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CAPITOLO XXXVIII - Flashback parte I

Post n°42 pubblicato il 03 Agosto 2008 da Tyki_Mikk
 

Il grosso veicolo militare si fermò ai margini della foresta di Waldberg, dove aveva messo radici da tempo un grande accampamento feoriano. Il mezzo era di forma allungata, si muoveva su sei paia di ruote e poteva trasportare anche trenta soldati. Era un'altra delle invenzioni del L.I.R.S., molto utile per velocizzare il trasferimento delle truppe.
Dall'autocarro scesero gli uomini di rientro dal congedo e un messo proveniente dalla capitale. Infine dal retro saltarono giù anche tre nuovi arrivi, tre giovani guerrieri semiaddormentati.
"Finalmente siamo arrivati!" esclamò il primo sbadigliando: "Innanzitutto dobbiamo presentarci al capitano, chiediamo a qualcuno dove possiamo trovarlo."
Era quello che comandava tra loro, un ragazzo di diciassette anni, piuttosto alto e forte. I suoi occhi castano chiari si guardavano attorno spaesati, ma fieri e decisi. Aveva un atteggiamento spavaldo e altezzoso, al quale gli altri due erano abituati e quindi non facevano caso. I soldati dell'accampamento però lo osservarono incuriositi e un po' infastiditi. Oltre a essere poco più di un ragazzo, lì era l'ultimo arrivato, eppure quando domandava loro informazioni si comportava con superiorità, mostrando disprezzo per loro. In breve tempo quel giovane dai capelli mossi e biondi dai riflessi rossicci aveva indispettito almeno la metà dei presenti, ma nessuno di loro osò protestare. Sarebbe stata una pazzia, quei tre indossavano divise Deathforce.
"Smettila di comportarti in questo modo Jax, non ci è di nessun aiuto!" lo rimproverò uno degli altri due nuovi arrivati: "In fondo alcuni di questi soldati sono qui da più di un anno..."
"Soldati?! Questi sono inutili pezzi di carne che non sanno nemmeno maneggiare le armi in dotazione all'esercito!" rispose Jax senza preoccuparsi di abbassare la voce: "Sono persino più inetti di te!" disse con evidente tono provocatorio.
"Come ti permetti, razza di...!!"
"Calmati, Ander!" lo redargui l'ultimo membro del trio: "Ricorda che lui è il caposquadra... abbi pazienza!"
Ander diede ascolto malvolentieri alle sue parole. Non sopportava l'idea di far parte della stessa squadra di Jax e tanto meno di dover sottostare ai suoi ordini. Erano coetanei, ma l'altro vantava realmente delle qualità maggiori e una più profonda considerazione da parte dei Maestri. Jax era salito al rango di Guerriero Deathforce mesi prima degli altri due, anche per questo era stato scelto come capo. In molti stravedevano per lui, abilissimo con lo spadone. Ma c'era chi gli contendeva ancora il ruolo di specialista nell'uso di quell'arma. E si trattava proprio del terzo elemento di quel gruppo.
"Esatto, razza di incapace!" insistette Jax: "Segui il consiglio di Vash e vedi di non farmi fare brutte figure!"
Ander fece per saltargli addosso, ma l'altro compagno l'afferrò e immobilizzò. Jax ghignò divertito.
"Potevi anche lasciarlo fare, sai!" disse a Vash: "Avrei colto l'occasione per dargli finalmente una bella lezione!"
"Falla finita, Jax! Non ti stai certo comportando in maniera esemplare!" lo ammonì l'altro: "Siamo tutti eccitati e nervosi per questa prima missione in guerra, è fondamentale che tutto fili liscio. Lo sai anche tu che sarebbe meglio collaborare tra noi, senza renderci la vita più difficile di quel che è."
Il caposquadra lo fissò con apparente indifferenza, quindi sputò a terra stizzito e si avviò verso quella che doveva essere la tenda del capitano.

