Un blog creato da tuttiscrittori il 07/10/2007

tuttiscrittori

A volte, quando si è un grande scrittore, le parole vengono così in fretta che non si fa in tempo a scriverle... A volte. (Snoopy)

 
 
 
 
 
 

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ARTE & DINTORNI

mostra evento di Costantino Giovine presso Il trittico - Roma Piazza dei satiri - inaugurazione sabato 26 febbraio alle 18.30

locandina

 

 

 
 
 
 
 
 
 

YOU'LL FOLLOW ME DOWN - LABORATORIO CONCORSO

Il presidente della giuria, Luigi Bernardi, ci comunica che

   The winner is Paolo Zaffaina

La motivazione:

Statale 61 è un bel racconto giocato su molteplici livelli, tutti resi con stile adeguato.
I continui cambi di prospettiva, fino allo scioglimento finale, ne fanno un testo godibile ed estremamente accattivante.
Un bel saggio di scrittura al servizio di un'ottima idea.

adesso rileggiamolo iniseme >>>clicca qui

Scrivere è viaggiare senza la seccatura dei bagagli (E. Salgari) 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Messaggi di Luglio 2008

 

SULLA SPIAGGIA DI OSTIA

Post n°106 pubblicato il 30 Luglio 2008 da tuttiscrittori
 

di Gianni Rodari

***

A pochi chilometri da Roma c’è la spiaggia di Ostia, e i romani d’estate ci vanno a migliaia, sulla spiaggia non resta nemmeno lo spazio per scavare una buca con la paletta, e chi arriva ultimo non sa dove piantare l’ombrellone.

Una volta capito’ sulla spiaggia di Ostia un bizzarro signore, davvero spiritoso. Arrivo’ per ultimo, con l’ombrellone sotto il braccio, e non trovo’ il posto per piantarlo. Allora lo apri’, diede un’aggiustatina al manico e subito l’ombrellone si sollevo’ per aria, scavalco’ migliaia di migliaia di ombrelloni e ando’ a mettersi proprio in riva al mare, ma due o tre metri sopra la punta degli altri ombrelloni. Lo spiritoso signore apri’ la sua sedia a sdraio, e anche quella galleggio’ per aria; si sdraio’ all’ombra dell’ombrellone, levo’ di tasca un libro e comincio’ a leggere, respirando l’aria del mare, frizzante di sale e di iodio.

La gente, sulle prime, non si accorse nemmeno del signore. Stavano tutti sotto i loro ombrelloni, cercavano di vedere un pezzetto di mare tra le teste di quelli che stavano davanti, o facevano le parole crociate, e nessuno guardava per aria. Ma ad un tratto una signora senti’ qualcosa cadere sul suo ombrellone, penso’ ad una palla, usci’ per sgridare i bambini, si guardo’ intorno, guardo’ per aria e vide lo spiritoso signore sospeso sulla sua testa. Il signore guardava in giù e disse a quella signora:

- Scusi, signora, mi è caduto il libro. Lo ributta su per cortesia?

La signora, per la sorpresa, cadde seduta nella sabbia e siccome era molto grassa non riusciva a risollevarsi. Accorsero i parenti per aiutarla, e la signora, senza parlare, indico’ col dito l’ombrellone volante.

- Per piacere, - ripeté lo spiritoso signore, - mi ributtano su il mio libro ?

- Ma non vede che ha spaventato nostra zia!

- Mi dispiace tanto, non ne avevo davvero l’intenzione.

- E allora scenda di li’, è proibito.

- Niente affatto, sulla spiaggia non c’era posto e mi sono messo qui. Anch’io pago le tasse, sa?

Uno dopo l’altro, intanto, tutti i romani della spiaggia si decisero a guardare per aria, e additavano ridendo quel bizzarro bagnante.

- Anvedi quello, - dicevano, - ci ha l’ombrellone a reazzione!

- A Gagarin, - gli gridavano, - me fai montà puro ammè?

Un ragazzino gli getto’ su il libro, e il signore lo sfogliava nervosamente per ritrovare il segno, poi si rimise a leggere sbuffando. Pian piano lo lasciarono in pace.

Solo i bambini, ogni tanto, guardavano per aria con invidia, e i più coraggiosi chiamavano:

- Signore, signore!

- Che volete?

- Perchè non ci insegna come si fa a star per aria cosi’?

Ma quello sbuffava e tornava a leggere.

Al tramonto, con un leggero sibilo, l’ombrellone volo’ via, lo spiritoso signore atterro’ sulla strada vicino alla sua motocicletta, monto’ in sella e se ne ando’.

Chissà chi era e chissà dove aveva comprato quell’ombrellone.

