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A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

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Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Post n°98 pubblicato il 23 Giugno 2008 da tuttiscrittori
 

Voglia di vacanze... Stefano Santarsiere sta pensando a un Ferragosto...

FERRAGOSTO RELOAD

di Stefano Santarsiere

*

Mi destai di soprassalto chiedendomi se fosse scoppiata una rivolta.

Solo la certezza di essere a quasi duemila metri di altitudine rendeva il pensiero inverosimile, ma per il resto, il fracasso era quello di un gruppo armato che si accingeva a prendere il controllo dell’intera zona.

Nell’atmosfera umida della tenda da campeggio dove avevamo trascorso la notte, vidi Massimo sbattere gli occhi, perplesso. Nessuno di noi due osò fiatare, prima di mettere il naso fuori e capire il motivo del baccano che ci aveva svegliato.

Troppo stridente era il contrasto con la quiete calata sul monte Sirino la sera avanti. Avevamo finito di montare le tende e acceso il fuoco poco prima che il cielo scurisse, riempiendosi di stelle più luminose di come apparivano in paese. Avevamo divorato la deliziosa pasta al forno che Patrizia si era degnata di cucinare per tutti noi. Ci eravamo messi in testa di raccontare le storie dell’orrore, ma la pace della montagna ci aveva sopraffatti. Sembrava di esserci accampati in fondo a una cattedrale deserta, dove l’oscurità echeggiava dei venti che imperversavano sulla vetta. In capo a un quarto d’ora avevamo sentito la necessità di infilarci nelle tende. Non solo per dormire, ma per entrare in silenziosa simbiosi con quella realtà, per arrenderci alla soggezione che essa ci ispirava. Era la notte tra il 14 e il 15 agosto.

E adesso, l’alba del giorno seguente.

Udii la voce di Antonella ululare dalla sua tenda: “Ma si può sapère che caspita è?” Agli scalpicci si erano aggiunti schianti, colpi di martello e un insistente segare. Il tutto accompagnato da agghiaccianti scoppi di risa...  leggi tutto

*

*

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/06/08 alle 16:28 via WEB
Caro Stefano, da appassionato di montagna quale sono, comprendo bene lo spirito del racconto. Purtroppo spesso capita di arrivare in un posto bello e tranquillo e vedersi poi raggiungere da imbecilli incapaci di apprezzare il silenzio della natura. C'è da chiedersi per quale motivo quella gente non rimanga a casa sua. In ogni caso ho notato che chi va in montagna o comunque nella natura e fa confusione, lo fa perche ha paura della natura stessa e cerca di illudersi di essere a casa propria. Non posso che apprezzare il tuo racconto sia per l'argomento, sia per il modo in cui è stato composto che esprime nel modo migliore l'importanza di vivere la natura secondo i suoi ritmi. Bravo al nostro Stefano. Alessandro F.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/06/08 alle 16:55 via WEB

Cito:"...chi va in montagna o comunque nella natura e fa confusione, lo fa perche ha paura della natura stessa e cerca di illudersi di essere a casa propria..." e non posso che essere d'accordo.
Qualche annetto fa, ai tempi del liceo, fui affascinato dalla lettura di un saggio dell'etologo Desmond Morris, dal titolo "La scimmia nuda".
Ebbenen ancora oggi, osservando la psicologia sociale (diciamo i comportamenti più "spontanei") non posso fare a meno di tornare al concetto che l'uomo E' una scimmia senza peli.
Naturalmente è una vocazione genetica è mediata dal "se" e dalla cultura, ma laddove esiste un branco (dallo stadio alla file in autostrada), laddove dobbiamo confrontarci con la natura "vera", la nostra radice primate si riaffaccia.
Il racconto della scampagnata in montagna è godibile e sembra proprio di trovarsi li e per questo i miei complimenti all'autore: non so dire voi, ma a Ferragosto, quasi, quasi preferisco starmene a pitturare casa ;-)

Manfredi Alter

 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/06/08 alle 11:49 via WEB
Caro Manfredi, l'uomo è più simile agli animali di quanto lui stesso sospetti. E per ferragosto .... si, in effetti, sarebbe meglio starsene tranquilli a casa e lasciare che gli altri si rovinino reciprocamente le ferie. Certo, tutto questo con un pizzico di invidia per chi può andarsene lontano davvero. Alessandro F.
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/06/08 alle 13:25 via WEB