"Cos'è, uno scherzo?!" brontolò il Capitano di Feor: "Questi sarebbero rinforzi?! Io non ho chiesto aiuto alla Deathforce! Quelli però mi dicono che invieranno comunque i loro uomini... e invece cosa fanno?! Mi mandano tre bambocci?!"
Era un omone grande e muscoloso, con un collo taurino e i capelli chiari a spazzola. Dietro alla scrivania sembrava trovarsi a disagio e scomodo. Aveva dato un'occhiata superficiale ai tre giovani guerrieri che si erano appena presentati al suo cospetto, ma sembrava avere già sentenziato un suo giudizio. Vash tenne d'occhio Jax, temendo che questi reagisse alle parole poco piacevoli del capitano, ma il compagno seppe trattenersi, nonostante sul suo volto si leggesse chiaramente la collera.
"Jax Fjerwae, caposquadra!" salutò sull'attenti con tono neutrale: "Vede, signore, ogni squadra Deathforce è composta da un massimo di tre uomini. Inoltre la pregherei di non giudicarci in base alla nostra età, le garantisco che siamo Guerrieri Deathforce a tutti gli effetti. Saremo all'altezza di qualsiasi compito lei abbia in mente di affidarci."
"Questo lo vedremo molto presto..." espresse i suoi dubbi l'ufficiale: "Io sono il capitano Morgan Blake, noto anche come il temibile Cavaliere Nero! Nel mio esercito non c'è spazio per gli inetti! Qui siamo in guerra e chi sbaglia paga... spesso con la vita!"
Blake si alzò in piedi, stufatosi di rimanere seduto. Si avvicinò ai tre nuovi arrivati e lì fissò negli occhi uno a uno. Quei giovani non sembravano affatto intimoriti, anzi parevano ansiosi di mettersi all'opera. I loro occhi lo colpirono profondamente, seppure non volle assolutamente farlo notare. O erano dei folli esaltati, o erano comunque troppo sicuri di sé e della loro forza. Si chiese che razza di gente fosse quella della Deathforce.
"Sergente Bannegaard!" chiamò il Cavaliere Nero: "Ho deciso che questi tre si aggregheranno alla tua squadra per il giro di pattugliamento a Waldberg! Chiaro?!"
Sia il sergente che i tre guerrieri risposero affermativamente e dopo aver salutato il superiore, si avviarono all'uscita del tendone. Appena dopo di loro vi entrò il messaggero proveniente da Feor City, inviato direttamente dall'imperatore.
"Non ha perso tempo, eh?" mormorò Ander un po' scocciato.
"E' meglio così, mi stavo annoiando a morte!" esclamò Jax stiracchiandosi: "E poi è solo un misero pattugliamento..."
"Non è così semplice, guerrieri." lo interruppe il sergente: "Secondo voi perché c'è bisogno di una squadra di dieci uomini solo per fare un giro attorno a Waldberg?"
Gli altri tre lo osservarono incuriositi. Bannegaard sembrava un tipo tranquillo e amichevole, doveva avere una decina d'anni più di loro, ma li trattava da pari.
"Perché avete dei soldati buoni a nulla?!" fece subito Jax con indifferenza.
"No, non è questo il motivo!" sorrise divertito il sergente: "Vedete, la cittadina si trova in mezzo a una fitta foresta, che continua a fare da riparo ai ribelli." spiegò, poi decise di raccontare tutto: "Sotto il comando del nostro capitano Blake, l'esercito feoriano conquistò Waldberg già un anno fa e senza troppa fatica. Ma sottomettere la popolazione è stato sin da subito davvero arduo, ben presto nacquero dei piccoli gruppi di resistenza che si unirono poi in un vero e proprio esercito di ribelli. Questi maledetti si danno però alla macchia e usano tattiche di guerriglia, perciò non siamo ancora riusciti a stanarli ed eliminarli."
I tre guerrieri Deathforce annuirono in segno d'intesa, avevano comunque già una vaga idea di cosa stesse succedendo lì.
"Il punto è che per andare a Walberg bisogna attraversare strade e sentieri che passano in mezzo al bosco." proseguì Bannegaard: "Questo significa che siamo costantemente esposti alle imboscate dei ribelli..."
"L'unione fa la forza, giusto?" chiese conferma Ander.
"Già." annuì il sergente: "O perlomeno fa desistere i ribelli dall'idea di attaccare."
Jax non sembrava affatto convinto.
"Non capisco..." espresse i suoi dubbi più tardi, una volta messisi in marcia con il resto della squadra: "Com'è possibile che non siate ancora riusciti ad annientare i ribelli? Dannazione, a costo di radere al suolo la foresta...!"
"E' molto più difficile di quello che potresti pensare." sorrise nuovamente Bannegaard: "Siamo certi, seppure senza averne le prove, che gli abitanti di Waldberg supportino la resistenza, d'altronde non sono altro che i loro concittadini. Presto noterete infatti che in città ci sono quasi esclusivamente vecchi, donne e bambini." sospirò e continuò: "Oltre a viveri e materiali vari, devono avere un metodo efficace e sicuro per passarsi anche le informazioni. Sanno sempre dove e quando colpire. Ogni volta che ci giungono nuove e potenti armi dal L.I.R.S., ci attaccano di sorpresa e le distruggono, prima ancora che potessimo usarle."