*

*

 
 
 

GIOCO LETTERARIO

Post n°105 pubblicato il 13 Luglio 2008 da tuttiscrittori
 

"Per una fetta di anguria gelata"

*

*

Ebbene sì, anche noi abbiamo bisogno di un po’ di riposo, per ricaricare le energie e preparare nuove iniziative e sorprese per la prossima stagione.
Ma potevamo lasciare i nostri amici – seppure soltanto fino alla fine di luglio – senza un regalino estivo?
Eccolo qui: un nuovo gioco letterario.

Titolo: Per una fetta di anguria gelata

Si tratta di scrivere un breve racconto su questo tema - quanto mai attuale, no? – di
max 3000 battute spazi inclusi ed inviarlo come commento a questo post entro il 31 agosto 2008.
Il vincitore (selezionato dalla nostra redazione) avrà in premio questo delizioso librettino:
*

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- "Nudi e crudi" di Alan Bennet -

Voi scrivete tranquillamente … al rientro, in agosto, noi cominceremo a leggere e … ripartiremo!  Ciao!

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Fra polvere e moschee

Post n°104 pubblicato il 09 Luglio 2008 da tuttiscrittori
 

Ecco un bel racconto di viaggio, perfetto per andare lontano anche rimanendo (leggi dovendo rimanere) davanti al nostro computer!
E' di un  nuovo amico del nostro blog, che si presenta con parole sue, in fondo a questo post.

*

FRA POLVERE E MOSCHEE 

(di Claudio Scarabelli)

 *
Salinger scriveva: “E’ buffo. Non raccontate mai niente a nessuno, o finisce che sentirete la mancanza di tutti”. E in effetti è vero, non ho nemmeno cominciato a raccontare di questo viaggio che già di quei posti e delle persone incontrate sento la mancanza.

Il nostro viaggio comincia con una grande voglia di partire, ma anche con un grande punto interrogativo circa quello che troveremo, quel senso di incertezza che spesso si prova quando si deve lasciare casa. Sappiamo che saremo ospiti di amici fidati, ma le domande che ci poniamo sono sempre quelle: come sarà la gente, quale ambiente troveremo, cosa vedremo, a quali difficoltà andremo eventualmente incontro.  La destinazione è Il Cairo. Non parliamo una parola di Arabo, e l’impossibilità di comunicare una volta arrivati ci fa sentire un po’ insicuri. Ma la voglia di conoscere posti nuovi e differenti stili di vita è molto forte, e fa pendere l’ago della nostra bilancia emotiva dalla parte dell’entusiasmo frizzante, e una volta che l’aereo si stacca da terra le paure e i dubbi lasciano spazio alla curiosità del conoscere, e non vediamo l’ora di arrivare a destinazione. Atterriamo al Cairo in perfetto orario. Giusto il tempo di prendere le valigie e, ancora prima di raggiungere l’uscita, vediamo Federica sbracciarsi per salutarci. Il calore dell’abbraccio di Fede e Cri si somma a quello dell’aria. Ci sono circa trenta gradi, la gente mi gira intorno frenetica. E’ una sensazione alla quale dovremo cercare di fare l’abitudine.

Al Cairo ci si muove in taxi. Puoi raggiungere qualsiasi posto per pochi soldi (un’ora di taxi costa all’incirca 50 lire egiziane, la lira egiziana è cambiata a 8,4 per ogni euro).

Il parco macchine Cairota è costituito perlopiù  da auto d’uso in Europa negli anni 70, ma tutte in pessime condizioni: sedili mancanti, fanali rotti, ammaccature da ogni lato, paraurti penzolanti, copertoni rappezzati. Gli interni concedono qualche variante sul tema:  il cruscotto, per isolarlo dal calore del sole, è rigorosamente coperto da un panno di pelo lercio e impolverato ma può variare il colore; il numero degli specchietti retrovisori è variabile, c’è chi ne ha uno solo ma lungo trenta centimetri e chi ne ha 4 o 5  più piccoli attaccati sul lato interno del parabrezza; i musulmani hanno il Corano sul cruscotto, sopra al panno di pelo, che per una qualche ragione mistica non si muove mai... (leggi tutto)
*
________________

Mi chiamo Claudio Scarabelli, ho 29 anni, sono di Modena, e sono sposato con Cristina.
Sono uno psicologo, lavoro prevalentemente con gli adolescenti e fra le mie passioni ci sono il viaggio, la fotografia e il racconto.
Credo che viaggiare significhi innanzitutto uscire da sé stessi per andare verso qualcosa o qualcun altro. Non è necessario fare tanta strada.
Prima di partire per un viaggio metto insieme nel mio zaino la voglia di andare, la voglia di incontrare e anche la voglia di tornare a casa.
Scrivere e fotografare sono due vie per raccontare, sono un mio modo per andare incontro all’altro.
Se volete scoprire qualcosa di più venite a trovarmi qui:

http://claudioscarabelli.myblog.it

http://puntodivista.fotoblog.it 

*

 
 
