba di lusso! Ah, ma c’è anche un signore e due signorini, in questa casa. Tutti belli, eccoli lì che vanno a sedersi a tavola: confermo, bella famiglia! E quanta bella roba su quel tavolo! E come mangiano di gusto!
Ecco, hanno finito; chissà che faranno ora. Si alza la signora, sta venendo verso di me: che voglia invita.... Ma che schifo!!! Signora!!! Ma che fa??? Butta gli avanzi dentro di me??? !!! Che schifo!!! Levateme sta scorz’e melone da qua sotto!!! Ma tu guarda che tipa, questa! Fa tutta la signora e poi mi butta la scorza di melone addosso!!!
Il signore! i alza pure lui!!! Ué, signore, dove va lei? Non mi dite che viene qua pure lui con quel coppolone di robaccia!!! Aiut…sputt!!! Sputt!!! Sputt!!! Ma che schifezz’e signore!! Ahia!! E che è che punge??? ‘a spina r’o pesce!!!
Ommadonna, mò pur’i signorini vengono qua! Ma che è, l’hanno pigliata pè ‘na passerella questo tratto di stanza? Sistemate la bussola, signori, virate di bordo, jat’a jettà quaccos’a quacc’ata parte!!! Macché, non mettono manco in discussione la possibilità! Marò…e che sta portando mò la signorina? Un’intera pianta secca, con terreno, radici e tutto!!! E tutto dentro di me!!! Ma che cavolo! Vabbuò che sono Gaetano, sacchetto napulitano, ma pure ci vuole un po’ di tatto!
Ma tu guarda che incontro che ho fatto: un incontr’e munnezza!
 
 
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Anonimo il 22/02/08 alle 00:02 via WEB
Cara Vi_di, mi è piaciuta la tua definizione di "fase pagliaccia". Mi ha fatto davvero sorridere. Volevo dirtelo. Ciao.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 17/02/08 alle 21:24 via WEB
Grande Vi_Di! hai centrato l'obiettivo: divertiamoci! passo subito sul tuo blog! bacii! elliy
 
 
vi_di
vi_di il 17/02/08 alle 22:22 via WEB
Scusatemi, errore di digitazione...nel pezzo Il signore! i alza pure lui!!! ho omesso una S...era 'Si alza'...
 
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Anonimo il 18/02/08 alle 11:03 via WEB
Oggi ho voglia di giocare... L’incontro Addomesticare la bestia che è in noi non è mai opera di facile realizzazione, ma la gioia intensa che si prova nel raggiungere l’obiettivo premia sempre l’ impegno profuso. Guardi il tuo viso allo specchio e ti chiedi tra te e te: “chi è questa persona che usa sedersi a tavola come faccio io, che percorre la passerella della mia esistenza con il mio corpo, che veste i miei panni, ma che non riconosco?”. I marinai senza bussola, si orientano guardando le stelle, ma il tuo cielo è troppo buio per scorgere la luce della rinascita e non c’è discussione, analisi o buon proposito che ti indichi il cammino per ritrovare te stesso. Affronti il viaggio alla riscoperta delle tue radici, controvoglia e con l’umore a terra, ma quando meno te lo aspetti la vista della tua infanzia, il suono delle nenie del passato, il gusto retrò delle ricette antiche, il profumo di buono della tua anima candida solletica il tuo tatto e ti guida all’incontro con il vero te stesso…Non puoi far altro che carezzarlo, coccolarlo e tornare a vivere con l’ allegria e la spensieratezza del bambino ritrovato. Ciao a tutti Franny
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/02/08 alle 12:38 via WEB
Ciao Franny, benvenuta nel blog! sono felice che tu abbia voglia di giocare con noi :) elliy
 
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Anonimo il 18/02/08 alle 17:06 via WEB
L’INCONTRO. Affacciato alla finestra del tuo cuore mentre osservo il tuo bel faccino ovale, come una bussola a forma di luna propizia e gentile, io ti rincorro e rimiro nella mia anima. Oh, mia piccola bambina, avvolta nelle radici del mio amore; quanto devo esserti grato per ciò, e quanto lo sono al di là del mio dovere. Grato lo sono a te e basta. Donde viene la tua grandezza nell'amare, la tua dimestichezza con le cose del cuore, io non lo posso dire; ché sarebbe un voler pensare di addomesticare il sangue per farlo scorrere nelle proprie vene, in una discussione priva di bugie perché la casa del sangue è il dono di vita e sede d’amore lontano. Dal lento apprendistato che ho avuto frequentandoti, ho imparato che c'è chi sa amare tanto eroicamente e innocentemente con una purezza di cuore che a tanti umani non è permessa, così come la gioia intensa che mi dai apparecchiandomi la tavola del tuo sentire, felici di sedersi a tavola, ogni mattina, contando le nuvole che a te carezzano il sorriso. Che per alcuni l'amore è categoria ontologica indispensabile, come per altri l'esistenza nella vanità di una passerella ai piedi della bellezza del mondo. Ma prima dell'amore che ne era di te? Esistevi nel senso pieno del termine prima di lui, prima dell'amore soggetto? Ma quanto esiste di un uomo nell'embrione che sarà, perché la sua disponibilità all'amore diventi crescita, conoscenza dell’infinito divenire, sviluppo, evoluzione, come lo è l'ovulo fecondato. Una creatura autonoma, il tuo amore, con due gambe tornite, due braccia, mani dal tatto di piuma leggera, voce legata a fili d’arpa, cuore pulsante di purissima gioia, due occhi che sfidano ogni bellezza del più bello dei mari : tutto ciò che sei. Creazione perfetta, confusione di tutto. Opera viva. Viso di luce che raccoglie l’immensità del dolore d’amare.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/02/08 alle 18:13 via WEB
Benvenuto ANONIMO! ma se non ci dai almeno un nome di riferimento non possiamo inserirti... ciao! elliy
 
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Anonimo il 18/02/08 alle 17:39 via WEB
Titolo: TANTO PER COMINCIARE Avrei scoperto molte cose, dopo. Per esempio che il bandolo della vita risiede nel conflitto tra essenza e desiderio. Ma prima, in quel preciso momento, l’essenza non c’era ancora. Non c’era un viso, un ordine costituito, il senso del tatto. Era prematuro spingersi più in là. Per giungere all’essenza occorreva una sola cosa: correre. Più veloce dell’orda forsennata che mi inseguiva dall’abisso, spinta dal mio stesso istinto. Sapendo dove andare ma incerto sul come arrivarci. Senza bussola, senza direzione. Con l’unica certezza di decidere tutto in pochi istanti, diramando le radici che avrebbero deciso ogni sorta di futuro. Sapevo che il Posto era distante quanto bastava per consumare interamente le mie energie, e quelle dei miei inseguitori. Quando la raggiunsi ebbi il terrore di perdere tutto. Proprio alla fine. Com’è tipico di chi intravede la salvezza, e giusto in quell’attimo dispera di raggiungerla. Si trattava di addomesticare la matassa che mi separava dall’interno. Di imboccare la passerella che scambiava il nulla con il tutto. Il desiderio con l’essenza. Ci riuscii, allo stremo delle mie forze. Mentre l’orda sopraggiungeva dietro di me al culmine dell’isteria. Nel percorrere la passerella compresi per la prima volta cosa sia la gioia intensa. E’ fuori discussione che ne abbia provata una identica, in seguito. Posso immaginare che si prova qualcosa di simile nel sedersi a tavola dopo mesi di stenti. O posso sforzarmi di ricavarne il ricordo da un vissuto opposto: quando ho visto te alla fermata del treno la volta che ci siamo detti addio, per esempio. Quella volta ho avvertito una sensazione altrettanto intensa. Ma di segno contrario. Eppure almeno in quel momento, all’inizio, io avevo vinto. Ero nel Posto. Nell’unico Posto caldo e sicuro che abbia mai conosciuto. E ci sarei rimasto per i prossimi nove mesi. Inviato da Stefano Santarsiere
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 18/02/08 alle 18:14 via WEB
ecco Stefano! stavo giusto chiedendomi quando sarebbe arrivato... :) elliy
 
 
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Anonimo il 20/02/08 alle 11:10 via WEB
Quando mi sono messo a leggere questo racconto, quasi non ci volevo credere, stavo leggendo il racconto che stavo scrivendo, con parole diverse, ma con la stessa trama, lo stesso spunto.. ma molto, molto più bello!! bravo!! del mio ho fatto CANC, troverò un altro spunto.. agylla
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/02/08 alle 17:30 via WEB
agylla, come dice sempre un nostro amico scrittore: "le idee sono nell'aria"... ritenta! baci. elliy :)
 
fratarda
fratarda il 20/02/08 alle 09:45 via WEB
Ciao Elliy, sono tornato del viaggio a Praha (ho pensato troppe volte però di essere a San Giorgio a Cremano!). Trovo questi racconti fantastici! Complimenti a tutti.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/02/08 alle 17:31 via WEB
Bentornato Fratarda! era oraaa!! abbiamo sentito la tua mancanza qui sul blog :) elliy
 
animafragile11
animafragile11 il 20/02/08 alle 10:01 via WEB
bacio Elliy, sei sempre un amore....Eccoti il sorriso richiesto...:-))
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/02/08 alle 17:32 via WEB
Grazie Anima, buona serata a te! elliy
 
fratarda
fratarda il 20/02/08 alle 17:33 via WEB
Ciao Elliy, si è messa al lavoro anche Claudia! A presto
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/02/08 alle 17:41 via WEB
wowwww!!! questa sì che è una notiziona! rimaniamo in fremente attesa. un baciotto a Claudia! elliy
 
bimbadepoca
bimbadepoca il 20/02/08 alle 18:38 via WEB
Ci provo anch'io:
E’ giunto il momento di sedersi a tavola per ricomporre il puzzle della mia vita. Ma ho perduto il tassello principale. Maledizione, senza di te non posso formare alcun disegno, alcuna trama. E mi sembra così scontato dire che mi manchi, mentre guardo queste tessere dispiegate alla rinfusa.
Ripenso al nostro primo incontro, al tuo viso immacolato di madonna, che nascondeva un cuore di cagna. Hai fiutato il mio odore come fosse sangue, sì, riconosco che sei stata brava, hai saputo sbranarmi con tatto, a poco a poco. Ogni volta che sprofondavo nel tuo grembo, come un naufrago privo di bussola, tu vivevi il tuo delirio denso d’orgoglio, d’avere tra le mani un uomo da addomesticare.
Il tuo orgasmo era la gioia intensa e spietata della femmina, che sa d’aver messo radici nel cuore dell’altro. Basta, sono esausto come un vecchio di cent’anni che non ha più voce. Sono inerme come un bimbo di un mese che non ha più madre. Ho bisogno di vederti ancora. No, non voglio altre parole, non voglio fare alcuna discussione. Voglio solo amarti per l’ultima volta, non puoi negare l’acqua a un assetato.
Vagheggio lo so, brucio di una febbre che mi rende folle. Cerco in ogni luogo una passerella per andare altrove… ma trovo sempre te sulla mia via.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 20/02/08 alle 22:07 via WEB
ciao! grazie della tua partecipazione! un abbraccio :) elliy
 
releardgl
releardgl il 21/02/08 alle 13:58 via WEB
ciao vi mando anche il mio "Incontro".. Ho seguito l`indicazione della bussola per giungere a te. Una bussola nascosta agli occhi delle persone, che indica una strada sconosciuta a molti eppure cosi`bella che mi ha portato a conoscere la realta`di una gioia intensa e molto di piu`. Nel tuo viso ho ritrovato le mie radici , quelle perdute dai dolori quotidiani, dagli abbandoni, dagli allontanamenti. Il tuo volto e`stato subito una passerella con un altro me. Nessuna discussione.. e`stato proprio cosi` ed ancora cerco dopo questi undici anni le parole per descriverti, per descrivere il nostro incontro che tu neppure ricordi. Parole da addomesticare a nostro piacimento... ne ricordo qualcuna sfuggita,imbizzarrita, volata via mentre mi rubavi il cuore, mentre sembravi un piccolo gigante, una goccia profumata, un tenero diamante. Il tatto, il tuo e il mio odore ecco i frammenti della memoria che un giorno potrai cercare dentro te. La quotidianita` dei nostri incontri, giorno dopo giorno, sorrisi, lacrime, cadere e ricominciare, sedersi a tavola e sentirsi talvolta lontani, talvolta complici e vicini come ieri sera e quella piccola bugia detta insieme per evitare ulteriori arrabbiature. Le parole del nostro primo incontro...chissa` un giorno un altro uomo te le sussurrera`di nuovo e tu userai la bussola per giungere a lui....il mio porto sara`sempre qui, aurora dei miei giorni, pronto ad accoglierti nelle tempeste e nella bonaccia.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 21/02/08 alle 16:51 via WEB
ciao relear! che bello, benvenuto nel blog! elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 21/02/08 alle 17:50 via WEB
Erano giorni che m’appressavo con la mia barchetta a quel piccolo molo di Mergellina. Ora, sul piccolo piazzale, un bambino cerca di addomesticare un randagio furibondo. Possibile che quei due siano sempre là, nel posto che avevo scelto per la mia innamorata? Il mio appuntamento? Quel continuo latrare avrebbe rovinato tutto. Già le ombre morbide della sera si affacciano curiose, e in quel leggero ritmo di sciabordio sulla spiaggetta lasciano immaginare un preludio di amorose intese. Però, ora mi spiccio e poi l’appicco quel dannato cagnolino e il suo padroncino. L’ho preso per il viso e gli ho detto seraficamente e con tatto: ti regalo una bussola per trovarti un altro posto; e a te, rivolgendomi al cagnolino, dieci euro per toglierti le pulci che hai addosso. Dottò, quali pulci, sarà meglio sedersi a tavola e mangiarsi una bella pizza, altro che pulci. I raggi d’una luna stortarella rimbalzano, quasi rotolandoci sopra, sul cadavere d’una zoccola. A guardar meglio sembra una zoccolona…metropolitana, per la sua mole. Che fetenzia! La prendo a calci rinserrandola in un angolo buio. Ormai conto i minuti come i sassi che vorrei scagliare in mare. Lei, il mio amore, mia passione, mia gioia intensa, qui verrà; e metteremo radici nella felicità che ci spetta. Ma perché ritarda? E’ già un’ora che aspetto. Per tutto il fumo del Vesuvio, solo ora mi sovviene, che l’appuntamento era per domani. Mannaggia a me. Di lì appresso intravedo un bagliore, di rosso fuoco, come carne che cuoce e abbaglia. Tutta rossa, vaporosa e piumeggiante. Carolina Mia, sei tu, core mio. Ti vengo incontro e di sorpresa. Ma che fai, che stai facendo: tu ti sdrai e prendi aria senza gonna, “comme ta fatt mammà tua”. E chi è quell’ombra ruvida e furtiva che a te s’avvicina. Ma è un maschio! E pure come te prende l’aria fresca, “comme l’ha fatt a mammà sua. Ho capito. Son cornuto. Lo sapevo che non era serata. Gia stavo male per colpa di quell’ananas che mi dato quella fetente di Maria, la tua cugina. Sto male. Però nà cosa te la dico con tutto ‘o core: Carulì, sì nà zoccola"!!!. E guardando con schifo nell'anfratto dove prima ho calciato quella zoccolona, aggiungo dentro me: Si propr' nà zoccola…metropolitana. E non mi va nemmeno di fare una discussione. Le corna, in fondo, ce l’hanno tutti, perché è una passerella dalla quale non si scappa.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 21/02/08 alle 18:47 via WEB
gli Anonimi che non lasciano nemmeno un nick non possono essere inseriti nell'elenco dei partecipanti. :)
 
