Creato da bobbi57 il 12/09/2012
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OGGI..IO

Fuori la calma, dentro tempesta,

sorridono gli occhi, bruciati dal sale,

accarezzo pensieri, allontano illusioni,

affronto la vita, non temo la fine.

Vorrei, ma non posso, non oso volare,

ma non per timore, che possa cadere,

non temo il dolore, è vita, mi attrae,

ma tu non sei pronta, attenta, fa male.

Finiamola qui, nonostante parole,

nonostante speranze,  emozione e dolcezza,

vivi felice dimentica amore

riponimi lì, dove possa sognare

( Da "L'Amore secondo me" F.G Altromondo Editore)

 

 

 

 

« ...........................Vita »

La parola

Post n°23 pubblicato il 05 Novembre 2012 da bobbi57

 

Pensavo di esser capace, scrivendo,  di rendere chiaro un concetto..in verità lo credo ancora, anche perchè, se così non fosse, dovrei cambiar lavoro..

C'è però alle volte, chi ti fa dubitare di questa capacità..fraintendendo, oppure attribuendo significati alle parole, che tu non volevi attribuirgli..

Comprendo che la parola "fonetica" sia di più facile compresione, perchè l'aiuto del tono, dell'espressione, della situazione , rende più chiaro il concetto e tuttavia quando usi la parola "ortografica" sono altri i parametri cui bisogna far ricorso per comprendere il vero senso di quello che leggi. Per esempio la stima, la conoscenza del grado di preparazione, il luogo in cui si scrive..

E passiamo agli esempi.

Nel reale se incontro qualcuno che conosco cosa faccio? Gli dico ..Buongiorno, come stai? E' una frase di cortesia, ma dal tono e da tutta una serie di elementi, comprendi se l'interlocutore te lo chiede perchè ci tiene oppure ..non gliene può fregar di meno..

Nella poesia..è molto difficile rendere un concetto, ed è necessaria una preparazione non da poco sia da parte di chi scrive, sia da parte di chi legge..

Se leggo...............

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera

certamente comprendo la capacità di chi scrive, ma siam certi che tutti compredono quel che Quasimodo voleva dire?

In prosa..fore è un tantino più semplice, ma non sempre..( Vedi Eco)

Nel virtuale.............................mamma mia........................

Qui subentra la cultura del sospetto ...

Buongiorno, come stai?.........

Pensiero in chi legge..."E questo che vuole?" ..."stupido tentativo di approccio" ..." Ecco non sa che dirmi e mi saluta"....e tanto altro..

Per non parlare poi di quel che si pensa durante un dialogo o per un commento lasciato sul Blog..

Ma forse la colpa non è del virtuale, la colpa è dei tanti imbecilli frequentatori delle community, di chi non si iscrive per esprimere le proprie idee, ma soltanto con fini precisi tipo...trovo un uomo o una donna per la vita, trovo una parentesi alla mia noia, e via di seguito.

Fortunatamente c'è chi usa queto mezzo per altro, per allargare la cerchia delle proprie conoscenze, per crescere leggendo concetti espressi con maestria in Blog particolarmente interessanti..DI CHI sa usare la PAROLA ORTOGRAFICA...SPERANDO CHE I VARI INTERLOCUTORI LA SAPPIANO RECEPIRE...

 

 

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Commenti al Post:
sembro.quasi.nuova
sembro.quasi.nuova il 05/11/12 alle 15:52 via WEB
Tra chi mi annoveri? Categoria imbecilli?
 
 
bobbi57
bobbi57 il 05/11/12 alle 16:00 via WEB
non mi permetterei mai..
 
sembro.quasi.nuova
sembro.quasi.nuova il 05/11/12 alle 20:05 via WEB
E la risposta quale sarebbe?
 
 
bobbi57
bobbi57 il 06/11/12 alle 14:47 via WEB
C'è' anche chi fa finta di non capire..tu sei tra quelli
 
sembro.quasi.nuova
sembro.quasi.nuova il 06/11/12 alle 16:32 via WEB
Quando si capirà cosa c'è da capire, potrò capirlo per davvero
 
 
bobbi57
bobbi57 il 06/11/12 alle 18:25 via WEB
Ecco tu mi fai dubitare che sia ancora capace di relazionare ...
 