Oh, ma noi siamo animali, manipolatori e capaci di modificare l'ambiente, con una discreta capacità d'adattamento, ma pur sempre animali.
Apparteniamo assolutamente alla Natura ed è quando ce lo dimentichiamo che iniziano i guai.
Ma c'e' di più: uno (sto contando sulle dita) anche altre specie hanno dimostrato di avere sentimenti, ricordi, autoriconoscimento e capacità problem solving; due altre specie senza nessuna di queste caratteristiche hanno vissuto, prosperando, per milioni di anni prima di estinguersi.
E' tutto da vedere se saremo altrettanto capaci (o se anche solo saremo in grado di sopravvivere a noi stessi).
Perchè, su scala ridotta, ciò che avviene al pianeta capita durante quest pic-nic stile "primo maggio": un'orgia di rumore, musica, fuochi incontrollati, stoviglie di plastica, cartacce e imballaggi gettati per terra, moto e fuoristrada rombanti e puzzolenti, risse e bisbocce.
Sono forse troppo pessimista se dico che "il conto" alla fine ci verrà presentato?
E si, l'unico modo per godersi la natura in Italia è ormai di andare nei posti dove non ci si arriva che scarpinando, a piedi, in salita e trasportando nello zaino tutto l'occorrente. Mmmmh sto diventando estremista!

Manfredi Alter

 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 23/06/08 alle 18:42 via WEB
Caro Manfredi, onestamente anch'io me ne starò ben lontano dalla calca e dal delirio dei forzati della vacanza. Il ferragosto, al pari del capodanno o della pasquetta, può essere una vera tortura. Grazie anche ad Alessandro per il commento positivo. Un saluto a tutti. Stefano
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/06/08 alle 21:55 via WEB
personalmente adoro la montagna, pur avendo avuto poche occasioni per poterla conoscere bene, ma resta senz'altro la mia vacanza ideale. non a ferragosto però! quello può essere un bel giorno per rimanere a casa o immaginare qualcosa di alternativo! sul racconto, inutile dire quanto apprezziamo il nostro Stefano e quanto ancora - e di più - ci aspettiamo da lui! elliy
 
BobSaintClair
BobSaintClair il 23/06/08 alle 19:16 via WEB
MMmmm...sono contento di ribeccare le due ragazze del tè :)))) questa volta in assetto pacifico. Mi piace il racconto e il contrasto di vedute che crea. Un saluto, Bob!
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/06/08 alle 22:20 via WEB
Bob non dimentica mai una ragazza, una volta che l'ha conosciuta, eh? e in effetti, le ragazze del "miglior tè della contea"... come dimenticarle? elliy
 
   
BobSaintClair
BobSaintClair il 24/06/08 alle 03:03 via WEB
Be' a volte dimentico dove ho parcheggiato la macchina, o il portafogli, o di innaffiare le mie piantine...ma una ragazza no, MAI!
 
brubus1
brubus1 il 23/06/08 alle 21:04 via WEB
Leggendo si viene sempre rapiti dal racconto edallo stile. Un caro saluto dopo una lunga latitanza.
 
 
tuttiscrittori
tuttiscrittori il 23/06/08 alle 22:21 via WEB
Brubus bentornato, che piacere! un caro saluto a te. elliy
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/06/08 alle 08:47 via WEB
Ragazzi, Patrizia e Antonella sono presenti in varie puntate di 'Storie dal Club'. Sono probabilmente le sole ragazze-nemiche (in un senso mooolto affettuoso, però) che ho avuto. Vi posso assicurare, per dirla con le parole di Bob, che questo è l'unico episodio in cui adottano un assetto benevolo. A presto. Stefano.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/06/08 alle 09:43 via WEB
eheh, in effetti a me piacciono molto di più nello splendore della loro sottile e quasi perversamente compiacente malignità femminile. come quando strappare loro un sorriso "benevolo" risulta essere più arduo della costruzione della piramide di cheope. complimenti a stefano anche per questo racconto. a presto, gianfranco
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 24/06/08 alle 14:17 via WEB
Avevo postato un commento che però non vedo. Vabbè, diceva pressappoco così: caro Gianfranco, non è possibile strappare un riso benevole a quelle due. Al massimo un ghigno sardonico e spietato. Grazie come sempre. Stefano.
 
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