Marquez36
Marquez36 il 21/02/08 alle 21:34 via WEB
Addomesticare i sentimenti, un qualcosa che ho sentito più volte, seppur con diverse parole, ma il senso era quello. Ciò mi fa rabbrividire, ma certe volte ne comprendo i motivi, ci sono tante persone che per qualcuno hanno perso la bussola e lo hanno pagato a caro prezzo, è così poi attuano questa politica. Io ero tra queste, ma non ne avevo la piena coscienza fino a quando il tuo viso non apparì tra le mie ciglia. Mi avevano invitato a cena a casa loro, Genny e Simona. Pensavo fossimo solo noi tre, ma Simo mi disse che di lì a poco sarebbe arrivata una sua cugina, la quale aveva tardato causa il solito traffico di fine lavoro. Quando entrasti dalla porta, io stavo in un'altra camera a giocare con il pc, manco mi accorsi della cosa tanto ero preso dalla partita. Avvertito da Genny ed a malincuore, tornai nel salone. La prima cosa che notai di te, fu la tua testa piena di soffici ricci, che passandoti di spalle mi regalarono tutto il loro odore; li avrei voluti toccare. Ci presentarono, ma prima di sederci a tavola scambiammo poche chiacchiere; come mio solito inizialmente mi chiudo un pò. Mi piace osservare le persone nuove, sentirne il suono della voce, ho sempre pensato che da quello poi, in me parte tutto. La serata trascorse serenamente, ma io mi sentivo un pò agitato e seppur mi guardavi poco, mi sentivo sotto esame e ogni qual volta i nostri pareri era discordanti mi dicevo: ecco ora scatta la solita frase che odio - Noi due non potremmo mai stare insieme, siamo incompatibili. Meno male dalla tua bocca quella frase non venne mai fuori, la odio così tanto che sono certo sarebbe partita una discussione. Questo mi aiutò un pochino a sciogliermi e pian piano riuscii ad essere me stesso, a mettere fuori la mia simpatia e a farti sorridere. A fine serata trovai il modo, usando una scusa di lavoro, per prendermi il numero del tuo ufficio. Ti chiamai dopo qualche giorno e dopo averti dato alcune notizie di lavoro, ti proposi di vederci per un aperitivo. Mi piacevi gia tanto, ma inizialmente lasciarsi andare era difficile. Davanti al mio cuore c'era un muro, le paure della passata storia avevano messo radici profonde, ma fino ad allora non me ne ero ancora reso conto di quanto profonde esse fossero. Al tavolo del bar tu parlavi, ma io non riuscivo a seguirti, pensavo solo a come far giungere quel magico momento nel quale l'uomo si lancia nel bacio. Tentavo con il tatto, ogni tanto facevo urtare una delle mie mani con le tue, volevo vedere cosa facevi, se me lo lasciavi fare o se te ne ritraevi. Le noccioline sembrava non finissero mai e tu continuavi a parlarmi di un libro che avevi letto; la cosa mi distrasse a tal punto dalle mie intenzione, che cominciai a seguire il tuo racconto. Finimmo poi per parlare di politica sociale, dei problemi della nostra città; notai che non avevi la solita magra opinione, ma avevi sviluppato un pensiero tutto tuo, che seppur non combaciava del tutto con il mio, mi fece capire che eri una testa pensante e non il solito prodotto modaiolo e spersonalizzato. Quando poi la passione scoppiò, passammo intere giornate a letto senza manco serdersi a tavola per mangiare, mangiavamo a letto. Giocavamo con qualsiasi cosa, al gioco del grissino, chi arrivava prima alle labbra dell'altro, aveva diritto a prendere qualcosa dal piatto altrui. Uscivamo dal letto solo per andare al bagno ed ogni volta che mi passavi davanti sembrava avessi sotto i piedi una passarella, eri a mezz'aria. Infilavi spesso qualcosa di mio, che dopo conservava il tuo odore e mi teneva compagnia fino a casa. Essere aggrovigliato al tuo corpo, mi faceva sentire come Winnie The Pooh caduto in un pozzo di miele e quando te lo dicevo, te, mi guardavi e un sorriso triste si disegnava sulle tue labbra. Non chiesi mai il perchè, in quei momenti averti era una gioia intensa e non mi andava che qualcosa guastasse il tutto. Ma passati tre giorni, prima di lasciarsi sotto al tuo portone di casa mentre io mi avvicinavo per un ultimo bacio, posasti un dito sulla mia bocca, e guardandomi negli occhi mi dicesti: SONO UN TRANS..!!... Baci...m31
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 21/02/08 alle 21:38 via WEB
benvenuto nel blog, Marquez, ma attenzione. questo racconto è davvero troppo lungo, sono oltre 4000 battute spazi inclusi. ce la fai a ridurlo un po? abbiamo detto CIRCA 2000, un CIRCA ampio, che arriva pure a 2900 ma... dai, coraggio! vedi se riesci a limarlo un po'! ti aspettiamo. elliy :)
 
   
Marquez36
Marquez36 il 21/02/08 alle 21:43 via WEB
non lo sò...ci provo, ma ho l'impressione che se lo riduco perder parekkio..Credo che per dare maggior risalto alla sopresa finale ci sia bisogno di più parole...Cmq sia ci riesco o meno, mi ha divertito molto partecipare.. Ciao e grazie per la risposta e la visita al mio blog...Baci m31
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 21/02/08 alle 22:19 via WEB
Marquez dai provaci. altrimenti ne scrivi un altro! c'è ancora un po' di tempo.. daiii! grazie a te! baci! elliy :))
 
ossimora
ossimora il 23/02/08 alle 01:22 via WEB
L’incontro Linda era una esile ragazzina dall’incedere elegante,il suo viso si accendeva improvvisamente di ondate di rossore immotivate che esplodevano anche soltanto rivolgendole la parola. Era figlia di una mia amica e quella sera ,prima di raggiungere gli altri nella cucina della casa colonica dove vivevano mi avvicinai a lei che ticchettava rapida sulla tastiera del computer ,avevo ancora un po’ di tempo prima di raggiungerli ,del resto c’era tempo per sedersi a tavola a chiacchierare davanti al fuoco! Inaspettatamente mi accolse senza troppi problemi e mi permise di stare con lei mentre chattava con degli amici. Ero proprio curiosa di avvicinarmi a questa modalità relazionale di cui conoscevo l’esistenza soltanto dagli articoli letti in giro. Tutte quelle finestre che si aprivano e sparivano ,i nick ,la tiritera dei saluti ,i sorrisi ;ero frastornata ma decisamente stuzzicata dalla cosa. Nel giro di poco tempo mi attrezzai ,cambiai il mio pc un po’ obsoleto ,scaricai la chat che Linda mi aveva fatto conoscere e pian piano ,prima titubante poi sempre più sicura e decisa cominciai ad addomesticare il mezzo alle mie esigenze che erano quelle di conoscere persone nuove ,lontane ,in totale limpidezza. Non affrontavo la nuova modalità come un gioco di ruolo ,neanche per un attimo mi passò per la testa l’idea di simulare identità o di inventarmi nulla che non fosse legato alla mia vita reale,ai miei desideri ed alle mie radici. Nel giro di poco tempo mi costruii il mio giro d’amicizie ed approfittai delle lunghe sere invernali delle feste per creare e consolidare qualche conoscenza più intensa. Era divertente e stimolante ,sentivo che le mie giornate si erano arricchite di nuove presenze che anche se soltanto per un fugace passaggio mi servivano e mi offrivano uno spazio tutto nuovo di discussione. Poi incontrai te ,il tuo esordio fu fulminante ,affermavi che odiavi la chat ,lo trovavi un mezzo ansiogeno. Con tatto ,ironia e decisione mi chiedesti la mia mail ed iniziò un “carteggio”,fitto fitto che in un incedere veloce e travolgente mi fece rapidamente perdere la bussola (stampavo ogni tua mail piena di considerazioni ,poesie ,immagini ) I nostri appuntamenti si metamorfosarono in un crescendo di coinvolgimento,assaporavo di più ogni cosa che vivevo,vedevo,leggevo per potertene rendere partecipe ed era tutto amplificato ,reso forte ed esaltante da una gioia intensa . Non sapevo ancora quanto dolore tutto questo mi avrebbe portato nel succedersi degli eventi Un dolore che come spesso succede mi aveva sorpresa spacciandosi per l’origine primigenia della felicità. UN SAluto tutti Anto
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 09:59 via WEB
buongiorno ossimora e benvenuta nel blog! un sorriso a te :) elliy
 
   
ossimora
ossimora il 24/02/08 alle 23:26 via WEB
va bene il racconto?
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/02/08 alle 23:38 via WEB
ciao ossimora, mi ero limitata a contare le battute, la lettura sarebbe riservata alla chiusura dei termini, anche se ogni tanto l'occhio sfugge :) - e meno male che me lo hai chiesto! ho controllato: NON hai usato la parola PASSERELLA, intesa come passaggio. se lo correggi puoi inviarlo di nuovo e inseriremo la seconda versione! ciaoo! elliy
 
     
ossimora
ossimora il 24/02/08 alle 23:55 via WEB
passaggio c'è---non è la stessa cosa?
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/02/08 alle 23:58 via WEB
purtroppo no... "passerella (nel senso di passaggio)"... basta una piccola correzione :) bacii! elliy
 
     
ossimora
ossimora il 24/02/08 alle 23:59 via WEB
L’INCONTRO__Linda era una esile ragazzina dall’incedere elegante,il suo viso si accendeva improvvisamente di ondate di rossore immotivate che esplodevano anche soltanto rivolgendole la parola. Era figlia di una mia amica e quella sera ,prima di raggiungere gli altri nella cucina della casa colonica dove vivevano mi avvicinai a lei che ticchettava rapida sulla tastiera del computer ,avevo ancora un po’ di tempo prima di raggiungerli ,del resto c’era tempo per sedersi a tavola a chiacchierare davanti al fuoco! Inaspettatamente mi accolse senza troppi problemi e mi permise di stare con lei mentre chattava con degli amici. Ero proprio curiosa di avvicinarmi a questa modalità relazionale di cui conoscevo l’esistenza soltanto dagli articoli letti in giro. Tutte quelle finestre che si aprivano e sparivano ,i nick ,la tiritera dei saluti ,i sorrisi ;ero frastornata ma decisamente stuzzicata dalla cosa. Nel giro di poco tempo mi attrezzai ,cambiai il mio pc un po’ obsoleto ,scaricai la chat che Linda mi aveva fatto conoscere e pian piano ,prima titubante poi sempre più sicura e decisa cominciai ad addomesticare il mezzo alle mie esigenze che erano quelle di conoscere persone nuove ,lontane ,in totale limpidezza. Non affrontavo la nuova modalità come un gioco di ruolo ,neanche per un attimo mi passò per la testa l’idea di simulare identità o di inventarmi nulla che non fosse legato alla mia vita reale,ai miei desideri ed alle mie radici. Nel giro di poco tempo mi costruii il mio giro d’amicizie ed approfittai delle lunghe sere invernali delle feste per creare e consolidare qualche conoscenza più intensa. Era divertente e stimolante ,sentivo che le mie giornate si erano arricchite di nuove presenze che anche se soltanto per un fugace oncontro mi servivano e mi offrivano uno spazio tutto nuovo di discussione,passerella di ipotesi possibili. Poi incontrai te ,il tuo esordio fu fulminante ,affermavi che odiavi la chat ,lo trovavi un mezzo ansiogeno. Con tatto ,ironia e decisione mi chiedesti la mia mail ed iniziò un “carteggio”,fitto fitto che in un incedere veloce e travolgente mi fece rapidamente perdere la bussola (stampavo ogni tua mail piena di considerazioni ,poesie ,immagini ) I nostri appuntamenti si metamorfosarono in un crescendo di coinvolgimento,assaporavo di più ogni cosa che vivevo,vedevo,leggevo per potertene rendere partecipe ed era tutto amplificato ,reso forte ed esaltante da una gioia intensa . Non sapevo ancora quanto dolore tutto questo mi avrebbe portato nel succedersi degli eventi Un dolore che come spesso succede mi aveva sorpresa spacciandosi per l’origine primigenia della felicità.
 
     
ossimora
ossimora il 25/02/08 alle 00:00 via WEB
fatto...Ciao ;)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/02/08 alle 14:06 via WEB
Alcuni motivi ci sarebbero pure per essere indotti a pensare in termini di “decadenza”. Mi riferisco ai blog. Tempo fa la stampa ufficiale coniò un termine per definire i blog: “blofighetta”. Un termine coniato dalla stampa ufficiale, (salvo poi usare il mezzo per propri fini) addomesticata per addomesticare, dura con il fenomeno blog, tanto da usare toni sarcastici e di forte deprezzamento Uno fra questi è l’oltraggio che si fa alla maggior parte dei blogger di partecipare solo ad un fenomeno “alla moda”; un secondo motivo è rappresentato dalla possibilità di divenire “blogstar”, associando a questo termine quanto più di negativo e mediocre possa significare. Invece, quando incontrai il blog ne rimasi entusiasto. Era la prima volta che vedevo diverse rappresentazioni di linguaggi che si riappropriavano della libertà di esistere, di rappresentare le proprie radici, poiché le esperienze individuali sono sempre connesse a un determinato linguaggio, così come la coscienza dei propri vissuti si realizza attraverso la pratica linguistica in un processo di socializzazione, i cui tratti di approfondimento sono strettamente legati al proprio sviluppo e sensibilità dell'iter coscienziale; come quello di esprimere gioia intensa, o dolore intenso, malinconia, per un qualsiasi accadimento quotidiano, o passato. Escludere un tipo di linguaggio, significa voler cancellare una stratificazione di esperienze e negare vari livelli di coscienza. Qui, in blog, io e te iniziamo ad esistere, perché diamo libero sfogo al pensiero, quasi fosse una passerella virtuale di pensieri che si intrecciano e si liberano nella autonomia che la vera libertà di essere concede. Il superamento del senso tautologico della parola avviene quando il linguaggio si affida al senso metalinguistico che opera nell’ampiezza dello spazio comunicativo, come propria attività semiotica. Esistono solo delle necessità interne al comunicare per iscritto, ma non valide differenti modi di comunicare. La parola dei generi alti è la parola ufficiale, una specie di bussola linguistica con la direzione bloccata; una parola che tende a essere univoca, che non ammette l’ambivalenza, il tono familiare, la raffigurazione della bassa quotidianità, il doppio senso, la discussione che parte dal basso per diventare creatività, a volte arte. Le lingue moderne europee si sono sviluppate, a partire dal Rinascimento, attraverso processi di riformulazioni, trasposizioni da un linguaggio all’altro, eliminando, con imponenti fratture, i rapporti gerarchici cementificati nel linguaggio ufficiale. La lingua prosastica-letteraria francese fu creata da Calvino e Rabelais, proprio elevando il linguaggio riduttivo, degli strati medi della popolazione, a lingua delle alte sfere ideologiche. Accade cosi che, con quelli del blog, capita anche di incontrarsi per sedersi a tavola, insieme, guardandosi in viso, ridendo pure –bonariamente- dei blogfighetta e delle blogstar. Blog ti adoro! -(caratteri (spazi esclusi) 2.523; caratteri (spazi inclusi) 2959 – Se ho sforato, dimmelo. Rimedio subito. Blue.chips
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 17:01 via WEB
blue.chips hai contato bene. ma insomma ... tu hai un blog? e ce lo vuoi tenere nascosto? ciao e benvenuto! elliy
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/02/08 alle 18:10 via WEB
Blue.chips e il nick del mio blog, almeno credo che sia così. Ho riletto il mio scritto e vedo che non è riportata la parola "tatto" che veniva inserita qui: “un termine di poco tatto, coniato dalla stampa ufficiale”. Però sarebbe meglio che tu lo annullassi. In effetti, questo “racconto”, che poi non lo è tale, doveva essere un post. L’ho adattato inserendoci le magiche paroline. Quindi, per l’occasione ti invio un altro scritto, con generosi saluti: ------------------------------------------------------------------------------------------------------- Io e la mia malattia siamo diventati amici. Lo so che, prima o poi, essa vincerà. Ma non è così per lei. La mia infermiera. La mia bussola del giorno. Lei un giorno, con il suo naturale tatto, mi è venuta così vicina con il viso che sentivo il brulicare del sangue sotto la sua pelle di pesca, sussurrandomi: l’amore non può cancellare quella truce ombra che bivacca ai piedi del tuo letto, ma può prolungare all’infinito il fiato sogno della nostra essenza. L’avrei trattenuta sul mio petto per farla entrare dentro di me, un invito a sedersi a tavola, senza discussione di sorta, nelle stanze del cuore; lei ci avrebbe costruito un fortino dalle mura orgogliose, avrebbe potuto addomesticare la mia malattia. Ma, l’avrei trattenuta anche per farmi spiegare le insondabili ragioni del suo sussurro potente come un ciclone in piena estate. Non era chiaro il suo dire, ma ebbe avuto un benefico effetto sul mio corpo. Perché io sapevo che per quanto uno possa amare un corpo, lo stesso deve diventare polvere di essere; inevitabile passerella dell’essere qui ed ora. E se fosse dipeso solo dal mio stato, dalla sanguinosa favola della mia esistenza, il suo parlare? Inventando per me un universo di redenzione dalla malattia, dalla sofferenza? La condizione sociale di me che affondo richiede solo una forma di caritatevole pietas, o c’è qualcosa d’altro che a me era sfuggito fino a quel momento? Quella notte non riuscivo a dormire, nonostante il potente farmaco preso ore prima. Si materializzò un’ombra bianca, e il profumo che emanava era il suo profumo. Le chiesi di avvicinarsi. L’intensità del sangue che scorreva sul suo viso, ora lo sentivo come un correre a fiotti, e una lacrima si posò sulle mie labbra. Mai avrei immaginato quale potenza di frescura e bellezza fosse racchiusa dentro una lacrima. Stavo per morire. Sentivo il mio corpo come un palloncino che si affloscia, e lei, tentare di vincere quell’aria che voleva a tutti costi uscire dalle sue vie naturali. E’ il giorno in cui il corpo compie in silenzio il suo lavoro all’indietro, disfacendo la meraviglia di quella trama donato dalla grazia, cresciuto nell’impensabile matrice di un altro corpo. Ora capivo che a lei, forse dovrei dire di te, che non restava altro che amare il corpo morente fino allo spasimo e alla follia, fino alle radici dell’impossibile.. Chissà se nella chiarità della mia anima che si involerà per universi sconosciuti, i suoi pensieri mi seguiranno belli e leggeri come la sua anima. Mentre lei mi bacia sulle labbra, ricordo le parole che officiava il sacerdote prima di infilarle l’anello nuziale al dito: “insieme per sempre, nella buona e cattiva sorte”. Sì, si può morire anche con una gioia intensa nell’anima. E’ con questo pensiero che mi sono improvvisamente risvegliato. Il mio angelo era davanti a me. Bellissima, con una fumante tisana per lenire la mia insopportabile-benefica influenza. http://blog.libero.it/BlueChips/
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/02/08 alle 18:13 via WEB
e dovresti anche annullare quel verbaccio: "avuto". Scusa. Blue.chips
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 18:21 via WEB
ok blue.chips, allora prendiamo in considerazione questo tuo secondo invio. ma la domanda sul tuo blog era per chiedere... perchè entri come ANONIMO se hai un blog su libero??? ciaoo! elliy
 