ROMA_SPQR
ROMA_SPQR il 06/11/12 alle 19:48 via WEB
che la maggior parte dei soggetti di questa community sia qua solo per motivi futili o come dimo a Roma paraculi e' assodato, ma secondo me dipende anche da noi saper scegliere,lo stesso vale per chi capisce e chi fa finta di capire ma in realtà non glie ne frega nulla di ciò che scrivi... un saluto
 
 
bobbi57
bobbi57 il 06/11/12 alle 20:26 via WEB
condivido
 
melenqi
melenqi il 09/11/12 alle 22:15 via WEB
La parola ortografica piu' che recepire si dovrebbe recuperare, Semp da Foggj.Melina...
 
refaela.peraj
refaela.peraj il 28/11/12 alle 12:08 via WEB
per caso mi sono imbattuta in questa sua riflessione e non so se è giusto che io risponda o meno. di solito non leggo mai e tanto meno mi fermo a commentare blog e cose varie e nemmeno frequento comunity e insomma..... la posta elettronica mi serve solo come posta elettronica non come una rete per accalappiare pesci. ora, dopo questa lunga e inutile premessa vorrei arrivare alla parola. sappiamo, o dovremmo sapere, che la parola non è molto legata al significato che tramanda ovvero non c'è sempre un legame stretto tra significato e sigificante(possiamo solo escludere le onomatopee) il ché però non rende la parola meno importante anzi...esalta moltissimo la sua importanza importanza che quando interloquiamo non si vede più di tanto, anzi direi per niente perché quante volte parliamo d'istinto senza pesare quel che andiamo a dire?, beh.. infinite volte il ché non è altro che poca attenzione per la parola. le cose però cambiano quando si scrive quando si communica attraverso la scrittura.. quando ti trovi davanti a quel foglio bianco e ti chiedi "e ora? cone cosa lo riempio? come mi specchio?" e non vorresti mai scrivere pieno di scarabocchi per questo hai la gomma al tuo fianco e anche il bianchetto nel caso... ma nonostatnte ciò ti impegni al massimo per evitare di sbagliare. non vuoi cancellature. detesti le sbavature. io non
 
refaela.peraj
refaela.peraj il 28/11/12 alle 12:14 via WEB
per caso mi sono imbattuta in questa sua riflessione e non so se è giusto che io risponda o meno. di solito non leggo mai e tanto meno mi fermo a commentare blog e cose varie e nemmeno frequento comunity e insomma 'sta roba..... la posta elettronica mi serve solo come posta elettronica non come una rete per accalappiare pesci. ora, dopo questa lunga e inutile premessa vorrei arrivare alla parola. sappiamo, o dovremmo sapere, che la parola non è molto legata al significato che tramanda ovvero non c'è sempre un legame stretto tra significato e sigificante(possiamo solo escludere le onomatopee) il ché però non rende la parola meno importante anzi...esalta moltissimo la sua importanza importanza che quando interloquiamo non si vede più di tanto, anzi direi per niente perché quante volte parliamo d'istinto senza pesare quel che andiamo a dire?, beh.. infinite volte il ché non è altro che poca attenzione per la parola. le cose però cambiano quando si scrive quando si communica attraverso la scrittura.. quando ti trovi davanti a quel foglio bianco e ti chiedi "e ora? cone cosa lo riempio? come mi specchio?" e non vorresti mai scrivere pieno di scarabocchi per questo hai la gomma al tuo fianco e anche il bianchetto nel caso... ma nonostatnte ciò ti impegni al massimo per evitare di sbagliare. non vuoi cancellature. detesti le sbava
 