"E voi vi fate sopraffare da loro?!" si indignò Jax.
"Vedi, i ribelli attaccano quando sono sicuri di vincere. Prima di ciò valutano le loro e le nostre forze, ma anche le loro possibilità di vittoria. Nonostante questo qualche volta siamo usciti vincitori dagli scontri, però si tratta di piccolezze che non risolvono nulla." spiegò: "Insomma, finché non riusciremo a scovare la loro base, non potremo mai annientarli definitivamente."
Ander iniziò a guardarsi attorno nervosamente, come se si aspettasse di venire attaccato da un momento all'altro.
"Stai tranquillo!" gli consigliò il sergente: "E' decisamente improbabile che ci facciano un'imboscata."
"Ma tu hai appena detto..."
"Ho detto che i loro attacchi sono mirati. Cioè che puntano ai convogli che trasportano armi o viveri. Non hanno alcun interesse a rischiare la vita per attaccare una pattuglia di soli soldati." precisò: "Le pattuglie sono composte da una squadra intera, cioè una decina di uomini. Sono troppi per sperare di vincere senza rischiare delle perdite. Naturalmente le cose cambierebbero se i soldati vagassero da soli o in coppia..."
Vash annuì gravemente, ma Ander non si tranquillizzò del tutto finché non giunsero a Waldberg.
Era una cittadina molto tranquilla, persino triste se si escludevano i soldati feoriani, che la infestavano ovunque. Gli abitanti erano effettivamente solo vecchi, donne e bambini, quasi tutti rintanati nelle loro case, abitazioni in legno e pietra che un tempo dovevano essere molto graziose e ben curate, ma che ora portavano evidenti segni della guerra, oltre che della miseria e negligenza che ne conseguivano. Alcune strutture erano rase al suolo e lasciate così com'erano. Era una città morta o quasi, che non dava il minimo segno di ripresa.
"Finché non finirà la guerra con i ribelli, questa città non potrà rinascere... questo è palese." sentenziò Ander: "Ma mi chiedo cosa ci trovì di interessante Feor in un luogo così remoto e inutile. Perché invadere Waldberg?"
Avevano deciso di lasciare la squadra di Bannegaard per visitare da soli la cittadina. Il sergente li aveva avvisati che avrebbero passato la notte in una delle locande per poi fare ritorno all'accampamento all'alba del giorno seguente.
"Più mi guardo attorno e più mi convinco che non c'è dietro un motivo economico..." parlò Jax annoiato, con le mani incrociate dietro alla nuca: "A meno che Feor soffra di una carenza di legname..." aggiunse con sarcasmo indicando la foresta che li circondava.
Waldberg non produceva nulla che per Feor fosse indispensabile o sensibilmente utile. In ogni caso dall'avvento della guerra l'economia della città si era quasi arrestata e fino ad allora gli invasori ci avevano solamente rimesso in uomini, materiali e finanze. Non c'era alcuna convenienza nell'annessione di quelle terre.
"E' per quell'uomo..." sussurrò Vash attirando su di sé lo sguardo dei compagni: "Il nuovo imperatore... La guerra è iniziata con la sua ascesa al potere, è indubbiamente un modo per mostrare a tutti la sua forza e la sua solidità sul trono."
"E' ridicolo, chi vuoi che convinca debellando questi pezzenti?!" obiettò Jax energicamente: "A me pare invece che a causa dei ribelli si stia solamente rendendo ridicolo!"
"Tu non hai notato niente?" lo fissò negli occhi il rivale dello spadone: "E' da un anno in qua che le forze militari di Feor stanno aumentando e migliorando costantemente. Sembra che l'Imperatore stia investendo moltissimo nella ricerca nel campo degli armamenti... e poco importa se i prototipi inviati a Walberg vadano distrutti. Quello che conta è che il L.I.R.S. stia facendo rapidi progressi."
"Dove vuoi arrivare?!" lo interrogò il caposquadra spazientito: "Non c'è bisogno di tutto ciò per Waldberg!"
"Infatti..." rispose l'altro: "Spero tu ti renda conto che Feor è il paese più produttivo e potente del continente... anzi, forse del mondo intero. Se un impero come questo si dedica alla guerra, cosa potrebbe significare secondo te?"
Jax non rispose, ma sul suo volto comparve un ghigno malefico di compiacimento che quasi disgustò i compagni.
"Credi che nei prossimi anni Feor voglia iniziare una guerra totale?!" chiese Ander allarmato.
"E' un'ipotesi realistica..."
"E qual è il problema?!" esclamò Jax eccitato: "Vorrà dire che per noi della Deathforce non ci sarà mancanza di lavoro, no?!"

 
 
 
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Un blog di: Tyki_Mikk
Data di creazione: 15/04/2008
 

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