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 23/02/08 alle 15:00 via WEB
Il terrazzo era frequentato, quella sera, la calura era una fiammata dopo una giornata molle d’ozio, l'atmosfera esotica, la notte stellata bellissima, fumavamo seduti per terra dopo aver sorpreso l’affascinante padrone di casa a giocare con la cognata. Lui, poverino, non ne poteva davvero più di tutta quella noia che assediava le sue giornate sprecate tra il sedersi a tavola allo spuntar dell’alba e l’andare a letto al calar del sole. Cos’è che si disse quella sera? Un sacco di baggianate, qualcosa tipo che siamo di passaggio e che il peggio che può accaderti è sempre un po’ meno di quello che riesci a sopportare. Bugiardi. Ci sono affanni che non si possono consolare e che solo il contegno trasformerà in valore. Fu una notte strana, quella, giunta un attimo prima dell’altra che avrebbe cambiato per sempre la mia vita, poi nuovamente generata a tua immagine e somiglianza. Ho ricordi confusi di quelle ore spaventose che rimandano alla pacifica serenità di un limbo, quando ancora credevo di poter arguire dal cammino delle stelle quanto fosse vicino il giorno. Non c’è niente che possa riesumare quella inconsapevole nottata, nessuna passerella che me la possa far varcare: sono tornata furtivamente indietro milioni di volte, costeggiando le emozioni per poterle addomesticare, ma non ogni schiavo s’inginocchia facilmente davanti alla sua cattività. Mi sono dovuta convertire al dolore: adesso invece che di fronte gli sto di fianco, siamo diventati l’uno la costola dell’altro, un coscienzioso e ingegnoso rammendo mi ha permesso di ricucire il tuo viso che riconoscerei anche al tatto, e se proprio tu mi chiedessi dove siano finite le imperfezioni, gli orli sfilacciati o le parole perse nella nostra ultima discussione, io non saprei risponderti. Le ho messe via, forse, per non vederle appassire insieme a quella stupida speranza di ritrovarti da qualche parte, che inevitabilmente diventa il dente su cui ogni lingua crocifissa torna incessantemente a battere. Eppure. Eppure capita che io e te ci si incontri ancora. Quando la mano lavora per raddrizzare il torto ed uno spiffero si infila nel rumore confuso che il vento porta da lontano. Ed è una gioia intensa quando succede. C’è ancora qualcosa di tuo, qui, che vorrebbe essere quel che era prima di quella notte e che diventa la bussola di un dolore che ha messo radici. Andremo in pezzi insieme, il tuo ricordo ed io, morendo a turno: per vivere veramente bisogna vivere per qualcuno. Ciao, s_carogne
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 17:04 via WEB
ciao erbavoglio e benvenuta! (ma che bella firma... s_carogne??). ciaooo! elliy :))
 
   
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 23/02/08 alle 18:44 via WEB
Chiedo venia: Sara aveva già inviato... abbiamo problemi di comunicazione. Molto seri.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 19:05 via WEB
ahahahaah! bellissimo, questo è un segno di grande entusiasmo e voglia di partecipare (mettiamola così!). e da parte mia che vogliamo dire? che non ci ho fatto caso al primo colpo, ho contato le battute e basta (ma che mi fate gli scherzetti??)... ehehee, mi sono lasciata fuoviare dalla diversa firma :) - ma... perchè non entrate "loggate"? io ho sara1971 tra i blog amici... ho confuso qualcosa?? vi devo chiamare s_carogne? uhm... intanto un bacio, anzi due: uno a te e uno a Sara! elliy
 
     
erbavoglio_70
erbavoglio_70 il 23/02/08 alle 23:45 via WEB
Ehm... Sara_1971 (Sara) è la proprietaria del blog s_carogne dove io, erbavoglio_70 (Erba), sono comprimaria. Scusa, ciao, Erba
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 23:49 via WEB
Grazie a voi! ciaoo! elliy
 
SolEdArgent0
SolEdArgent0 il 23/02/08 alle 16:38 via WEB
bellissima iniziativa :-)---------------------------------------- "Aveva passato una vita ad attenderlo e ad osservarlo, si tendeva quando superava la passerella del ruscello con passo deciso e regolare, si allungava per scorgere, non vista, le espressioni del suo volto, per carpire i segreti più profondi da quegli occhi che ogni qualvolta si posavano su di lei le facevano perdere la bussola.Sognava una vita semplice in comune: potere sedersi a tavola, comunicare, scherzare, magari intavolare una discussione. Quante volte aveva provato ad addomesticare il tempo, lo spazio, per potergli far sentire al tatto quanto il suo cuore battesse forte in sua presenza. Poi venne il giorno…lo aveva a pochi centimetri, seduto lì accanto, mai era stata così vicino all’amato viso, mai come in quel momento ne aveva sentito così intenso il profumo. E non seppe far altro che tendersi…vibrare e finalmente accadde:cavalco quel refolo di vento improvviso e urlandogli col cuore “Per te!” si staccò dal ramo…La piccola foglia innamorata provò la gioia intensa di poter, almeno una volta, sfiorare il viso amato prima di adagiare l’ultimo sospiro tra le radici del suo albero natio."
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/02/08 alle 17:05 via WEB
grazie soledargento e benvenuta nel blog! elliy :)
 
auroramai
auroramai il 24/02/08 alle 09:57 via WEB
L'INCONTRO Oggi al cinema con te alberto a vedere la bussola d'oro...abbiamo avuto una lunga discussione perchè il protagonista doveva addomesticare un gatto e fare tutto insieme a lui anche sedersi a tavola...il gatto era perfido col viso tutto nero.A me piaceva questo gatto ma al mio amico no,perchè diceva che la scena dove ha trovato gioia intensa è quando va a una sfilata della madre e la rivede su una passerella e lui appena la vide ebbe il passaggio da bambino a adulto.. ..il protagonista era cieco infatti usava molto il tatto e un giorno scoprì che in giardino aveva un albero con le radici molto folte...e quell'albero se lui lo innaffiava usivano dei soldi.Infatti visse tutta la vita felice e ricco.
 
eosia
eosia il 24/02/08 alle 22:27 via WEB
ciao! eccomi anch'io. Bacino


L’incontro
Un brivido nella schiena, una vertigine di sensi, un deglutire molle di saliva nel collo.
Quarantanni, non pochi per tirare le somme di una vita sentimentale più o meno infelice, neanche tanti da mettere in discussione la mia femminilità e il mio piccolo mondo interiore che sopiva la gioia di sublimare i diritti del mio eros.
Non avevo mai chattato. Avevo sempre sorriso quando gli amici scherzavano sull’ultima conquista virtuale, dubitato persino, quando mia cugina decise di sposare il suo chatter conosciuto l’anno prima.
Era agosto, era notte, lui fuori città. Mi mancava il suo corpo nel letto, la sua compagnia, quel respiro in camera accanto al mio, nonostante… nonostante non mi desiderasse più da chissà quanto tempo.
Lui… oh lui… lui era le mie radici, il mio cuore imperfetto, la scelta di una vita da addomesticare, il mio essere femmina da dimenticare… tutte le volte che eludeva un mio bacio, uno sguardo amorevole, un po’ di patos.
Insomma non ero sufficientemente incosciente da non sentire quel bisogno fugace, sottile, malizioso, che reprimevo sapientemente per inneggiare il mio matrimonio!
Per ingannare un po’ il tempo, quella notte, me ne andai al computer.
Accesi lo schermo, attesi la solita chat riempirsi di nomi più o meno conosciuti, sollevai le mani lentamente e le dita digitarono il mio ingresso in quella passerella di anime.
Un nick mai letto prima attirò la mia attenzione: Stewart.
“Carino” pensai, fantasticando sul motivo di quella scelta un po’ fuori dal comune.Di solito in chat scorgevo poca fantasia, molto sesso ostentatamente volgare, infiniti principi e principesse che di magico avevano ben poco! Quel nome mi piaceva.
Ma ecco una finestra davanti al mio sguardo.
Stewart - "Perditi per me, sguscia dalla pelle, attorcigliati nelle anse delle parole, arrenditi. Fallo!"
Io - (sorrido divertita) "Non posso, non posso uomo del cielo… sono lontana e vorrei…"
Stewart - Stupida donna! Iniettami immagini, dammi le tue dita, le viscere della tua perversione, divora l’occasione, la nostra, la mia, la tua".
Io – (mi diverto)"… e tu perdimi, prendimi, fammi volteggiare sotto questo cielo che brucia e che avvampa le gote!"
…………………………………………………………………………………………………………
Fu così che mi prese. Mi prese tutta.
In un momento s’impadronì della tastiera, del tatto delle mie dita, la gonna sotto la scrivania, le gambe, le ali dell’anima, frantumandomi indissolubilmente la ragione.
Mi persi, si. Eccome!
Mi persi tra le sue parole stagliate sullo schermo, nei pori dilatati dal caldo deodorati di olio patchouli, nella stregoneria delle sue mani, nei vortici suoi dannati, nel suo gioco alchemico di sensi viscerali.
E mi feci prendere, certo che mi feci prendere!
Facendomi sbattere come un giunco, arrotolandomi le parti più nude del corpo, schiacciandomi la carne in un’orgia di sesso virile e femmineo al tempo stesso!
I miei polpastrelli digitavano veloci seguendo stille di parole impazzite, invocavano tracce di mera passione mai sentita, implorandomi mente e corpo per cercare l’immenso dono da offrire a quel nome sconosciuto.
Fu allora, fu proprio in quel momento, che persi per sempre la bussola della vita…
E una serie di lettere e vocali indecifrabili scrissero sullo schermo il nostro amplesso.
“Ti amo” aggiunse dopo un po’ disegnandomi una rosa.
“Mi hai resa felice” risposi io mentre il cuore pulsava ancora.
“Anche tu sei stata molto intensa. Voglio vederti al più presto e farti mia veramente”.
Poi aggiunse: “Solo due donne potevano amarsi così” (puntini).
“Due donne?” digitai infiammata.
“Si, sono una donna” (altri puntini).
Silenzio.
Scrissi il mio numero di cellulare e spensi il computer.
Non ho più dormito: vibravo come un’adolescente alla prima cotta.
Il giorno dopo lui rientrò come previsto, alla stessa ora, con la stessa valigia, lo stesso passo.
Avevo sistemato tutto come al solito.
Venne a sedersi a tavola e mi guardò distrattamente in viso senza vedermi.
“Come hai passato la notte?” bisbigliò tanto per dire qualcosa senza attendere risposta.
“Non ho pensato a te”, sussurrai. Tanto non avrebbe sentito.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/02/08 alle 23:12 via WEB
ciao eosia e grazie della tua partecipazione! purtroppo però il tuo racconto è di oltre 4000 battute! (il limite è CIRCA 2000, diciamo fino a 2999 - spazi inclusi - ma non oltre...). ce la fai a limarlo un po' e a inviarlo di nuovo? un abbraccio :) elliy
 
Writer_lady
Writer_lady il 24/02/08 alle 22:46 via WEB
Lo scivolo -Non ci voglio andare!- disse Gio con disappunto, prima di sedersi a tavola per la colazione. -Non mi interessa: tu ci vai e basta!- Il ragazzo aveva il viso paonazzo, di chi sapeva non l’avrebbe spuntata, ma tentava comunque il tutto per tutto. La madre, dal canto suo, non ne poteva più dell’ennesima discussione apertasi con il primo raggio di sole penetrato dalle persiane. Ogni giorno un nuovo motivo per farle perdere la tramontana. Cominciava a non conoscere più la direzione, a sentirsi sperduta e senza bussola in quel percorso infinito da genitore sempre in salita. Da genitore che procede a vista e incontra di continuo deviazioni sul tragitto. -Hai preparato lo zaino?- chiese distratta, abbassando un po’ la voce per paura che i vicini sentissero le urla e, intanto, innaffiava i bulbi in un vasetto striminzito sul tavolo della cucina. Si trovò a pensare che le radici erano strette in quel piccolo contenitore, proprio come il suo ragazzo cominciava a trovare opprimente e afosa l’aria di casa. E se lo ricordava ora, sì, ai giardini, sulla passerella dello scivolo, che si piantava proprio sul ciglio prima di tuffarsi giù a terra. –Non voglio! Non voglio scendere!- -Non avere paura. Te lo dice anche papà che non è nulla! Giorgio diglielo! – e si voltava a saggiare colla mano se suo marito seguisse il discorso. Ma né al tatto né all’udito rispondeva Giorgio. Mai. Lui l’incontro con suo figlio non lo accettava. Non lo aveva mai accettato. Dallo scivolo a oggi. Tornò a bagnare i bulbi. Si mise pure lei a sedere davanti alla tazza di caffè mentre Gio era alle prese coi quaderni da infilare in borsa. -Un figlio non è un animale da addomesticare - pensò. E per la prima volta si chiese se l’avesse mai ascoltato pure lei. Se non avesse cercato di farlo scendere dallo scivolo per vincer, attraverso lui, le proprie paure. Si alzò di scatto e riportò con gioia intensa lo zaino in camera. A scuola oggi no. Gio non sarebbe andato.
 
 
Writer_lady
Writer_lady il 24/02/08 alle 22:47 via WEB
Pardon..."Lo scivolo" è il titolo.
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/02/08 alle 23:14 via WEB
benvenuta nel blog Writer Lady! elliy :)
 
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Anonimo il 24/02/08 alle 23:10 via WEB
Inviato da stellacadente650 il 24/02/08 @ 12:10 via WEB Ciao sono un'amica di rinnegata, e ho deciso di partecipare anche io a questo gioco letterario.Qui di sotto, c'è il mio racconto... " L'incontro" La stanza è in penombra,la luce che filtra dalla finestra mostra una donna di spalle, dai lunghi capelli biondi, incurvata su se stessa, come se la più grande delle sofferenze le pesasse come un macigno su quelle esili spalle, coperte da uno scialle color malva. “ Sono stanca! Non ti sopporto più! Non è mai stato bello vivere con te.” La voce è bassa e tremolante .”Ogni giorno è una lotta continua, anche il sedersi a tavola, anche lo stare tutti insieme in quei brevi momenti di felice aggregazione, è diventato uno stress! Tutto è sempre stato falso! Hai sempre cercato di addomesticarmi,di mostrare il lato peggiore di me! Ero sempre alla ricerca di un punto di riferimento, di una bussola che mi indicasse il punto giusto verso cui andare, per allontanarmi da te! E ora , finalmente, dico basta! Ora finalmente torno ad essere quella che tu, hai sempre nascosto agli occhi degli altri! Quella che tu, senza alcun tatto, hai schiacciato mille e mille volte! Basta!” Dopo questa violenta discussione, la donna afferra un oggetto dal tavolino che le si trova accanto, e lo lancia alla figura che le è dinanzi! Lo specchio si frantuma in mille pezzi, frammenti di un io scomposto, di un ego smisurato, che le ha sempre creato innumerevoli problemi. Una gioia intensa si impadronisce di lei, illuminandole il viso! Ora è un ‘altra donna, ora è finalmente ciò che ha sempre voluto essere, senza convenzioni, senza più bugie, senza più maschere! Una donna che attraversa la porta che la conduce via da lì, come se stesse attraversando una passerella su di un baratro, verso la felicità! Prima o poi ci si trova a dover fare i conti con il proprio io, l’importante è uscirne fuori vittoriosi, con la consapevolezza di aver raggiunto la più grande delle conquiste : tornare alle proprie radici, tornare ad essere finalmente, sempre e solo sé stessi! -stellacadente650-
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/02/08 alle 23:14 via WEB
ok stellacadente, grazie a te! elliy
 
eosia
eosia il 24/02/08 alle 23:21 via WEB
sapessi come si fa a contare battute e spazi lo farei.....
siggggggggg............
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 24/02/08 alle 23:29 via WEB
e va bene, lezione in diretta: allora, quando hai il testo su una pagina di word (qui sul blog non funziona, almeno a me!), evidenzia tutto, sulla barra in alto clicca STRUMENTI, poi CONTEGGIO PAROLE. tra le altre voci vedrai: caratteri (spazi esclusi) e caratteri (spazi inclusi). Devi considerare spazi inclusi. se non sono stata chiara, ci riprovo :) ok? un abbraccio, elliy
 
eosia
eosia il 25/02/08 alle 00:36 via WEB
bene, ci riprovo. più di così non posso...sei molto gentile;-)))

L'incontro

Quarantanni, non pochi per tirare le somme di una vita sentimentale infelice, neanche tanti da mettere in discussione la mia femminilità e la gioia di sublimare i diritti del mio eros.
Era un’afosa notte d’estate. Lui fuori città. Mi mancava il suo corpo nel letto, quel respiro accanto a me, nonostante non mi desiderasse più chissà da quanto!
Oh lui! Lui era le mie radici, il mio cuore imperfetto, una vita da addomesticare tutte le volte che eludeva un bacio e un po’ di patos.
Quella notte accesi il computer, attesi la solita chat riempirsi di nomi sconosciuti, sollevai le mani e digitai il mio ingresso in quella passerella di anime.
Un nick attirò la mia attenzione: Stewart. Di solito in chat scorgevo solo sesso ostentatamente volgare e quel nome invece mi piaceva. Ma ecco una finestra sullo schermo.
Stewart-Perditi in me, sguscia dalla pelle, attorcigliati nelle mie parole
Io-(sorrido) E come uomo del cielo?
Stewart - Iniettami immagini, dammi le dita, divora l’occasione!
In un istante s’impadronì della tastiera, del tatto delle dita, la gonna, le gambe, le ali dell’anima, frantumandomi la ragione. E in quelle parole mi persi, viaggiando tra i pori deodorati di patchouli e nei suoi vortici alchemici di sensi viscerali. Mi feci sbattere come un giunco nelle parti più intime del corpo, premendo la carne in un’orgia di sesso virile e femmineo al tempo stesso, mentre i polpastrelli guizzanti cercavano il dono da offrire a quel nick sconosciuto.
Fu allora che persi per sempre la bussola della vita: qualche sillaba indecifrabile scrisse il nostro amplesso.
“Ti amo” aggiunse dopo un pò con una rosa.
“Anch’io” risposi impazzita.
“Sei stata molto intensa. Solo due donne potevano amarsi così”.
“Due donne?” digitai infiammata.
“Si, sono una donna”.
Silenzio. Scrissi il numero di cellulare e spensi il pc. Non ho più dormito.
Il giorno dopo lui rientrò come previsto. Io avevo sistemato tutto come sempre.
Venne a sedersi a tavola e mi guardò in viso senza vedermi:“Come hai passato la notte?”
“Non ho pensato a te”, sussurrai. Tanto non avrebbe sentito.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 25/02/08 alle 16:19 via WEB
ok, battute limate!
 
