TWILIGHT

INTERVISTA A NOOT SEEAR: RIVELA QUALCHE DETTAGLIO SUL SET

Interview Magazine ha intervistato Noot Seear, e durante l’intervista la modella-attrice ha rivelato qualche dettaglio sul set e sul costume della sua Heidi.

Cosa hai dovuto fare per entrare bene nella parte di Heidi?

Non ho preso il sole per due mesi. E' stato terribile e assolutamente non necessario perchè mi hanno truccata di bianco in ogni parte del corpo. E ho portato queste tremende lenti a contatto attraverso le quali non vedevo niente. E' stato come sciare durante una tempesta di neve. Riuscivo a vedere soltanto fino a neanche un metro di distanza.

Cosa puoi dirci del tuo guardaroba?

C'era questo vestito rosso e fluttuante con lunghi guanti e tacchi alti.

Un vestito? Nel libro si parla di una minigonna

Lo so! Invece non mostro molto le gambe!

Nel libro, la scena di Heidi è corta ma impressionante. Raccontami com'è stato girarla.

I set erano mozzafiato. Enormi, simili a palazzi. Penso che la parte più difficile per me, in tutta la giornata, sia stato il fatto che mi avevano dato delle battute da imparare e quando finalmente le avevo memorizzate mi hanno dato delle battute completamente diverse. Mi sono spaventata. Daniel Cudmore (Felix) mi diceva 'Calmati, va tutto bene'. Sono molto protettivi riguardo la sceneggiatura. Ma è stato veramente bello perchè il giorno in cui ho girato c'erano tutti. Dakota, Rob, Kristen. Ho incontrato tutti e tutti sono stati carini con me. Avevo paura che non sarebbero mai stati gentili con me.

Hai passato metà della tua vita a fare la modella. Com'è stato?

Guardando indietro, ero troppo giovane per stare a New York da sola. Avevo solo 13 anni. Non ho finito la scuola, e oltretutto la odiavo. Ho cambiato 13 scuole diverse in otto anni. Ho incontrato questa agente e siamo andati a New York, così ho cominciato subito a lavorare, con Mario Sorrenti. Ed eccoci qui. Ero una ragazzina ostinata; non volevo tornare più a scuola. Ho cominciato a studiare in casa e sono rimasta a New York.

Pensi di aver perso qualche momento della tua adolescenza?

Sicuramente penso di aver saltato i balli scolastici e le vacanze di primavera, ma credo di aver guadagnato molto viaggiando per il mondo. Mi sento come se avessi iniziato un altra vita. Ho lavorato per 12 anni nel mondo degli adulti, prendendo le cose molto seriamente. dovendo mostrare di saper lavorare bene, considerando che fossi andata a scuola sarebbe stato diverso. Ma c'erano i pro e i contro.

Che tipo di contro?

Sei in questo mondo di adulti e sei solo per tutto il tempo. Lavori da solo, stai negli alberghi da solo.

E - devo chiedertelo, visto che stiamo parlando di Twilight - poche opportunità per gli amori adolescenziali?

No. C'è una sola cosa terribile in questa industria: ci sono un sacco di uomini predatori. Bisogna stare molto attenti. Ma io sono stata fortunata. Ho avuto la stessa manager per 12 anni e lei mi ha guidata e si è assicurata che facessi le scelte giuste.

Quando hai deciso di voler recitare?

Ho sempre voluto essere un attrice. Ho preso lezioni di recitazione per anni con Alan Savage. Ma non mi ha mai lasciato fare provini per nulla. Mi diceva 'Hai una chance con questi direttori di casting e se ci vai e fai una cattiva lettura non ti chiameranno mai per nessun lavoro'. Quindi mi ha fatto aspettare, ed aveva ragione. Invece di interpretare qualche ragazza sexy sempre tra le braccia di un uomo, è arrivato questo bel ruolo.

Ho sentito dire che ti sei trasferita nel West Coast.

