CAFFE' SAN CARLO

quattro chiacchiere tra amici

Il CAFFE' SAN CARLO, situato nelle piazza omonima, pu� considerarsi uno fra i migliori salotti della vecchia Torino, e dal 1822, anno della sua apertura, � uno dei punti di incontro preferiti dai torinesi. L� si fermavano al mattino gli impiegati della citt� degli affari per il cappuccino e la brioche, pi� tardi, all'ora dell'aperitivo, ci si recava per il vermouth; al pomeriggio era immancabile la presenza delle 'madamin' che vi sostavano per la cioccolata coi pasticcini e per spettegolare un po'. Verso sera ci si riuniva per discorrere del Toro e della Juve, di Coppi e di Bartali, di De Gasperi e di Togliatti, il tutto per� senza alzare la voce, ma bens� con la flemma e la cortesia tipica dei torinesi. Dopo cena si passava a bere il 'bicerin' (una bevanda a base di caff� e cioccolato) prima del cinema o del teatro. La sera, sotto il monumento di Emauele Filiberto si davano appuntamento i giovani innamorati prima della passeggiata romantica che aveva come meta il parco del Valentino. Avrete capito che io sono un vecchio torinese nostalgico, anche se le circostanze della vita mi hanno portato a vivere altrove. Ora la mia intenzione sarebbe quella di incontrarci, anche se in modo virtuale, e discorrere di del pi� e del meno con lo stile di una volta.� Sar� possibile o � utopia? Staremo a vedere.� Siete tutti invitati e sarete tutti benvenuti.

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Post N° 187

Post n°187 pubblicato il 19 Novembre 2008 da arbhbyughito

EPPUR SI MUORE

Si chiamava Francesco Perrotti ed aveva 33 anni.

Abitava a Lucera, in provincia di Foggia, e faceva il camionista.

Capriccio era il suo nome in codice, quello con cui scambiava� messaggi con il suo "baracchino" con i colleghi camionisti su e gi� per le strade d'Italia.

Aveva una innocente mania: aveva equipaggiato il suo camion con ogni sorta di accessori:� dal frigo con congelatore al forno a microonde, dall' impianto televisivo satellitare al computer; e di queste cose ne andava fiero, tanto che in un'intervista a Enrico Lucci de "Le Iene" sottolineava il fatto che il suo automezzo fosse il pi� accessoriato in assoluto.

Ebbene, un giorno ebbe una discussione alquanto animata con un altro autista delle sue parti che� lo avrebbe preso in giro per la sua man�a e pare che fossero passati anche a vie di fatto. Fatto sta che qualche giorno dopo il Perrotti � stato affrontato dal padre del rivale che gli ha esploso contro alcuni colpi di fucile uccidendolo.

Concusione: � vero che la morte pu� essere in agguato in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo, ma, vivaddio, ha senso morire per simili banalit�?

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