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Anonimo il 25/02/08 alle 10:57 via WEB
"L'incontro" di Alessandro Spero che qualcuno possa leggere queste parole. Lui mi porterà via per sempre e nulla resterà di me. É ovunque, da giorni è dove sono io. Non sono pazzo, credetemi, non abbandonatemi gettando il foglio che avete tra le mani. Lui mi segue, mi spia, è ossessivo. Lo vedo confondersi tra la folla, sedersi a tavola nel bar dove mangio, girovagare nella penombra della sera. Ha sempre quel cappello calzato sul viso tanto che non posso vedere i suoi occhi; i suoi occhi che sempre sento su di me. Nessuno riesce a capire il terrore che vivo, nessuno si accorge della sua presenza. Sono solo con le mie angosce, inutile nascondersi, io non ho pace. Quando si manifesta l'aria si fa gelida, diventa densa, quasi sensibile al tatto, poi lui appare dal nulla. Non chiedetemi quale universo abita, non ho risposte. Avverto prepotente la forza con cui mi attira, la sento crescere dentro il mio cuore, è un demone che mi divora. Sapete, percepisce la mia paura, credo voglia lasciarmi la possibilità di assaporare l'ultima gioia intensa della vita. Lo ripeto, non sono pazzo, ma fatico ad addomesticare i pensieri, la bussola della mia ragione punta l'ago verso le radici dell'orrore. Così ho deciso, resterò seduto su questa sedia finché non sarà di fronte a me, voglio mettere fine a questo supplizio. Lascio a te, che ora leggi queste parole confuse, l'onere di testimoniare la mia sorte. La temperatura sta precipitando, l'aria diventa difficile da respirare. Lui è arrivato. Cammina spavaldo, è a un metro da me. A stento trattengo le lacrime. Non avrò la possibilità di avere una discussione, non ci sarà un perché. Sono prigioniero di un'indicibile oppressione e solo lui potrà liberarmi. Presto non potrò più scrivere. Si avvicina, ha un rasoio tra le mani; uno spasmo pervade il mio corpo. Toglie il berretto, finalmente lo vedo, mi vedo. Cosa succede alla vita di un uomo se lui stesso riesce a manipolarne il passato? Di quale immondo caos sono vittima? A incontrarmi è arrivato il mio futuro, l'uomo che mi ucciderà sono io, giunto qui dopo aver camminato su una misteriosa passerella attraverso le infinite ere. E non so il perché.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 25/02/08 alle 16:17 via WEB
ok Alessandro, benvenuto! ciao! elliy :)
 
allievadelgabbiano
allievadelgabbiano il 25/02/08 alle 13:10 via WEB
Dopo l’ennesima discussione persi la bussola e fuggii, usando quell’astronave rudimentale come passerella tra due mondi distanti. Avrei creduto di soffrire nell’abbandonare le mie radici, provai invece una gioia intensa quando atterrai su questo pianeta, che tante volte avevo spiato dal mio, lottando contro tutti quelli che mi dicevano che voi eravate troppo diversi per poterci accogliere. “Non potresti mai integrarti”, mi ripetevano, urtando senza alcun tatto la mia sensibilità. Quando vidi il tuo viso, per la prima volta, ebbi la certezza che avevo fatto bene a seguire il mio cuore e che tu mi avresti accolto, rendendomi parte di te. Ora, mentre i nostri figli aspettano di sedersi a tavola, li osservo e sento di non essere un’aliena: adesso so che, se due anime sono affini, si possono incontrare ed addomesticare, anche se giungono da pianeti lontani. Grazie per questa simpatica iniziativa. Un sorriso - allieva
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 25/02/08 alle 16:18 via WEB
ciao allieva, grazie della partecipazione! un abbraccio :) elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 25/02/08 alle 16:26 via WEB
Inviato da selvaggia871 il 25/02/08 @ 11:21 via WEB Ciao, sono la figlia di stellacdente650 ;) e anche io vorrei partecipare a questo concorso..ecco il mio racconto: Lui e lei non la conoscevano affatto, vivevano a stretto contatto con lei tutti i giorni, ma non sapevano come lei fosse, né cosa pensasse della vita, né cosa pensasse di lei stessa, nulla… Con lui era difficile persino sedersi a tavola, e stare in compagnia, tentava sempre di addomesticare la sua personalità, di schiacciare il suo essere più intimo. Da lei, era difficile farsi capire, era impossibile farle cambiare idea, un’idea che oramai, aveva posto le radici nella sua mente malata! Ogni giorno con entrambi, era costretta a vivere una guerra, ogni giorno era una discussione nuova sempre più frustrante, demoralizzante, deprimente, insopportabile… Le sembrava di aver perso ogni punto di riferimento, ogni possibilità di evasione, ogni speranza che il domani sarebbe stato migliore! La bussola che segnava il nord, che le indicava la via di fuga, si era frantumata, distrutta, ridotta ormai ad un semplice ed insignificante cumulo di pezzi. Sembrava che nessuno dei due avesse tatto, avesse un briciolo di sensibilità nascosta nel loro animo frustrato ed infelice, sembrava che fossero pietre pronte a scagliarsi sul suo viso, per distruggerla, per renderla disperata e triste, per privarla della sua spensieratezza tipica della sua età, in definitiva per annientarla! Ma, come ogni tempesta che si rispetti, anche questa ha visto la sua fine…Quando ha incontrato te,lei ha provato una gioia intensa, una gioia che non provava più da tanto, troppo tempo…ed è stato come attraversare una passerella, varcare una porta, che divide due mondi, quello della sofferenza, e quello della gioia…Un vento di passione e d’amore, l’ha traghettata sulla sponda opposta della dolore e dell’angoscia. Una fase della sua vita si è conclusa, e ne è iniziata un’altra…diversa, migliore…Della vita, lei ha capito una verità universale e assoluta: L’incontro tra corpi è sempre possibile, ma è quello tra anime, che risulta più complicato del previsto, si forgia e si plasma lentamente e con molte difficoltà… -Nicole, alias Selvaggia871-
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 25/02/08 alle 16:27 via WEB
ciao selvaggia, è un piacere averti tra noi! baciiii! elliy
 
fratarda
fratarda il 25/02/08 alle 18:30 via WEB
Per Elliy da parte di Claudia:
Era inverno e la famiglia di Clara, una bambina di 10 anni, desiderava avere un cane. Un giorno la mamma fece una sorpresa alla figlia: gli comprò un cane di razza dalmata che aveva solo un mese. Clara quando lo vide provò una gioia intensa che gli si illuminò il viso. Quando tornò a casa, prima di sedersi a tavola, Clara costruì una passerella nel giardino per addomesticare il cane che chiamò Macchia. Nell'addomesticare Macchia, Clara inciampò nelle radici di un albero ma non si fece niente. Quella sera, Clara portò a letto con se Macchia ma lui salì in piedi sul cuscino aprì il cassetto e ruppe la bussola di Clara. Il giorno dopo Clara fece una lunga discussione con la mamma perchè quella bussola era costata molti soldi. La mamma rimproverò Clara così: "Visto che il tuo cane l'ha rotta ci pensi te a ripararla." Dopo aver riparato la bussola, Clara con il suo tatto accarezzo dolcemente Macchia e sentì che era morbido come la seta. Questo la rallegrò.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 25/02/08 alle 18:35 via WEB
grazie Claudia (aspirante scrittrice di soli OTTO anni!), siamo tutti molto felici della tua partecipazione! un bacetto a te! e uno al tuo papà! ciao fratarda :) elliy
 
fratarda
fratarda il 25/02/08 alle 18:34 via WEB
Ciao Elliy, eccoti il racconto di Claudia. Che strano che mi fa vederla scrivere così! Ciao Fratarda
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 25/02/08 alle 18:38 via WEB
fratarda, ci stiamo rispondendo in tempo reale! lo immagino, quanto possa sembrarti strano ... deve essere una bella esperienza anche per te. complimenti e un abbraccio a tutti e due. elliy :)
 
eosia
eosia il 25/02/08 alle 18:56 via WEB
Quarantanni, non pochi per tirare le somme di una vita sentimentale infelice, neanche tanti da mettere in discussione la mia femminilità e la gioia di sublimare i diritti del mio eros.
Era un'afosa notte d’estate. Lui fuori città. Mi mancava il suo corpo nel letto, quel respiro accanto al mio, nonostante non mi desiderasse più chissa da quanto!
Oh lui! Lui era le mie radici, il mio cuore imperfetto, una vita da addomesticare tutte le volte che eludeva un bacio e un po’ di patos.
Quella notte accesi il computer, attesi che la chat si riempisse di nomi sconosciuti, sollevai le mani e digitai il mio ingresso su quella passerella che mi avrebbe portata dalle altre anime.
Un nick attirò la mia attenzione: Stewart.
Di solito in chat scorgevo solo sesso ostentatamente volgare e quel nome invece mi piaceva.Ma ecco una finestra sullo schermo.
Stewart - Perditi in me, sguscia dalla pelle, attorcigliati nelle mie parole
Io - (sorrido) E come uomo del cielo?
Stewart - Iniettami immagini, dammi le dita, divora l’occasione!
In un istante s’impadronì della tastiera, del tatto delle dita, la gonna, le gambe, le ali dell'anima, frantumandomi la ragione. E in quelle parole mi persi, viaggiando tra i pori deodorati di patchouli e nei suoi vortici alchemici di sensi viscerali. Mi feci sbattere come un giunco nelle parti più intime del corpo, premendo la carne in un'orgia di sesso virile e femmineo al tempo stesso, mentre i polpastrelli guizzanti cercavano il dono da offrire a quel nick sconosciuto.
Fu allora che persi per sempre la bussola della vita: qualche sillaba indecifrabile scrisse il nostro amplesso.
''Ti amo'' aggiunse dopo un pò con una rosa
''Anch'io'' risposi impazzita
''Sei stata molto intensa. Solo due donne potevano amarsi così''
''Due donne?'' digitai infiammata.
''Si, sono una donna''
Silenzio. Scrissi il numero di cellulare e spensi il pc. Non ho più dormito.
Il giorno dopo lui rientrò come previsto. Io avevo sistemato tutto come sempre.
Venne a sedersi a tavola e mi guardò in viso senza vedermi:''Come hai passato la notte?''
''Non ho pensato a te'', sussurrai. Tanto non avrebbe sentito.
 
eosia
eosia il 25/02/08 alle 18:59 via WEB
ciao Elliy... scusami per l'ennesimo invio sopra... gli ho dato l'ultima lustratina;-)

eosia imbranata
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/02/08 alle 00:28 via WEB
va bene eosia, no problem! baciii! elliy
 
agentealcairo
agentealcairo il 26/02/08 alle 21:45 via WEB
Agata correva giù per la scarpata e scivolando si trascinava dietro cascatelle di sassolini e nuvole di polvere, inciampava nelle radici che affioravano dal terreno. Si rialzava senza più fiato e cominciava da capo la sua corsa verso la salvezza. Il suo viso gelido e arrossato era congelato in una maschera di terrore. Boris l’aveva invitata a sedersi a tavola e al suo rifiuto era seguita una discussione furibonda. Agata aveva visto i suoi lineamenti alterarsi e la sua bocca violacea scoprire una fila di denti neri mentre balbettava minaccioso : - Ti avrei dovuto addomesticare prima, se te ne vai.. se te ne vai..- Strabuzzò gli occhi e tirò fuori un coltello che ghermiva con lunghi artigli giallastri. Agata dette un’occhiata sgomenta alle enormi vene verdemarcio che gli pulsavano sulle tempie, sotto a quel ridicolo cappello ornato da una lunga piuma di fagiano. Fu l’ultima cosa che vide di lui, si girò e incominciò a correre giù per le scale, attraversò il giardino, volò sulla passerella per attraversare il rigagnolo che sotto scorreva ignaro. Si precipitò verso il bosco, con Boris sempre alle calcagna. Lo sentiva ridere scompostamente, era sicuro di prenderla e lo ululava nel vento – Eri la mia vita, la mia bussola, ora sei un cadavereeee - Agata non interruppe la sua corsa, sentiva un sudore freddo percorrerla tutta quando avvertì uno strappo alla nuca, era l’ artiglio che Boris le aveva infilato tra i capelli per strascicarla verso sè. Agata lanciò un urlo tremendo e rinvenne a sedere nel suo letto, si rinfrancò accarezzando le lenzuola, fresche e morbide al tatto. -Mio dio, è stato solo un incubo- pensò, provando una gioia intensa intanto che il suo sguardo si posava sugli oggetti familiari. Si sentiva al sicuro e protetta nella sua camera. Andò verso il bagno per cambiarsi la camicia da notte fradicia di sudore quando vide la maniglia della porta che si spostava lentamente verso il basso e, di là dal vetro opaco, intravide la sagoma di un cappello con una lunga penna di fagiano. ciao a tutti.:)
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/02/08 alle 23:03 via WEB
ciao agentealcairo! benvenuto :)) elliy
 
blop
blop il 26/02/08 alle 21:45 via WEB
credimi…ti prego di credermi…. non vivo un momento in cui riesco a trovare il tempo da dedicare alla tua meravigliosa iniziativa ma….. credimi… non posso mancare….. per ALLIEVA (lei capirà….) Era inverno quando ho cercato di addomesticare i miei sentimenti e la gioia intensa dell’unico faro ancora in attività illuminava il suo viso il mio passo accelerava verso di te e il sedersi a tavola fu come attraversare una passerella che faceva ritrovare la bussola della propria vita non ci fu discussione ma rivivere le proprie radici nel tatto delicato dei tuoi occhi…..
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 26/02/08 alle 23:04 via WEB
beh... che posso dire? grazie blop! immagino che allieva, oltre a capire, sarà anche contenta. un sorriso :) elliy
 
maryrose6
maryrose6 il 27/02/08 alle 03:04 via WEB
Grazie per l'iniziativa " l'incontro " a cui non potevo certo mancare. Ecco il mio: ARCOBALENO L’orologio, come una bussola, attira i pensieri: sono le quattro del pomeriggio, ho tempo per terminare la passeggiata. I saldi sono quasi agli sgoccioli e vorrei regalarmi qualcosa di carino da mettere per la cena tra colleghi di venerdì. E’ mercoledì e stasera Mauro ha la solita partitella a calcetto, rientrerà dopo le venti. Sto pensando al significato che avrà il sedersi a tavola con lui che mi chiederà com’è andata la giornata ed io che gli risponderò il solito: bene, caro! Fermo lo sguardo su una vetrina, nulla che m'interessi, ho solo bisogno di un attimo per pensare. Sotto di me un bimbo, occhi vispi, pelle scura, mi osserva non notato. Appena mi accorgo di lui, corre avanti ma poi rallenta, lo raggiungo davanti ad una esposizione di fiori. “Da che parte vanno i tuoi pensieri?”, mi chiede dall’alto dei suoi otto anni. Una semplice domanda, rimango senza parole. Il mio pensiero vola, lontano, dove la sofferenza è vera sofferenza, dove pellicce di mosche depositano larve di dolore, di vero dolore. Io che ero sempre pronta a difendere i più deboli, come un gatto che non si può addomesticare, ora mi sento come se stessi percorrendo una passerella senza sponde, un sentiero senza colore, dove non ritrovo le mie radici. “I miei pensieri vanno dal giallo al verde, dal rosso all’azzurro, lo sai che cos’è?”, gli rispondo con un tatto che mi sorprende. “Certo che lo so, è l’arcobaleno, ce ne sono di grandissimi al mio paese!”, una luce si accende sul suo viso, gli occhi brillano. La madre lo richiama da poco lontano, è una persona semplice ma attenta, me ne accorgo dall’occhiata diffidente che mi lancia. “Abiti qui vicino? Ti ritroverò?”, gli chiedo, nella speranza di un’altra piccola e semplice discussione. “Mi piacciono gli arcobaleni, ciao”. “Ciao piccolo, abbi cura di te!”. Le gambette svelte si dirigono verso la madre, le faccio un cenno del capo, lei risponde in modo simile e porta con se quel piccolo tesoro che oggi mi ha regalato una gioia intensa, un nuovo sogno.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/02/08 alle 15:06 via WEB
maryrose! ben felice della tua partecipazione :) elliy
 