 

Parole al passo

Post n°103 pubblicato il 05 Luglio 2008 da tuttiscrittori
 

Venerdì 4 luglio, è andata in onda l'ìultima puntata della stagione di "Parole al passo", il programma di musica, poesie e racconti, nato dalla collaborazione tra www.tuttiscrittori.it e

Per ascoltare e scaricare le puntate precedenti, potete collegarvi QUI

In questa puntata , dal titolo "SCRIVERE DI DONNE - i confini, il senso, le conseguenze dell'amore", oltre ad ascoltare le "voci" di tre grandi personaggi della letteratura - Medea, Emma Bovary e Teresa Batista - abbiamo dato spazio a tre  amici del nostro sito e del blog, che hanno preparato per l'occasione i brani (o forse spunti, provocazioni?) che riportiamo più sotto.

L'augurio - per tutti - è di ritrovarci a settembre carichi di energia e pronti ad affrontare una nuova stagione di scrittura, di confronto e - perchè no - di divertimento!

Ci aspettiamo dunque altre, diverse, sempre più importanti  prove di scrittura sia da Elisabetta Maltese che da Fabio Balboni e Livia Rocchi (giovani rappresentanti del FIAE), ma anche da tutti coloro che avranno voglia di mettersi in gioco e partecipare.

Grazie a voi tutti tutti tutti, grazie per la vostra presenza, per l'attenzione, per l'affetto e l'incoraggiamento  a continuare su questa strada.  Siamo così contenti che ... vi stiamo preparando anche una sorpresina per l'estate! arriverà a giorni!!!!

Per ora, gustiamoci questa "strenna" estiva!

Il solito ringraziamento a parte, naturalmente, a  BobSaintClair, per aver curato la selezione musicale del programma.
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ATTENZIONE! Aspettiamo i vostri racconti e le vostre poesie (potete inviare a: redazione@tuttiscrittori.it). I testi selezionati dalla redazione di tuttiscrittori.it saranno presentati durante le prossime puntate di "Parole al passo", su Radio Imago . Il tema? L'amore, la passione. In tutte le infinite sfumature possibili...
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*

Bell'amore (di Elisabetta Maltese)

Margherita è bella.

Fragile, consapevole, difficile da piegare.

Piace agli uomini, Margherita.

Malinconicamente si diverte a osservarli mentre fanno la ruota. Ciascuno la sua danza.

Lei non vuole ruote, né danze. Margherita cerca altro.

C’è un uomo nei suoi pensieri. Insieme parlano alla vita e lui segue il filo che si srotola, unendoli.

Una danza di parole. Un ritmo ogni giorno più incalzante, urgenza da soddisfare.

Le notti si allungano.

Parlano per ore.

Il giorno dopo, stanchi, ancora dividono la vita, attendendo il nuovo tramonto per soddisfare un desiderio sempre più pressante.

I loro incontri non riescono a spezzare il contatto fisico che contrasta con le parole dette. Le parole destinate alla luce del giorno.

Margherita, i suoi contrasti.

Pensieri malinconici leggeri.

Scalza danza per se stessa, serena di un  uomo a farle eco.

Mentre le parole aumentano, sovrapponendosi l’una all’altra come gli strati di una città lontana nascosta dal passare del tempo.

Margherita infila le mani nella nuda terra, scava, si ferisce.

I suoi sogni diventano aquiloni: volano alti, colorati, soffici dentro il vento, ma poi si allungano  verso il basso, facendosi radici.

I suoi piedi nudi percepiscono le vibrazioni della terra: la danza non è più armoniosa e le parole sembrano delineare una ruota.

Margherita desidera un uomo, malgrado la scenografia strappata.

Va da lui. Lo vuole. Lui la possiede.

Torna a casa Margherita, si spoglia in fretta indossa una sottoveste, vuole sentire seta sulla pelle nuda.

Si lascia cadere sul divano.

Sopra il tavolo una bottiglia, un bicchiere di cristallo e il suono del cellulare: messaggi in cui lui chiede conferme, gratificazioni.

Lei si versa il vino, rosso, profumato, corposo.

Solo con gli occhi assapora già il colore vermiglio osservato attraverso il cristallo, gioca con il bicchiere, crea liquide onde circolari, guardando gli archetti disegnati a mente sulle pareti.

Il cellulare non smette di annunciare messaggi. Parole. Alle quali non risponderà.