refaela.peraj
refaela.peraj il 28/11/12 alle 12:16 via WEB
per caso mi sono imbattuta in questa sua riflessione e non so se è giusto che io risponda o meno. di solito non leggo mai e tanto meno mi fermo a commentare blog e cose varie e nemmeno frequento comunity e insomma 'sta roba..... la posta elettronica mi serve solo come posta elettronica non come una rete per accalappiare pesci. ora, dopo questa lunga e inutile premessa vorrei arrivare alla parola. sappiamo, o dovremmo sapere, che la parola non è molto legata al significato che tramanda ovvero non c'è sempre un legame stretto tra significato e sigificante(possiamo solo escludere le onomatopee) il ché però non rende la parola meno importante anzi...esalta moltissimo la sua importanza importanza che quando interloquiamo non si vede più di tanto, anzi direi per niente perché quante volte parliamo d'istinto senza pesare quel che andiamo a dire?, beh.. infinite volte il ché non è altro che poca attenzione per la parola. le cose però cambiano quando si scrive quando si communica attraverso la scrittura.. quando ti trovi davanti a quel foglio bianco e ti chiedi "e ora? cone cosa lo riempio? come mi specchio?" e non vorresti mai scrivere pieno di scarabocchi per questo hai la gomma al tuo fianco e anche il bianchetto nel caso... ma nonostatnte ciò ti impegni al massimo per evitare di sbagliare. non vuoi cancellature. detesti le sbavature. io non penso che chi scriva lo facciano per farsi capire, no! chi scrive, almeno nel mio caso,io, lo fa semplicemente per sfogarsi per ascoltarsi per urlare.. un urlo strano in realtà considerndo che non tutti lo sentiranno ma forse per questo lo facciamo.. per non farlo sentire molto per non farci scoprire nudi di fronte a queto mondo di gelo. non ha importanza che ciò che noi scriviamo venga interpretato come noi lo vogliamo interpretare ma ha ancora più importanza che abbia una diversa interpretazione...sarà utile a noi stessi per scoprire quanto si estende l'infinito..e quanto vicino a noi sia. es. io leggendo,quando ero all'ultimo anno delle superiori, una poesia famosa di Montale(ho sceso dandoti il braccio alemno un milione di scale) dissi al professore che vedevo la discesa delle scale come una salita e adesso che lei non c'è lui si sente perso e tradito si sente lasciato solo a proseguire la salita una salita che la sua amata non gli aveva mai fatto scalare da solo e adesso lui non sa come fare. si perde. il professore mi contraddisse (abbastanza scocciato) e mi disse "no montale voleva dire che con lei ha fatto tanto viaggio il viaggio verso il basso verso la morte, e adesso si sente realizzato ... sente di ringraziare lei." non sono d'accordo che ci si debba inniettare il significato dello scrittore ma dobbiamo rendere la poesia nostra..mi chiedo se il prof. avesse mai cercato di vestire la poesia.. adesso mi torna in mente una canzone di Giorgio Gaber che dice (vado a memoria) "chissà se i professori sono dei veri pensatori o solodei coglioni". come quando compri un vestito o un paio di scarpe.. ora non perché lo stilista porta la/il 42 anche io devo portare la/il 42? beh è ovvio che no .. ognuno ha le sue misure. la parola ha infiniti significati e infiniti punti di vista.. perché allora non rendere una parola nostra? quel che l'autore scrive è importante ma quel che l'autore scrive lo scrive per far pensare te oltre che per dar voce a se stesso. mi rendo conto di aver scritto molto "così così" ma sono molto di fretta .. spero che lei non se la prenda per questa furtiva risposta :) buona giornata.
 
refaela.peraj
refaela.peraj il 28/11/12 alle 12:18 via WEB
vedo che il mio commento si è "clonato". pardon!
 
 
bobbi57
bobbi57 il 28/11/12 alle 15:08 via WEB
Ti ringrazio per il tuo commento. Certo tante volte si scrive per se stessi e soltanto l'autore sa Veramente cosa voleva dire. Altre volte si scrive per dire qualcosa a qualcuno, ma è' giusto quello che tu dici. Ognuno da a quel che legge il senso che vede in quelle parole.Tuttavia il soggetto al quale lo scritto e' rivolto, non riesca a cogliere le intenzioni di chi scrive, quanto meno, dovrebbe chiedere spiegazioni.. Grazie per la visita
 
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