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Anonimo il 27/02/08 alle 08:54 via WEB
Chiedo scusa del mio voler partecipare, è solo un'occasione per sorridere, e per trovare un modo di non lasciarsi andare. Grazie. Algori. " L’incontro" Non ci riesco più, questa rete sta uccidendo la mia anima. Ho sognato per anni un modo, un filo sottile che non mi facesse sentire solo e mi consentisse di attingere da questo mondo tutto ciò che poteva offrirmi la vita. Qualunque cosa, gli incontri, le persone, le situazioni, tutto ciò che mi avrebbe aiutato a crescere, a rendermi migliore, a farmi diventare un uomo. Ma non ci riesco più davvero. Non si può attingere dalle persone che si incontrano senza mai donare. Stringere tra le mani le loro emozioni, il dolore della loro vita, le speranze per un domani migliore, e poi lasciarle andare così, senza poter far nient’altro che …….. piangere. A volte provo ad addomesticare il mio cuore, a sopprimere le emozioni, a non lasciarmi travolgere dalla gioia così intensa che provo quando da semplici parole sullo schermo, compare una foto, quel viso sorridente, quell’espressione così dolce. Te, che non sei più semplici parole su un foglio bianco. diventi reale e …. La mia anima spicca il volo, per raggiungerti e per stringerti in un forte abbraccio. Come resistere, come non offrirti il mio cuore, le mie emozioni. Ma la rete è una passerella sul precipizio più profondo che abbia mai conosciuto. E appena ti scosti di un soffio precipiti nel baratro e non capisci più nulla. Quella ragione che fino a ieri era la bussola dei tuoi pensieri non esiste più. Allora abbandono il cuore per inseguire i miei pensieri, e mi accorgo dov’è il posto della mia vita, quali sogni posso realizzare, quanto dolore infliggono le parole e le false promesse. Quanto male può fare vedere una luce quando si è soli. No non posso essere causa di dolore. Provo ad allontanarti inventandoti discussioni di ogni genere, provo a guardarmi dentro, le mie radici, la mia storia, e con tatto sottile mi allontano da lei perché so che non c’è futuro quando tutto è solo fantasia. Ritorno a casa e provo a dimenticare, a sedermi a tavola e far finta di niente. Ma il cuore batte nel mio petto e dopo quell’incontro non sono più quello di prima. Forse ora sono diventato un uomo vero.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/02/08 alle 15:07 via WEB
Algori? finalmente sei tornato!! che piacere, sono contenta anche se non capisco che significa "chiedo scusa del mio voler partecipare"! un abbraccio :)) elliy
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/02/08 alle 15:11 via WEB
sai, ogni frase, ogni racconto sebbene parte di un semplice concorso, raccontano un po di noi, di ciò che stiamo vivendo in questo momento. Avrei voluto partecipare con un sorriso spensierato, con una favola fantastica da lasciare tutti senza fiato, ma ........ è un periodo un po strano e difficile, da vivere un po così. SPeriamo passi in fretta per tornare a sorridere un po di più. Ciao elly e buona giornata
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/02/08 alle 15:29 via WEB
caro Anonimo... chi sei? mannaggia... lo posso intuire, con quasi certezza, ma non vorrei fare una delle mie solite figuracce :)) baci. elliy
 
shiondgl
shiondgl il 27/02/08 alle 16:07 via WEB
Proviamoci! "Vittoria era sola a casa, ad eccezione della compagnia di Ariel, un cane meticcio randagio che era riuscita ad addomesticare.Giunto l'orario di sedersi a tavola, arrivò una telefonata da parte di suo padre: le chiedeva di raggiungerlo nella sua città di mare. Lei sentì dentro se' una gioia immensa: amava suo padre e amava il paesaggio marittimo della sua infanzia. Pranzò velocemente e con il fedele Ariel al seguito arrivò a destinazione. Il viaggio fu un susseguirsi di ricordi, molto sepsso piacevoli. Abbracciò l'uomo che la aspettava sul molo, e, attraversata una passerella, camminarono tranquilli sulla spiaggia. Una leggera brezza le accarezzava il viso, mentre si perdevano in una discussione animata ma non animosa sulle loro radici, che erano quelle di una famiglia di marinai. Lei e suo padre erano sempre andati piuttosto d'accordo, lui per Vittoria era sepre stato come una bussola: il suo punto di riferimento. E lo era ancora, ovvio. La ragazza si chinò, le dita che prendevano la sabbia e la lasciavano poi cadere: quei granelli un poco ruvidi al tatto sembravano leggeri come le ore trascorse, i ricordi che aveva, gli anni volati via. Guardò suo padre, e glidisse, sorridendo: "Questo mio tempo, papà, é per te". Silvia
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/02/08 alle 19:51 via WEB
ciao Silvia, grazie della tua partecipazione e benvenuta nel blog! elliy :))
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/02/08 alle 16:26 via WEB
Vorrei addomesticare la gioia intensa sul tuo viso; e con te, sedersi a tavola, per rivedere i nostri pensieri, privati del dolore, girare dolcemente in passerella, senza una bussola, senza una discussione; qui, rivredemo le radici del nostro incontro, al tatto dei sensi che obliqui al cuore ci trapasseranno. E, tu, con tatto, sfiorerai i miei capelli, fino alle radici; e quella discussione che ci separò nell’ultimo nostro incontro, la ricorderemo come una bussola rotta, lasciata al vento che raccoglie la passerella dei desideri perduti e, ora, rinnovati. Bisognava anche allora, fare come oggi: sedersi a tavola; io e te, con le nostre radici d’amore, con la gioia intensa di stare insieme, ancora felici nella nostra casa che ci attende, con il tuo gattino che fa le fusa nel nostro letto. Però, amore mio, ricordati che per me, il tuo gattino è ancora da addomesticare. Te lo ricordo sommessamente, perché fu per esso che avemmo quella brutta discussione. ----965 caratteri spazi inclusi. Mi sono divertito a scrivere questo testo, soprattutto perché ho utilizzato due volte le stesse parole, in due fasi praticamente autonome. Ciao Elly. B.C.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/02/08 alle 19:53 via WEB
ciao B.C., ma ... queste iniziali mi inquietano, mi ricordano qualcuno ma non penso che tu sia quel qualcuno.... ahahaha! che bellezza l'anonimato :)) comunque, e chiunque tu sia, benvenuto B.C.! elliy
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 27/02/08 alle 20:16 via WEB
Ahahaha...bello vederti ridere. Io vengo da lontano...dall'inizio dei tempi...Before Christ. Può sembrare inquietante, ma la verità è questa: INQUIETANTE! Ehehe. B.C.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 27/02/08 alle 21:08 via WEB
accidempoli! Before Christ?? pensa che lì per lì avevo creduto che mi augurassi Buon Compleanno, ma non è tempo di sedersi a tavola per soffiare sulle candeline della torta... e chi potresti essere mai?... tu che ti diletti in un giochetto letterario raddoppiando la passerella e nascondendo il viso, tu che hai provato la gioia intensa di lasciarti sfiorare le radici dei capelli e poi lo stesso amore lo hai messo in discussione, senza tatto, per un micetto dentro il letto... certo la cosa è inquietante ... e la curiosità è brutta bestia da addomesticare! ahahahahah! ma un aiutino?? baci a te, B.C.! elliy
 
     
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Anonimo il 29/02/08 alle 16:20 via WEB
Galeotto fu il micetto dentro il letto.(chiave di lettura). Gf mi è simpatico, anche se...stagionato. Ci sai fare con le parole. A pensarci bene, c'è sempre un pezzettino di blue (un chips, direbbero in oltremanica)che vaga nella rete in forma di tanti bit. hehehehe. Baci anche a te, Elly. B.C.
 
     
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Anonimo il 27/02/08 alle 23:31 via WEB
devi essere stagionato almeno come me... che ricordo un solo inimitabile B.C. da Wikipedia = B.C. è una serie di strisce creata dal disegnatore statunitense Johnny Hart (il 10 apr 2007 a Whashington - Si è spento con la matita in mano). Il titolo e il nome del protagonista principale sono l'acronimo di Before Christ (Avanti Cristo in inglese). Pubblicata dal 1958, si basa sulla vita di cavernicoli alle prese con problemi giornalieri ed esistenziali di ogni genere. In Italia la serie è stata introdotta dalla rivista Urania (collana); le prime raccolte sono state curate da Fruttero & Lucentini. A differenza dei Flintstones, B.C. e compagni si muovono in un paesaggio brullo composto quasi esclusivamente da pietre e caverne ed il loro progresso si è fermato sostanzialmente all'invenzione della ruota (usata come veicolo ancestrale) ed a quella del denaro (conchiglie dal valore incomprensibile). Il misterioso futuro li angoscia, prevedono e temono un'evoluzione sociale che manderà il mondo a rotoli e tutto in "poche" centinaia di migliaia di anni. Nel 1983 venne pubblicato anche un popolare videogioco per Commodore 64 che ha per protagonista B.C., BC's Quest for Tires, che ebbe poi un seguito, B.C. II: Grog's Revenge. ciao, gf
 
     
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Anonimo il 29/02/08 alle 16:26 via WEB
di B.C. ancora si pubblica la stricia sul quotidiano finlandese "Helsinkin Sanomat". Non conoscevo il gioco per Commodore 64; ma sono perdonato perché ero fuori stagionatura: sono arrivato un pochino dopo. Ciao, gf. B.C.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 29/02/08 alle 17:40 via WEB
Blue Chips??? ahahahah! ma perchè non entri col nick visto che hai un blog? ora mi tocca andare a cercarlo, uffff! eh sì, gf è un po' in gamba.. soltanto un po' (se no si monta la testa e addioooo!) bacii! elliy
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/02/08 alle 15:30 via WEB
B.C.! ma che vuoi lasciarmi così? solo perchè gf ti ha dato del cavernicolo?? .... non ci posso credere... tornaa!! elliy
 
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Anonimo il 28/02/08 alle 19:01 via WEB
Ecco il mio contributo al concorso. Un saluto a tutti i bravi concorrenti. "Rimpianti". Era bellissimo. Chioma lunga e arruffata, camicia blu aperta e una collana in vista, con il pendente azzurro che ondeggiava su e giù con fare sbarazzino e sfrontato. Si avvicinò al cameriere e gli disse qualcosa. Questi lo accompagnò al tavolo accanto al mio. Mi piacque subito il suo viso, il suo modo di sedersi a tavola e quel suo particolare tatto nel dire le cose. Una volta accomodatosi, si fece illustrare il menù, complimentandosi per ogni singolo piatto e ordinando con calma e cortesia. Poi gettò lo sguardo verso di me, che lo stavo fissando, ipnotizzata dal suo fare sicuro. Sorrise. Io sorrisi. Si alzò e mi si sedette di fronte. Mangiammo, ridemmo, parlammo delle nostre vite, delle nostre radici, del nostro passato. Il pranzo volò via all’insegna di una gioia intensa che trasparì in tutte le sue parole, così delicate da trasformare una semplice discussione sui delfini, in uno scambio di effusioni. Mi raccontò della sua passione: il mare. Al porto mi fece vedere la sua barca. Mi accompagnò lungo la passerella traballante, oltre la quale sentii il suono delle vele che si agitavano alla brezza del primo pomeriggio. Sotto coperta, continuammo a conoscerci, cullati dal dondolio della marea. Fra le lenzuola che odoravano di salsedine, mi disse che si era innamorato del mare lavorando con i delfini che aveva imparato ad addomesticare. Trascorreva la sua vita lasciando al caso il compito di scegliere per lui le rotte verso cui navigare, felice di essere libero. Mi descrisse i tramonti, il sorgere del sole, il vento che “ti afferra e ti fa scivolare sull’acqua fra il blu del cielo e il blu del mare”. Ad un certo punto mi guardò intensamente. Mi propose di andare via con lui, di fuggire dalla mia vita ed inventarmene una nuova. “Non essere prigioniera di te stessa”, mi sussurrò, mettendomi al collo la sua collana: il pendente era una bussola. “La uso per scegliere dove andare”, aggiunse con un sorriso. Ma adesso non sono con lui a solcare i mari, alla ricerca della libertà e dell’avventura. Sono solamente alla finestra della mia camera a guardare la solita strada, le solite auto, le solite persone. E’ passato tanto tempo da quel giorno. Purtroppo non ebbi il coraggio di fuggire da me stessa, ne di sorprendere il mio destino. Ogni tanto mi capita di fermarmi e di pensare a lui. Lo immagino fra le onde, con il vento che gli accarezza i capelli e i delfini che gli girano attorno. Allora rimpiango di aver perso un’occasione irripetibile, tiro fuori la collana e mi accontento di immaginare una nuova direzione, assieme a lui. Alessandro F.
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 28/02/08 alle 20:38 via WEB
bene alessandro, prendiamo nota :) baci! elliy
 
aidanred
aidanred il 02/03/08 alle 01:09 via WEB
L’incontro I canditi nella torta non le erano mai piaciuti. La gioia intensa che provava nell’afferrare tra le labbra il sapore dolce e avvolgente di una Sacher, inciampava in quella scorzetta d’arancia inopportuna e priva di tatto che si imponeva nel morbido impasto al cioccolato. «Te l’ho detto e ripetuto più volte, nella Sacher non ci vogliono i canditi. La Sachertorte è sacra: un’icona tra i dolci. Siediti a tavola e ascoltami. Tu non puoi trattarla alla stregua di una ciambella qualsiasi, ha una storia e radici profonde nella cultura mitteleuropea». Si era proposta di stare calma, di non perdere la bussola. Gli avrebbe accarezzato il viso e servito un sorriso caramellato. Non ci sarebbe stata una nuova lunga discussione, ma a quel tesoro d’uomo bisognava dirglielo, una volta per tutte, che ogni impasto richiede il rispetto delle regole». Tesoro un corno, si era imposto nella sua vita con la forza convincente di un tirami su, in una fase depressiva per il calo degli zuccheri e lei ne aveva proprio bisogno in quel periodo nero, in cui si sarebbe buttata a capofitto in un vassoio di bignè allo zabaione. Sì, perché quando non le girava bene, piombava in pasticceria, dava sfogo ai freni inibitori e partiva in quarta, senza limiti. «Signorina, assaggi, ha un gusto caldo, delicato, oserei dire sensuale, da assaporare lentamente per coglierne appieno il sapore». Le sfiorò la mano nel porgerle la sfoglia ripiena di crema chantilly. Un tremore glassato la colse di sorpresa e lo trovò irresistibile. I mignon sfilavano in passerella, uno dopo l’altro e lei cedeva all’invito goloso di un inesauribile piacere. Fu amore al primo incontro. Lui le sussurrava: «Chiudi gli occhi, assaggia e dimmi cosa provi». Lei si sentì lievitare in alto nel cielo e si convinse d’aver trovato l’uomo della sua vita. Ma l’amore ha le sue regole, l’impasto non ha consistenza se non dosi in giusta misura gli ingredienti. Lui, come si dice, aveva le mani in pasta ovunque e le amanti si scioglievano come panna cotta tra le sue braccia. Lei lo aveva capito da tempo e per quella incontrollabile dipendenza dal peccato di gola, sopportava in silenzio ogni suo tradimento. Si era lasciata addomesticare come una gattina ubbidiente, ma adesso era giunto il momento di pronunciare la parola fine. L’avrebbe lasciato per sempre, senza alcuna possibilità d’appello. Tutto poteva sopportare, ma i canditi nella Sacher, no, quelli proprio no! Un saluto. Nadia
 