Le sue gambe sono nude, una allungata, l’altra piegata sul divano e appoggiata al petto.

Una sigaretta appena accesa si consuma nel posacenere.

La testa è appoggiata sullo schienale, senza tensioni.

Attende ancora qualche secondo prima di godere del rosso.

Alza il bicchiere brindando a se stessa e al suo bell’amore.

Si prende il primo sorso e lo trattiene, facendo scivolare lentamente il bicchiere nell’incavo della scollatura, accarezzandosi.

Solo dopo qualche secondo permette al vino di scorrere lungo la gola, prolungando il piacere.

Sorride di sé, Margherita. E al cellulare impazzito. Adesso spento.

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Amélie (di Fabio Balboni)

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Hai voluto conoscermi, ma ora te ne penti: ho tanti sogni da realizzare e nessuno con cui condividerli. Sono egoista. Non giudicarmi, però, tu sei più egoista di me! Come tanti uomini riesci ad amare soltanto la mia superficialità . Sono bella, lo sono sempre stata. Ma non sono io ad aver sbagliato. Tu hai un pessimo carattere. La nostra relazione, unica e meravigliosa, non era amore carnale. Taci! Hai il tuo pianoforte e io il mio violino. Suonerò da sola, tu hai rovinato tutto! Non volevo il tuo bacio, non volevo il tuo corpo. Semplicemente, ero attratta dalla tua passione per la musica. Hai frainteso tutto mentre riuscivo a guardarti nell´anima. Il tuo ritmo è perfetto, nessuna nota sbavata, le tue mani si muovono fluide sui tasti neri e bianchi: nessun errore emozione assente. E´ sterile dote naturale, nulla più. Ho sudato ogni nota del mio violino, l´archetto in armonia col mio cuore, io amo la musica. Addio!
Amélie sa incantare i cuori. Amélie suona divinamente. Amélie ascolta la propria anima.
Amélie piange per un addio, but the show must go on.

*

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Ti amo perchè (di Livia Rocchi)

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Ti amo perché sei generoso.
Ti amo perché ti preoccupi di me più che di te stesso.
Ti amo perché scruti il mio sorriso a ogni tua battuta, per vedere se sei riuscito ad allargarlo un "pochettino".
Ti amo perché fai tante domande. Ti interessa davvero sapere cosa mi piace e per quale motivo. Ti amo perché non sei così solo con me: la gente ti piace davvero, la tua curiosità e autentica e profonda, come i tuoi bronci, come i tuoi sorrisi.
Ti amo perché non hai paura di alzarti alle cinque del mattino per seguirmi ovunque. O per lasciarmi sola, se lo desidero.
Ti amo perché non hai limiti nell'amore.
Ti amo perché ti incazzi e poi ti passa.
Ti amo perché non fai mancare carezze ai cani.
Ti amo per come superi le tue paure... o almeno ci provi.
Ti amo perché a volte sei un po' insopportabile.

È un po' inquietante...
ti amo
perché
sei quasi... una donna.

*

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“Amor aeternus”

Ricchezze e signorie scompaiono nella massa

del grande mare del giusto e dell'ingiusto umano,

quando è la volta che il nostro possesso scada;

ma l'amore, anche se maldiretto, è tra quelle

cose che sono immortali, e sorpassano

tutta quella fragile materia che saremo, o siamo stati.

*

(Percy Bysshe Shelley)
*

 
 
 

Alda Merini

Post n°102 pubblicato il 02 Luglio 2008 da tuttiscrittori
 
Tag: Poesia

I miei poveri versi
non sono belle, millantate parole,
non sono afrodisiaci folli
da ammannire ai potenti
e a chi voglia blandire la sua sete.
I miei poveri versi
sono brandelli di carne
nera disfatta chiusa,
e saltano agli occhi impetuosi;
sono orgogliosa della mia bellezza;
quando l’anima è satura dentro
di amarezza e dolore
diventa
diventa incredibilmente bella
e potente soprattutto.
Di questa potenza io sono orgogliosa
ma non d’altre disfatte;
perciò tu che mi leggi
fermo ad un tavolino di caffè,
tu che passi le giornate sui libri
a cincischiare la noia
e ti senti maestro di critica,
tendi il tuo arco
al cuore di una donna perduta.
Lì mi raggiungerai in pieno.

***

Da ascoltare:
Roberto Vecchioni - Canzone per Alda Merini

***

 
 
 
 
 
 
 
 
 

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BOCCONCINI DI SCRITTURA - 3

 

Terzo bocconcino caldo caldo. Da sbocconcellare in pochi minuti. Questa volta parliamo un po' del punto di vista del narratore. Prima persona? Terza persona onnisciente o quasi? (entra)

 

 
 
 
 
 
 
 

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