E' vero. Questo film mi ha aperto molte porte: ho lavorato in un paio di film indipendenti che penso usciranno a breve. E ho preso la patente circa due mesi fa, così finalmente posso guidare.

Ti manca New York?

Ho avuto una lunga e pazza carriera a New York. Dodici anni!! Molte modelle lavorano troppo e si sovraespongono. Fanno foto per ogni campagna, fanno un sacco di soldi e dopo due anni tutti hanno fatto ogni cosa con loro. La mia agente mi trova sempre poco lavoro, così rimango fresca. Il mio nome non è mai diventato famoso.

Parliamo dìaltro. Tu nasci come Renata. Come sei diventata Noot?

Era il nome di una ninna nanna che mia madre mi cantava sempre. Ho cercato di essere sempre Renata. Cerco ancora di esserlo. Ogni volta che ho dovuto cambiare scuola, ho sempre ricominciato come Renata e qualche volta abbreviato in Noot. E quando mi sono trasferita a New York, c’era una modella molto famosa che si chiamava Renata nella mia agenzia. Ora non riesco a sbarazzarmi di questo soprannome. E’ il nome più ridicolo!

Da qualche parte sul web, qualcuno ha commentato che sarebbe il corrispettivo tedesco per “nut”, matto.

Sì! Tutti pensano che io sia tedesca, ma quando sono andata ad Amsterdam dicevano tutti “Cosa? Qual è il tuo nome? Matta? Come, una matta?”

Hai mai avuto una fase gotica?

Sicuramente grunge, ma non proprio gotica. Ma ci sono delle parti nell’essere vampiro che posso collegare a questo. Il mio personaggio ha circa 300 anni e a volte mi sento come se avessi veramente vissuto per tutto quel tempo.

Come ti sei mascherata ad Halloween?

Mi sono vestita da Pris, un personaggio di Blade Runner. Era circa due anni fa. Mia madre è inglese. Loro non festeggiano Halloween lì e lei pensava sempre che fosse un po’ stupido e si rifiutava di spendere soldi per un costume di Halloween. Così quando ero bambina ero una busta dei rifiuti. Mi ricordo che la mamma faceva due buchi in una busta della spazzatura e poi la cuciva sui miei pantaloni e sulla mia maglietta. E un anno mi ha dato un ombrello con delle stelle filanti: ero una medusa. Quindi sono un po’  traumatizzata da queste cose.

Sembra divertente. Che libri hai letto da adolescente?

Mi piacevano i fumetti. Ce n’era uno che si intitolava Battle Angel Alita. Era stupenda – metà umana, metà robot che correva e lottava. E mi sono sempre piaciuti Robotech e gli anime giapponesi, cose del genere.

Sei andata al Comic Con per promuovere New Moon, vero?

E’ stato bellissimo. E’ stata una cosa che mi ha colpito molto, il fatto che io sia coinvolta in una grande produzione.

Cos’è successo, esattamente?

Gli urli. L’intensità degli urli. Non ho mai sentito urlare così forte da così tante ragazze in una volta sola. Era una cosa continua, e ogni volta che Rob si  toccava i capelli o Taylor gesticolava verso qualcuno, il volume si alzava di più.

Qualcuno ti ha riconosciuta mentre andavi al centro delle convention per il Comic Con?

No, ma ero con un paio di persone del cast che si dovevano travestire. Tipo con parrucche, occhiali e cappelli.

E funzionava?

Sì, sorprendentemente!

C’era anche Robert Pattinson con te?

No, non c’era. Ma si sarebbe dovuto travestire, certo, altrimenti sarebbe stato circondato da donne urlanti.

E c’era qualche fan maschio, tipo di Star Trek, sorpreso che una modella sfogliasse un fumetto?

Non proprio. Penso che fossero talmente occupati con i video games e con i nuovi giocattoli tecnologici che l’ultima cosa che gli passava per la testa era guardare una ragazza carina

Fonte: Twilight Italia