 
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Anonimo il 02/03/08 alle 11:24 via WEB
La gioia intensa ... inciampava in quella scorzetta d’arancia inopportuna ....mi piace da matti questa frase. Quell'inciampare è un'immagine davvero indovinata. Che sia perché anch'io odio i canditi? Mah!!! Alessandro F.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 02/03/08 alle 17:02 via WEB
ciao Nadia e benvenuta nel blog! elliy :))
 
   
aidanred
aidanred il 09/03/08 alle 00:31 via WEB
Rispodo in ritardo perché sono stata in vacanza, ringrazio voi per la simpatica iniziativa. Un abbraccio. Nadia.
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/03/08 alle 00:03 via WEB
ah che belle le vacanze... e quanto sono lontane (le mie)! ciao Nadia! elliy
 
philipyouknow
philipyouknow il 03/03/08 alle 22:01 via WEB
Addomesticare un essere umano per raggiungere la gioia intensa,è un pensiero egoista. Detto da un cinico,finto poeta maledetto,che non riusciva a capire le stupende sfaccettature de "Il piccolo principe". Il pensiero di addolcire la via insieme a qualcuno,insieme a te,regalava angoscia. Il pensiero di dover camminare su una passerella,tra gli occhi di tutti e tra i sorrisi ingigantiti dalle emozioni,bruciava un lupo solitario,che spesso soffriva la solitudine. Non ho mai avuto la forza per diventare qualcuno,tenendo sempre il talento di riserva,come consolazione. Eppure,il mio sogno è sempre stato quello di riuscire ad addomesticare la gente. Far sì che vedendomi arrivare il proprietario del locale,ad assorbire il sudore della notte con il suo vestito profumato,aprisse lo sguardo fino a dilaniarlo;che tutti gli esseri fatti di parole,in fila ad aspettare,riuscissero a trattenere l'invidia d'inchiostro,e s'inginocchiassero a me,il loro Grande Fratello. Bravo ragazzino,giullare,fammi ridere,e ti farò sedere alla tavola degli immortali. Donna di plastica dai capelli del grano,baciami,e sfiora il mio viso con la tua rabbia,che tanto non è amore;vivimi con l'ansia dei secondi contati,godi degli istanti;il presente è già passato ed il futuro è adesso. Padre,amami recitando,convincimi che non esiste il falso. Madre,distruggi quella bussola che porto nel petto;segna la stessa direzione dai tempi in cui ispiravo dolcezza di vivere,e anche se forse m'ucciderà,tu distruggila;non piangere,non criticarmi,perchè ho già scelto senza saperlo. C'è qualcosa nella via che ferisce chi conosce:è una sorta di richiamo,a restare al tuo posto. E dovresti saperlo,fin dai tempi in cui giocavi con l'educazione e con il suo pericolo. Perchè in fondo nell'inizio tutti vengono addestrati:chi lo accetta morirà felice,se lascerà morir le voci;chi si ribella,morirà in fretta,ucciso dalla voce che lo aveva portato in alto. Ho cercato d'ingannare distruggendo le radici,con la ribellione. Una ribellione pacifica tutto sommato,poichè invece d'urlare,mi limitavo ad amare sottovoce. Beato chi persiste nel contestare,perchè vive tramite le sue emozioni leggere. Io mi trascino con una meta poco entusiasmante,dal giorno in cui ho capito. Sto rafforzando i pensieri nascosti dalla vita di tutti i giorni,con il sorriso di chi non crede più,ma è riuscito ad offendere il solenne con l'ironia. Reduce da una discussione con una moglie;discussione in cui non ho parlato,donando lo sguardo al tavolo chiaro e privo di bordi. Alla fine di questo scritto farò l'amore con lei,cercando di sviluppare tutto ciò che baciamo con superficialità;usando il tatto invadente per amarla senza farle male,cercando di scavarne l'essenza e gustarla;cercando la protezione dei vigliacchi,che non vogliono rispondere alla chiamata dell'aria lì fuori. Tutti mi stanno osservando in questo momento,respirando la mia paura di una soluzione banale. Mentre cerco d'avvicinarmi a te,con il solito cappio corto;breve come il tempo che rimane dopo essersene finalmente accorti. Potrei parlare di quella volta in cui volevo lasciare il mio lavoro,pur senza aver incontrato sconosciuti sulla spiaggia che mi dicevano quanto tutto ciò che avessi fosse effimero. Quegli sconosciuti che alla fine della storia si scopre essere mai esistiti veramente al di là del proprio cuore. Semplicemente una mattina mi svegliai con la nausea,e ciò bastò per inviare stimoli elettrici al mio cervello,o più probabilmente,a quell'organo in grado di farti annegare con la pazzia dell'emozione. Durante la storia questo merito è stato affidato al cuore. Io invece lo affiderei allo stomaco:tutti i problemi o le gioie sono stati annunciati da strani cambiamenti nel ventre,difficili da romanzare. Avevo da poco letto un libro di Don DeLillo,in cui il protagonista,giovane yuppie belloccio (un po'come me),decideva di lasciare tutto,incamminandosi in un viaggio ignoto,accompagnato dalla sua telecamera:aveva deciso di realizzare un film utilizzando gli scenari del caso ed i conoscenti di sempre. Il giorno dopo entrai in un centro commerciale e comprai una telecamera;una di quelle grosse ed incolori,anonime o piene di carisma a secondi dei punti di vista. Domenica mi avrebbe atteso un pranzo familiare a base di pesce nei pressi di Venezia. Prima di partire avvolsi la telecamera in una coperta,e la nascosi sul fondo del bagagliaio dell'auto;mia moglie avrebbe pensato che ventisei anni erano troppi per avere una nuova passione. I miei suoceri mi costrinsero gentilmente a controllare che nel pesce non ci fossero spine,perchè all'apparenza io non avevo paure a minare la certezza. L'orologio mi aveva già deriso con quindici tocchi,prima che potessi finalmente alzarmi ed uscire con la scusa di un vizio. Accesi una sigaretta in modo scontato e mi diressi verso la macchina. La coperta di un rosso malinconico aveva protetto il mio nuovo oggetto di salvezza dal sole indeciso di fine marzo. Era bella,ma era comunque una sfida. Iniziai a filmare il mare che circondava,finchè la sua pesantezza mi portò ad inquadrare una barca in lontananza,e a immaginare. Muovevo l'obbiettivo affidandogli completamente la mia vista,senza trovare nulla di particolarmente interessante. Prima di riporre la telecamera ed arrivare alla solita cinica conclusione,inquadrai un anziano,che mi veniva incontro. Camminava con pochi peli argentei sul viso,ma con l'arroganza di chi è convinto d'avere la barba più folta mai vista. La schiena inarcata ed una carnagione rossastra,nonostante il clima fosse dei più tiepidi. Ormai era diventato ingombrante;così vicino da occupare l'intera inquadratura. "Regista!",urlò di colpo,con lo sguardo alla terra marmorea. Per un momento mi rese debole colpendo la mia timidezza:ma alla fine decisi di non abbassare l'obbiettivo. Questa volta volevo osare,testare i limiti,vedere come sarebbe andate a finire. "Sono bello,sì?",accennò un sorriso per coprire il fastidio. "Già...Particolare...Ha un mento cinematografico,le splende il sole in faccia" "Eh..." si fermò,cercando di farmi capire che,forse,anch'io avrei dovuto fermarmi. Restammo in silenzio per un breve tempo infinito. In quel momento rimasi a pensare. Forse avrei dovuto davvero lasciare tutto;non era un pensiero molto originale,ma a differenza degli altri l'avrei messo in pratica. Vivere e morire nel mare sullo sfondo,con l'occhio artificiale che spogliava la realtà. Volavo sull'avvenire con espressioni stupide e tranquille,implacabili,quando l'anziano mi colpì con le sue nocche esperte,che trasudavano così tanta conoscenza da farmi venire i brividi. La telecamera rimase a dondolare sbattendomi sul petto,legata com'era alla banda ruvida che colorava il mio collo pallido. Non dissi nulla,con il dolore che premeva sulla guancia colpita. E nemmeno il vecchio disse nulla,con le sue unghie che trafiggevano ancora il palmo della mano. Se ne andò senza pensare. No,non avrei lasciato nulla. Ormai ero troppo addomesticato per non essere spaventato dalla vita. Ero semplicemente come tutti;incapace di godere del dolore. Da un altro punto di vista,mi attende un'esistenza soffocata dalla serenità;positiva. Lo specchio mi giudica piacente,brezzolato,esaltato dai sondaggi della settimana scorsa. E seguo la routine cercando di sfuggirle:a volte mi sforzo di odiare gli amici per sentirmi diverso,e desidero la donna d'altri per non sentirmi legato. Ho una moglie simpatica,quindi sento l'esigenza di raccontarle delle bugie. Mi sento un po'in colpa per avere superato l'idea di concepire un figlio. Almeno una volta al mese ascolto musicassette adolescenziali,chiuso in ufficio,con le gambe tese a sporcare i fogli sulla scrivania azzurra. E poi rido,prima di piangere lacrime invisibili. Un giorno ucciderò,perchè ho una tremenda paura delle conseguenze. Mi espongo e ti chiamo amico. Non fare il mio errore. Non pensare. Ti abbandono. Ora devo fare l'amore.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 04/03/08 alle 17:01 via WEB
ciao philip! ma hai scritto tantissimooo! sono circa 8000 battute! sigh... il limite - per questo gioco - è di CIRCA 2000... elliy
 
cinico_nick
cinico_nick il 04/03/08 alle 08:38 via WEB
L’incontro con quel blog avvenne per caso. Era una mattine come tante altre in ufficio; il solito caffè al distributore automatico e poi davanti al computer a lavorare. A metà mattinata, come sempre, accesi il mio sigaro ed entrai in rete; prima il mio blog, poi quello degli amici e poi, come capitava spesso, iniziai a girovagare per blog, a caso. Il tasto “BLOG SUCCESSIVO” apriva nuovi mondi, nuovi orizzonti; per la verità spesso quei “nuovi orizzonti” non erano poi così interessanti, gran parte dei blog erano un’accozzaglia di frasi senza senso, o magari un mero esercizio di copia-incolla ma a volte capitava di trovare qualcosa di bello o di interessante da leggere. Fu così che capitai in questo blog, “Tuttiscrittori” il sottotitolo diceva “A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte.” Beh, non che pensassi di essere un grande scrittore, ma mi dilettavo a scribacchiare racconti nel mio blog, e così mi fermai a leggere qualcosa. Notai subito che il blog aveva organizzato una sorta di concorso di scrittura, bisognava scrivere un racconto di circa duemila battute sul tema dell’incontro e che contenesse una serie di parole. Non scrivevo più sul mio “Albatros” da diversi giorni; ero, come si dice, a corto di ispirazione e l’idea di partecipare mi incuriosì, in ogni caso avrei avuto qualcosa da pubblicare per me. Aprii un nuovo file di word, copiai il testo del regolamento e l’elenco delle parole da utilizzare ed iniziai a pensare al racconto. Il tema dell’incontro ed alcune delle parole obbligate mi facevano venire in mente le prime idee, una coppia che “…nonostante tutto viveva una gioia intensa nel rapporto fra me e te…” oppure un rapporto a due nel quale “… il tuo viso,vellutato al tatto delle mie dita che ti carezzavano…” o nel quale “… sedersi a tavola per la cena, dopo una giornata di lavoro, spesso ci portava a fare la solita discussione su…”. Ma era tutto troppo banale, provai a andare oltre, ma “… quel cucciolo di cane intirizzito e impaurito, così dolce che non bisognava neppure addomesticare, ritrovato fra le radici, sotto la passerella che attraversava il fiume, giù nel parco…” era veramente troppo. Avevo proprio perso la bussola, non riuscivo a venirne a capo. Ripensai alle parole del sottotitolo del post per avere l’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno che, no, non solo non ero un grande scrittore, ma nemmeno un decente scrittore amatoriale. Rimasi a lungo a guardare il foglio quasi del tutto bianco sul monitor, quel cursore che lampeggiava, monotono, martellante, come a dirmi “allora, sto aspettando…” ma le dita non ballavano sulla tastiera come mi era capitato tante altre volta, questa volta tamburellavano sulla scrivania, nervosamente, ma incapaci. Mi arrovellai il cervello ma non ci fu nulla da fare, un racconto decente, proprio, non riuscivo a scriverlo. Allora gettai la spugna, spostai il cursore verso il margine del monitor e cliccai sulla x; “salvare le modifiche a Racconto” chiese il programma “no”, rispose il cursore, mentre il word si chiudeva. Guardai qualche altro minuto il blog e pensai che si, questa volta mi avevano fregato, ma non sarebbe finita qui, sarei tornato e la prossima volta, al prossimo gioco letterario, sarebbe andata diversamente.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 04/03/08 alle 17:07 via WEB
Cinico-nick, ma come sarebbe? vuoi arrenderti così? a 322 battute di troppo? sono 3321 battute spazi inclusi... e dai che puoi partecipare! (le CIRCA 2000 sono moolto elastiche, fino a 2999). un abbraccio e grazie :) elliy
 
   
cinico_nick
cinico_nick il 05/03/08 alle 08:39 via WEB
L’incontro con il blog avvenne per caso. Era una mattina come tante altre in ufficio; il solito caffè e poi al computer a lavorare. A metà mattinata, come sempre, accesi il sigaro ed entrai in rete; prima il mio blog, poi quello degli amici e poi a girovagare per blog, a caso. Il tasto “BLOG SUCCESSIVO” apriva nuovi mondi; per la verità non sempre quei “nuovi mondi” non erano interessanti, spesso erano un’accozzaglia di frasi senza senso o magari un mero esercizio di copia-incolla ma a volte capitava di trovare qualcosa di stimolante da leggere. Fu così che arrivai a questo blog, “Tuttiscrittori”, il sottotitolo diceva “A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle”; non che pensassi di essere un grande scrittore, ma mi dilettavo a scribacchiare racconti nel mio blog e così mi fermai a leggere qualcosa. Notai che avevano organizzato un concorso di scrittura; bisognava scrivere un racconto di circa duemila battute sul tema dell’incontro che contenesse una serie di parole. Non scrivevo più sul mio “Albatros” da diversi giorni; ero a corto di ispirazione e l’idea di partecipare mi incuriosì, in ogni caso avrei avuto qualcosa da pubblicare per me. Aprii un nuovo file di word, copiai il testo del regolamento e l’elenco delle parole da utilizzare ed iniziai a pensare al racconto. Il tema dell’incontro ed alcune delle parole obbligate mi facevano venire in mente l’ idea di una coppia ed immaginavo che “nonostante tutto vivevamo una gioia intensa nel rapporto fra me e te” o che “ il tuo viso, vellutato al tatto delle mie dita che lo sfioravano” oppure che “ sedersi a tavola per la cena, dopo una giornata di lavoro, spesso ci portava alla solita discussione su”. Ma era troppo, troppo banale. Provai ad andare oltre ma “ quel cucciolo di cane intirizzito e impaurito, così dolce che non bisognava neppure addomesticare, ritrovato fra le radici, sotto la passerella che attraversava il fiume nel parco” era veramente eccessivo, avevo proprio perso la bussola. Ripensai alle parole del sottotitolo per avere la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che non solo non ero un grande scrittore, ma nemmeno un decente scrittore amatoriale. Rimasi a lungo a guardare il foglio quasi del tutto bianco ed il cursore che lampeggiava martellante, come a dirmi “allora, sto aspettando” ma le dita non ballavano sulla tastiera come mi era capitato altre volte, questa volta tamburellavano sulla scrivania. Mi arrovellai il cervello ma non ci fu nulla da fare, un racconto decente, proprio, non riuscivo a scriverlo. Allora gettai la spugna, spostai il cursore e cliccai sulla X; “salvare le modifiche” chiese il programma “no”, rispose il cursore. Guardai qualche altro minuto il blog e pensai che questa volta mi aveva fregato, ma non sarebbe finita qui, sarei tornato e la prossima volta, al prossimo gioco letterario, sarebbe andata diversamente.
 
bartelio
bartelio il 04/03/08 alle 14:34 via WEB
Sono ai limiti: 2847 caratteri. :-) Per ripararsi dalle correnti dell'arte moderna e più in generale dalla noia, duns s'era ritirato nella campagna dietro urgnano. s'infrattava tra i campi coltivati a colza e le distese d'erba gatta, nascosto in una nicchia ricavata sotto una passerella in ferro, ai margini d'un canale irriguo. Si nutriva di radici e passava il tempo cercando d'addomesticare una nutria messa alla catena. Quando la nutria dormiva, duns la tastava sul collo. al tatto, il pelo scuro gli ricordava il pube di sua moglie, una brava donna di provincia che amava la tv di prima serata e le lasagne domenicali. Ogni tanto duns usciva dal rifugio, nelle giornate in cui il sole si velava e gli alberi prendevano l'aria di spettri. Guardava verso la civiltà, senza rimpiangerla. Ricordava gli edifici dietro casa, la lunga fila di scatole in cui la gente viveva, i garage come loculi addossati gli uni agli altri. Nei giorni di festa s'incamminava verso la zona industriale, godendo del vago aspetto cimiteriale che assumevano i capannoni abbandonati dagli uomini. Seduto al marciapiede osservava le case lontane e immaginava la gente stesa sui divani. Alcuni, duns lo sapeva, si spingevano per le strade sino all'oratorio. Consultava la bussola, mezza plastica d'uovo kinder e un sughero a cui aveva attaccato un ago ormai smagnetizzato; si diceva, Avanti Simba, e tornava al rifugio. La nutria lo aspettava con occhi d'odio. In un pomeriggio di febbraio di luce incerta duns incontrò alela. Sedeva al muretto che cintava il capannone d'un elettrauto e suonava alla chitarra una vecchia canzone di Dylan. Cantava la morte. Nessuna discussione, la morte non è la fine. La luce le picchiava sul viso riflettendo un pallore di cadavere. Duns si avvicinò e restò a ascoltarla sino alla fine. La donna aveva i capelli sporchi, era magra quasi sino alla consunzione. Non ci fu bisogno di parole. Duns si incamminò verso il rifugio e alela lo seguì. Una volta lì, duns guardò il cielo e disse è quasi ora di sedersi a tavola. Tolse dalla nicchia una vecchia cassetta in legno e la accomodò tra loro. Mangiarono radici e erba gatta, bevvero l'acqua del canale. Restarono a lungo a guardarsi senza dire parole. Alela suonò un altro po' la chitarra. Passarono giorni. Camminavano tra i campi tenendosi per mano. Duns non parlava ma provava pienezza di spirito. Una sera alela gli strinse la mano e gli chiese, che musica ti piace? Duns credette d'aver sentito male. Le disse, prego? Lei ripetè la domanda. Non rispose. Alela allora recitò per intero una poesia. Duns fece una smorfia. Alela disse, stare con te mi dà una gioia intensa. Duns si fermò. Come ho potuto sbagliare così, pensò. La notte, mentre alela dormiva e sulla statale passavano enormi autoarticolati, duns si alzò. Prese la nutria alla catena e la avvicinò al volto della donna. La nutria fece un buon lavoro.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 04/03/08 alle 17:12 via WEB
ciao bartelio! benvenuto nel blog! elliy :))
 
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Anonimo il 05/03/08 alle 09:05 via WEB
MASCHIACCIA di Ipanema Questa è la strada che percorrevo per andare a scuola, vedi? Si doveva passare di qua, lungo un sentierino sterrato, facendo attenzione a non inciampare nelle grosse radici dei sailici chini fin dentro il ruscelletto, il Rio, come lo chiamavamo noi e poi oltrepassarlo. Avevamo persino costruito una passerella con vecchi tronchi ammuffiti, in modo da addomesticare il percorso. San Lazzaro non era così grande allora, come la vedi adesso. Era circondata da fattorie. Molti dei miei compagni venivano da esse. E sul finire della primavera, lasciavano la scuola per andare ad aiutare i genitori, nei campi. Per questo da noi si studiava tutto il programma fino al secondo trimestre e poi, nel terzo ripassavi e ti divertivi a fantasticare guardando fuori dalla finestra. Si doveva imparare tutto quello che c’era da sapere prima della fine di aprile. Mi sarebbe piaciuto andare insieme agli altri a spulciar granturco, e magari a giocare a cucco tra i covoni. Ma mia madre non me l’ha mai permesso. Ricordo ancora la gioia intensa che provavo, quando terminati i raccolti, scappavo nei campi a racimolar le ultime patate sepolte nella terra, screpolata dal sole, eppure così fresca, al tatto! Se avevi la fortuna di avere per madre una maestra, come la Gloria, arrivavi addirittura a scuola che sapevi già tutto, e venivi eletta capoclasse, perché eri la più brava. Io non sono mai stata eletta capoclasse in vita mia. Con il tempo, ti abitui all’idea e anzi, alla fine ti convinci che è un ruolo di cui fai volentieri a meno. Nessuna discussione, niente regole, per chi non è il primo e deve dar l’esempio, certo. Però all’epoca, guardando l’altezzosa Gloria che dettava legge, dirigeva la preghiera mattutina in classe e la schiera di amiche che la seguivano ovunque in giardino nell’ora di ricreazione quasi fosse una bussola, ti sembrava un grandissimo privilegio. Io non avevo amiche in classe. Ero una maschiaccia, come chiamavano allora le bambine che salivano sugli alberi e nascondevano una fionda nella tasca del grembiule, o preferivano giocare con la cerbottana e arrotolare le freccette di carta con i maschi. E sebbene ammirati per tanta perizia nei giochi più sfrenati, non è che quelli ti accettassero di più. Ti guardavano un po’ come una cosa rara da cui diffidare. “Tu non sei mica tanto normale” aveva un giorno osato dirmi, incontrandomi sul percorso verso la scuola, Roberto il bello. Era il cocco della maestra, perché così biondo, sembrava un angelo del presepe, e la Gloria gli faceva gli occhi dolci, ricambiata. Si vede che esser capoclasse significava anche esser amata dal più ambito della scuola. “Hai un nome impronunciabile, vieni dall’altro capo del mondo, e non ti comporti come tutte le altre femmine. Non salti la corda, non giochi a regina reginella. Tu sei un maschio con la gonna! Non sei normale… pappappero non sei normale… pappap…” Non riuscì a finire il pappappero successivo. Un pugno secco, ben assestato all’altezza del diaframma lo zittì. Ricordo il suo viso, prima rosso paonazzo e poi subito dopo livido. Fui spedita dietro la lavagna a scrivere “le brave bambine non danno pugni” per cinquanta volte, quindi la maestra telefonò a mia madre giusto all'ora di sedersi a tavola, in tempo per guastare la cena a tutti. Lei, abbandonandosi senza più forze, scuotendo la testa senza tregua si chiedeva desolata: “Ma cosa devo fare io con te?” ------------------------------------------------------------------ ogni riferimento a persone o cose è puramente casuale e frutto totale della mia immaginazione. ------------------------------------------------------------------ Ok, ci ho provato anche io. Ciaoooo! I.
 
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 05/03/08 alle 12:59 via WEB
onore a TE ipanema ti ricordi quella nostra DISCUSSIONE sulle RADICI del saper scrivere? oggi a elliy sarebbe piaciuto SEDERSI A TAVOLA e dichiararti vincitrice, perché ha suscitato in noi GIOIA INTENSA la lettura del tuo simpaticissimo racconto, ma siamo costretti a dirti (con TATTO e guardandoti in VISO sia chiaro!) che hai attraversato la PASSERELLA con oltre 3.000 caratteri spazi inclusi e quindi sei "squalificata" – sappiamo bene che il tuo impulso creativo non si può ADDOMESTICARE, ma il mascalzone… ti ha fatto perdere la BUSSOLA dell’aritmetica ...è veramente crudele la vita, perché tu con circa 2.000 caratteri ci scrivi tutt'al più una poesiola per gli auguri di natale!!! --- baci, gf
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/03/08 alle 17:36 via WEB
Ipanema... non lasciarti incantare dagli estrosi giri di parole di santiago. è vero che ci sono troppe battute in questo tuo racconto (MA L'HO DETTO MILLEEEE VOLTEEEEEE, ufff!) e comunque (LO RIPETO!) le CIRCA 2000 battute possono diventare al max 2999, non oltre. quindi, visto che c'è un po' di tempo, se riesci a rientrare nei margini, puoi inviare di nuovo il racconto, sbrigatiii! un abbraccio e grazie comunque di essere qui! baci, elliy
 
Passariello2
Passariello2 il 05/03/08 alle 09:25 via WEB
Era venuto a visitarla un’altra volta. La dimensione del sogno era la passerella attraverso la quale riusciva a raggiungerla oltre i confini dello spazio e del tempo. Non era stato facile rassegnarsi alla sua assenza, non lo era stato per nulla. “Che cosa vuol dire addomesticare?” – chiese il Piccolo Principe. “E’ una cosa da molto dimenticata. Vuol dire creare dei legami…” Nel corso della loro convivenza si erano addomesticati l’un l’altra e questo aveva comportato un reciproco crescente senso d’appartenenza, un meraviglioso innesto che sentivano crescere vivo e incoraggiante dentro di loro, un intrecciarsi sempre più profondo delle comuni radici: entrambi creature libere, chiamate a godere della gioia intensa della vita. Le sfiorò il viso. La guardò intensamente. Nella calma solitudine notturna, lei si lasciò avvolgere dalla pienezza della dimensione onirica. Lo sentì vicino, quasi ne avvertì il calore. Desiderò intensamente che i suoi sensi lo percepissero, il tatto soprattutto, per accarezzarlo ed abbracciarlo. Il fiume in piena dei ricordi la sommerse. Rammentò tutto in un istante. Il loro incontro, la prima discussione, quel gesto tenero col quale accompagnava il suo sedersi a tavola, occhi negli occhi, le passeggiate, …. ogni cosa per te, con te, in te. Era stato la sua bussola, il suo punto di riferimento, la sua stella polare… ed ora, ora che aveva oltrepassato il ponte dell’arcobaleno, le mancava da morire … Camillo, il suo amato Camillo. E poi dicono che era solo un cane! Quando si svegliò, notò sul cuscino l’impronta, inconfondibile, della sua zampa. _______________ Bellissima iniziativa. Ti ho messo tra i preferiri! Ciao. Stefania
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/03/08 alle 17:37 via WEB
ciao Stefania e benvenuta nel blog! un abbraccio, elliy
 
il_presidente77
il_presidente77 il 05/03/08 alle 17:39 via WEB
“Non mi interessa vincere” – così maestro ti rivolgesti per la prima volta a me – “né con te né con la vita.” Io interpretai queste parole come una prova e le ignorai accettandole con un normale non-senso. Avrei, invece, dovuto scriverle sul mio viso per obbligarmi ad affrontarle continuamente e per provare la loro fisica realtà. Mi erano oscure il giorno del nostro incontro e non posso affermare di essere riuscito a viverle neppure oggi. Giunsi da lei maestro avendo perso ogni parte di me stesso: ero senza identità, senza radici, senza prospettive. Consideravo lo zen, per quello che sapevo dello zen, solo un modo per addomesticare la mente, una terapia senza farmaci, una bussola che indicava una direzione. Mi sarei accontentato di qualunque. Desideravo qualcosa, anche una bugia, per sentirmi realmente vivo. Sedersi a tavola e assaporare il the verde furono le prime cose che mi insegnaste maestro. Oggi posso dire di vivere questi gesti con gioia intensa. È come se loro mi avessero permesso di iniziare a vivere. Anche quel giorno, maestro bevemmo the verde fumante. In silenzio camminammo sulla flebile passerella di giunco, che sovrasta il giardino di tegole, e poi pronunciaste poche parole semplici, ma a me oscure. Quella fu la nostra prima discussione maestro. Ho cominciato a vivere, ma nulla è cambiato in me. La vista, il tatto, il gusto, l’udito, l’olfatto sono sempre gli stessi. Nulla è cambiato e forse nulla cambierà prima della morte, ma credo di aver fatto un piccolo passo sulla mia strada. Oggi ne sono convinto. Devo vivere ancora molte vite, ma spero di poterla rincontrare maestro. Vorrei poter ancora una volta bere the verde fumante e passeggiare sulla passerella di giunco sopra il giardino di tegole insieme a lei. Questo mio desiderio spero non sia, all’interno del ciclo delle vite, una maledizione che ci costringere a ripercorrere questa vita, ma solo il sogno di un attimo nell’eterno svolgersi del mondo.
 
 
il_presidente77
il_presidente77 il 05/03/08 alle 17:40 via WEB
iniziativa singolare e simpatica
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/03/08 alle 17:42 via WEB
ciao Presidente, ti ho catturato al volo! grazie dei complimenti e benvenuto nel blog! elliy
 
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Anonimo il 05/03/08 alle 17:55 via WEB
Ciao, ragazzi. Aaagh... e sì che avevo limato e rilimato... Non garantisco, però di riuscire a limare. Vabbe', nel caso, squalificatemi. Il gioco però mi è piaciuto troppo. Era non facile, incasellare tutte le parole in una storia a senso compiuto che non fosse la solita "era una notte buia e tempestosa", insomma, un ottimo esercizio di stile. E per questo sono grata agli organizzatori, perché mi hanno spronato a scrivere (e di questi tempi, non c'è storia, non ci riesco, non ne ho voglia)... Purtroppo, io non sono autore da meno di 3000 battute. Proprio non ci riesco. E' che sono "tanta"... in tutti i sensi! :-D LOL... Proverò a rivedere il testo, ma non credo di riuscirci. Limare è come mettersi a dieta... per me è impossibile!!! :-D Abbracci e baci a tutti, Ipanema
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 05/03/08 alle 22:11 via WEB
Ipanema, il primo risultato è stato raggiunto: ti sei divertita! però adesso, un'oretta di dieta (aiut! che brutta parola) potresti provare a farla, dai! fai conto di buttare via un bigné alla crema (argh!). e lima (quante battute potrà valere un bigné alla crema?) ! baciii! elliy
 
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Anonimo il 06/03/08 alle 09:19 via WEB
Ok!!! Ho già perso due chili... ehm... venti battute! Ehehehe... vi abbraccio, e presto posto la nuova versione. Ipanema
 
andecaa
andecaa il 06/03/08 alle 09:34 via WEB
ecco qua, il testo riveduto e dimagrito... ehm, corretto: MASCHIACCIA (2960 caratteri spazi compresi): Questa è la strada che percorrevo per andare a scuola, vedi? Si doveva passare lungo questo sentierino, facendo attenzione a non inciampare nelle radici dei salici chini fin dentro il Rio e poi oltrepassarlo. Avevamo costruito una passerella con vecchi tronchi ammuffiti, in modo da addomesticare il percorso. San Lazzaro non era così, come la vedi adesso. Era circondata da fattorie. Molti dei miei compagni venivano da esse. Per questo a scuola si studiava tutto il programma fino al limitar della primavera e poi, si ripassava solamente. Avrei voluto andare insieme a loro a spulciar granturco, e giocare “a cucco” tra i covoni. Ma mia madre non me lo permetteva. Era una gioia intensa però, quando non vista, scappavo nei campi e racimolavo le ultime patate sepolte nella terra, screpolata dal sole, eppure così fresca, al tatto! Se avevi la fortuna di avere per madre una maestra, come la Gloria, arrivavi addirittura a scuola che sapevi già tutto, e venivi eletta capoclasse perché eri la più brava. Io non sono mai stata eletta capoclasse in vita mia. Col tempo, ti abitui all’idea e anzi, ti convinci che è un ruolo a cui rinunci volentieri. Nessuna discussione, niente regole, per chi non è il primo e deve dar l’esempio, certo. Però all’epoca, guardando l’altezzosa Gloria che dirigeva la preghiera mattutina in classe e la schiera di amiche che la seguivano ovunque all’ora di ricreazione quasi fosse una bussola, ti sembrava un grande privilegio. Io non avevo amiche in classe. Ero una maschiaccia, come chiamavano allora le bambine che salivano sugli alberi e nascondevano una fionda nella tasca del grembiule, o preferivano giocare con la cerbottana e arrotolar freccette di carta coi maschi. E sebbene ammirati per tanta perizia nei giochi più sfrenati, non è che quelli ti accettassero di più. Ti guardavano un po’ come una cosa rara da cui diffidare. “Tu non sei mica tanto normale” aveva un giorno osato dirmi, incontrandomi sul percorso verso la scuola, Roberto il bello. Era il cocco della maestra, perché così biondo, sembrava un angelo del presepe, e la Gloria gli faceva gli occhi dolci, ricambiata. Esser capoclasse, evidentemente, significava anche esser amata dal più ambito della scuola. “Hai un nome impronunciabile, vieni dall’altro capo del mondo, e non ti comporti come tutte le altre femmine. Non salti la corda, non giochi a regina reginella. Tu sei un maschio con la gonna! Non sei normale… pappappero non sei normale… pappap…” Non riuscì a finire la frase. Un pugno secco, ben assestato all’altezza del diaframma lo zittì. Ricordo il suo viso, prima rosso paonazzo e poi subito dopo livido. Fui spedita dietro la lavagna a scrivere “le brave bambine non danno pugni” per cinquanta volte, quindi la maestra telefonò a mia madre giusto all'ora di sedersi a tavola, in tempo per guastare la cena a tutti. Lei, abbandonandosi senza più forze, scuotendo la testa senza tregua si chiedeva desolata: “Ma cosa devo fare io con te?”
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 06/03/08 alle 16:20 via WEB
e brava! non ti senti più leggera ora?? elliy
 
   
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Anonimo il 07/03/08 alle 08:37 via WEB
@elliy! siiiii... grazie! Abbracci nuovamente, I.
 
carmendimaria
carmendimaria il 10/03/08 alle 14:47 via WEB
" Forse la vita non è che una passerella, un semplice passaggio in cui tutti aspiriamo, sgomitando, a lasciare il segno. Ci si convince che basti addomesticare chirurgicamente il viso per fermare il tempo, ci si stacca dalle radici senza nemmeno troppo tatto, presi dalla furia di cogliere tutto e ogni discussione diventa una buona scusa per perdere la bussola, e allora non c'è più gioia intensa in quel sedersi a tavola imbandita, parlando dal vuoto al vuoto riflesso in ognuno di quei commensali con cui non troverai mai un punto vero punto d'incontro, poichè per primo hai rifiutato di guardarti dentro e d'incontrare te" Carmen Di Maria P.S. Ricevere un buono omaggio per l'acquisto di libri mi farebbe cosa gradita, ma ancor di più riuscire a diffondere quello che ho già scritto io. Carmen Di Maria "Il cielo fra le dita" Aracne Editrice. Ciao
 
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Anonimo il 10/03/08 alle 15:04 via WEB
La volpe Chissà come ti era venuta l’idea che si potessero addomesticare le volpi: forse leggendo uno di quei libri che portavi sempre con te. Mi ricordo la prima volta che ti ho vista, rannicchiata tra le grosse radici della vecchia quercia sulla collina, i lunghi capelli neri spioventi sul viso, le labbra distese in un sorriso di gioia intensa mentre eri immersa nelle pagine scritte. Mi sono avvicinata, tu mi hai vista ma non ti sei spaventata. Mi sono accoccolata vicino alle tue gambe e tu hai cominciato ad accarezzare la mia pelliccia folta e piacevole al tatto, giocando con me come se fossi stata un gattino. Era quasi il tramonto quando ti sei incamminata lungo il sentiero verso il bosco di betulle. Ti ho accompagnata trotterellando con passo leggero fra l’erba alta. Hai attraversato la passerella sul torrente ma non ti ho seguita; mi hai chiamato con un gesto della mano e non mi sono mossa. Si vedevano già i tetti delle case, di certo non mi sarei avventurata per le strade del paese, questo era fuori discussione. Sono troppo pericolosi i luoghi degli uomini per un animale selvatico; la bussola del mio istinto indicava la via della foresta. Mi hai guardata con tristezza. Ti sarebbe piaciuto portarmi a casa, sarebbe stato bello sedersi a tavola per la cena con una piccola volpe accucciata sotto la sedia e poi giocare in giardino e poi addormentarsi insieme nel letto morbido. Ma non sarebbe stato così. Ci saremmo incontrate ancora molte altre volte, alla vecchia quercia, però non saresti mai riuscita ad addomesticarmi.
 
 
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tuttiscrittori il 10/03/08 alle 20:26 via WEB
caro Anonimo, se non lasci un nick di riferimento il racconto non può essere considerato in gara. elliy
 
carmendimaria
carmendimaria il 10/03/08 alle 15:08 via WEB
Ho visto in ritardo che non si può usare la parola "passaggio". Rettifico allora tutto e ricomincio. "Forse la vita non è che una traballante passerella sulla quale tutti aspiriamo, sgomitando, ad arrivare primi.Ci si convince che basti addomesticare chirurgicamente il viso per fermare il tempo, ci si stacca dalle radici senza nemmeno troppo tatto, presi dalla furia di cogliere tutto, ed ogni discussione diventa una buona scusa per perdere la bussola. Non c'è più gioia intensa in quel sedersi a tavola imbandita, in quel parlare dal vuoto al vuoto riflesso in ogni commensale con cui non puoi creare un vero punto d'incontro, da quando hai rifiutato di guardarti dentro e d'incontrare te."P.S. Spero di non scoprire ancora altre regole in ritardo.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 10/03/08 alle 20:24 via WEB
ciao carmendimaria! benvenuta nel blog. elliy
 
   
carmendimaria
carmendimaria il 11/03/08 alle 00:47 via WEB
Ciao Elliy, puoi chiamarmi solo Carmen anche se ho visto che c'è n'è un'altra. Ho visto la tua visita al mio blog e, incuriosita dal nome, ho deciso di venire a vedere cosa si fa da queste parti, poi ho visto la storia del concorso...bella idea! Non ho resistito all'idea di sperimentarmi anche se il mio non è proprio un racconto...2000 battute mi ricordava troppo la media degli articoli che scrivo per il mio giornale...allora, ma è proprio vero che c'è così tanta gente che scrive? Secondo me è una bella cosa, anche se l'altra sera, donando una copia omaggio del mio libro a una persona mi sono sentita dire che ormai in Italia ci sono più scrittori che lettori...secondo te, questo dovrebbe scoraggiarmi?
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/03/08 alle 12:44 via WEB
posso chiamarti Carmen2 allora? sono contenta della tua partecipazione e hai ragione: c'è tanta gente che scrive. ed è anche vero che ci sono molti più scrittori che lettori e addirittura che si comprano molti più libri di quanti in realtà se ne leggano. io suggerirei, intanto, di metterci a leggere un po' di più (così alteriamo le statistiche) e poi, comunque, di non smettere mai di scrivere. bando agli scoraggiamenti! elliy :)
 
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Anonimo il 10/03/08 alle 22:18 via WEB
il nomade ...sono ferma qui davanti, sono davanti a te no forse sono davanti a me, me stessa i miei pensieri, piuttosto i miei desideri piena di sapori, di sentori, che però non mi portano a nulla... Un turbinio inutile, mi confondono. Sono il rumore di fondo, la risacca della mia anima un tatto sul fondo del cuore, non si sente, non si vede se non lo guardi, ma c'è. Sto cercando di districarmi, di capirmi, di orientarmi. L'eterna discussione, scissione, che se ne fa la mia testa di un cuore così nomade? Chi lo avrebbe mai detto a quest'età dover fare ancora i conti con i sentimenti inesplosi, da far brillare. Ma come si fa, che ci si fa, non li si conosce, non li si sa adoperare. Persa. Disorientata . Come vorrei che la mia bussola fossi tu. Perchè ti ho scelto, perchè ti sento. Hai saputo ascoltarmi in silenzio come un animale aspetta che il predatore si allontani. Così , quel silenzio fatto nemmeno di respiri, pura apnea, in attesa, attesa che succeda. E assolutamente fuori da ogni aspettativa è successo. Ed è succeso. Silentemente hai messo le tue radici nel mio cuore. Nulla ti porterà più via. Ci sei, ci resti. Ma le ferite pesano, restano, non si rammagliano Quelle sono . E lavorano in sordina, pronte a sprigionare energia letale che tutto uccide, tutto attutisce. Proprio quando pensi di essere riuscito ad addomesticare te stesso, qualcosa d'improvviso accade ancora. Ma non è esplosione di gioia intensa, al contrario, ti scopri lì attonito a non provare nulla. Ciò che altrimenti ti avrebbe fatto palpitare, avvampare il viso... niente, non produce niente. Ci si guarda dentro e ci si chiede dove sono finiti quei sussulti, quei sobbalzi del cuore che un banale squillo del telefono produceva. Ed è colpa sua, del caro nostro vecchio cuore. Non ce l'ha fatta ha preferito sedersi a tavola dell'appiattimento emozionale, ha scelto di non rischiare. O forse è solo stanco , stanco di sentirsi strattonare nell'andirivieni del Miabbandonoono... Per questo sono qui, ferma qui davanti... forse davanti a te ...ma certamente davanti a me. La mia immagine riflessa in te come in uno specchio e me lo chiedo. Mi chiedo se ancora l'andirivieni del Possoaprirtiilmiocuoreono ci sarà . Forse basterà gettare solo una passerella dal mio cuore al tuo e tutto sarà facile. Perciò, qui, davanti a te ci sono, ci resto, aspetto... Stupiscimi, disincantami, cancella i miei inutili pensieri e con loro questo inutile scritto. --- ---- ---- grazie e complimenti per la bella iniziativa. Claudia --- in Secodn Life mi conoscono per Cloo Peccable
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 11/03/08 alle 12:45 via WEB
che piacere Cloo!! benvenuta nel blog, ma... ora mi aspetto una partecipazione attiva da parte tua, eh? mica puoi cavartela così.. eheheheh! elliy :)
 
rinnegata
rinnegata il 12/03/08 alle 14:36 via WEB
L'incontro Era da tanto che voleva fare quel viaggio, l’aveva preparato chissà quante volte nella sua mente.All’inizio erano in tre a volerlo fare. Insieme in macchina a ricordare tutte le follie, la musica a tutto volume,avrebbero scherzato e riso fino alle lacrime!Sembravano entusiaste. Ma quella sera lei era da sola, infondo lo sapeva sin dall’inizio, era un’idea troppo folle anche per loro. Prima di sedersi a tavola aveva messo tutto il necessario nella borsa, le servivano pochissime cose. Aveva guardato la bussola sul tavolino e aveva sorriso pensando:”la lascio a te, la strada la conosco bene”. Lui gliela aveva lanciata contro,durante l’ennesima, accesa, interminabile discussione, dicendole:”ritrovati, ti sei persa” e lei come al solito lo aveva accusato di volerla addomesticare, gli aveva rinfacciato, con la sua solita mancanza di tatto, tutte i suoi difetti, i suoi tradimenti, le sue contraddizioni, e gli aveva ricordato che all’inizio le era piaciuta proprio perché era indomabile. Tutto il passato con lui le ritornò in mente in una specie di passerella e si stupì di non provare più niente, né rabbia, né nostalgia,né dolore. Preparò tutto con attenzione, salì in macchina finalmente, ma era troppo nervosa,l’aveva già previsto, prese i tranquillanti dalla borsa, ne ingoiò 4 , infilò il cd e finalmente girò la chiave! Non si rese conto quanto fosse durato il viaggio un tempo infinito o pochi secondi, non aveva più la nozione del tempo e dello spazio, ma riconobbe subito la casa. Le buganvillee nel giardino, quel posto stupendo, quei profumi. Le sue radici finalmente! Dio, nella disperazione di quegli ultimi giorni non si era accorta che era arrivata già l’estate. Quei colori stupendi soffusi, era l’alba o il tramonto? Entrò, qualcuno preparava il caffè, gli altri dormivano ancora, doveva essere l’alba. Una gioia intensa la travolse, si meravigliò di aver dimenticato da tempo cosa volesse dire essere felice. Quando questa emozione era scomparsa completamente dalla sua vita??? E perché si era rassegnata così facilmente alla sua assenza? Quell’incontro, da quanto lo aspettava, rivederli finalmente tutti! “Parlami di loro” disse. “Ti aspettavamo, è da tanto che manchi, ti parlerò di tutti, ma ora riposati un po’, sarai stanca dopo questo viaggio”. “Si, sono un po’ stanca”, e si accoccolò sul divano. Sentì le palpebre diventare pesanti e quella gioia quella serenità, quel rilassamento, si trasferirono anche nelle membra che si abbandonarono in un sonno profondo senza più sogni. “Maresciallo io qui ho fatto, potete spostare il corpo”, “è suicidio vero dottore?” “Senza dubbio, monossido di carbonio, avrà preso anche delle pasticche ma poche, non c’è bava, non ci sono segni di violenza, e poi ..basta guardare il viso com’è sereno!”. “Avviso il giudice, poi parlo con quelle due, pare siano le amiche del cuore, sembrano proprio disperate, dicono che lo diceva sempre che voleva morire così, ma pensavano che scherzasse. Rinnegata Ciao, meglio tardi che mai!!!ho dovuto fare violenza alla mia natura prolissa e verbosa... ma ci provo ugualmente...spero bene baci
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 12/03/08 alle 19:52 via WEB
bene, sono contenta! grazie rinengata! elliy :)
 
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Anonimo il 15/03/08 alle 18:28 via WEB

Accompagnami mia adorata Elly
in quest’ultimo incontro
per addomesticare, le mie passioni
stamparle sul tuo viso di passero sperduto
lacerando l’ancestrale notte
sotto una luna incastrata nel sogno:
questo vorrei per te
con tatto
tessere rime levigate sulle tue vesti abbagliate
di follia, senza direzione di bussola
bruciando radici e stanca eternità:
disperata discussione con déi che non ci ascoltano
in questa passerella di stelle senza sangue
liberi di sedersi a tavola,
mangiandoci il destino che verrà. __________________________________________________________________ Ciao Elly, spero che la prossima volta ci sarà un tempo per la poesia. Io attendo. Se ci sarò.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 15/03/08 alle 23:18 via WEB
Caro Anonimo,

per l'ultimo incontro, te ne prego, cerca altrove. non conosco il tuo nome, nè il tuo viso, nè quanto contino per te le parole "addomesticare", "tatto", "bussola", "radici", "eternità". in questa passerella di illusioni, è inutile ogni discussione, impossibile sedersi a tavola, impossibile liberare la luna da quel sogno. non c'è gioia intensa nelle tue parole, soltanto una gran malinconia. forse perchè non sai che è inutile attendere il tempo giusto per la poesia. grazie per la partecipazione, chiunque tu sia! (pure in rima, tiè!) ciaooo! elliy :) (sono gentile e diplomatica, eh? GRRRRRRRRRRRRRR! il prossimo Anonimo lo distruggo, lo disintegro, lo spedisco in orbitaaaa!)

 
   
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Anonimo il 16/03/08 alle 16:55 via WEB
Ecco. Lo sapevo. Non sai ancora distinguere tra gli anonimi l'autore dello scritto. GRRRRRRRRRRRR! Così mi sento "distrutto, disintegrato, orbitante". Ciao, gentile e diplomatica Elly. ;))
 
belf9
belf9 il 15/03/08 alle 23:48 via WEB
L’incontro con l’impresario era stato fissato per le 16.00 precise, ma Michele si era preparato con largo anticipo. Addomesticare pulci era il lavoro che ormai faceva da due anni ed ogni volta che uno dei suoi simpatici insetti faceva il triplo salto mortale veniva preso da una gioia intensa che gli si leggeva immediatamente sul suo viso rubicondo e un po’ grassoccio. Tutto era cominciato quando aveva litigato con Francesca. Più volte Michele le aveva detto: “se addestro cani lo faccio solo per te, perché ti amo”. Ma quella volta Francesca non aveva voluto sentire ragioni, aveva infilato la porta e da quel momento non si era fatta più vedere. Michele aveva allora dato una sterzata decisa alla sua vita e si era buttato sulla sua più grande ambizione, fuori i cani e via ad addestrare pulci. Sedersi a tavola non era per lui solo mangiare, era piuttosto l’apoteosi della sua creatività. Davanti ad un tavolo con sopra il barattolo delle sue pulci Michele assaporava le gioie dell’esploratore perché si sentiva veramente vivo. Le acrobazie a comando che riusciva a far fare a quegli insignificanti insetti era per lui il massimo della libidine. Col passare del tempo si era via via perfezionato. La sua ultima creazione era una piccola passerella e su questa faceva transitare le pulci a gruppi di tre, con passo cadenzato e a tempo di musica. Ci aveva messo due anni per arrivare a quel risultato, ma ora era venuto il momento di passare all’azione: teatri, televisione, fiere. Il tutto dipendeva dall’incontro che stava per svolgersi con l’impresario. Per non perdere la bussola si era mentalmente preparato il discorsetto per evitare che la discussione potesse prendere una piega diversa. Voleva dirgli che le pulci non sono insetti qualunque e il suo ragionamento aveva potenti radici nella teoria del prof. Altan. Voleva dimostrare, con il dovuto tatto, che le pulci sono gli insetti più intelligenti del creato. Ecco, aveva in mano il vasetto con le sue nove preziosissime pulci e stava per entrare nell’ufficio dell’impresario. Dal palazzo usciva una dog sitter con tre cani al guinzaglio. La ragazza faceva fatica a tenere quei tre demoni. Due di loro si liberarono dal guinzaglio e fuggirono via. Erano così desiderosi di uscire all’aperto che travolsero Michele. Il barattolo di vetro con le nove pulci gli cadde da mano e si ruppe. Immediatamente gli insetti saltarono sul pelo dei due animali, trovando una nuova, più invitante dimora.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/03/08 alle 00:19 via WEB
ciao belf, benvenuto e grazie per la tua partecipazione! elliy
 
santiago.gamboa
santiago.gamboa il 16/03/08 alle 00:12 via WEB
From: marzia.........@alice.it Date: 15-mar-2008 23.55 Subject: R: gioco letterario 50 euro in libri To: Gianfranco Maccaglia --------------------------------------appena in tempo-----------------------da marzia-------------------------- L'INCONTRO Fare il bagno in mezzo ad una giungla è il sogno paradisiaco declamato da tutti i depliant turistici. Appena arrivati a Waikiki- Hawaii - non è però il paradiso la prima esclamazione che viene in mente. Qualcuno durante il viaggio, si è fatto scappare informazioni riservate, così, l'attenzione per le palme,i faraglioni, sfugge d'improvviso. C'è un'enorme vela da crociera in mare, ha due alberi maestri che sembrano più alti del vulcano Kama Pua. Sulla vela si vedono degli uomini accovacciati, sono entrambi vestiti con polo blu e pantaloncini beige, ma si nota subito che provengono da radici differenti. Deve essere l'equipaggio. Uno ha il viso tondo, il naso largo e piatto,due occhi a mandorla. L’altro è in piedi , di carnagione scura,labbra carnose, capelli nerissimi e crespi, ha una corporatura snella e agile. Gli altri due a poppa, si guardano intorno, si scambiano pochi gesti, uno ,è bianco. L'altro che parla ha un turbante in testa, e un paio di baffi sottili. Sotto cappelli color cipria e in sahariana chiaro si vedono due donne. Hanno l'aria di burocrati ma, guerre torture morti sono alle loro spalle. Un uomo dalla passerella, invita le signore a scendere per sedersi a tavola. Di lì a poco, la barca, prende il largo. Così la maggior parte delle navi viene e va, qualche volta passa tutto inosservato, se non fosse che questa volta in vela, c' è un summit che deciderà come cambierà la carta del mondo. Dovranno risolvere il teorema della crisi climatica, gli impatti fisici,le conseguenze geopolitiche. Qualunque scelta, tra teorie Darwiniane e Malthusiane, l'intesa passerà per la tavola. Si dice in giro che qualcuno con l'acqua ci abbia calcato un po’ la mano - Cominciano con l'atmosfera. Qui, su questa barca è in corso una rivoluzione, comincia una discussione. Stilano un rapporto, ma non c'è accordo, la posta in gioco è troppo alta, gli uomini cominciano a litigare, alzano la voce - bisogna addomesticare la popolazione al risparmio di risorse essenziali - Continuano a parlarsi, i visi si oscurano, alzano le spalle, d'altronde per certe scelte ci vuole tatto! Sembra una guerra di religioni chi dice bianco, chi dice nero. Tutt'a un tratto si sente un boato, la barca sbatte contro le onde, urta qualcosa. Qualcuno grida aiuto. E' stata persa la rotta, la bussola è stata manomessa la vela si inabissa e con essa naufraga la gioia intensa di salvare il mondo.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/03/08 alle 00:22 via WEB
mi dispiace molto per Marzia - che saluto - ma questo racconto non può essere accettato perchè è pervenuto in data 16! pazienza, dai, ci inventeremo al più presto qualcos'altro! elliy
 
   
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/03/08 alle 12:01 via WEB
... comunque ci dispiace troppo per Marzia - che in fondo lo aveva inviato in tempo utile (a cinque minuti dalla scadenza) - così stiamo meditando se accettarlo ugualmente. La redazione è al lavoro... (pure di domenica, sigh). elliy :))
 
     
smile.new
smile.new il 16/03/08 alle 12:29 via WEB
Secondo me fate bene ad accettarlo, l'ha inviato in tempo utile anche se nel posto sbagliato.. indipendentemente dalla valenza del racconto.. Buona dmenica a tutti.. Smile :)
 
     
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 16/03/08 alle 13:16 via WEB
grazie Smile. buona domenica a te (e vacci piano con le fettuccine!) baci, elliy
 
     
smile.new
smile.new il 16/03/08 alle 16:03 via WEB
Gnocchi, erano gnocchi.... due bei piatti.. ehhh quando ce vò ce vò.... :))
 
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